Il tempo passa, ma per la serie Worms l’onda del successo sembra non terminare mai. Dopo l’esordio avvenuto nel 1995 su più piattaforme, Team17 ha saputo anno dopo anno rinnovarne l’offerta ludica, con una serie di aggiunte più o meno azzardate che sono riuscite a mantenere vivo l’interesse dei giocatori. Il team britannico ha voluto sperimentare più idee, passando da ambientazioni in due dimensioni fino ad arrivare a scenari esplorabili a trecentosessanta gradi, per poi tornare alle origini, diciamo così, con Worms: Revolution e Worms Clan Wars. Con quest’ultimo prodotto la software house tenta il tutto per tutto, proponendolo come il titolo definitivo della serie e donandogli una nuovissima componente multigiocatore. Saranno riusciti nell’impresa?
Oh Tara, ooooh Tara!
La modalità storia di Worms: Clan Wars si apre con la presentazione di Tara Tinkle, una ricca profanatrice di tombe – e storica ultrà, da come si definisce – che richiede il nostro intervento in un museo. Il motivo della sua richiesta è presto detto: uno strano individuo noto con il nome di Lord Crowley-Mesmer ha rubato l’antico manufatto magico della Carota di Pietra, uno degli elementi che portò il famosissimo Asino di Cemento a creare il mondo di Worms. La cattura del manufatto gli ha garantito dei poteri immensi, e grazie all’ipnosi riesce ora a controllare un grandissimo esercito di vermi come se fossero marionette. Il nostro compito sarà quello di fermarlo prima che riesca a ottenere il controllo assoluto sul mondo dei vermi, facendoci strada tra enigmi da risolvere, squadroni nemici da abbattere e numerosi compagni presi in ostaggio da salvare.
I ben venticinque livelli proposti per la sola modalità in singolo serviranno principalmente a prendere dimestichezza con tutte le novità presenti nel titolo. Scenario dopo scenario, il gioco ci spingerà ad utilizzare determinate armi piuttosto che altre, o a sfruttare tutti i vantaggi che derivano dall’utilizzo degli oggetti fisici, già introdotti nel precedente capitolo e qui migliorati non di poco. Le cose da fare saranno veramente molte, e per la maggior parte delle volte sarà una vera sfida riuscire a sterminare la squadra nemica. Non mancheranno poi numerosi possibili approcci allo scontro, utilizzando per esempio un jetpack ad acqua per far scivolare gli ostili lungo la mappa fino a farli cadere in mare o armi dalla qualità inizialmente dubbia, come il cuscino scoreggione, ma dall’effetto finale davvero esilarante, potente e capace di avvelenare le truppe nemiche e di fargli perdere un quantitativo fisso di vita ad ogni turno. Questa modalità riuscirà a tenervi impegnati per più di una decina di ore, e l’ottimo lavoro svolto dalla doppiatrice Katherine Parkinson, oltre a strappare qualche sonora risata, rende la narrazione più che piacevole e non fa in alcun modo rimpiangere la mancanza del doppiaggio in italiano.
Quello che non abbiamo totalmente apprezzato in questa componente è stato però un eccessivo sbilanciamento tra la tipologia delle armi a nostra disposizione e quelle della CPU. Più volte ci siamo visti fronteggiare con munizioni scarsissime dei nemici armati fino ai denti, capaci di spammare per più turni di fila un attacco aereo in grado di metterci in seria difficoltà. Da un lato questa eccessiva aggressività dell’intelligenza artificiale serve a dare un maggiore stimolo alla pianificazione delle proprie azioni, in modo che l’utente non agisca a casaccio e si guadagni facilmente la vittoria, ma dall’altra può risultare quantomai frustrante per la maggior parte dei videogiocatori. A proposito di IA, avremmo apprezzato anche un maggiore bilanciamento nelle routine degli eserciti nemici. Talvolta il team avversario ci ha stupito a causa della precisione maniacale con cui è riuscito ad assestare un colpo alle nostre unità anche da una parte all’altra della mappa, mentre in altri casi abbiamo dovuto attendere diverse decine di secondi prima che facesse anche solo una mossa, magari per poi passare semplicemente il turno nonostante avesse vicino uno dei nostri commilitoni. Un comportamento del genere può rendere eccessivamente noiosi dei match particolarmente lunghi, e anticipare di molto l’attivazione del famigerato Sudden Death.
