Con l’uscita di Sébastien Loeb Rally rimandata al 2016 e Dirt ancora in early access, quest’anno i fan del rally possono contare solo su di un gioco: WRC 5. Questa storica serie un tempo era nelle mani della nostrana Milestone, per poi attraversare le Alpi e giungere grinfie della francese Big Ben Interactive. Il budget per il progetto è rimasto piuttosto limitato, ma l’assenza di un gioco ufficiale del campionato mondiale di rally iniziava a farsi sentire, e l’idea di rivedere questo marchio sulle nostre console e su PC era certamente allettante.
Il gioco, però, non ha completamente soddisfatto le attese, con alcuni problemi tecnici e qualche screzio nel gameplay che inficiano gli aspetti positivi di questo gioco. Ma procediamo per gradi.
Ufficialità
WRC 5 è un gioco con licenza ufficiale: al suo interno troviamo tutti i tracciati, tutte le auto e i piloti dei rally della stagione in corso, spalmati sulle tre classi WRC, WRC 2 e Junior WRC. Dalla schermata principale il giocatore ha la possibilità di accedere alla modalità online, basata su gare personalizzate e con un matchmaking semplice ma funzionante, e una modalità giocatore singolo, dalla quale è possibile disputare una gara veloce, un rally personalizzato, un tutorial e la modalità carriera. Quest’ultima rappresenta senza ombra di dubbio la parte centrale del gioco, in quanto ci consente di creare un team, accettare i contratti e iniziare la nostra scalata verso il successo.
Sfortunatamente il gioco ci costringe a iniziare come novellino della classe J WRC che, ricordiamo, mette i piloti a bordo di auto identiche fra loro e impedisce ai team di modificare l’auto. Il gioco, dunque, ci obbliga di fatto ad un lungo grinding per ottenere dei migliori contratti e giungere infine alla classe regina. La cosa ha senso per un giocatore che si approccia la prima volta a questo genere, poiché le auto meno performanti sono la scelta ideale per iniziare a prendere confidenza con i tracciati e con la fisica del gioco. Al contempo, l’idea per un giocatore esperto di restare invischiati nelle classi inferiori per molte ore non è certo allettante.
In ogni caso la carriera ci permette di apprezzare gli aspetti strategici del gioco, che spingono a sfruttare il tempo a nostra disposizione fra le varie giornate di gara per riparare l’auto. Alle classi più basse, però, questa funzionalità non viene completamente sfruttata, in quanto l’usura del veicolo risulta quasi sempre al di sotto dei limiti di rischio, e in generale una guida neanche troppo pulita finisce per risultare una strategia vincente. Se, tuttavia, si interviene sulle opzioni di gioco e si portano i danni dell’auto a un valore realistico, sarà possibile andare incontro a qualche gara molto sfortunata e concludere un rally con un ritiro. Un aspetto che, ripetiamo, si concretizza realmente solo nelle classi maggiori, ma che aggiunge un po’ di emozione alla formula.
Il carattere di gioco uffficiale ha consentito a WRC 5 di avere a disposizione una pletora di contenuti davvero invidiabile. Anche se la varietà dei veicoli nel campionato mondiale di rally non è certo elevatissima, la varietà nei percorsi è eccellente. Abbiamo a disposizione le tredici location del campionato 2015, e ogni pista presenta diverse condizioni meteorologiche o relative all’ora del giorno. Non tutte le piste possono però essere guidate di notte, e – per ovvie ragioni – le condizioni nevose sono disponibili solo su di una manciata di tracciati. La varietà è comunque molto buona, e occorreranno diverse ore di gioco prima di potersi sentire a proprio agio su quasi tutti i tracciati.
