Recensione

Virtua Tennis World Tour

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a cura di Okami

Il lancio europeo della console portatile Sony è stato accompagnato da un maggior numero di titoli rispetto agli altri due territori (Giappone e Stati Uniti). Il ritardo nell’uscita infatti si è tradotto in un vantaggio per i giocatori, che beneficiano dei giochi già disponibili e di un paio di “chicche”. Una di queste è l’atteso Virtua Tennis World Tour.Il gioco è famosissimo, sia perchè porta il nome blasonato della famiglia Virtua (della quale fanno parte capolavori come Virtua Racing e Virtua Fighter e che ha gettato le fondamenta del 3D) sia per il grande successo ottenuto nelle sale giochi da entrambi gli episodi.

Virtua Tennis e il suo seguito si possono ancora trovare nei pochi centri arcade sopravvissuti all’avvento delle console casalinghe e dei videopoker, a testimonianza della validità del progetto.Ma passiamo a valutare la neonata versione portatile.

PreliminariIn primo luogo l’UMD si rifiuta di partire con firmware precedenti la versione 1.52, e sul disco è presente l’aggiornamento.L’interfaccia di selezione (menu) è stata ridisegnata rispetto alle versioni per DC e PS2 e si accompagna bene alla visualizzazione 16:9 della PSP. Mancano purtroppo alcuni dei tennisti delle versioni precedenti, sostituiti da altrettanto validi giocatori “aggiornati”. Certo, tutti i giochi sportivi prevedono un periodico aggiornamento (senza magari arrivare agli estremi ridicoli dei giochi EA Sports), ma in questo caso i nostalgici potrebbero sentire la mancanza di giocatori storici quali Carlos Moya o Kafelnikov. Nulla esclude che possano essere sbloccati nella modalità World Tour.Le opzioni iniziali di gioco sono: quick game (una partita veloce con campo e giocatori selezionati a caso dalla console), exhibition (partita singola con scelta di campo e giocatori), tournament (torneo) e world tour. Tutte le modalità di gioco, eccetto il world tour, prevedono la possibilità di giocare in wireless (modalità locale) fino a quattro giocatori. Se il WiFi è acceso, il gioco ricerca automaticamente altri giocatori in prossimità. Oltre ai tennisti disponibili (uomini e donne) è possibile selezionare il proprio alter-ego virtuale, anche se si rischiano figuracce nel caso non lo si sia sviluppato a dovere nel world tour.

GiocabilitàSelezionata la modalità e dopo un (tutto sommato) breve caricamento, ci si trova sul campo di gioco (a quelli inizialmente disponibili si aggiungeranno quelli sbloccati nella modalità carriera. Comunque da subito è possibile giocare su tutte le superfici: terra, erba, sintetico…). I più assidui giocatori resteranno delusi, almeno nei primi istanti. La grafica è notevolmente impoverita rispetto alla versione Dreamcast, con buona pace di chi sostiene che la PSP sia una PS2 portatile. I modelli poligonali sono stati visibilmente “alleggeriti” e si nota una minore quantità di oggetti in campo. Il pubblico infine è tanto piatto da ricordare Total NBA 96 per PSX.Passati i primi momenti di disappunto, fortunatamente, inizia il gioco. Da quel momento ci si dimentica delle perplessità e dei dubbi di pochi secondi prima. L’engine di gioco è infatti fluido in modo esemplare, e dimostra una notevole cura profusa nell’evitare rallentamenti durante le azioni. Il movimento dei giocatori, anche in doppio, rimane naturale, e la fisica della pallina è, come sempre, curatissima, finanche quando la palla esce dal campo e rimbalza verso il pubblico. Purtroppo ad una notevole ottimizzazione della fase di gioco non corrisponde altrettanta fluidità negli intermezzi: ad ogni punto segnato segue una piccola pausa necessaria a caricare da UMD la voce dell’arbitro di sedia. La giocabilità non ne risente, ma queste pause innaturali rendono più difficile l’immedesimazione nel giocatore.Un piccolo ostacolo è offerto dal sistema di controllo: la croce direzionale e il pad analogico non danno mai il feeling perfetto. Nulla di macroscopico: la pallina va sempre nella direzione voluta, ma, qualche volta (più spesso che con altri controller), se si cerca troppo un angolo, si rischia di regalare il punto all’avversario.

