Recensione

Yu-Gi-Oh! 5D's TAG FORCE 4

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a cura di AP

Il Verdetto di SpazioGames

6

Dopo aver introdotto il concetto dei giochi di carte all’interno di un fumetto prima e di un cartone animato poi, non dovrebbe sorprendere troppo vedere la saga videoludica di Yu-Gi-Oh ! sottotitolata Tag Force raggiungere il quarto capitolo. Per tutti i possessori di PSP amanti di questo universo e delle sue meccaniche incentrate sul sistema di carte è giunto nuovamente il momento di sfidare i personaggi della nuova serie 5D’s, i propri amici e tutti gli appassionati di carte sparsi per il mondo. Vediamo insieme se le novità introdotte sono capaci di donare nuova linfa o se invece ci troviamo d’innanzi al solito more of the same.

Sempre la solita storia Iniziamo subito dicendo che chiunque abbia già avuto la possibilità di giocare ai precedenti capitoli prodotti da Konami sarà subito a proprio agio. Le modalità di gioco che si presentano nell’apparentemente ricco menù principale si dividono tra Storia, Duello libero e Network. Le restanti opzioni si frazionano in menù utili per la creazione dei propri mazzi di carte personalizzati (chiamati deck), un database con i personaggi incontrati in game e una ricca selezione di tutorial che spiegherà per filo e per segno le complesse meccaniche degli scontri sui quali poggia l’intera struttura del titolo. L’appassionato potrà dare una rispolverata alle nozioni già ampiamente apprese e scoprire qualche piccola novità inerente alle fusioni tra più mostri, per poi lanciarsi tranquillamente nella modalità storia. Qui si troverà nei panni di un ragazzino appassionato di carte che si muoverà in diverse ambientazioni alla ricerca di nuove e più potenti carte e avversari sempre più in gamba contro cui confrontarsi. La scarsa possibilità di interazione alternativa ai duelli viene applicata tramite un minigioco poco riuscito utile principalmente per il “reclutamento” di un particolare personaggio nella formazione di un team che potrà poi partecipare a tornei specifici.Come già successo in passato, la modalità Storia frammenta la parte più riuscita del gameplay, ossia i duelli con le proprie carte. Questo, nonostante l’introduzione di personaggi nuovi e appartenenti alla nuova serie del cartone animato, risulta davvero riduttivo e andare in giro parlando con un personaggio piuttosto che con l’altro per far progredire la storia, risulterà prestissimo noioso e di scarso coinvolgimento emotivo.Il duello rapido, ed eventualmente quello contro giocatori umani, risolve discretamente il problema dei tempi morti, ma evidenzia l’impossibilità di ampliare rapidamente il proprio bagaglio di carte, promettendo una maggiore varietà solo a chi avrà la pazienza di giocare la modalità principale. Proprio la grande quantità di carte potrebbe però invogliare all’acquisto, visto che il numero totale stavolta supera le quattromila unità, garantendo una possibilità di personalizzazione del proprio deck pressoché infinita.

