Recensione

X-Men Origins: Wolverine

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a cura di Jack Right

Tratto dall’omonimo film edito da 20th Century Fox e uscito qualche mese fa, sbarca su Nintendo DS X-Men Origins: Wolverine. Tra tutti i mutanti di casa Marvel, Wolverine (all’anagrafe James Howlett detto Logan) è probabilmente quello dotato di maggior fascino e carisma. In questa avventura ne vestiremo i panni ripercorrendo le tappe cruciali della sua esistenza, dalla creazione del suo scheletro di adamantio ai rapporti familiari burrascosi. Pur se una notizia di tal guisa saprebbe incuriosire sin da subito molti di voi, ci preme anzitutto chiarire che la qualità di questo ennesimo Tie-In è, come spesso accade, pessima.

Quando gli artigli non bastanoDopo una breve introduzione, affronterete per la prima volta vostro fratello; non sarà necessario batterlo (se lo batterete, compito arduo, sbloccherete dei bonus) ma vi impratichirete con il sistema di controllo. Esso risulta fin dall’inizio intuitivo e, tutto sommato, anche ben calibrato. Con la croce direzionale muoverete l’eroe (escluso, in questo caso, l’uso del pennino), con B salterete, con Y sferrerete veloci colpi, con X artigliate potenti (che potrete altresì caricare), con A vi darete uno slancio (utile anche per evitare taluni attacchi nemici), con R parerete e con L scatenerete la furia Berserk. In questa modalità l’eroe uscirà temporaneamente dallo schermo e potrete artigliare molto potentemente i nemici agitando lo stilo sul secondo schermo. Tale possibilità non è illimitata; sarà usata soltanto quando la barra della potenza sarà sufficientemente piena, ed essa si riempirà attraverso la vostra capacità di concatenare più colpi di seguito. Non subendo danni per qualche tempo (nei periodi ‘tranquilli’ del gioco), la vostra barra dell’energia vitale si rigenererà; spesso sarete costretti a fuggire temporaneamente dagli scontri ma, così facendo, annullerete presto la potenza acquisita nella barra del Berserk. Una certa dose di strategia negli scontri, seppur minima, è stata pertanto prevista dai ragazzi di Griptonite Games, ma la scarsa IA nemica vanifica quasi del tutto ogni loro sforzo in merito. Positivo il fatto che le bombe nemiche (o, ad esempio, le torrette automatiche) possano nuocere anche agli alleati: tale possibilità apre ulteriori spiragli (non illudetevi, pochi e semplici) strategici. Le mosse speciali che Wolverine apprenderà nel corso della (abbastanza breve) avventura saranno discretamente variegate ed in buon numero; esse andranno acquisite attraverso un piuttosto inutile minigioco: dovrete toccare col pennino il secondo schermo al momento giusto durante l’intersecarsi di due figure. Sono disponibili svariati bonus, si va dalle copertine dei fumetti originali ai bozzetti preparatori. Potrete sbloccare anche svariati trofei ottenendo particolari meriti durante l’azione di gioco (ad esempio: combo di 10 colpi).

Forma senza sostanzaTecnicamente il titolo è davvero fiacco. Gli elementi poligonali sono confusi, a stento riuscirete a riconoscere lo stesso Wolverine. I nemici mancano di definizione ed appaiono quasi scontornati a causa della scarsa qualità e bassa definizione delle texture che li ricoprono. Fortunatamente le animazioni sono almeno discrete, riuscendo in qualche modo a garantire all’invulnerabile Wolverine un minimo di dignità video ludica. Le ambientazioni sono poco varie e difficilmente troverete strutture degne di nota.Il sonoro è scarso, mancano frasi parlate e l’uso del secondo schermo è limitato esclusivamente alla realizzazione della Super Mossa (tra l’altro scomoda perché si dovranno ogni volta abbandonare i controlli classici per prendere in mano il pennino, eseguirla col dito non consente precisione) e a poco altro.

– Personaggio carismatico

– Graficamente mediocre

– Gameplay abusato

– Annoierà presto

– Sonoro limitato

5.0

Altra bella licenza sprecata. X-Men Origins: Wolverine non sa garantire praticamente nulla di buono. Graficamente è scarso e confuso, il sonoro è limitato e limitante, il gameplay non appassionerà per più di mezz’ora e la longevità, se pure qualcuno avesse il coraggio di arrivare fino in fondo, è comunque bassa. Il fattore rigiocabilità è pertanto quasi inesistente, padroneggiare a pieno il personaggio non è difficile ed un livello di difficoltà supplementare non è sufficiente per poter far venir voglia a qualcuno di immergersi nuovamente in un’avventura come quella proposta. Nonostante questo il personaggio è carismatico ed il sistema di controllo, seppure un po’ scomodo, compie discretamente il suo lavoro. Se avete apprezzato molto il film e vivete a pane e Marvel provatelo, in caso contrario lasciate perdere. Su Nintendo DS esistono giochi notevolmente migliori rispetto a questo.

Voto Recensione di X-Men Origins: Wolverine - Recensione


5

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