Modalità World TourIl “cuore” di questa versione dovrebbe essere la modalità tour. Qui è possibile “far crescere” il proprio tennista-tamagotchi dai ranghi più bassi al top della classifica mondiale. Per riuscire nell’impresa è necessaria un certa dedizione unita ad una bella dose di pazienza. Come in Virtua Tennis 2, infatti, è necessario alternare fasi di gioco (in singolo ed in doppio) a minigames che contribuiscono ad aumentare le statistiche del giocatore (velocità, precisione, resistenza). In realtà, i minigames hanno più che altro la funzione di allungare artificiosamente la vita del gioco. Inoltre, il controllo su PSP è spesso problematico. Una cosa è dirigere la pallina con precisione millimetrica utilizzando un pad decente (già il pad Dreamcast mostrava qualche limite in queste fasi di gioco), altra cosa è cercare di farlo con la croce direzionale o con il pad analogico della PSP. La prima manca della libertà di controllo necessaria, il secondo è messo in una posizione troppo scomoda e costringe le dita a posizioni alla lunga dolorose. Certamente, Sega ha fatto un ottimo lavoro di conversione, ma in effetti il problema è sempre lo stesso: un gioco perfetto per il salotto non è necessariamente adatto ad una console portatile. Forse sarebbe stato meglio impiegare il tempo dei programmatori nell’ottimizzazione dei caricamenti, focalizzando l’esperienza sull’arcade piuttosto che sulla carriera. Fra l’altro in questa versione si è obbligati a creare non uno ma due giocatori, uomo e donna (con conseguente raddoppio della fatica necessaria a raggiungere le prime posizioni della classifica).Ma forse, semplicemente, si è cercato di rendere il gioco più allettante in diverse condizioni d’uso: fuori casa il giocatore privilegerà le partite veloci, mentre potrà dedicarsi al perfezionamento nei momenti di pausa a casa.

Ball GamesI minigames (blockbuster, fruit dash, balloon smash, blocker) sono accessibili anche nel menu iniziale della console (non è necessario entrare in modalità carriera). Ci si può fare una partitella veloce in metro o durante la ricreazione, per allenarsi in vista del Tour. Come accennato, ciascun gioco focalizza su un aspetto particolare del tennista: servizio, volè e mobilità. Per migliorare in questi campi sarà necessario di volta in volta colpire un carro armato, abbattere un muro, raccogliere della frutta. Certo, questi giochi non fanno del realismo il proprio punto di forza (dopotutto un tank gonfiabile che spara palline da tennis non è una presenza frequente a Wimbledon), ma possono costituire una valida distrazione dalla modalità principale.

SonoroIl comparto audio raccoglie lodi e insulti: l’arbitro è disponibile in diverse lingue per la felicità dei meno anglofoni, e va persa la piccola innovazione introdotta da Virtua Tennis per Dreamcast, cioè la localizzazione dell’arbitro (che parlava con inflessione diversa a seconda del campo: francese al Roland Garros, Inglese a Wimbledon…). Va detto che delle lingue disponibili, Inglese e Francese sono le più serie, Tedesco e Spagnolo un pò meno, fanalino di coda l’Italiano, che pare pronunciato da un doppiatore preso da una fiction tipo Vivere o Cento Vetrine: insomma tutto fuorchè un arbitro.Il genere musicale è il classico rock non meglio definito, ed è possibile abbassare il volume del sottofondo qualora fosse di disturbo per la concentrazione.Singolare l’effetto utilizzato a fine partita, quando viene calcolato il totale guadagnato. Un campione assolutamente pessimo e, fra l’altro, di volume nettamente superiore al resto (voci, musica e altri effetti). Probabilmente il fonico aveva bevuto quella mattina.

RosterEcco i tennisti inizialmente disponibili:UominiFederer, Henman, Grosjean, Ferrero, Haas, Nalbandian, Hewitt, RoddickDonneVaidisova, Sharapova, Davenport, Venus Williams, Hantuchova, Mauresmo, Bailey, Relandini

BonusI più assidui giocatori sbloccheranno nella modalità carriera: campi (per un totale di 28 in diverse nazioni), vestiti, racchette da tennis ed altri accessori e (forse) nuovi (o vecchi) giocatori. Il top dei bonus sarebbe stata l’introduzione della versione completa del capostipite: Virtua Tennis. Chissà…

– Giocabilità di alto livello

– Bonus da sbloccare

– Gioco in multiplayer

– Multiplayer solo in locale

– Alcuni effetti sonori poco curati

– Caricamenti non ottimizzati

8.5

Virtua Tennis World Tour è un titolo assolutamente imperdibile per gli appassionati della serie. La versione portatile incarna molti dei pregi delle versioni casalinghe e arcade, anche se presta il fianco a qualche critica, forse semplicemente dovuta alla non sufficiente esperienza con una piattaforma nuova. Il gioco può essere affrontato in maniera totalmente diversa a seconda del tempo (e della voglia) disponibile: partita breve in singolo o in doppio, WiFi o carriera, garantiscono un bacino di utenza ampio e diversificato. Insomma, molti troveranno la propria modalità favorita fra le tante disponibili.

La qualità del gioco appare evidente se si osserva un amico giocare: nelle fasi più concitate si comincia a temere per l’incolumità della console visto il naturale riflesso di stringere la presa in situazioni di stress emotivo.

Unico neo, la prossima uscita del grande concorrente: Top Spin. Personalmente resto fedele alla serie Sega, ma devo riconoscere a TS una realizzazione seria e competente. Il vantaggio derivante dall’uscita, con la seconda serie di titoli, potrebbe far diventare Top Spin (che ha beneficiato di un mese di sviluppo in più) il re dei Tennis Portatili.

Voto Recensione di Virtua Tennis World Tour - Recensione


8.5

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