Recensione

WinKings

Avatar

a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Qualcuno di voi ha mai immaginato di vedere vichinghi nello spazio che se le danno di santa ragione? E’ questa la premessa dietro a WinKings, titolo prodotto dal team georgiano di Lemondo Entertainment che debutta ufficialmente su Playstation 4. Per il mercato PC, invece, si tratta del loro secondo gioco, dopo il non particolarmente apprezzato Pixel Hunter: scopriamo insieme se questa volta riusciranno a riscattarsi.
Vichinghi futuristici
In WinKings prenderemo il controllo di uno dei 4 eroi vichinghi, ognuno proveniente da un pianeta diverso, e combatteremo contro gli altri eroi per imporre sugli altri la supremazia del nostro mondo. E’ un gioco che nasce come misto tra azione e party game ed è destinato principalmente ad essere fruito in multiplayer locale. Vi sono due modalità di gioco: Contro, accessibile soltanto da 2 a 4 giocatori, e Campagna, questa accessibile anche in singolo ma comunque affrontabile in cooperativa. Selezionando “Contro” potremo scegliere tra 4 diverse tipologie di partita: Deathmatch, Cattura la bandiera, Cacciatore di teste e Team Deathmatch (quest’ultima selezionabile solo con 3 o 4 giocatori). In “Deathmatch” guadagna punti solo l’ultima persona che riesce a sopravvivere; in “Cattura la bandiera”, come è facilmente intuibile, per guadagnare punti bisogna raccogliere la bandiera prima degli avversari e riuscire a tenerla per un determinato numero di secondi; “Cacciatore di teste” è una variante del Deathmatch, dove per guadagnare punti basta uccidere i propri avversari; “Team Deathmatch” funziona in maniera identica al “Deathmatch”, solo i giocatori si dividono in squadre. Le sessioni di gioco sono molto brevi e non durano solitamente più di 5 minuti prima che si arrivi a stabilire il vincitore. Nella pratica le partite si sviluppano nello stesso senso con l’esito che spesso pende a favore di chi riesce a raccogliere per primo le armi ed usarle contro i propri avversari.
Ho una pistola e non ho paura di usarla
In questo gioco è di fondamentale importanza riuscire ad impossessarsi e utilizzare le armi sparse nei livelli di gioco: è possibile trovare pistole, mitra, fucili a pompa, fucili da cecchino, lanciarazzi, granate e lanciafiamme, ma ovviamente sarà possibile attaccare anche senza raccogliere un’arma da fuoco, usando la lama sempre a disposizione del nostro personaggio. Dopo pochi combattimenti si riscontra subito uno dei principali problemi di questo titolo, ovvero l’eccessiva semplicità del gameplay: in questo gioco ci sono solamente due azioni da compiere infatti: saltare da una piattaforma all’altra e sparare, ma soltanto in orizzontale o in verticale; non è dunque possibile mirare diagonalmente o accovacciarsi, e questo naturalmente limiterà molto le nostre opzioni: una scelta di game design davvero inspiegabile visto che, data l’alta velocità del gioco e la presenza di piattaforme, la precisione dei colpi ha la massima priorità. Gli scenari di gioco non prevedono un’attenzione particolare negli elementi platform: cadendo in basso riappariremo in alto, andando a sinistra riappariremo a destra e così via; ma se funziona in questa maniera per i vichinghi è tutta un’altra storia per i proiettili: sparando verso uno di queste aree, questi non riappariranno dal lato opposto per dissolversi inspiegabilmente nel nulla. 
Aliens Vs Vikings
Dopo aver parlato dettagliatamente del gameplay limitato e delle mancanze che lo affliggono qua e là, è il momento di analizzare la seconda (e ultima) modalità del gioco: la Campagna. Non sono presenti una storia, cutscene e nemmeno un testo che spieghi il background generale; siamo solamente noi in giro per i pianeti a sopravvivere contro ondate di alieni, che cercano di ucciderci. La campagna è suddivisa in 6 mondi (i pianeti), con 10 livelli ciascuno, di cui l’ultimo è un boss da affrontare, per un totale di 60 livelli complessivi. Il livello di sfida proposta è discretamente bilanciato: a volte sembra di essere finiti in un Bullet Hell, ma tutto ciò non è mai eccessivamente punitivo e avrete voglia di riprovare fino a che non otterrete il sperato risultato. I boss di fine mondo, invece, sono abbastanza facili da sconfiggere e spesso non sono all’altezza dei livelli precedenti che siete andati ad affrontare. La stessa longevità della campagna è irrisoria: dopo due o tre ore al massimo riuscirete infatti a completare tutti i livelli. Ovviamente c’è la possibilità di riprovarci a una difficoltà più alta, ma non c’è alcun tipo di sbloccabile o extra che possa invogliarvi a farlo. Potrebbe stuzzicare un po’ l’idea di riaffrontarla in cooperativa con qualche amico, ma per quanto riguarda l’esperienza in solitario WinKings non offre molto di più.

– Campagna impegnativa…

– Stile cartoon azzeccato

– …ma eccessivamente breve

– Gameplay poco profondo

– Da soli non intrattiene a lungo

– Mancanza di modalità ed extra

5.0

WinKings aveva le potenzialità per poter riscattare il destino di questi sviluppatori, ma il giudizio, non positivo, è stato condizionato dall’eccessiva semplicità e limitazioni di gameplay, dalla durata brevissima della campagna e dall’assenza di contenuti in generale.

Voto Recensione di WinKings - Recensione


5

Leggi altri articoli