Recensione

Yu-Gi-Oh! Destiny Board Traveler

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a cura di Levin

Che bello: mentre scrivo manca un mese a Natale! Già si comincia a respirare l’aria natalizia e tutto pian piano sembra andare per il verso giusto. Si comincia a comprare il panettoncino e si pensa ai regali da fare (e magari da ricevere); è anche un periodo ottimo per i videogiocatori che possono regalarsi qualche bel titolo arretrato oppure acquistarne di più recenti… insomma, sotto sotto, il periodo di Natale è ben atteso da tutti i gamers.Ora vi starete chiedendo che c’entra tutto questo con Yu-Gi-Oh! Destiny Board Traveler, non è così?! Bene, se desiderate passare le vostre vacanze felicemente e senza bidoni di alcun tipo, vi conviene eliminare il nuovo card game targato Konami dalla lista dei regali da chiedere a Babbo Natale; proprio così, non mi capitava di avere tra le mani un flop del genere da tantissimo tempo.

Un insulto al monopoli…In un solo colpo Konami ha ridicolizzato un franchise che bene o male stava fruttando abbastanza bene con le numerose apparizioni su GBA.Da uno Yu-Gi-Oh! ci si aspetterebbe un buon card game con cui passare il tempo, giusto? Sbagliato! Questo Destiny Board Traveler è un orrendo ibrido tra un card game e uno di quegli odiosissimi “giochi dell’oca”: una volta scelto il personaggio da utilizzare ci ritroveremo all’interno di un tavolo da gioco diviso in caselle; in ogni casella è nascosto un mostro che noi dovremo battere utilizzando le carte presenti nella nostra mano. C’è qualcos’altro? No… è finito; il gameplay si riduce sostanzialmente a questo e non potete immaginare la mia frustrazione quando me ne sono reso conto. Ore e ore perse ad imparare a giocare a Yu-Gi-Oh e poi scoprire che del card game, nel gioco, non c’è assolutamente nulla.La cosa più sconvolgente non è proprio il gameplay (tanto semplice quanto stupido), ma piuttosto l’assenza di un tutorial. Ci ritroveremo subito nell’arena e dovremo immediatamente fare la nostra mossa… ma come? E adesso che devo fare? Ho iniziato così a brancolare alla cieca tra pulsanti e menù vari temendo che, prima o poi, mi sarebbe apparso il messaggio “vai in prigione e senza passare dal VIA”. Dopo circa una mezz’ora di gioco ho iniziato a capirci qualcosa e più avanti andavo, più mi chiedevo cosa avessero bevuto i developer della Konami mentre sviluppavano il titolo. Dovrete così armarvi di tantissima pazienza e perdere davvero tanto… troppo tempo per cominciare a prendere confidenza con il titolo (e non è detto che il titolo vi piacerà, anzi).

Manuale d’istruzioni fatto in casaCosì, dato che Konami non si è assolutamente disturbata a darci un tutorial o un manuale d’istruzioni come si deve, il codice del bravo recensore mi costringe a parlarvi più nel dettaglio dello svolgimento di un turno di gioco.Il gioco ruota attorno alle carte presenti nella vostra mano e ad un dado a sei facce: all’inizio del turno dovrete scegliere quante e quali carte piazzare sulle facce del dado (una carta su ogni faccia). A questo punto dovrete tirare il dado e sperare nella sorte: se uscirà una faccia vuota (ovvero senza una carta attribuita) il vostro turno terminerà all’istante e non avrete la possibilità di conquistare qualche punto; se invece esce una faccia con una carta mostro allegata il vostro turno continuerà: vi muoverete di un numero di caselle pari al numero di stelle che possiede la carta mostro. Se andrete su una casella dov’è nascosto un mostro comincerà il combattimento: una volta ottenuta la vittoria guadagnerete un punto.Oltre alle normali facce del dado, ce ne sono alcune contrassegnate da una stella: premendo continuamente il tasto A mentre tirate il dado, avrete molte più probabilità di ottenere una faccia stella; grazie a questa speciale faccia potrete scegliere quale mostro utilizzare nel turno senza lasciarlo nelle mani del fato.

Tecnicamente sparlandoPassiamo agli aspetti tecnici che sono un’altra doccia fredda: gli sprites dei personaggi sono semplicissimi e le animazioni quasi inesistenti; è tutto molto colorato ma, tranne una minuscola arena quadrata, non vedremo assolutamente nulla. Un applauso alla Konami bisogna comunque farlo: possiamo infatti distinguere facilmente un personaggio dall’altro… quello con i pixel viola in testa è Yugi e… ehm… aspettate un secondo… mah.Durante i duelli gli art dei personaggi e delle carte sono in bassissima risoluzione e tutt’altro che godibili.Le musichette sono dannatamente ripetitive e a volte vi verrà voglia di abbassare il volume del Gba; le voci dei personaggi sono carine ma non credo che dopo 20 round avrete ancora voglia di sentire quel “My Turn!”…

In definitiva? Beh che dire: se siete tremendamente masochisti, avete soldi da buttare, volete rovinarvi il Natale o avete sempre sognato vedere Yugi e compagni all’interno di un obbrobrioso monopoli… beh, in tal caso, Yu-Gi-Oh! Destiny Board Traveler è un titolo da prendere in considerazione. Se invece vi è rimasto ancora un po’ di senno in testa, avrete di sicuro capito che il titolo Konami è un assurdo giochino da tenere alla larga: spero per voi che sotto l’albero troverete qualcosa di diverso.

Buon Natale.

– ehm…

– manca il tutorial

– vi stancherete subito

– tecnicamente ridicolo

3.5

Un gioco tecnicamente disastroso con sprite basilari, animazioni inesistenti e sonoro ripetitivo. Titolo difficilissimo da capire e semplice da abbandonare: l’assenza di un tutorial si fa sentire fin troppo; prendete la tavola del monopoli, piazzateci sopra Yugi e compagnia bella, mettete una carta del gioco su ogni casella… ecco a voi Destiny Board Traveler.

A cosa stavano pensando quelli della Konami?

Voto Recensione di Yu-Gi-Oh! Destiny Board Traveler - Recensione


3.5

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