Recensione

Zack Zero

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a cura di P.squalo

Il Verdetto di SpazioGames

6.5

Sviluppato dei ragazzi di Crocodile Entertainment, arriva su PlayStation Network Zack Zero, titolo che cerca di distinguersi nell’universo dei platform vecchio stile che unendo alcuni elementi puzzle, alcuni di difficile risoluzione, ed una buona componente action, con boss di fine livello testardi e corazzatissimi. Il protagonista è, appunto Zack, eroe dall’aria sincera e bonacciona (ricorda tanto la versione serie e dimagrita del generale Zapp Brannigan dalla serie televisiva Futurama) che indossa una super-tuta spaziale con cui riesce a manipolare gli elementi terra, fuoco e gelo per farne micidiali armi da utilizzare contro le orde di nemici che gli si pareranno davanti.

Alla ricerca dell’amore perdutoLa storia entro la quale dovremo muoverci ha il suo inizio al ritorno da una missione spaziale del protagonista, che ritrova il suo quartier generale sotto sopra, la segretaria a terra con un bernoccolo di proporzioni immani e un messaggio mandato da un bizzarro popolo di alligatori cosmici rossi, in cui si fa presente che Marlene, la fidanzata di Zack, è stata rapita e che per riaverla il nostro eroe dovrà procurarsi tonnellate di materiale celestino, un minerale indispensabile per i viaggi spazio-temporali. Naturalmente, come ci si può aspettare da ogni eroe senza macchia e senza paura, Zack parte alla volta del pianeta di Zurlog per mettere al sicuro l’amata donzella e assicurare alla giustizia il lucertole suo rivale, peccato però che non sempre le cose rispecchino le aspettative di chi le formula, tanto che per Zack il lavoro si rivelerà un tantino più arduo: prevedibilmente infatti, dopo un prologo nel quale avremo a disposizione tutti i poteri della tuta, questa si romperà in seguito ad una caduta, costringendoci a ripotenziarla pezzo per pezzo, nella migliore tradizione Metroidiana. Per cui, armati di speranza e pazienza, ci ritroveremo ad affrontare i nemici passando da una piattaforma all’altra e da un potere all’altro, non senza delle difficoltà, tra cui alcuni impegnativi puzzle (per sbloccare solitamente porte e passaggi a cui facevamo riferimento prima), facendo ovviamente attenzione agli allegri alligatori armati di tutto punto che daranno del filo da torcere al protagonista, senza parlare dei droidi nemici e dei boss di fine livello che si sforzeranno, a volte più del dovuto, di ostacolarvi.

Lacrime di coccodrilloCome nelle migliori tradizioni platform, bisognerà, al fine di raggiungere la fine del livello, saltare da una piattaforma all’altra, cercando di liberare il passaggio da nemici di varia natura e pericolosità, e combinando la nostra abilità di salto con l’utilizzo di alcuni poteri (il fuoco ad esempio ci darà la possibilità di prolungare il salto, procedendo in linea retta per qualche secondo). Il gameplay è divertente e le combinazioni dei poteri sempre varie, ma quando cominciano a complicarsi le cose, sia dal lato platforming che da quello relativo al combattimento, il tutto diventa un pò frustrante, a causa di una difficoltà di base già alta (e addirittura mal calibrata in alcuni passaggi), e sopratutto della poca precisione dei comandi, che sembrano essere a tratti poco precisi e lenti nella risposta.
Certo, col tempo e l’allenamento si riuscirà a padroneggiare il sistema di controllo bypassandone la legnosità, ma non siamo sicuri che il gioco ne valga la candela. Le animazioni dei poteri sono invece ben realizzate e sopratutto varie, il che permette diverse combinazioni di attacco che offrono al personaggio una buona varietà di azioni: si potrà ad esempio rallentare il tempo o creare vortici con l’elemento ghiaccio, si potrà surfare nell’aria o accecare i nemici con quello fuoco,  resistere ai venti o far crollare il terreno con quello terra, oltre ad avere tutti un effetto di danno sugli avversari. Ad ogni utilizzo verrà consumata una specifica barra verde (posta appena sopra quella della salute) che indicherà la quantità di potere residua. Ogni volta volta che concateneremo diversi attacchi otterremo dei moltiplicatori al normale punteggio, il che invoglierà il giocatore a sperimentare tutte le possibili combinazioni.Gli upgrade dei poteri della tuta sono automatici ad ogni passaggio di livello.
Il gioco si compone di otto livelli dalle ambientazioni che variano dalla superficie ricca di foreste al pianeta ribollente di lava, che a tratti si rivelano davvero impegnativi assicurando una notevole longevità.
Il comparto grafico è ben fatto: nonostante lo scorrimento bidimensionale del gameplay infatti i livelli sono sviluppati in tre dimensioni, il che da all’insieme una buona sensazione di profondità. Il design degli ambienti e dei personaggi sembra essere indirizzato ad un pubblico decisamente giovane, vista la semplicità della trama e della narrazione, ma l’insieme risulta tutto sommato piacevole. Solo sufficiente invece il comparto sonoro, poichè non offre al titolo nessuna emozione aggiuntiva: vi sembrerà infatti di non sentire nient’altro che gli effetti dei colpi e il sussurrare degli sbuffi di vento. 

– Buon comparto tecnico

– Varietà di azioni disponibili

– Buona longevità

– Costo alto

– Sonoro scarso

– A tratti frustrante

6.5

Zack Zero, come titolo di esordio dei ragazzi di Crocodile Entertainment, è sicuramente un tentativo ben riuscito che troverà tra i fan dei platform un apprezzamento adeguato, nonostante non manchino alcune pecche che ne ridimensionano il gradimento globale. Buona la grafica, colorata, divertente e piacevole per gli occhi, a cui però non è stato affiancata una colonna sonora adeguata. La varietà di azioni che il protagonista può svolgere rende il gioco sicuramente divertente, e la longevità data dai rebus che vi troverete ad affrontare e dalla difficoltà generale (decisamente alta, a tratti addirittura frustrante) è più che sufficiente. Il prezzo è alto ma ci si può passare sopra, in fondo costa meno di due brutti film!

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