Recensione

Wanted: Weapons of Fate

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a cura di Folken

E’ finalmente pronto per gli scaffali il nuovo titolo d’azione in terza persona degli svedesi Grin. Senza voler stravolgere il genere, Wanted: Weapons of Fate tenta di proporre la propria formula a base di sparatorie e bullet-time, sfruttando la licenza ufficiale dell’omonima pellicola di Warner Bros e basandosi su un buon sistema di coperture.

Dov’è Angelina?La trama del titolo si colloca esattamente cinque ore dopo la fine del film. Wesley Gibson, il giovane protagonista, si risveglia dall’incubo ricorrente dell’uccisione della madre ad opera di un misterioso killer. Una volta superata la fase di addestramento per divenire assassino nelle prime fasi di gioco, partirà alla ricerca della verità sulla scomparsa della donna, andando contro la stessa confraternita di assassini per cui un tempo lavorava ed eliminando uno ad uno i guardiani fino ad arrivare all’immortale, il vero responsabile dell’uccisione. La trama non si distingue di certo per una qualità particolare, ma svolge comunque sufficientemente bene il compito di legare tra loro le diverse missioni e vi porterà a rivivere anche alcuni ricordi di Cross, il padre di Wesley, in livelli-flashback.Le scene di intermezzo sono di buon livello, così come i dialoghi, spesso volgari e sopra le righe. Il titolo infatti rimane fedele alla classificazione per adulti, non risparmiandosi violenza e litri di sangue pronti a macchiare pareti, pavimenti e persino la telecamera virtuale.

Gears of War incontra MatrixWanted si presenta come un classico gioco d’azione in terza persona. Lo sfruttamento delle coperture e di speciali mosse a base di bullet-time, sono gli elementi caratterizzanti di ogni scontro che dovrete affrontare durante l’arco della campagna principale. Come Gears of Wars insegna, il terreno di gioco offrirà numerosi elementi dietro cui potersi riparare, premendo l’apposito pulsante, e dai quale sporgersi per mirare e fare fuoco. Inoltre, anche i vostri nemici potranno essere utilizzati come scudi umani. Le diverse possibilità implementate dai programmatori comprendono anche lo sparare alla cieca ed una interessante piccola novità, costituita dall’utilizzo del coltello. Questa mossa potrà essere utilizzata nel caso vi troviate al riparo dietro ad una copertura il cui lato opposto sia occupato da un nemico. Premendo il tasto giusto, vedrete il vostro alter-ego sporgersi lama alla mano e trafiggere il malcapitato di turno. Simpatica novità, il cui unico difetto consiste nella scarsità di occasioni in cui sfruttarla; durante le nostre prove, ne abbiamo potuto ammirare gli effetti solo durante il tutorial e una volta in-game. Gli scontri all’arma bianca si risolvono sempre con la singola pressione del tasto adibito al coltello, che permetterà, se utilizzato con il giusto tempismo, di eliminare immediatamente il vostro avversario con una spettacolare mossa finale. Il sistema di copertura funziona molto bene e vi richiederà di muovervi rapidamente da un punto ad un altro, coadiuvati da un’interfaccia grafica molto discreta e funzionale che segnalerà la posizione del prossimo riparo. Altro elemento di distinzione dai canoni del genere è rappresentato dai proiettili ad effetto, vero marchio di fabbrica del franchise. Già visti all’opera nel film, che ricordiamo essere a sua volta liberamente ispirato al fumetto di Mark Millar e J. G. Jones, questi non sono altro che dei colpi sparati muovendo la pistola in un modo particolare, così da dotare di una traiettoria curva la pallottola.Questa particolare mossa vi permetterà di stanare dalle loro coperture i nemici, anche in questo caso agevolati da un interfaccia semplice e funzionale. Quando il colpo arriverà a destinazione in alcuni casi la telecamera zoomerà sul proiettile seguendolo nella sua mortale parabola, con un gustoso effetto al rallentatore a condire il tutto. La spiccata vocazione cinematografica del titolo Grin, si mostra al suo massimo esponente quando comincerete a fare uso del bullet-time, attivabile spostandosi da una copertura ad un’altra. Wanted sa essere, in questi frangenti, foriero di grandi soddisfazioni per ogni appassionato dell’azione dal grande tasso adrenalinico. Un altro punto a favore della produzione, sta nella varietà di situazioni e soprattutto ambientazioni che gli sviluppatori hanno inserito nel loro gioco. In particolar modo i primi livelli si distinguono per una buona ispirazione, con quello ambientato a bordo di un aereo dirottato a rappresentare il top. L’azione verrà di tanto in tanto spezzata da momenti in cui verrà richiesto di sparare da postazioni fisse con mitragliatori o fucili da cecchino. Invero, queste fasi ci sono sembrate poco entusiasmanti e più un palliativo per allungare il brodo. Diverso discorso per gli intermezzi interattivi, ispirati a Stranglehold, dove perso il controllo diretto sul personaggio, dovrete muovere solo il mirino per colpire i nemici ed i proiettili che vi arrivano contro. Queste sezioni si sono rivelate una piacevole boccata d’aria fresca, soprattutto se confrontate con i più canonici Quick Time Event.

