Afterimage | Recensione - Un metroidvania da antologia
Afterimage ha tutte le carte in regola per imporsi come un metroidvania di tutto rispetto, al netto di qualche (trascurabile) imperfezione.
a cura di Francesco Bellacicco
Redattore
In sintesi
- Un metroidvania splendidamente disegnato a mano
- Biomi vari e ben strutturati, arricchiti da un level design di pregio
- Livello di sfida impegnativo ma non frustrante
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Aurogon Shangai
- Produttore: Modus Games
- Distributore: Modus Games
- Testato su: SWITCH
- Piattaforme: PC , PS5 , PS4 , XSX , XONE , SWITCH
- Generi: Metroidvania , Action Adventure
- Data di uscita: 25 aprile 2023
È vero, Aurogon Shanghai non figura certo tra i developer più chiacchierati in Occidente e, dopo aver giocato Afterimage, è lecito dire che si tratta di un peccato. Eppure lo sviluppatore cinese è lo stesso della serie Gujian, giunta al terzo capitolo (con un quarto in cantiere) e detentrice di molti riscontri positivi nonché di vendite notevoli (siamo nell'ordine del milione e mezzo su Steam solo per l'ultima iterazione). Lo ammetto, personalmente non avevo mai sentito parlare di Gujian prima di provare Afterimage, ma la qualità di quest'ultimo mi ha colpito al punto da avermi convinto ad approfondirlo (tempo permettendo), anche se si tratta di due prodotti nettamente diversi.
Se nel caso del più noto Gujian parliamo di un RPG, in merito ad Afterimage ci troviamo al cospetto di un metroidvania tanto canonico quanto raffinato, un prodotto indubbiamente valido e adatto tanto gli appassionati quanto ai neofiti del genere. Le frecce all'arco della creatura di Aurogon Shanghai sono numerose, e contribuiscono alla generale solidità di un titolo che, a patto di chiudere un occhio su qualche sbavatura che vi sveleremo in seguito, non avrà alcuna difficoltà a reclamare un meritatissimo spazio nel cuore e negli scaffali (digitali o fisici) dei videogiocatori.
Insomma, devoti al filone dei metroidvania o meno, Afterimage merita tutta la vostra attenzione. La versione recensita è quella per Nintendo Switch (e possiamo già dirvi che il titolo ben si presta a essere fruito sull'ibrida di Nintendo) ma il gioco è disponibile anche per PS4, PS5, Xbox Series X|S, Xbox One e PC.
Per tutti gli altri dettagli, non vi resta che continuare a leggere.
Engardin, terra di dei e uomini
Ciò che colpisce al primo avvio di Afterimage è la cura per i dettagli. Il titolo è interamente disegnato a mano, e l'impeccabile palette cromatica rende ancora più vivo il magnifico mondo di Engardin. Purtroppo lo stesso non si può dire dell'incipit narrativo. Più che accompagnare il giocatore nella lore dell'avventura (che definire dotata di un inizio in medias res è riduttivo) lo confonde, mettendo troppa carne al fuoco in modo poco organico e coinvolgente, almeno per buona parte dell'esperienza.
Proseguendo nella storia alcune matasse verranno sì sbrogliate, ma un generale senso di confusione rimarrà intatto, causa una traduzione italiana poco rifinita e un disordine diffuso nell'esposizione della trama. Tra dialoghi discontinui e allusivi, lunghe liste di nomi difficilmente memorizzabili, tematiche pseudofilosofiche forzate, svariati infodump e note criptiche sparse per tutta la mappa, risulta davvero difficile tenere il passo delle vicende che vedono protagonista Renee. Ed è un peccato, perché il mondo di gioco si presta benissimo ad accogliere un comparto narrativo approfondito e curato.
Si tratta di uno dei difetti più evidenti di Afterimage, e viene naturale pensare che una trama semplice e diretta, piuttosto che una serie di suggestioni fantasy e metafisiche esposte in modo fin troppo confusionario, avrebbe reso l'esperienza più coinvolgente sul fronte narrativo, soprattutto in un prodotto del genere.
Detto ciò, vi basti sapere che Renee, una guerriera/guardiana tormentata da amnesie, e Ifree, lo spirito che la accompagna, dovranno esplorare in lungo e in largo il mondo di Engardin per indagare sul destino di Madame Aros (preparatevi a sentire questo nome un numero spropositato di volte senza capirci granché per buona parte del gioco), sulla distruzione del loro villaggio e, dulcis in fundo, per sconfiggere i Goliath, creature che hanno reclamato le divine terre di Engardin. Gli ingredienti per fare qualcosa di buono c'erano tutti, peccato per il risultato finale.