A fianco di una solida per quanto ardua campagna, il nuovo prodotto Team17 propone le Worms Ops, ovvero una serie di missioni aggiuntive durante le quali saremo chiamati a svolgere determinati incarichi o a padroneggiare in maniera ancora più approfondita alcune delle armi a nostra disposizione. Dovremo per esempio fare uso del bazooka e del jetpack per riuscire a sterminare i nemici disposti sulle piattaforme di una mappa, oppure sfruttare la fisica di gioco per saltare determinati ostacoli e poi atterrare indenni grazie all’utilizzo di un paracadute. Un’aggiunta non di poco rilievo, che riesce a dare all’utente più di un’infarinatura di base e a prepararlo ad affrontare i giocatori di tutto il mondo nella modalità multiplayer.
Teamplay alle stelle
Rimanendo in tema, ciò su cui Team17 ha voluto lavorare maggiormente è stato invece il comparto multigiocatore. Oltre all’intramontabile 1 vs 1 in locale e online, nel quale sfidare i propri amici in match singoli nelle modalità Deathmatch o Fortini personalizzando liberamente tutte le variabili di gioco, la software house ha dato vita ai Clan, mediante i quali i giocatori potranno creare e dare un nome al proprio gruppo (capace di contenere fino a 120 utenti), realizzare un emblema con il quale farsi riconoscere in rete e scalare le leaderboard mondiali. Non mancano nemmeno altre feature, come la possibilità di realizzare i propri speechbank, lanciare sfide alle gilde avversarie o semplicemente passare del tempo insieme. Lo scopo di Worms: Clan Wars appare quantomai ovvio, e il titolo punta soprattutto a creare una community persistente in grado di popolare per diverso tempo quest’ultima iterazione della serie. A supporto di tutto ciò, il team di sviluppo pubblicherà a breve anche una companion app con la quale gli utenti potranno tenere sotto controllo il proprio clan, e dare ad esempio un’occhiata alle statistiche personali o controllare l’esito di un match svoltosi precedentemente. Purtroppo al momento della stesura di questa recensione l’applicazione non è ancora stata rilasciata, pertanto non possiamo esprimere una particolare opinione in merito. Diverso discorso vale invece per il netcode: nei giorni scorsi abbiamo infatti avuto modo di sfidare uno dei designer di Team17, che oltre ad averci distrutto con un brutale 3-0 ci ha illustrato l’utilizzo di alcune nuove armi a nostra disposizione e ci ha concesso di constatare la stabilità dell’intera componente, che non ha assolutamente mostrato alcun problema.
Ci vuole classe
Analogamente all’ultimo capitolo multipiattaforma, Worms: Clan Wars presenta un ottimo sistema di classi che riesce a distinguere in maniera ottimale le tipologie di vermiciattoli a nostra disposizione. Potremo optare per il Soldato, capace ad esempio di far esplodere le granate a comando anche prima della loro naturale detonazione, oppure per il Bruto, caratterizzato da una tremenda lentezza nei movimenti ma da una maggiore resistenza ai colpi e da un’esplosione davvero estesa – forse fin troppo, a nostro avviso – al momento della sua morte. Non mancano il già sperimentato Scienziato, che ad ogni turno curerà di 5 unità i suoi HP e quelli delle unità astanti, e l’Esploratore, in grado di eludere le mine piazzate a terra e di percorrere grandi distanze in tempi davvero veramente ridotti. Oltre a queste mere prerogative la scelta di una classe piuttosto che un’altra influenzerà anche l’utilizzo delle normali armi. Durante la nostra partita multigiocatore abbiamo per esempio commesso l’errore di utilizzare il jetpack con il Bruto, e solo a metà del nostro percorso, proprio dopo aver oltrepassato un dirupo, ci siamo accorti che il carburante a nostra disposizione era ormai finito poiché la stazza del personaggio richiedeva un quantitativo maggiore di risorse. Sfortunatamente non abbiamo potuto fare altro che constatarne il decesso per annegamento. In un altro caso la scelta dell’Esploratore non si è rivelata particolarmente brillante, poiché grazie alla mazza da baseball un avversario è riuscito a lanciarci brutalmente in aria e a farci fare la stessa fine del Bruto sopracitato.