Un motore DieselTecnicamente Wanted si distingue per una qualità generale di buon livello. Il motore grafico proprietario Diesel Engine è in grado di gestire molte delle delizie della next-gen e restituisce ambienti e personaggi ben realizzati. In particolare i modelli principali ci sono parsi ricchi di dettaglio e, salvo una certa legnosità di fondo, anche ben animati. I livelli sono realizzati con cura, e hanno dalla loro una buona varietà ed un discreto livello di interazione, grazie ad elementi distruttibili come soprammobili vari e persino gli stessi elementi di copertura, che cederanno colpo dopo colpo. Un buon sistema di illuminazione ed un campionario di buoni effetti speciali quali esplosioni, scie e quant’altro chiudono un giudizio sicuramente positivo del comparto grafico. A livello tecnico non abbiamo rilevato nessun grave problema, a parte qualche animazione poco credibile nelle morti dei nemici. Solo discreto il sonoro, con un doppiaggio in inglese che spicca per la qualità. Le tre versioni ci sono parse pressoché identiche, con quella PC in testa alle altre, grazie ad un livello di dettaglio e pulizia generalmente superiore ed una buona ottimizzazione che ne permette la fruibilità anche su sistemi non particolarmente potenti. Per concludere, citiamo il vero grosso difetto del titolo, ovvero la longevità. Siamo riusciti a portare a termine l’avventura principale in poco più di quattro ore. Davvero troppo poco, anche considerando il fatto che gli elementi che dovrebbero spingervi a riprendere in mano il titolo, sono davvero di scarso interesse. Terminato il gioco sbloccherete dei modelli alternativi da sostituire al protagonista, che non hanno però nessun impatto a livello di gameplay, o vari extra sparsi per i livelli, come le copertine dei fumetti originali o i bozzetti di pre-produzione. Davvero un peccato, viste le potenzialità delle idee proposte.Non è purtroppo presente nessuna modalità multiplayer.

– Action adrenalinico e cinematografico

– Buon sistema di copertura

– Tecnicamente solido

– Trama poco esaltante

– Niente multiplayer

– Dura 4 ore

6.5

Wanted: Weapons of Fate avrebbe potuto essere un ottimo titolo d’azione: il gameplay è solido e, anche se non particolarmente originale, riesce a intrattenere il giocatore amante del genere. Il comparto tecnico è sicuramente di buon livello, garantendo alla produzione un ottimo tasso di spettacolarità. Il suo vero grosso difetto è la brevità: quattro ore sono, a nostro parere, troppo poche e lasciano l’amaro in bocca per l’occasione sprecata dagli sviluppatori di mostrare tutto il loro talento, che traspare soprattutto nelle fasi a bordo dell’aereo. Consideratelo solo se pensate che così poche ora di divertimento valgano il prezzo del biglietto.

Voto Recensione di Wanted: Weapons of Fate - Recensione


6.5

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