Una fisica non convincente
Passando agli aspetti tecnici, il primo problema di WRC 5 si riscontra nella fisica delle auto e, più in generale, nella fisica del gioco. Se le auto più lente danno un senso di controllo più realistico del previsto, lo stesso non si può dire della classe WRC, dove le vetture sembrano troppo leggere e realmente incapaci di mordere il terreno con gli pneumatici. Il sottosterzo è spesso eccessivo, e siamo dovuti intervenire pesantemente sulle regolazioni dell’assetto per riuscire a controbilanciare gli effetti della fisica del gioco. In altri momenti, siamo rimasti davvero spiazzati nel vedere la nostra vettura alzarsi di uno o due metri da terra dopo avere toccato un cartellone pubblicitario, e ci siamo più volte ritrovati ad inveire quando la nostra auto è stata bloccata da un arbusto alto mezzo metro ma duro come un palo in cemento armato.
Non è tutto perduto, però: i diversi terreni offrono sensazioni davvero differenti alla guida, e gli effetti meteo finiscono per cambiare in maniera anche importante il modo in cui si affrontano le curve. Questo aspetto, dunque, aggiunge ulteriore varietà al gioco e in qualche modo riesce a riparare una parte delle lacune. Al contempo, abbiamo apprezzato la velocità con cui le auto si danneggiano in seguito ai nostri errori e il sistema di frenata con gli aiuti disattivati, che ci ha immediatamente dato un ottimo feeling di guida. Questo aspetto, però, mette a nudo un altra problematica: WRC 5 è poco scalabile, e vi è appena una manciata di opzioni per intervenire sugli aiuti di guida. Al contempo, i vari gradi di difficoltà del gioco – che intervengono sia sui tempi degli avversari che sul numero di rewind possibili – sono mal calibrati, con tre livelli di difficoltà piuttosto facili e uno incredibilmente difficile, un aspetto che non rende morbida la progressione del giocatore.
Nonostante questi gravi problemi, però, WRC 5 è un titolo piuttosto divertente. Una volta compresi i limiti del gioco e toltasi dalla testa qualunque pretesa simulativa, ci si può divertire. In compagnia, in particolare, il gioco è risultato piacevole e l’online è sufficientemente frizzante per garantire qualche momento piacevole. Buona anche l’idea di introdurre un multiplayer locale, sebbene limitato alla possibilità di giocare “uno alla volta”, senza split screen. Da lodare, infine, la presenza di eventi settimanali, mensili e eSport che potrebbero spingere i giocatori a ritornare di tanto in tanto nel gioco per parteciparvi.
La next gen è lontana…
Da un punto di vista grafico, WRC 5 è un gioco crossgen, e come tale non riesce ad offrire quello che ci si aspetterebbe dalle console di nuova generazione. Il punto è che, nonostante il motore grafico semplificato, il gioco non è stato ottimizzato a dovere nemmeno su Xbox One, dove abbiamo testato il gioco. Il frame rate è inchiodato a 30 fotogrammi al secondo, con cali evidenti – in particolare quando vi sono effetti di pioggia e si utilizza la vista esterna.
Il sonoro è un altro punto dolente: se dall’interno dell’auto risulta sufficientemente realistico, dall’esterno è stato compiuto un lavoro di mixage completamente sbagliato, che pone enfasi sull’effetto bang dato dal cut off della centralina. In altre parole, nel gioco si sente tantissimo lo scoppio proveniente dalla marmitta e molto meno il motore, che va a creare uno strano effetto “fuochi d’artificio” che ci ha fatto sorridere.
Anche il doppiaggio in italiano è caratterizzato da alti e bassi, con la voce del navigatore che mette enfasi su alcune istruzioni e risulta piatta su altre. Buona l’idea di poter regolare il ritardo nella lettura degli appunti.
– Buoni contenuti
– Tutto sommato divertente
– Online e sfide
– Fisica da rivedere
– Sonoro mixato molto male
– Tecnicamente deludente
Solo il divertimento riesce a salvare WRC 5. Perché, nonostante i suoi problemi e i suoi limiti, il gioco a conti fatti sa divertire e offrire qualche bel momento. L’esplorazione dei tracciati e la modalità carriera vi porteranno via parecchie ore, e una volta compreso come venire incontro alle lacune del gioco si passano alcuni bei momenti. Quest’anno WRC 5 è una sorta di scelta obbligata su console, e se siete amanti di questo sport il titolo è certamente da tenere in considerazione. Se, tuttavia, state cercando l’esperienza di rally definitiva, l’appuntamento è rimandato.