Recensione

Zenonia

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Il binomio tra dispositivi portatili e JRPG non è stato sempre dei più felici e meglio assortiti: prima dell’avvento di Game Boy Advance, che ha rivoluzionato il mondo portatile almeno quanto fece il suo predecessore all’alba degli anni ’90, giocare un gioco di ruolo alla giapponese lontano dal salotto di casa era impresa ardua, poco appagante, e monca (Zelda a parte, s’intende). Oggi, con la tecnologia che incalza e le macchine portatili sempre più potenti, l’ultima generazione di console da viaggio (PSP e Nintendo DS) ha potuto godere di un parco RPG di tutto rispetto, per la gioia dei numerosi amanti del genere sparsi per il mondo.iPhone, per la sua natura a metà tra device multimediale e console, non si è fregiato, nei primi mesi di vita, di un degno esponente della categoria. Poi fu Zenonia.

Grande trama, grande JRPGStiamo parlando di uno dei migliori giochi disponibili su App Store, e non è un caso che da poche settimane ne sia stato annunciato già il sequel, sempre ad opera di Gamevil, sviluppatore coreano tra i più attivi e validi tra quelli impegnati sul fronte Apple.Ma andiamo con ordine. Nessun JRPG può dirsi tale senza una storia che faccia da background alle vicende, emozionando il giocatore e attaccandolo allo schermo per diverse ore: Zenonia si apre con una scena di battaglia, sanguinosa e violenta, in cui un valido cavaliere mette in fuga, con il suo esercito, un branco di demoni dalle fattezze di dragoni oscuri. Inspiegabilmente, sul campo di battaglia, oltre ai numerosi corpi dei soldati caduti, c’è un neonato in fasce, tranquillo e sereno nonostante il trambusto: il capo dei soldati raccoglie il bebè e lo cresce come fosse un figlio, fino a lasciare l’esercito, quindici anni dopo, proprio per dedicarsi completamente all’educazione del ragazzo. Ma proprio nel giorno del congedo dalle armi, un enorme demone appare nel ridente villaggio, e colpisce a morte il soldato. Ecco che Regret, il protagonista biondo della vicenda, si ritrova solo ancora una volta, senza conoscere né la sua vera provenienza, né gli avvenimenti dietro la morte del patrigno. Starà al giocatore, dopo aver scelto la classe del suo alter ego tra le tre disponibili, mettersi in viaggio per venire a capo del mistero.Sebbene non particolarmente innovativa, la storia regge e si fa sempre più interessante con il passare delle ore che, credeteci, saranno davvero tante, soprattutto considerando che stiamo pur sempre parlando di una macchina da gioco portatile.

Mela a 16 bitChiariamo subito che l’ultima fatica di Gamevil è un action RPG, come Diablo, Brave Fencer Musashi e, soprattutto, Legend of Mana di mamma Square: controllerete direttamente il vostro personaggio tanto nelle fasi di esplorazione quanto in quelle di battaglia, che avvengono in tempo reale e senza il cambio di piano classico dei giochi di ruolo a turni. I nemici saranno sempre ben visibili su schermo e non tutti saranno necessariamente belligeranti: se alcuni ci attaccheranno a vista, infatti, altri continueranno a “pascolare” tranquilli, incuranti della nostra presenza, e starà a noi decidere se darci al level grinding sfrenato, colpendoli, o ignorarli perché, semplicemente, il nostro obiettivo è un altro.Una bella scelta, soprattutto tenendo presente che molte produzioni odierne continuano a riproporre degli estenuanti combattimenti casuali. Questo aiuta anche a non accusare eccessivamente i minuti passati a fare backtracking, che purtroppo aumenteranno con il procedere dell’avventura.La struttura di gioco non si propone di inventare nulla di particolarmente innovativo, offrendo dinamiche care a tutti gli utenti che hanno vissuto l’epoca d’oro di 16 – bit, con lo scontro tra titani SNES VS Mega Drive: il gioco alterna fasi di esplorazione e combattimento a villaggi nei quali rifornirci, cambiare equipaggiamento, fare un po’ di conversazione con i molti PNG e accettare le prossime quest. A proposito di quest, il gioco ne offre a centinaia che, pur peccando di originalità alla lunga (vai nel posto X, trova l’animale Y, uccidilo e riportami il trofeo di guerra Z), aumentano esponenzialmente la longevità del titolo, probabilmente la più alta tra tutti i prodotti disponibili nell’ampio catalogo Apple.Combattere non sarà, tuttavia, un’operazione fine a sè stessa, se è vero che consentirà, passando di livello, di accumulare punti esperienza, da ridistribuire poi un apposito (e ben congeniato) schema ad albero, per cui, per sbloccare le abilità più potenti, dovremo “arrivarci” aprendoci la strada tra quelle deboli e intermedie.Il gioco si mantiene sempre fresco e appagante e qualche incertezza nei controlli non impedisce di raggiungere vette di soddisfazione quando, circondati da quattro mostri, si riesce ad effettuare quell’attacco rotante appena sbloccato che li maciulla in un sol colpo.Le icone a schermo non sono mai tropo invasive, e il campo visivo è sufficientemente ampio e vivido per godere al meglio dell’avventura.

