Tre anni fa Zeno Clash se ne usciva dal nulla e contro ogni previsione si rivelò un discreto successo. Merito di ACE Team non era solo quello di aver creato un mondo di gioco visionario, assurdo, surreale e pieno di creature indefinibili (immaginatevi un mix tra Salvador Dalì, Il Mago di Oz, Dark Crystal e Tim Burton). Il team cileno infatti aveva impostato il gioco come uno “sparapugni” in prima persona, concentrando l’azione più sul corpo a corpo che non sulle classiche armi da fuoco o su altri oggetti contundenti. Tre anni dopo ACE Team ci riprova con un sequel ancor più ambizioso, vasto e ricco di novità, anche se l’impronta originaria del gameplay è rimasta bene o male la stessa.
Benvenuti a Zenozoik
Zeno Clash II ha avuto a disposizione un budget molto più sostanzioso e anche i tempi di sviluppo non sono stati così frenetici come per il primo episodio. Per di più, al posto del Source (che ha ormai i suoi begli anni alle spalle), gli sviluppatori hanno creato il gioco con l’Unreal Engine 3, disegnando attorno ad esso un mondo di gioco ancora più strambo, imprevedibile e soprattutto più ampio, tanto da far suggerire in certi tratti un’impostazione quasi free roaming. Un sequel insomma potenziato in tutto e per tutto rispetto al predecessore (la stessa longevità è aumentata notevolmente), che abbiamo provato in versione PC scaricando il codice review da Steam dove il gioco è acquistabile a 13,99 euro. Il primo impatto con Zeno Clash II, che ricordiamo essere disponibile in versione download anche per Xbox 360 e PlayStation 3, non poteva essere più spiazzante di così. Se infatti è vero che vestiamo i panni del protagonista già visto nel primo episodio (Ghat) e se l’ambientazione è ancora quella di Zenozoik, i dialoghi criptici e al limite del filosofico creano fin da subito un’atmosfera straniante e un po’ confusa, tanto da rendere difficile la comprensione di ciò che ci aspetta. Dopo un po’ comunque abbiamo capito che lo scopo della nostra missione è uccidere Goblin, una creatura che sta cercando di mettere Zenozoik sotto una cupola di repressione e dittatura.
Un mondo tutto da scoprire
Proprio Zenozoik è il vero protagonista del gioco, ancor più che in Zeno Clash. Diviso in macro aree (ognuna raggiungibile dopo un caricamento piuttosto lungo), il mondo di gioco è una sorpresa continua e una vera gioia per gli occhi. Non tanto per lo spessore grafico in sé, quanto più per la varietà di ambientazioni, per la bizzarria degli edifici, per lo stile visivo di ogni zona e per le creature che le abitano. Qui i ragazzi di ACE Team si sono davvero sbizzarriti inventandosi incroci improbabili ma affascinanti e caratterizzando ogni abitante di Zenozoik con un tratto ben distintivo, tanto che già esplorare questo mondo solo per il gusto di farlo è una continua fonte di sorpresa, curiosità e divertimento. Su questo versante nulla da dire, anche se dopo un po’ ci si accorge della scarsità di elementi “umani” e non con cui interagire, quasi come se Zenozoik fosse una bellissima e luccicante vetrina i cui oggetti esposti non si possono toccare. Non che ci aspettassimo la completezza di un GdR a la BioWare o l’interazione con l’ambiente tipica di un’avventura, ma qualcosa di più si poteva comunque fare.
