Recensione

Virtua Fighter 5

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a cura di Star Platinum

Virtua Fighter 5 punta apertamente a candidarsi come miglior episodio dell’intera saga, nata nell’ormai lontano 1993 come coin-op e sviluppata inizialmente dal brillante team Sega di AM2. Visto a distanza di tanti da allora, tecnicamente e come concept, questo titolo conserva ancora la sua forza e le principali caratteristiche che lo resero un vero e proprio gioco cult, differenziandolo profondamente dallo storico rivale Tekken. Ora che finalmente è disponibile anche per XBox 360, tutti i possessori dell’ammiraglia Microsoft non vedono l’ora di mettere mano su questo capolavoro annunciato, cercando al tempo stesso di capire cosa dovrebbe in teoria renderlo ancor più appetibile rispetto alla versione PS3. Non perdiamoci quindi in ulteriori preamboli e andiamo subito ad analizzare il gioco.

Anticonformismo è belloNonostante gli anni abbiano sempre dato ragione, in termini di puro pubblico, alla serie Tekken, profondamente diversa per approccio ai combattimenti, Virtua Fighter è sempre stato un prodotto in grado di ritagliarsi un proprio spazio, coinvolgendo un buon numero di appassionati di picchiaduro che, con il tempo, hanno imparato ad apprezzarne i molti pregi ed i pochi difetti. A dire il vero, non è che ci fossero mai stati marcati aspetti negativi negli episodi precedenti, tuttavia fin dalle origini il tipo di gameplay scelto per caratterizzare il titolo Sega aveva sempre generato pareri discordanti, a causa dell’eccessivo tecnicismo degli scontri che richiedeva uno studio accurato di mosse, contromosse e strategie difensive più che un utilizzo indiscriminato e assolutamente casuale dei pulsanti del joypad. Per questi motivi, il livello di difficoltà medio era abbastanza elevato e un osservatore casuale avrebbe potuto commettere l’errore di considerare il gioco meno spettacolare per via del voluto realismo e dei tempi d’esecuzione delle mosse che, per quanto possibile, hanno sempre cercato di essere più corrispondenti possibili a delle vere discipline di arti marziali, senza che vi fossero stravolgimenti delle leggi della fisica a tratti palesemente irreali. Qualitativamente quindi si è sempre rimasti su standard molto elevati e se fino ad oggi tutto ciò non ha portato a veri e propri vantaggi in termini di popolarità, in questo periodo in cui il mercato videoludico pare essere spesso alla ricerca di idee e capacità di programmazione non vi potrebbe essere titolo più atteso e interessante.

Una combo devastanteNonostante il gioco sia già disponibile da alcuni mesi per la rivale PS3, l’attesa degli utenti Microsoft è stata ripagata nel migliore dei modi, grazie all’introduzione di alcuni rilevanti ritocchi a livello grafico, ma soprattutto con l’implementazione di una modalità online che è stata finalmente inserita arricchendo una struttura già soddisfacente. Di questi aspetti parleremo a breve, prima il caso di fare un piccolo passo indietro partendo dal principio. Per prima cosa è bene precisare che rispetto ad altri titoli del genere non vi ritroverete a poter scegliere tra decine di personaggi tutti identici o quasi, ma potrete selezionare il vostro lottatore preferito tra diciasette combattenti dotati ognuno di differenti caratteristiche che renderanno lo renderanno differente per capacità offensive, difensive, agilità, forza fisica e abilità tecnica, rendendo quindi gli scontri sostanzialmente bilanciati e mai impossibili da sostenere. Ognuno di essi è infatti esperto in una particolare arte marziale e quindi sarà necessario un certo periodo di apprendimento per riuscire a capire quale personaggio rientra maggiormente nel vostro stile di lotta, a meno che non siate degli appassionati storici della saga e quindi molti aspetti potranno risultarvi già familiari. Il sistema di controllo, proprio a causa del grado di realismo che il gioco intende trasmettere, è stato appositamente realizzato per permettere svariate combinazioni, dalle più rapide e semplici, ad alcune che risulteranno più difficoltose da mettere in pratica durante le prime partite. Niente paura però, basterà un po’ di sano allenamento (utilizzando l’utilissima modalità Dojo) e in breve tempo diverrete dei provetti atleti in grado di misurarvi con avversari di tutto rispetto. Principalmente, oltre all’utilizzo della levetta analogica principale, avrete a disposizione un pulsante per effettuare la parata, uno per i pugni ed uno per eseguire i calci. In realtà il difficile inizierà proprio adesso, in quanto solo grazie a differenti combinazioni degli stessi, in concomitanza con movimenti appropriati, potrete eseguire le mosse più efficaci e potenti avendo qualche chance di mettere al tappeto il vostro avversario, oltre che per l’esecuzione delle numerose tecniche difensive e schivate di cui ogni lottatore sarà dotato. Una delle mosse più interessanti ed utili, introdotte per l’occasione, risulta essere la cosiddetta “proiezione offensiva”, che tramuterà in spostamento laterale la vostra azione difensiva rendendovi quindi subito pronti per poter sferrare un attacco a sorpresa e sviluppandolo poi grazie alle numerose serie di combo che appaiono indubbiamente spettacolari dal punto di vista visivo e ottimamente realizzate per quel che riguarda i tempi di reazione del personaggio da voi controllato.