Una volta chiuso un occhio su questa mancanza, apprezzare il fantastico mondo di Afterimage (ancora più brillante su Nintendo Switch OLED, che trovate su Amazon) verrà da sé. Oltre a essere splendida, Engardin è popolata da moltissime creature, tutte estremamente dettagliate e amalgamate alla perfezione agli habitat di appartenenza.
Ogni bioma ospita infatti una lunga serie di avversari dotati di pattern diversificati. Si passa da creature il cui attacco principale è una semplice carica a mostri alati più difficili da colpire, da entità angeliche equipaggiate con armi bianche e dardi magici a esseri fantastici quali lupi del ghiaccio, giganti corazzati, capre che attaccano in branco, volatili a forma di frutta e tantissimi altri esemplari elencati in un apposito Bestiario.
La parola d'ordine che Aurogon Shanghai sembra aver tenuto ben salda in mente in fase di progettazione e produzione è "varietà". Giocare Afterimage restituisce un notevole senso di appagamento, anche grazie a una progressione che lascia molta libertà (a tratti forse un po' troppa) su come proseguire, fornendo pochi indizi su quale sia la strada giusta da percorrere.
Una cosa è certa: staccarsi dal gioco risulta difficile, complice un efficace bilanciamento tra combattimento, esplorazione e utilizzo delle abilità sbloccabili, che di volta in volta consentiranno di accedere a percorsi in principio inaccessibili.
Dimmi che arsenale hai e ti dirò chi sei
La medesima varietà di ambienti e creature si ritrova nell'arsenale e nelle abilità con cui personalizzare Renee. Sconfiggere boss e mini boss nascosti nei meandri della mappa consentirà di ottenere, oltre a una buona dose di punti esperienza da spendere nella sezione Talento, numerose ricompense con cui espandere il parco armi. Afterimage invoglia costantemente il giocatore a tentare molteplici approcci, offrendo possibilità di personalizzazione appaganti.
I più inclini alla combinazione attacco ravvicinato + attacco a distanza troveranno nella frusta (o meglio, nelle tante fruste) un fedele alleato, da sfruttare anche nelle sezioni aree grazie a una funzione secondaria utile per colpire avversari difficilmente raggiungibili con una semplice spada. Gli affezionati delle armi pesanti potranno invece fare affidamento su spade e spadoni di diversa fattura, dotati di effetti passivi quali recupero dei PS/PM, aumento della difesa e del danno critico, in alcuni casi accompagnati da danni elementali aggiuntivi.
Allo stesso modo sarà possibile equipaggiare un'arma pesante insieme a una più leggera e veloce come il pugnale. Ogni famiglia di armamenti porta con sé dei miglioramenti sbloccabili e utilizzabili esclusivamente con quella specifica categoria. Per esempio, si potrà unire un attacco alla schivata utilizzando la spada ma non lo spadone, che offrirà invece degli upgrade di altro genere, in alcuni casi simili, ma non identici.
È una scelta che invoglia il giocatore a rivalutare di volta in volta il suo approccio e tentare combinazioni diverse, anche in base ai nemici che si troverà ad affrontare nel corso dell'avventura (e ce ne sono davvero tanti). Per i boss a mezz'aria tornerà molto utile l'utilizzo della combinazione spadone + fendente verso l'alto, mentre per avere la meglio sulle creature di terra potrebbe rivelarsi imprescindibile l'utilizzo di attacchi più rapidi e ravvicinati da sbloccare tramite le rispettive abilità (o Talenti, per rimanere fedeli al glossario di gioco).
Immancabili le magie, che spesso vi salveranno la vita nelle situazioni più ostiche. La frequenza di recupero dei PS/PM può essere modificata equipaggiando anelli, tiare, collane ed emblemi, utili anche per aumentare l'attacco dell'arma principale o secondaria. Grazie alla disponibilità di tre slot dedicati all'interno della schermata dell'equipaggiamento, optare per numerose combinazioni con questo tipo di oggetti sarà un piacere.
Alcuni Talenti saranno ottenibili in forma ridotta fin dalle prime ore di gioco, mentre per perfezionarli a dovere bisognerà mettersi l'anima in pace e faticare. Se sbloccare un aumento +2 dell'attacco dell'arma principale vi costerà inizialmente solo una manciata di punti, per reclamare gli upgrade più ambiti sarà tassativamente necessario raggiungere uno specifico livello di esperienza.
Considerate queste variabili, un plauso va dedicato al livello di sfida e alla curva di apprendimento, due elementi perfettamente calibrati e ben bilanciati per tutta l'esperienza di gioco. Se teniamo a mente che Afterimage richiede circa una trentina di ore per essere completato, ma nettamente di più per ottenere l'ambito 100% (la percentuale di completamento di ogni area è indicata nella mappa), trovarsi di fronte a un prodotto estremamente giocabile non è un aspetto da sottovalutare.
