Ci sono due principali scuole di pensiero nei mech game, quella occidentale e quella orientale. Dalle nostre parti i titoli che per protagonisti hanno dei robottoni tendono a seguire un approccio più realistico, che li dipinge come mezzi da combattimento pesanti e difficili da manovrare, macchine da guerra poderose più simili a un carro armato bipede che a un umanoide metallico. Ben diversa la posizione del Giappone, che ha creato una sorta di sottocultura ingegneristica legata ai Gunpla e agli anime dedicati a questi possenti guerrieri metallici, dipingendoli quasi sempre come strumenti agili e ben più aggraziati di quanto ci si possa aspettare da un robot composto da tonnellate e tonnellate di metallo.
Nel lontano 2001, entrambe queste posizioni dovettero chinare la testa dinnanzi alla genialità di Yoji Shinkawa, un noto designer nipponico che decise di applicare il suo stile unico a una nuova saga incentrata sui mech, chiamata Zone of The Enders. I robot di Shinkawa lasciarono tutti a bocca aperta: velocissimi, agili a non finire, sempre in volo e dotati di un design incredibile, riuscirono praticamente da soli a rendere il primo capitolo della serie un titolo di culto, nonostante il prodotto avesse mancanze notevoli.
Tra i nomi coinvolti nel progetto c’era anche Hideo Kojima, invischiato profondamente nel processo di sviluppo ma non particolarmente soddisfatto del primo risultato. Con il benestare di Konami e forte di un buon successo commerciale, venne quindi dato il via a un secondo capitolo, ben più curato e perfezionato del predecessore. The 2nd Runner fu un’esplosione nucleare, il gioco che l’originale doveva essere fin dal principio, capace di catturare un numero smodato di giocatori e critici sia con il suo look eccezionale che con il suo gameplay adrenalinico. Con uno status del genere alle spalle (e il recente reveal dell’Enders Project), era ovvio che prima o poi sarebbe spuntata fuori una HD collection dedicata alla saga.
L’abbiamo attesa per molto, molto tempo e con noi moltissimi fan dei titoli su Ps2. Sarà un gradito ritorno o è meglio una bella autodistruzione delle copie ad Aumaan?
Leo Stenbuck: livello Shinji Ikari di simpatia
Lo Zone of The Enders che diede il via a tutto è considerato, giustamente, un titolo mediocre. La campagna del primo gioco vi mette nei panni del giovanissimo Leo, un impaurito abitante della colonia di Antilia, che si ritrova nel bel mezzo di un attacco da parte di un gruppo terroristico chiamato BAHRAM. Dopo esser fuggito, lasciando un gruppo di amici a un triste destino, Leo scopre per caso un enorme Orbital Frame inattivo di nome Jehuty. Spinto a bordo da un’esplosione, viene aiutato da un’intelligenza artificiale chiamata ADA e sopravvive al massacro, diventando così il fulcro attorno al quale ruoteranno vicende ben più grandi di lui.
Oltre a non vantare un gran personaggio principale, il gioco presenta una campagna alquanto noiosa, breve, e piena di missioni piuttosto ripetitive. Difetti gravi, solo parzialmente tamponati da un gameplay action molto veloce, accessibile e ben congegnato, che dona al giocatore una grande mobilità aerea e offre combattimenti spettacolari sia dalla distanza che in corpo a corpo.
Questo tipo di giocabilità, unita ad alcune ottime boss fights, oggi risulta nettamente meno sorprendente rispetto al passato, e molti utenti troveranno quasi certamente piuttosto noiosa l’esperienza. Il lavoro fatto da Konami nel primo capitolo è comunque di tutto rispetto, con una trasposizione in HD ben fatta e filmati riformattati, seppur un po’ sgranati. Si notano alcuni cali di frame rate, ma nel primo capitolo sono sporadici e non intaccano più di tanto la risposta dei comandi. Un buon ritorno insomma, consigliato per i nostalgici o per farsi un’idea più precisa sul background della serie. Avremmo gradito qualche contenuto extra o miglioramento, ma sono modifiche che raramente vengono apportate alle pecore nere in questo genere di produzioni. La stragrande maggioranza dei giocatori vorrà passare quasi immediatamente al secondo episodio, videogame di ben altra caratura.
It all depends on the skill of the coder
In ZOE: The 2nd Runner, il testimone passa a Dingo Egret, personaggio principale nettamente più carismatico e capace dell’imberbe Leo.
Dingo è un ex pilota BAHRAM, ritiratosi a fare il minatore su una delle lune di Giove. Il passato del protagonista torna come un proiettile in pieno petto quando BAHRAM attacca la colonia per impadronirsi del Jehuty, lì nascosto da anni per motivazioni ignote. Dingo lo trova per caso, come accaduto a Leo, e salva la colonia, ma a causa di una inarrestabile catena di eventi finisce legato in modo indissolubile al robot, privo di cuore e polmoni e impossibilitato a sopravvivere al di fuori della cabina di pilotaggio.
Questo seguito migliora il predecessore in ogni aspetto: il gameplay è più complesso e rapido, le armi secondarie più utili, la storia più appassionante, i nemici più variegati e numerosi, il livello di sfida aumentato sensibilmente e le boss fight estremamente più ispirate e frequenti. Tutte queste caratteristiche, unite al mech design superlativo, lo rendono un must play per tutti gli amanti dei robot o degli action games.
I problemi stavolta derivano dalla riedizione HD, non dal titolo. Konami ha infatti fatto un lavoro lodevole dal punto di vista grafico, e l’aspetto di Zone of The Enders 2 riesce ancora oggi a stupire. Tuttavia non si può dire lo stesso dell’ottimizzazione, davvero scarsa. I cali di frame rate sono continui, la velocità media del gioco sembra nettamente diminuita, e ogni tanto si notano rallentamenti persino nei filmati d’intermezzo. Sia chiaro, la campagna rimane godibilissima, ma vedere una risposta rallentata dei comandi in un titolo che fa della velocità uno dei suoi principali punti di forza è estremamente fastidioso.
Almeno gli sviluppatori hanno pensato bene di inserire missioni extra chiamate EX missions, ritrovabili durante l’avventura. Sono contenuti in più apprezzabili, ma non bastano a eliminare del tutto l’amaro in bocca derivante dai cali prestazionali (che sembrano inoltre più frequenti su ps3 che su Xbox360).
Rimasta intoccata invece la modalità versus del gioco, sempre degna di essere giocata con gli amici. Probabilmente era troppo sperare nell’attivazione online di tale opzione, ma qualche altra chicca, come ad esempio l’inserimento nel pacchetto del prequel animato o della serie Dolores non sarebbe stata una cattiva idea. Il nuovo video introduttivo è sicuramente scenografico, ma rimane poca cosa.
– Zoe The 2nd Runner è ancora un titolo notevole
– Buona riedizione HD con grafica dettagliata e curata
– Nuovo filmato introduttivo e missioni EX aggiuntive nel secondo capitolo
– Cali di framerate sporadici nel primo titolo e più gravi nel secondo, con conseguente abbassamento generale della velocità d’azione
– Nessun contenuto extra significativo
La Zone of The Enders HD Collection è una buona riedizione di una serie di culto, divenuta tale più per l’eccellenza del secondo episodio e per il mech design grandioso che per l’effettiva qualità del capitolo iniziale. The 2nd Runner in particolare è un titolo che merita di essere giocato da chiunque, ma le problematiche legate al calo di velocità del gameplay e al frame rate ballerino lasciano un retrogusto amaro.