Impatto graficoIl character design e le scelte cromatiche del titolo richiamano a gran voce la già citata epoca a 16 – bit, soprattutto la palette sembra presa di peso da quella che poteva gestire il Super Nintendo: la bidimensionalità dei personaggi appare adeguata al contesto e viene addolcita dalle tinte sgargianti, dalla particolarità dei disegni e da animazioni quasi sempre convincenti, ad eccezione, forse, di qualcuno dei mostri più semplici.Se la validità di un comparto tecnico non si misura esclusivamente contando i poligoni che compongono le ambientazioni e i modelli, allora Zenonia eccelle anche in questo campo.Meno entusiasmante l’accompagnamento sonoro, orecchiabile e vario, ma “invecchiato” peggio della grafica alle orecchie di un utente abituato alle colonne sonore delle produzioni odierne e non ai MIDI che gracchiavano fuori dalle casse delle allora console di Sega e Nintendo: la sufficienza è tuttavia abbondante, e non compromette affatto la riuscita totale del gioco, che pure, nonostante i diversi mesi passati dal debutto, non ha goduto di una traduzione italiana dei testi a schermo, rendendo l’esperienza ostica a chi non mastica l’inglese.Abbiamo già detto della eccezionale longevità, ma volendo quantificare il tutto in termini numerici, siamo sicuri che, anche ignorando la maggior parte delle quest secondarie, difficilmente impiegherete meno di 30 ore per portare a termine Zenonia.Non aggiungiamo altro …

– Longevità impensabile

– Menu leggibili e grande sistema di crescita del personaggio

– Un tripudio di colori e suoni di un’altra epoca videoludica

– Semplicemente il miglior JRPG su App Store

– Controlli buoni ma migliorabili

– Molto backtracking

9.0

Tanto di cappello ad uno dei titoli più completi, entusiasmanti e longevi scaricabili dallo store multimediale della casa di Cupertino. Zenonia è una gioia per gli occhi, per le anime assetate di ambientazioni fantastiche, per i ricordi di chi è cresciuto a pane e giochi di ruolo giapponesi.

Un esperimento perfettamente riuscito, che offre una marea di ore di gioco a 2,39 euro, in un rapporto qualità/prezzo senza precedenti tra tutti i titoli testati finora su queste pagine.

Da evitare solamente se odiate (ma con tutti voi stessi) il genere di appartenenza, Zenonia rimane un acquisto obbligato per tutto il resto dell’utenza iPhone, senza scuse, senza se e senza ma.

Noi non vediamo già l’ora di testare per voi il secondo capitolo, in arrivo nel giro di un mese.

Voto Recensione di Zenonia - Recensione


9

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