Recensione

Xenogears

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a cura di Zephiro

Dopo aver stupito milioni di giocatori con l’indiscusso capolavoro Final Fantasy VII, Squaresoft scende nuovamente in campo portando, purtroppo solo in Giappone e in USA, un altro piccolo gioiello. E’ bene dirlo da subito infatti, gli spunti filosofici e religiosi piuttosto frequenti ed insidiosi hanno, probabilmente, imposto più di un veto sulla pubblicazione europea. Un vero peccato, dunque, che non permetterà a tutti i giocatori europei di poter godere di uno dei giochi di ruolo più belli e curati del panorama mondiale.Tematiche adulte, dubbi di fede e verità scomode sono all’ordine del giorno nell’affascinante trama che lega gli eventi narrati in Xenogears, fra reincarnazioni, falsi miti e, ovviamente, combattimenti epici. Una miscela geniale ed intrigante che non sdegna di figurare di fianco alle serie più blasonate. Sarete dunque pronti ad affrontare il vostro io e la vostra fede ? Seguiteci e lo scoprirete.

”I’m the Alpha and Omega”Poche semplici righe che richiamano alla mente alcuni passi della Bibbia, così si apre la storia di Xenogears. Fin dalle prime battute, infatti, un atmosfera di misticismo ricca di fascino vi accompagnerà per tutta la durata dell’avventura, lasciandovi, in più di un occasione, interessanti spunti di riflessione. I primi minuti di gioco saranno prevalsi da tutta una serie di interrogativi : un astronave nello spazio fronteggia una minaccia oscura di nome Deus, una donna nuda dallo sguardo triste si ritrova sulla riva di una spiaggia a contemplare chissà cosa, il piccolo villaggio di Lahan che diventa terra di confine fra due fazioni in guerra ed un ragazzo di nome Fei che, improvvisamente, diventa il carnefice dei propri concittadini sprigionando oscuri e letali poteri a bordo del proprio Gear. La guerra fra Kislev e Aveh è giunta ad un punto focale, il reperimento da alcune rovine di mech da combattimento antropomorfi, si rivela essenziale per la vittoria. Questa è la prefazione da cui si dipanerà una delle trame più affascinanti e ricche che il panorama ruolistico (e non solo) abbia mai visto. Durante il vostro esilio incontrerete tantissimi personaggi secondari e non, ognuno con la propria storia, il proprio Gear e la propria fede, fino all’inevitabile conflitto finale la verità sarà sempre soltanto accennata. La prima, ed unica, critica mossa a Xenogears deriva proprio dalla sua trama, fin troppo profonda e frettolosa nella sua parte finale, tanto da lasciar pensare a generosi tagli di sceneggiatura e parti giocate. Al di là di questo importante dettaglio, non mancheranno spunti sulla clonazione, sul significato dell’esistenza e sul libero arbitrio, rendendo l’opera di Squaresoft davvero unica ed ineguagliabile nel suo genere.Come nel più classico dei giochi di ruolo le vostre vicende vi condurranno in terre desolate, in città frenetiche e in dungeon pericolosi con un susseguirsi di location eterogeneo come non mai. La varietà dei personaggi, di caratteristiche offensive e di design dei Gear offono uno scorcio su tutto ciò che è possibile raffigurare come archetipo. Il combattente agile, quello muscoloso, la ragazza votata alla magia, colui che utilizza armi a distanza, fruste magnetiche, e tanto altro, in Xenogears ritroverete un ricco mix di protagonisti davvero ben congegnato.

Sistema di CombattimentoOgni gioco di ruolo che si rispetti deve avere dalla sua un sistema di combattimento profondo, appagante e ben bilanciato ed anche in questo caso la sapiente mano degli sviluppatori si fa sentire. La struttura ideata per Xenogears unisce profondità e spettacolarità, raggiungendo il suo apice nei combattimenti a bordo dei potentissimi Gear. Alla base della scansione dei turni ci sarà una sorta di ATB, una barra che si riempirà per assegnare a ciascuno il proprio momento di agire. A differenza della serie Final Fantasy, il nemico non potrà intervenire durante il turno di gioco del giocatore, lo scontro si interromperà fino alla conclusione delle scelte intraprese, rendendo l’approccio ai combattimenti meno frenetico e più ragionato. Ogni azione causerà un dispendio di Punti Azione (AP) o Fuel (carburante) a seconda che vi troviate a piedi o sul vostro Gear, e un’apposita barra ne indicherà quelli a vostra disposizione. Inizialmente la barra degli AP sarà piuttosto esigua permettendovi attacchi semplici, ma col procedere dei livelli potrete dare vita a sequenze davvero devastanti. Ogni colpo, infatti, sarà associato ad un consumo di AP o Fuel a seconda della potenza inflitta, concatenando le giuste sequenze di colpi si otterranno, nel tempo, attacchi incredibili e coreografici. Conservando ad ogni turno, gli AP a disposizione, invece, sarà possibile utilizzarne i restanti in vere e proprie combo di colpi spettacolari infliggendo all’avversario massicce quantità di danni. Attraverso gli AP potrete, inoltre, attivare magie offensive e difensive a seconda dell’esperienza e del personaggio. L’ attento uso di AP e Fuel, sarà alla base della propria sopravvivenza durante gli scontri, rendendo necessaria una rigorosa pianificazione delle risorse. Questo particolare emerge ancora di più negli scontri a bordo dei Gear, nei quali la barra AP scompare, ed il consumo è decretato dalla quantità di Fuel restante. A differenza degli AP che si rigenerano, il carburante per i Gear va comprato in appositi negozi, pertanto è necessaria una gestione ancora più meticolosa per non trovarsi a corto di carburante nel bel mezzo di un duello ostico. Ogni volta che un Gear attacca, inoltre, aumenterà il livello di combattimento fino ad un massimo di 3, indicato a schermo, ed aumenterà anche la sua probabilità di entrare in Hyper Mode. Un livello di attacco maggiore darà spazio a colpi sempre più potenti fino a sfociare nei devastanti attacchi dell’ Hyper Mode, la cui attivazione è quasi del tutto casuale. Poco spazio, purtroppo, è dato alle magie se non a quelle strettamente curative, vista la difficoltà di alcuni scontri, e l’esiguità dei danni di queste ultime in secondo piano rispetto ai più potenti attacchi fisici.

