War & Warriors: Joan of Arc
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a cura di Maxduro
Trevor Chan, il creatore di War and Warriors: Joan of Arc (JoA) è noto per essere un capace game designer, soprattutto di strategici, e con giochi come Seven Kingdoms e Capitalism si è guadagnato la stima di un nutrito gruppo di fan nel mondo videoludico. Questa sua ultima coraggiosa produzione appare a prima vista come un action game condito da elementi RPG che solo in seconda battuta svela un cuore RTS (Real Time Strategy). Sebbene il tutto appaia piuttosto intrigante e sicuramente originale per l’universo ludico PC, JoA mostra tutta una serie di manchevolezze apparentemente trascurabili ma che a mio avviso inficiano in maniera profonda il gameplay e di conseguenza il senso di soddisfazione che deriva dal giocarci. Potremmo azzardatamente definire “appagamento videoludico” l’insieme di quelle caratteristiche difficilmente ascrivibili a parametri analitici quantitativi e che si possono descrivere come la soddisfazione che si prova nell’uccidere un avversario, il ritmo del videogioco o ancora la sua capacità di tenerci incollati al monitor ecc; ebbene JoA difetta cronicamente di questo fattore pur presentando tutta una serie di aspetti positivi e apprezzabili. Vediamo se questa carenza deriva de difetti intrinseci di gameplay ovvero dalla sua natura di ibrido di vari generi.
Presentazione, grafica e acusticaPartiamo con gli aspetti a mio parere migliori e più apprezzabili di JoA. Fin dall’inizio si nota il buon lavoro svolto dai programmatori nell’interfaccia di gioco, strutturata in menù eleganti, snelli e funzionali. In pochi click si accede a tutte le informazioni necessarie e si può rapidamente cominciare a giocare. La grafica di JoA è decisamente, anche se non esageratamente, sopra la media. I personaggi sono modellati in maniera gradevole ed altrettanto gradevolmente rivestiti di texture consone e facilmente riconoscibili anche in mezzo a decine di unità. È molto semplice ad esempio, proprio in virtù di questa riconoscibilità dei personaggi, capire rapidamente se stiamo correndo incontro ad un gruppo di fanti o arcieri o balestrieri anche a notevole distanza. Allo stesso modo sono ben differenziate le unità francesi da quelle inglesi, cosa non da poco viste le furibonde mischie nelle quali saremo impegnati. Lo sfondo è piacevolmente disegnato e “eye catching” direbbero gli americani, cioè in grado di catturare e ammaliare lo sguardo. Nonostante l’ambiente in cui si muoveranno i nostri personaggi sia principalmente boschivo, non mancheranno anche fasi all’interno di cittadelle come Orleans e veri e propri assedi a castelli. Lo scorrere del tempo è scandito dall’alternanza, puramente cosmetica, giorno/notte ed anche dalla variabilità delle condizioni atmosferiche (improvvisi temporali). Da notare l’implementazione di erba dinamica che conferisce al tutto un tocco in più di realismo e atmosfera. Il comparto sonoro si attesta su livelli ottimi, l’azione è sempre accompagnata da motivi strumentali assolutamente ben composti mentre musiche roboanti sottolineano ad esempio la tensione delle battaglie e invece motivi molto soavi ci allietano quando non ci sono nemici nelle vicinanze. Meno bene le voci dei protagonisti caratterizzate in maniera un po’ fredda ed in complesso insufficiente il frasario generale di Giovanna e dei suoi commilitoni. Due, tre frasi differenti per ognuno dei generali a nostra disposizione spesso pronunciate con un tempismo sballato; non ha molto senso sentire Giovanna dire che la stanno attaccando solo dopo che, sterminati duecento soldati, subisce l’attacco di un disgraziato sopravvissuto alla carneficina.