Novizi e professionistiYu-Gi-Oh! 5D’S TAG FORCE 4 nasce per accontentare gli appassionati ma difficilmente riuscirà a coinvolgere il neofita a causa di una profondità così vasta da spiazzare il giocatore alle prime armi, ma avrà senza dubbio successo nell’esaltare l’esperto. Il prodotto Konami chiede infatti al suo acquirente di saper già giocare al gioco di carte originale e, sebbene sia presente un completissimo tutorial che spiega per filo e per segno le tantissime nozioni indispensabili per cominciare a muovere i primi passi e capire cosa succeda durante le sfide, questo lascia il giocatore inesperto in balia del nemico per molto tempo prima che le regole possano essere assorbite e si possa finalmente cominciare a far breccia nelle difese avversarie. Da questo punto in poi il gioco si schiude e comincia ad elargire soddisfazioni notevoli sia per l’ottenimento di una sudata vittoria, sia per la conquista di carte sempre più rare e dall’elevato potenziale.Chi tra le nuove leve avrà voglia di dare una chance a questo Yu-Gi-Oh! 5D’S TAG FORCE 4 deve sapere come si svolgono le sfide. Ogni giocatore ha un deck composto da un numero compreso tra 40 e 60 carte. Cinque di queste vengono date ad ogni partecipante all’inizio della partita e se ne pesca una nuova ad ogni turno. Le carte possono essere Mostro, Supporto e Trappola. Il primo tipo è quello che si usa per combattere ed è dotato di un valore di attacco ed uno di difesa. Il secondo aggiunge o modifica alcune regole all’interno della sfida e la terza scatta nel caso si attacchi un mostro su cui è stata posizionata quella carta. A ciò si aggiungono diverse zone del campo di gioco in cui si andranno ad accumulare carte usate, mostri sconfitti e così via. Chi riuscirà ad esaurire i Life Points del proprio avversario o le carte del mazzo da cui esso attinge, verrà considerato il vincitore. A queste regole di base, se ne aggiungono moltissime altre che verranno immediatamente utilizzate dai vostri avversari. Per questo motivo consigliamo di dare in anticipo un’occhiata alle regole principali che trovate nel link a destra per sfogliare il libro ufficiale delle regole e capire quanto profondo e complesso risulti il gameplay.

Carte digitaliIn un gioco di questo tipo è piuttosto scontato veder passare in secondo piano il comparto tecnico, però sembra anche che gli sviluppatori si siano un adagiati sugli allori, vivendo sulle spalle di quanto creato precedentemente. La grafica ‘deformed’ che accompagna il giocatore nella fase esplorativa della sua avventura risulta praticamente la stessa dei precedenti capitoli. Essa è fondamentalmente in 2D e contempla unicamente animazioni semplici e poco dinamiche.La situazione si risolleva leggermente durante le brevi cut scene in 3D che accompagnano le mosse degli avversari, ma anch’esse finiscono per risultare alla lunga infastidenti a causa del loro spezzare continuamente l’azione di gioco. Le carte invece sono riproduzioni fedeli di quelle reali e ciò non può che far felice i tanti collezionisti in giro per il mondo.Il comparto sonoro è anch’esso di bassa caratura nonostante riprenda alcuni temi presenti nell’ultima serie del cartone animato. Il doppiaggio risulta completamente assente anche se per fortuna ogni carta ed ogni dialogo sono stati tradotti e sottotitolati in un buon italiano.I parametri “giocabilità” e “longevità” vanno di pari passo e sono totalmente soggettivi: se da una parte abbiamo un prodotto complesso, profondo e capace di donare al fruitore ore ed ore di appassionanti duelli, proprio questa ricchezza di regole e di variabili tende ad escludere la maggior parte dei videogiocatori che non hanno tempo e voglia di dover imparare le complesse regole che governano questo universo, rischiando di abbandonarlo molto prima di poter davvero vedere cosa si nasconde dietro ad uno stile di gioco come questo.

– 4000 carte totali con cui personalizzarsi il deck

– Gameplay tecnico e profondo

– Longevità teoricamente infinita per gli esperti…

– Comparto tecnico troppo uguale al predecessore

– Richiede l’assimilazione di moltissime regole prima di iniziare a giocare davvero

– … ma pari a zero se non si è disposti a dedicarcisi molto tempo

6.0

Yu-Gi-Oh! 5D’S TAG FORCE 4 è un gioco che si ama o si odia. Disquisire sulla validità del suo gameplay risulta poco costruttivo visto che, come più volte riportato in sede di recensione, è da intendere come un titolo di nicchia, inadatto come passatempo mordi e fuggi, ma capace di assorbire i più pazienti e i più caparbi. Quello che invece ci preme sottolineare è che ormai la serie ha bisogno di una bella svecchiata nella forma grafica e sonora, e possibilmente dell’introduzione di una componente avventurosa capace di coinvolgere e divertire anche al di fuori dei duelli e delle sfide. I veri fan non rimarranno delusi, per tutti gli altri conviene rivolgersi altrove.

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