Recensione

Virtua Fighter 5 Final Showdown

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a cura di rspecial1

Il Verdetto di SpazioGames

8.5

Finalmente, dopo due anni dalla sua uscita nelle sale giochi di tutto il mondo, Virtua Fighter 5 Final Showdown arriva su console casalinghe, grazie ai servizi di digital delivery per la felicità di tutti gli amanti del genere. Un periodo di tempo così lungo per una conversione sembrerebbe davvero eccessivo, ma visti i poco rassicuranti risultati ottenuti da Sega con la prima versione dell’ultimo capitolo del suo picchiaduro, uscito nel 2007, attendere che il genere tornasse in auge grazie a Street Fighter 4 ha rappresentato sicuramente un occasione da non perdere. Il mercato oggi è però davvero pieno di giochi di lotta e tutti molto modernizzati, sarà riuscita la mamma di Sonic a non perdere il treno e rivitalizzare, dopo tutto questo tempo, il capostipite dei picchiaduro 3D? Andiamo dunque ad analizzare come Akira e soci sono invecchiati e se questa nuova versione mostrerà ancora una volta la bontà della saga.

Non s’infrango le regole sacre delle arti marzialiIl sistema di controllo di Virtua Fighter si è quasi sempre basato su tre pulsanti e sulle diverse combinazioni che possono scaturire da essi: con un pugno, un calcio e la parata Sega ha dato vita a uno dei titoli più tecnici e complessi del genere. Oltre alle classiche combo eseguibili, il titolo ci pone di fronte a diverse possibilità difensive e offensive, dandoci l’opportunità di muoverci in profondità nell’arena di combattimento per sfruttare cosi al meglio il posizionamento nostro e dell’avversario. Non saremo più sempre di fronte all’altro combattente ma potremo stare in una qualunque locazione intorno ad esso e, da lì, far nascere una diversa sequenza d’attacco, persino dandogli le spalle. Nei combattimenti sarà fondamentale riuscire a sfruttare al meglio questo principio, legandolo alla perfetta analisi dello spazio che separa i due contendenti e sfruttando la conformazione dell’arena di combattimento. La peculiarità di Virtua Fighter è rappresentata dalla barra di energia di ogni combattente che può essere ridotta al minimo in pochissimo tempo: basterà effettuare la scelta sbagliata per ritrovarsi al tappeto immediatamente. Proprio per questo, diversamente da ciò che avviene in altri titoli, sarà sempre molto importante avere sotto controllo ogni cosa. I vari stages ci permetteranno di avvantaggiarci in particolari condizioni, dandoci l’opportunità di scaraventare l’avversario fuori dal ring per vincere (anche in molte arene dotate di barriere, poichè quest’ultime sono spesso distruttibili). I muri poi potranno essere sfruttati per balzare alle spalle del nemico o per eseguire un attacco particolarmente potente. Il sistema di combattimento ideato da Sega è molto tecnico e non permette di premere i pulsanti a caso per vincere nemmeno con la CPU, figuriamoci con altri giocatori reali. Tale caratteristica ha da sempre reso la serie un titolo di nicchia, solo per veri appassionati desiderosi di dedicarle molto tempo. La software house nipponica non ha tuttavia seguito nemmeno questa volta le scelte di altre aziende come Capcom o Namco Bandai che hanno voluto stratificare le meccaniche dei loro titoli per renderli più accessibili, anzi. In Virtua Fighter sono state introdotte diverse meccaniche legate alla difesa, la quale non si limita alla parata o alla semplice evasione dalle prese, ma presenta anche delle reversal che permettono al giocatore di rendere un attacco avversario inoffensivo e, allo stesso tempo, contrattaccare. Come per tutte le mosse del gioco anche in questo caso il tempismo ed i riflessi sono una componente determinante.Le novità nella nuova versione Final Showdown sono principalmente correlate al bilanciamento, i cui cambiamenti derivano dall’inserimento di molte mosse in più per tutti i combattenti e dall’eliminazione di alcune tecniche per cercare di equilibrare il più possibile il cast. Rispetto alla versione vanilla, sono stati poi velocizzati i salti e allungate le combo, con una particolare enfasi su quelle che vengono effettuate nei pressi dei muri e protezioni dei ring, sebbene il rebound (rimbalzo, in pratica il tempo in aria) dopo gli urti sia stato limitato. Insomma se avete consumato lo stick con Virtua Fighter 5 vi troverete subito a vostro agio e noterete dopo pochi round le differenze, apprendendo velocemente le nuove tecniche di evasione per il vostro personaggio. Nel caso aveste giocato superficialmente al precedente capitolo, nemmeno vi renderete conto delle novità.