Action game, RPG o RTS?Non ci resta a questo punto che analizzare i restanti aspetti di JoA e capire quali sono le sue criminali manchevolezze. Come accennavo, fin dalle prime battute ci si rende conto di trovarsi di fronte ad un gioco d’azione senza mezzi termini. A rafforzare questa idea c’è una somiglianza impressionante di JoA con Dynasty Warriors, un videogame certamente noto ai giocatori di PS2. Come in Dynasty Warriors affrontiamo da soli orde di nemici, potremo comandare più generali nel corso del gioco e in varie sezioni potremo anche cavalcare e attaccare gli avversari da cavallo. La gestione della telecamera si comporta egregiamente negli spazi aperti, anche se talvolta l’inquadratura, nel mezzo di furibonde battaglie, cambia inspiegabilmente angolo destando un certo disorientamento. Molto male invece la gestione in luoghi chiusi come torrioni o castelli. In questi frangenti la telecamera impazzisce scattando continuamente e ponendosi nelle posizioni meno consone obbligandoci a funamboliche manovre di mouse per capirci qualcosa. Nonostante le mappe, inoltre, siano virtualmente molto estese è da segnalare l’odiosa presenza di mura invisibili, sistemate dai programmatori, che riducono (in certi casi inspiegabilmente) la possibilità di esplorazione dell’ambiente circostante così come impediscono approcci e soluzioni alternative alle missioni.Muovendo Giovanna con la classica combinazione tastiera/mouse e seguendola da una prospettiva in terza persona dovremo semplicemente massacrare i soldati nemici i quali, tra l’altro, sembra non aspettino altro. Saltuariamente potremo passare ad una modalità in prima persona per utilizzare arco o balestra. Premendo il tasto sinistro del mouse porteremo colpi di spada deboli ma rapidi, mentre alla pressione del tasto destro, e previa carica di una barra energetica che si riempie appunto uccidendo avversari, corrispondono invece attacchi più potenti ma più lenti. Un’adeguata ritmica e combinazione dei due ci permetterà di eseguire svariate combo. Ma attenzione, sembra che non sia il mero afflosciarsi di corpi avversari il nostro unico reward bensì, dopo un tot di inglesi trucidati, la nostra eroina sale di livello ed accedendo ad una schermata apposita sarà possibile investire i punti guadagnati per aumentare le caratteristiche di Giovanna o per farle apprendere nuove combo. L’implementazione della componente RPG risulta però cronicamente scarsa per non dire di fatto superflua. Le ragioni sono molteplici: prima di tutto le caratteristiche di Giovanna sono solo quattro Forza, Difesa, Destrezza e Leadership. Le prime due andranno aumentate parimenti, pena una scarsa efficacia dei colpi inferti da Giovanna o una bassa resistenza ai colpi degli avversari. Destrezza e Leadership le scorderete presto visto che la destrezza dovrebbe servire per aumentare la precisione nel tiro con l’arco ma vi assicuro che non sbaglierete un colpo fin dall’ inizio senza nemmeno l’aggiunta di un punto. Un’alta leadership vi dovrebbe permettere in teoria di comandare un maggior numero di soldati ma di fatto la potenza di Giovanna e dei suoi generali è semplicemente esagerata, permettendovi di spazzare via da soli interi eserciti composti da centinaia di unità. Le uniche circostanze in cui forse si richiede un drappello al seguito è in presenza di una nutrita guarnigione di balestrieri o arcieri ma fin dall’inizio del gioco Giovanna è in grado di reclutare una decina di soldati sufficienti a rompere i ranghi anche di numerosi tiratori.Anche l’inventario di Giovanna è alquanto essenziale, permettendoci ad esempio solo di equipaggiare una nuova armatura ma non di sostituirla con altre a nostro piacimento. Una volta equipaggiata infatti potremo soltanto sostituirla con un’altra più potente. Stesso dicasi per le armi (spade, archi e balestre) poche e centellinate nel corso de gioco e semplicemente più potenti man mano che si avanza, ne risulta che equipaggiarle diviene un’ovvia esigenza e non una scelta come in un RPG con un briciolo di dignità. Unico elemento interessante il ritrovamento di gemme o pietre con modificatori vari che possono essere equipaggiate e sostituite alla bisogna. Sono sicuro che una scelta del genere nasce dall’esigenza di mantenere leggero l’approccio al gioco senza intaccare l’immediatezza della sua identità di action ma un passo o si fa o non si fa e a conti fatti la componente RPG di JoA è trascurabile.Il gioco che si compone di otto livelli, ognuno dei quali rappresenta una fase storica precisa della cacciata degli inglesi dal suolo della Francia, per i primi quattro sfodera senza ritegno la sua anima di action game