Un pugno sui denti non si nega a nessuno
In questo indefinibile mondo di gioco siamo chiamati a risolvere quest primarie e secondarie piuttosto varie dalla struttura un po’ confusa e ciò, affiancato da una mappa di gioco non molto esplicativa, rende piuttosto arduo muoversi in Zenozoik con in mente un’idea precisa di cosa si stia facendo e di dove si stia andando. Su questo versante ACE Team poteva inventarsi qualcosa di più diretto e di meno dispersivo, anche se prese singolarmente le aree di gioco no sono poi così ampie. Dove Zeno Clash II tenta di brillare maggiormente è però nel combat system, rimasto pressoché invariato al predecessore ma non privo di aggiunte. Ora Ghat ha a disposizione un parco mosse molto più ampio, sebbene il fulcro dei combattimenti sia affidato alla triade “bloccaggio-contrattacco-schivata”. Con la visuale in prima persona e con il problema della distanza tra noi e i nemici, non è mai facile scegliere il tempo giusto per una schivata o un contrattacco, ma dopo un po’ ci si abitua e i combattimenti, sottolineati da una sensazione di pesantezza dei colpi molto realistica, iniziano a ingranare sebbene non siano esenti da difetti.
Schiva che ti passa
Con molti nemici di fronte, ai lati e alle spalle, il tutto rischia di diventare un po’ confuso, anche se la recente patch che ha ampliato il FOV permette se non altro di accorgersi della presenza di nemici ai lati. Le armi (anch’esse bizzarre e indefinibili) sono presenti in discreta quantità, ma le munizioni sono davvero scarsissime e gli oggetti contundenti, spesso lenti nell’utilizzo ma con un impatto devastante, si rompono quasi subito, costringendoci di fatto ad affidarci quasi sempre a pugni, spalle e calci. Per fortuna Ghat non è da solo in questa sua crociata contro Goblin. Nel corso del gioco infatti, a seconda del nostro grado di “attrazione”, possiamo assoldare dei compagni di viaggio che ci daranno manforte nei combattimenti. L’IA alleata non è certo perfetta, ma anche in questo caso la patch 1.0.1 ci ha messo la classica pezza e comunque, per chi preferisce affidarsi a un compagno in carne e ossa, Zeno Clash II mette a disposizione anche il co-op a due giocatori con drop-in drop-out nel corso di una partita.
A quando la prossima patch?
Inoltre Ghat ha a disposizione diversi attacchi speciali da conquistare nel corso dell’avventura; il più interessante e originale permette di “legare” due nemici e il danno subito da uno passa automaticamente anche all’altro, dando origine a svariate possibilità di attacco con un retrogusto tattico tutt’altro che disprezzabile. La longevità, se si vuole esplorare a fondo tutti gli anfratti di Zenozoik, può raggiungere le 10-12 ore, facendo così segnare un deciso miglioramento rispetto a Zeno Clash. A nostro avviso ACE Team deve ancora smussare diverse asperità (rimangono ben evidenti alcuni bug e glitch grafici), ma già con la prima patch il gioco è migliorato sensibilmente rispetto al day one. Sicuramente Zeno Clash II non piacerà a tutti per la sua confusione, il combat system “a mani nude” e per il suo mondo di gioco così fuori dagli schemi, ma per chi cerca qualcosa di originale e non ne può più dei soliti FPS tutti uguali, questo sequel potrebbe rivelarsi un’autentica sorpresa.
– Mondo di gioco affascinante
– Combat System potenziato
– Un gioco a suo modo unico
– Ancora qualche asprezza da limare
– Sistema di quest confusionario
– I combattimenti a mani nude non piaceranno a tutti
Difficile dire se Zeno Clash II sia migliore del predecessore. Di certo è più vasto, più ricco e fantasioso nel design del mondo di gioco, e anche il combattimento, sebbene ancora non perfetto, ha visto qualche piccolo miglioramento. Di contro le connotazioni quasi free roaming hanno portato a un po’ di confusione e il codice non è ancora scevro da bug e glitch che speriamo verranno risolti con una seconda patch. Manca inoltre quell’effetto novità che aveva invece premiato il primo episodio, ma anche grazie al maggior budget a disposizione e ai nuovi poteri di Ghat, ACE Team ha comunque realizzato un sequel di buon livello, visivamente affascinante e forte anche di una componente co-op che potrebbe fare la differenza.