La dose di tatticismo richiesto è sicuramente un pregio del sistema di combattimento sviluppato, dovendo necessariamente dosare le proprie risorse, il giocatore è chiamato ad una continua analisi della situazione e vincere uno scontro si rivelerà motivo di grande soddisfazione, tralasciando per un momento il solo appagamento visivo.

Comparto tecnicoRovesciando i canoni del settimo capitolo di Final Fantasy, Squaresoft si affida a personaggi bidimensionali, su sfondi 3D. Il risultato è gradevole, denotando la cura nelle animazioni dei personaggi, mai banali o stancanti soprattutto durante le battaglie. Gli ambienti sono ben realizzati, la possibilità di ruotare la visuale tramite i dorsali si rivela azzeccata dando una marcia in più alla componente esplorativa del gioco. In tale contesto l’introduzione del salto appare ben inserita, permettendo dungeon su più livelli, segreti ben nascosti, e dando più respiro ad ambientazioni che sarebbero potute apparire come piatte. Il design generale è ottimo, con scenari dettagliati, vari e non banali, cittadine ben caratterizzate visivamente con interni curati e rifiniti. Spettacolari oltremodo i filmati presenti in buona quantità, sia quelli in stile anime realizzati da IG Productions gli stessi della serie Neon Genesis Evangelion, che quelli fatti con il motore di gioco. Memorabile la sequenza di trasformazione dei Gear Elementari in un unico Gear da combattimento, che richiama alla mente capolavori celebri delle serie giapponesi quali Daltanious o Voltron.Gli scontri sono un susseguirsi di animazioni superbe, con sprite realizzati impeccabilmente il cui unico difetto è legato soltanto alle capacità tecniche della console, gli effetti speciali non mancano sebbene non risultino gradevoli come altre produzioni. I Gear sono realizzati con dovizia di particolari, dal design accattivante che non sfigurerebbe in serie quali Gundam, Macross e altre. Ogni Gear, inoltre, sembra richiamare i tratti del proprio pilota, rendendo l’assimilazione col personaggio totale. Gli effetti sonori sono gradevoli, incalzanti e tipici del genere, ma la colonna sonora affidata a Yasunori Mitsuda è qualcosa di splendido per melodia, raffinatezza ed emozioni che suscita, toccando vette d’eccellenza con il brano Small two of pieces cantato da Joanne Hogg il cui refrain è destinato a restare impresso nelle vostre menti per molto tempo.

In definitiva un titolo che per spessore narrativo non ha eguali nel campo dei videogames, forse castrato nella parte finale in cui la storia andava maggiormente approfondita e vissuta anziché essere narrata tramite semplici schermate di testo. A questo proposito appare evidente l’intenzione degli sviluppatori di dare il via ad una nuova saga che in Xenosaga vede il proprio prequel. Tuttavia la sensazione di qualcosa di incompiuto è purtroppo ancora presente.

– Storia adulta, coinvolgente ed affascinante..

– Sistema di combattimento ben ideato

– Design curatissimo

– Oltre sessanta ore di gioco

– .. ma forzata nel finale di gioco

– Magie poco utilizzate

9.0

Chiunque ami i giochi di ruolo deve provare Xenogears. La sua storia così ricca, complessa e profonda non può non piacere agli appassionati del genere. Una vicenda interessante, mai banale unita ad un comparto audiovisivo d’eccezione pone il lavoro Squaresoft fra i massimi esponenti del genere e sancisce, nel caso ce ne fosse bisogno, la maestria assoluta degli sviluppatori, nel tessere trame, eventi e design in un titolo unico. Semplicemente un masterpiece da non lasciarsi sfuggire, un must have per i fan e un eccellente inizio per i non avvezzi al genere, tutti dovrebbero assaporare quest’opera, minata solo dalla sue incredibili ambizioni e da un mercato, a volte, strano.

Voto Recensione di Xenogears - Recensione


9

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