spingendoci in un azione di gioco frenetica ma alquanto ripetitiva. Un po’ la forza di Giovanna come dicevo è sproporzionata rispetto alle forze nemiche e ai nostri commilitoni, un po’ l’intelligenza artificiale delle truppe francesi è ridotta a pochi pattern comportamentali stereotipati. Tipicamente i soldati sono fermi, posizionati sulla mappa e vi corrono incontro quando vi avvicinate ad una certa distanza (avete capito bene, non c’è bisogno che vi vedano quindi scordatevi attacchi a sorpresa). I loro attacchi sono però sconclusionati e privi di qualsiasi coerenza tattica. Anche se fronteggiate cinquanta o cento soldati, questi non cercheranno mai di accerchiarvi limitandosi a venirvi tutti incontro come agnelli sacrificali per le vostre combo più devastanti. Capite che la ripetuta e ininterrotta pressione dei tasti del mouse necessaria per massacrare tutti questi bambocci può alla lunga provocare oltre ad una certa frustrazione anche irreparabili infiammazioni tendinee e crampi d’antologia. Ogni tanto nel corso del gioco verrete chiamati ad una sfida diretta con i generali nemici la qual cosa, lungi dall’introdurre un po’ di varietà negli scontri, rappresenta un ulteriore elemento di insoddisfazione per il giocatore. La tattica per affrontare tutti i generali nemici è sempre la solita, scansare o parare le loro combo aspettando il momento propizio per inserire una nostra combo…non molto entusiasmante.Arrivati però al quinto livello le cose sembrano cambiare decisamente. Si avrà da questo momento in avanti la possibilità di commutare il gioco in un RTS, comandando le unità come, per capirci, se stessimo giocando a Warcraft3 o Rise of Nations. Anche in questo caso non penso di sbagliare interpretando l’idea degli sviluppatori come tesa a permetterci di gestire più tatticamente gli scontri fermo restando la possibilità di commutare in qualsiasi momento in modalità action per sfruttare appieno lo strapotere combattivo di Giovanna e i suoi generali. Trovo questa idea sinceramente interessante ma male implementata, complice la scarsissima intelligenza artificiale dei nostri commilitoni e la loro scarsa capacità di “path finding”. Spostare infatti le nostre truppe da un punto A ad un punto B della mappa non è mai stato così frustrante, soldati si incastrano nel fondale, si perdono in stradine secondarie, si sparpagliano per la mappa, per non parlare del comportamento in battaglia.Visto e considerato che i vostri uomini vi seguono comunque, quando vi spostate, anche nella modalità action e viste le considerazioni sopra dette ritengo che anche la modalità RTS rappresenti piò un orpello che un sostanziale valore aggiunto alla profondità del gameplay di JoA.
Multiplayer…assenteQuesto si tratta di un vero è proprio buco nero. La modalità multiplayer è semplicemente non presente, scordatevi quindi scontri campali o in coperativa con i vostri amichetti. L’assenza del multiplayer in un gioco come questo è inspiegabile e ingiustificabile ma facciamocene una ragione.
HARDWARE
Requisiti hardware: Windows 98, 2000, ME or XP; 800 MHz Intel Pentium III o simili; 256 MB RAM; 4x CD-ROM/DVD-ROM drive; Hard drive 1.1 GB; NVIDIA GeForce 2, aTI Radeon, o schede 3D similiSistema di prova Processore AMD Athlon xp 1800+, 1Ghz Ram, Lettore DVD 48x, 30GB spazio libero su disco, Scheda video ATI Radeon 8500 128, Direct X9, Connessione internet 56K
MULTIPLAYER
– Grafica e sonoro più che decenti
– Scarsa gestione della telecamera
– Insufficente intelligenza artificiale dei nemici e dei commilitoni
– Gameplay ripetitivo nonostante le contaminazioni RPG e RTS
6.9
Nonostante il lodevole sforzo di proporre un gameplay originale contaminando il genere action con generi diversi, JoA è e resta un gioco di azione e sarebbe quantomeno avventato considerarlo e valutarlo diversamente. Come tale dunque JoA possiede tutta una serie di pregi. È un gioco estremamente gradevole dal punto di vista visivo e auditivo, è immediato e frenetico pur peccando di una eccessiva ripetitività. Di contro presenta non poche scivolate a cominciare da un sistema di gestione della telecamera imperfetto e da una scarsa per non dire insulsa intelligenza artificiale degli avversari oltre che da un livello di sfida misurabile in termini quantitativi e non qualitativi. Compresi i trucchi e le tecniche necessarie per far fuori anche drappelli nemici numerosissimi il gioco non offre sfide sostanzialmente diverse dallo sconfiggere in mappe più grandi un numero sempre maggiore di avversari. Si poteva e si doveva fare di più.
Voto Recensione di War & Warriors: Joan of Arc - Recensione
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