Recensione

Yoku's Island Express

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a cura di SirFran Snee

Bei tempi, quelli dei pomeriggi e delle serate trascorse a suon di arcade e giochi da tavolo in sala giochi con gli amici, quando si faceva a turno ad accaparrarsi una manciata di gettoni e sperare di spenderli nel miglior modo possibile. Si dice che tanto di quel mondo sia andato perduto: i suoni, i colori e l’atmosfera che hanno caratterizzato l’infanzia e l’adolescenza di molti di noi è stato dimenticato. La stessa sorte è toccata anche a un genere tipico del luogo in questione: i flipper. Quanto abbiamo amato e odiato quelle levette che non riuscivano a mandare la pallina di metallo nella direzione giusta per guadagnare centinaia di punti bonus? La produzione videoludica digitale non si è tirata indietro e non ha esitato a produrre una versione di questi giochi per le nostre console, soprattutto nei primi decenni di storia dei videogiochi, ma senza proporre declinazioni troppo originali. A parte pochissime eccezioni, tra cui Super Mario Ball o Pokémon Pinball per il buon vecchio Game Boy Color, con il rambler incluso nella cartuccia, non siamo stati stuzzicati in modo particolare da altri prodotti, e forse è proprio questa mancanza di creatività che ci porta a considerare la produzione di Villa Gorilla come la boccata di ossigeno che tanto ci mancava. Sbarchiamo così su Yoku’s Island Express, alla scoperta di un brioso mix di platform e pinball che difficilmente marca il territorio nel mondo videoludico, disponibile per PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch e Steam.
Rotolando verso su(d)
Seguendo la strada già tracciata da titoli dello stile di Metroid, ci potremo quindi svagare sull’isola Mokumana, dove un piccolo e astuto scarabeo ottiene il ruolo di postino e dovrà scoprire i vari misteri che popolano la foresta, tra divinità assopite e in procinto di risvegliarsi, piccoli insetti, animali curiosi da salvare e tanta frutta da mangiare e riutilizzare per creare delle alette da flipper. Proprio grazie alla palla al quale è legato con un breve pezzo di corda, Yoku potrà balzare da una parte all’altra dei percorsi e tunnel possibili come una pallina da flipper, accumulando frutta da riutilizzare per farsi strada al fine di liberare amici, ottenere oggetti e aprirsi varchi, anche grazie alla trombetta in stile carnevalesco che dovrà usare. Grazie ai brevi intermezzi a scorrimento orizzontale in un platform tutto da esplorare, sarà più frequente incappare in percorsi da cui sarà difficile uscirne, correndo il rischio di perdere un po’ la pazienza, che affrontare particolari nemici o tranelli che ci faranno perdere la vita. Yoku’s Island Express si incentra molto più sull’esplorazione e sul godimento del genere particolare su cui si basa, promettendo di trascorrere ore incollati allo schermo e una longevità non troppo scarsa, a scapito di una narrazione quasi assente e non fondamentale, ma di cui non ci preoccupiamo più di tanto. La giocabilità non lineare di Yoku’s Island Express offre la libertà di scegliere il tuo percorso in una moltitudine di missioni, facendoci addentrare in un open-world che non avrebbe motivo di esistere senza tutti gli elementi caratterizzanti dei pinball: alette, bumper, canali da percorrere e un pizzico di logica e strategia da usare, per superare livelli dalla difficoltà assolutamente accessibile a chiunque. Infatti imparare le meccaniche di gioco avviene in modo praticamente naturale, soprattutto per gli habitués dei pinball, ma si raggiunge la piena soddisfazione nel momento in cui si ottengono punti bonus colpendo a raffica contenitori di frutta e di tesori, grazie all’abilità che possiamo acquisire in pochissimo tempo. Scorrendo dall’alto degli alberi alle profondità della giungla, fino a canyon e altri tipi di percorsi, di fatto non dovremo fare altro che premere quattro soli comandi della tastiera o del joypad, rendendo il titolo assolutamente ben adattabile a tutte le diverse console dove è approdato. Purtroppo però, questo è anche il maggiore limite del titolo, che vive una ripetitività di fondo indelebile, che limita la durata delle partite. Indigestione evitata, quindi, ma con essa anche la goduriosa scorpacciata.
Basilare, non banale
Questa stessa semplicità narrativa e di giocabilità quasi infantile, ma non banale, va a braccetto con lo stile visivo, caratterizzato da colori vivaci, dettagliato quanto basta per offrirci una visuale di gioco interessante e chiudendo il cerchio in armonia rispetto a quanto dipinto finora. Il comparto visivo è davvero ben composto e permette di muoverci velocemente e scattare in modo frenetico, mantenendo inalterata la qualità visiva e la nitidezza degli sfondi, a conferma dell’ottimo lavoro artistico creatore di un mondo completamente dipinto a mano.  Si completa dunque un quadro caratterizzato da un soggetto non troppo dettagliato e approfondito, al contrario del gameplay frizzante e divertente, seppur ridondante, incorniciato in un mondo curato e dall’evidente attenzione all’inserimento di particolari non stucchevoli e necessari al punto giusto. 

– riproposizione di un genere raro

– gameplay piacevole e non troppo breve

– ripetitività delle azioni

7.5

Un flipper inserito in un platform o un platform reinterpretato in modo unico e appropriandosi di un genere ludico da tempo coperto da una coltre di polvere? Una cosa è certa: non avremo tempo di annoiarci. Il ritmo di gioco è abbastanza sostenuto, rimanendo un passo indietro dal diventare schizofrenico e difficile da tollerare. Difficilmente potrà configurarsi come un titolo di spessore (ma ne eravamo davvero alla ricerca?), anzi permette di prenderci una pausa da tutte le produzioni Tripla A che stanno popolando il mercato

Voto Recensione di Yoku's Island Express - Recensione


7.5

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