Studiare un buon compromesso per il proprio team sarà dunque pressoché indispensabile, specialmente se vi ritroverete a gareggiare in match 8 vs 8, e non sempre la scelta migliore sarà quella di adottare bestioni dall’infinita barra HP o mingherlini in grado di muoversi liberamente per lo scenario.
Mesmerize me
A fianco di tutte queste novità e miglioramenti, una è stata però quella che più ci ha entusiasmato e che ha spinto il titolo a uscire solamente su PC: Steam Workshop. Per chi non lo conoscesse, il Workshop della piattaforma Valve consente a qualsiasi utente di creare i propri contenuti e di condividerli in maniera completamente gratuita con i giocatori di tutto il mondo, aumentando così le possibilità di personalizzazione dei propri minion e permettendo di creare ulteriori mappe con le quali sbizzarrirsi. Ma non è tutto, poiché gli sviluppatori sono voluti andare ulteriormente incontro ai giocatori permettendogli di scaricare un potente tool con il quale testare il frutto del proprio lavoro. Un’ottima scelta, a nostro avviso, che sicuramente riuscirà a riscuotere un grandissimo successo grazie all’enorme quantitativo di modder presenti in tutto il mondo.
Dando in ultima istanza un’occhiata alla componente tecnica, il lavoro svolto dalla compagnia è molto buono ma non propriamente eccellente. Rispetto ai precedenti capitoli il comparto grafico è stato migliorato in maniera significativa e ottimizzato a dovere, tanto da permettere l’esecuzione su un PC di fascia media con un frame rate fisso a 60. Ottimo anche il lavoro svolto sul fronte dell’antialiasing, con seghettature quasi totalmente invisibili, e sugli effetti particellari. Ciò che non ci ha invece soddisfatto del tutto è stata invece l’altalenanza dell’IA, già citata nei paragrafi soprastanti, e un discreto quantitativo di bug presenti nelle varie ambientazioni: più volte ci siamo infatti incastrati in alcune zone dello scenario, e la mancanza di armi che potessero aiutarci a sbloccare la situazione ci ha obbligato, nel migliore dei casi, a ricaricare dal checkpoint, oppure a ricominciare da capo la partita. Sebbene un problema del genere possa risultare abbastanza ignorabile a distanza di pochi minuti dall’inizio del match, dopo dieci o quindici minuti le cose possono farsi decisamente più irritanti.
– Campagna giocatore singolo immensa
– Ciclo giorno/notte
– Comparto tecnico migliorato
– Ottima componente multigiocatore
– Supporto a Steam Workshop
– Tanti contenuti
– IA altalenante
– La campagna può risultare a tratti frustrante
– Qualche bug
Nonostante alcune incertezze a livello tecnico e a un’IA non proprio superlativa, Worms Clan Wars è riuscito tutto a stupirci in maniera più che positiva. La campagna di gioco, sebbene presenti una curva di difficoltà estremamente ripida, si rivela godibile per chi è alla ricerca di un livello di sfida davvero elevato, e il comparto multigiocatore punta a creare una community in grado di tenere in vita il titolo per diverso tempo. Il costo potrebbe spaventare i più – parliamo di 22,99 euro al lancio – ma vi assicuriamo che il rapporto qualità/prezzo è sicuramente molto buono.