Il titolo possiede inoltre una timida meccanica soulslike, seppur meno punitiva di quanto ci si possa aspettare. Una volta morti perderemo infatti l'esperienza acquisita fino a quel momento, ma potremo recuperarla recandoci nel punto in cui abbiamo perso la vita. Essendo l'aumento di livello completamente automatico e irreversibile, in caso di morte senza recupero dell'esperienza il danno sarà comunque contenuto, e basterà sconfiggere qualche avversario in più per recuperare i punti EXP smarriti.
Immagini residue e semi divini
L'Immagine residua (o Afterimage, appunto) consiste in una serie di abilità (dodici in totale) imprescindibili per proseguire nell'avventura, ottenibili in specifici snodi di trama. Fin dai primi minuti saltano all'occhio percorsi inaccessibili, creature solo all'apparenza inattaccabili (la loro funzione è tutt'altra) e piattaforme irraggiungibili, elementi dei quali bisognerà tenere traccia in modo da potervi fare ritorno una volta ottenute le abilità necessarie per avanzare.
I Semi divini sono abilità ulteriori da associare alle Immagini residue, che vi torneranno utili in più occasioni. Una volta ottenuti, attivare o disattivare i loro effetti sarà possibile solo al raggiungimento di una Confluenza, una sorta di checkpoint che svelerà il nome della zona in cui vi trovate e sbloccherà la porzione di mappa relativa all'area circostante. A differenza dei Semi divini, le Immagini residue non sono disattivabili o intercambiabili.
In merito all'esplorazione dei numerosi biomi e alla ricerca dei checkpoint, preparatevi a qualche backtracking di troppo, mai del tutto indigesto a dire il vero, ma comunque abbastanza presente da farsi notare. Addentrarsi in una zona sconosciuta e morire senza trovare la Confluenza vi costringerà a ripercorrere la stessa strada più e più volte con la speranza di trovare il percorso giusto.
Un discorso parzialmente analogo vale per le fasi più avanzate. Se all'inizio del gioco i sentieri sono abbastanza intuibili, lo stesso non si può dire dopo le prime dieci ore circa. L'impiego di nuove abilità vi obbligherà a tornare sui vostri passi, e ricordarsi l'ubicazione degli snodi rimasti inesplorati non sarà facile. In merito a questo aspetto, vi invitiamo a fare uso fin da subito degli indicatori disponibili nella mappa, posizionabili a piacimento e molto utili per tenere traccia dei luoghi da ispezionare.
Al netto di questi perdonabili inciampi, l'esperienza globale resta solida, soddisfacente e coinvolgente, anche grazie a una colonna sonora elegante e sempre adatta al contesto. Insomma, staccarsi da Afterimage non è facile, e passare ore e ore sviscerando i segreti di Engardin diventerà rapidamente un piacere.
Un'avventura (quasi) impeccabile
In conclusione, Afterimage è un gioco da provare, che ha il merito di rielaborare in modo convincente tutti gli elementi che un metroidvania degno di questo nome dovrebbe avere. Il titolo di Aurogon Shanghai non inventa nulla, questo è vero, ma rappresenta a tutti gli effetti un prodotto da tenere d'occhio anche per chi non si è mai interessato al genere o ultimamente lo ha frequentato troppo poco.
Alla lunga l'esplorazione risente di qualche incertezza e la trama, coinvolgente e dall'ampio respiro solo nelle intenzioni, avrebbe meritato un'attenzione maggiore per rendere l'esperienza ancora più indimenticabile, ma per ora possiamo dire che va bene così.
Potete fidarvi: dare una chance ad Afterimage si tradurrà in una scelta di cui non vi pentirete. Ci auguriamo che il valore del prodotto possa puntare ulteriormente i riflettori sul team di Aurogon Shanghai, dotato di un talento e una padronanza del mezzo videoludico davvero notevoli. Che sia la volta buona per vedere un capitolo di Gujian tradotto e localizzato in italiano? Sognare non costa nulla.
Voto Recensione di Afterimage | Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Visivamente magnifico
-
Level design vario e ispirato
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Giocabilità e longevità da plauso
-
Sistema di progressione solido e ben calibrato
Contro
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A tratti l'esplorazione può risultare dispersiva, complice un backtracking forzato
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Missioni secondarie poco incisive
-
La scrittura e l'esposizione della trama lasciano (molto) a desiderare
Commento
Al team di Aurogon Shanghai va il merito di aver confezionato un prodotto potenzialmente in grado di attirare una fetta di pubblico più ampia del previsto, grazie a una direzione artistica splendida e a un mondo di gioco solido e coerente.
Se avrete la pazienza di chiudere un occhio davanti alle (poche) imperfezioni evidenziate nella recensione, vi concederete la possibilità di giocare un titolo che saprà darvi grandi soddisfazioni e che si afferma come un interessante esponente dei metroidvania.