E’ una stupenda vita, nel cielo puoi volare… Come da tradizione, Sega non ha perso tempo a creare una modalità storia per il gioco, quindi non avremo nessuna sequenza introduttiva o finale. A dire il vero non c’è nemmeno un torneo dato che tutto ciò che dovremo fare sarà combattere contro una serie di avversari per raggiungere lo storico boss Dural e dargliele di santa ragione nel classico Arcade. Presente la variante Time Attack, dove dovremo fare le medesime cose senza poter variare le opzioni di gioco o il livello di difficoltà ,e il tempo che impiegheremo finirà in una classifica mondiale suddivisa per personaggio. La novità assoluta per la serie è costituita dalla License Challenge, dove dovremo affrontare una serie di sfide basate sulle meccaniche del sistema di combattimento che si suddividerà in cinque diverse battaglie, superando le quali potremo sbloccare le diverse classi, fino a raggiungere la patente come miglior combattente di Virtua Fighter. La seconda novità non è proprio un’opzione mai vista prima: la Special Sparring andrà infatti a sostituire le vecchie sale giochi presenti nel vanilla, dandoci l’opportunità di sfidare diverse tipologie di combattenti customizzati controllati dalla CPU divisi per generi. Il fatto che in questa modalità si combatta contro nemici esteticamente sempre diversi, costringe il giocatore ad acquistare tutti i costumi per accedervi, rendendola di fatto limitata ai pochi che vorranno sborsare 3600MP.La modalità online ci darà la classica possibilità di optare per partite contro avversari umani che ci porteranno ad aumentare il nostro punteggio, anche se perderemo, o scontri amichevoli tanto per allenarci. Bisogna riconoscere come il netcode di Sega svolga perfettamente il proprio dovere riuscendo a rendere le partite fluide e intense con rarissimi problemi di lag dovuti per lo più a giocatori ben lontani dalla nostra portata, come, ad esempio, i giapponesi.Il resto delle opzioni di gioco è tutto nel Dojo dove, tra allenamento e tutorial, riusciremo a padroneggiare al meglio i nostri personaggi preferiti in breve tempo. Bisogna sottolineare come purtroppo le modalità di gioco siano davvero risicate e che, per chi acquista soltanto il titolo senza i due pacchetti per la customizzazione, il single player si rivelerà senza mordente e privo d’interesse. Certo, la modalità online è ottima e riesce a compensare l’assenza di tutto il resto ma anche qui la possibilità di salire di livello pur venendo sconfitti fa desiderare un sistema di punteggio migliore, non dipendente dalle sole statistiche personali per mostrare la bravura di un giocatore. Infine, per gli amanti di trofei e obiettivi c’è da segnalare l’estrema semplicità di quelli presenti, che toglierà il mordente anche ai cacciatori più incalliti.

La città tentacolare scoppia tutta d’energia, noi guardiamo in alto e affrontiamo tuttoTecnicamente Virtua Fighter 5 Final Showdown non ha subito alcuna miglioria rispetto al precedente episodio, se non nell’aggiunta di numerose animazioni che rendono più fluidi e armonici i movimenti dei combattenti e qualche effetto che enfatizza i colpi più potenti. La grafica in generale resta quella del 2007, anche per i due nuovi lottatori. Quindi, sebbene sia godibilissima e superiore anche a molti prodotti che si vedono oggi, l’età avanzata rispetto a concorrenti come Tekken si nota. Niente da ridire invece sulle musiche, stupende come sempre e pronte a galvanizzarci in ogni combattimento. La nota dolente del titolo resta la pochezza delle modalità disponibili, sia per l’online che per l’offline. Non abbiamo inoltre trovato geniale l’idea di non inserire nel gioco tutti gli items e relegare alle solite chiavi di accesso acquistabili la funzione di sbloccarli. Almeno l’accesso libero alla modalità Special Sparring sarebbe stata una scelta sensata. Certo, per chi fosse interessato solo al gioco per combattere contro amici o online senza badare al resto il problema non si pone, ma visto che il titolo si porta due anni sulle spalle certi DLC risultano davvero troppo esosi.

– Sistema di combattimento

– Equilibrato e divertente

– Ottimo netcode

– Pochissime opzioni sia online che offline

– Modalità legata ai DLC

– Grafica ormai datata

8.5

Se amate i picchiaduro Virtua Fighter 5 Final Showdown non può mancare nella vostra collezione, soprattutto se considerate il prezzo davvero ottimo. Certo, il titolo come sempre richiederà un bel pò di pratica nel dojo per essere apprezzato appieno, ma dovrebbe riuscire a coinvolgere anche i più scettici grazie al suo sistema di combattimento ben calibrato, in grado di offrire sfide entusiasmanti. Il titolo Sega non ha mezze misure, o lo si ama o lo si abbandona subito, perché non si riesce a dedicargli la costanza necessaria. In fondo la sua forza risiede proprio nell’essere unico e diverso dagli altri, e nel non volersi piegare alle leggi di mercato reinventandosi per essere fruibile dal pubblico di massa. Noi, come sempre, non possiamo che consigliarvene l’acquisto, speranzosi che la società nipponica possa fare cassa e iniziare seriamente a sviluppare il sesto capitolo della serie.

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