Recensione

Wonder Boy in Monster Land

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a cura di Mauro.Cat

Wonder Boy in Monster Land venne lanciato nel 1987 in sala giochi, con un solo anno di ritardo rispetto al primo acclamato episodio. Il nuovo capitolo della saga non fu però accolto in maniera entusiastica a causa delle molte novità nel gameplay.La struttura puramente platform fu infatti messa da parte per lasciare spazio ad una sorta di ibrido tra un action game ed un gioco di ruolo. Una meccanica di questo tipo che non era propriamente indicata per un prodotto sviluppato in primo luogo come arcade e, al tempo stesso, risultava molto più appetibile per le console e gli home computer in voga all’epoca. In Europa il titolo divenne uno dei principali punti di forza del Sega Master System. La console Sega, che proprio nel Vecchio Continente ed in Brasile ottenne i maggiori risultati di vendita, puntò decisamente su Wonder Boy fino all’invasione del marchio Sonic.Il titolo è disponibile su Virtual Console Wii ad un prezzo di 500 Wii Points e per giocare è sufficiente il solo Wii Remote. Ricordiamo ai meno esperti come la serie sia ormai quasi al completo. L’unico capitolo che manca ancora in Europa è l’atipico Wonder Boy VI, nel quale si guidava una protagonista femminile, che non è mai stato ufficialmente importato fuori dall’Oriente.

Welcome in Monster LandWonder Boy si ritrova catapultato in un mondo fantastico popolato da strane creature antropomorfe. Il gioco è composto da undici livelli che vanno completati nella giusta maniera per poter sperare di portare a termine le missioni più avanzate. Gli stage non sono strutturati in maniera lineare, ma sono generalmente costruiti come dei piccoli labirinti. Gli elementi platform sono ancora presenti, ma arricchiti dalla presenza dei negozi, da molti segreti e da una generale impostazione tipica degli action di stampo giapponese. Per poter potenziare il personaggio è spesso necessario acquistare oggetti che sono apparentemente troppo dispendiosi per le tasche del giocatore. Una ricerca più approfondita permette di scovare aree segrete oltre a missioni secondarie assai remunerative e fondamentali per il proseguimento dell’avventura.Il problema maggiore, comune a molti titoli dell’epoca, è legato all’astruso posizionamento di queste aree segrete e ad un livello di difficoltà generalmente accentuato verso l’alto anche a causa di una clessidra che costringe ad agire in fretta. Chi non riesce a dedicare la meritata attenzione a Monster Land potrebbe non comprendere un titolo che richiede molti tentativi ed una certa fase di studio prima di essere portato a termine avendo raccolto i giusti potenziamenti.

Funghi animati Tecnicamente Wonder Boy era uno dei titoli più pregevoli della prima fase di vita del Master System ed anche ai giorni nostri appare esteticamente più che valido. Tenendo in considerazione gli anni trascorsi, non possiamo che apprezzare le animazioni assai curate dei piccoli sprites e lo stile unico della serie. Il protagonista tozzo e biondissimo con la sua spada genera una spontanea simpatia nel giocatore specie di fronte ai nemici più imponenti. I temi musicali rendono giustizia ad una saga che all’epoca era molto all’avanguardia nelle scelte musicali.Giocabilità e longevità sono molto soggettive a causa del fattore tempo e soprattutto del già citato Monster World. Monster Land risulta come una sorta di prova generale, ricca di alti e bassi, del più quotato titolo per Megadrive. Il problema maggiore a livello di giocabilità è legato ad una certa imprecisione nelle collisioni, sia per quanto riguarda i salti, che per gli scontri a colpi di spada.Il titolo firmato da Sega e Westone merita a nostro parere di essere scaricato da chi ha giocato l’originale e da chi vuole comprendere meglio il mondo dei videogiochi negli anni ottanta. Chi invece si scoraggia di fronte alle prime difficoltà e predilige titoli meno impegnativi cerchi altrove, magari prendendo in considerazione quello straordinario Monster World pubblicato alcuni anni dopo e disponibile su Virtual Console ad 800 Wii Points.

– Un mito per i possessori di Sega Master System…

– Ottima colonna sonora

– Tanti segreti da scoprire

– …meno coinvolgente per i gamers più giovani

– Molto inferiore al successivo Monster World

– Frustrante

7.0

Wonder Boy in Monster Land era uno dei titoli più amati tra i possessori di Sega Master System, e ancora oggi risulta essere un action game ibrido ricco di spunti positivi. L’avventura, pur risultando tuttora godibile, soffre però il paragone con il divertentissimo Wonder Boy in Moster World già disponibile da parecchio tempo su Virtual Console. Alcune buone intuizioni, sfruttate a metà, ed un livello di difficoltà poco clemente potrebbero scoraggiare chi si avvicina per la prima volta al titolo. Tutti coloro che vogliono terminare la serie di Wonder Boy, ormai quasi al completo su Nintendo Wii, e se la sentono di affrontare un titolo così particolare, dovrebbero scaricare senza remore questo vecchio capolavoro. Gli altri farebbero meglio a valutare bene l’acquisto o a rivolgersi al più curato Monster World.

Voto Recensione di Wonder Boy in Monster Land - Recensione


7

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