Architetture hardware a confrontoPer quanto lo sviluppo del gioco su piattaforma PS3 fosse stato ritenuto più che ottimo, è piacevole sottolineare come per certi versi in questo caso il lavoro svolto sia stato addirittura superiore, conferendo quindi al gioco ancor maggiore spessore. La realizzazione tecnica è sempre estremamente pregevole, soprattutto dal punto di vista grafico, che sfrutta davvero in modo straordinario le possibilità offerte dall’architettura hardware della console Microsoft. I personaggi sono splendidamente animati e dettagliati, usufruendo di movimenti fluidi (il gioco gira a 60 fps senza alcuna incertezza di sorta!) sia per gli spostamenti che durante l’esecuzione delle mosse speciali, anche quelle che richiederebbero maggiore complessità di calcolo per compenetrazioni poligonali e distanze. Il tutto è inoltre supportato da delle texture davvero degne di nota, soprattutto per quel che riguarda i costumi e gli accessori dei personaggi, mai così ben definiti e colorati, sfruttando una palette grafica adeguatamente satura di colori ma senza eccedere in pericolosi abbinamenti cromatici. Gli effetti grafici, i riflessi e l’illuminazione sono sempre convincenti, garantendo un’ottima riproduzione delle ombre, ma rispetto alla versione PS3 è bene sottolineare come sia stato fatto uso dell’antialiasing per rendere meno spigolose le superfici, conferendo notevoli miglioramenti in termini di nitidezza e definizione. Molto belli anche gli scenari, tutti molto evocativi anche se non sempre composti da un numero elevato di strutture poligonali veramente complesse, tuttavia non si tratta di nulla che possa compromettere la qualità globale del titolo. Il sonoro invece, seppur sempre positivo e orecchiabile, non rappresenta nulla di nuovo rispetto al passato e pertanto è destinato ad essere considerato come l’aspetto di cui meno vi ricorderete se mai doveste elencare i pregi di questo picchiaduro. Le modalità classiche saranno rappresentate dalla Quest Mode (in cui vincendo i combattimenti che vi saranno proposti in una sorta di torneo di strada potrete ottenere premi in denaro per personalizzare dal punto di vista estetico i vostri personaggi), il classico Versus per le sfide con un avversario umano e la VF.TV il cui scopo è esclusivamente quello di poter attivare i contenuti filmati che otterrete proseguendo nel gioco. Ad essere onesti, si sarebbe potuto fare qualcosa per rendere la longevità maggiore e infatti dopo tanta attesa finalmente il team di sviluppo ha pensato che fosse ora di rendere disponibile il gioco anche attraverso una serie di incontri con avversari online. Le decine di partite effettuate in questa modalità (simile a quella del Quest Mode, ma con l’obiettivo di migliorare la propria classifica personale) si sono rivelate fin da subito estremamente positive sia per la qualità del servizio online offerto da Microsoft che ha permesso di disputare numerosi match senza quei fastidiosi lag che rappresentano un vero e proprio incubo per tutti i videogiocatori e sia perché indubbiamente sfidare un avversario umano a distanza, seppur non ancora in una sorta di vero e proprio torneo mondiale (ma un giorno accadrà anche questo, statene certi!) da sempre rappresenta la parte più bella e imprevedibile dei picchiaduro, assolutamente non paragonabile –per divertimento ottenibile- a nessuna sfida contro l’intelligenza artificiale di cui si disponga. Insomma, in definitiva ci sono tutti i presupposti per considerare questa versione leggermente superiore a quella PS3 e sicuramente come un ottimo prodotto, in grado di far trascorrere numerose ore di divertimento come non accadeva da diverso tempo. Se amate i picchiaduro non potete non prendere in considerazione questo titolo per la vostra ludoteca.

– Graficamente splendido

– Gameplay solido e ben strutturato

– Longevo e molto divertente

– Finalmente online!

– Ambientazioni a volte nella media

– Sonoro nella media

– Inizialmente complesso

9.0

Tirando le somme, Virtua Fighter 5 conferma le ottime impressioni avute a suo tempo con la versione PS3, ampliandole grazie alle migliorie apportate a livello grafico ma soprattutto per l’inserimento della modalità online, in grado di rappresentare un ottimo incentivo per la longevità e il divertimento. Gli aspetti principali di questo prodotto non si limitano esclusivamente a una realizzazione tecnica di tutto rispetto, ma si basano su un gameplay solido e in grado di accontentare tutti senza rendere questo picchiaduro inadatto a chi non ha molta dimestichezza con la serie. Per apprezzare pienamente il prodotto Sega occorre però armarsi di buona pazienza e saper privilegiare con pazienza l’aspetto strategico durante i combattimenti, ma a parte questo aspetto l’esperienza di gioco risulta sempre estremamente godibile e ottimamente supportata da una modalità online tecnicamente ineccepibile. Il pregio ultimo di questo quinto episodio della saga è quello di aver mantenuto le proprie caratteristiche negli anni nonostante i risultati non sempre confortanti, riuscendo a migliorare una struttura già ottima senza scendere a compromessi snaturando le caratteristiche della serie, ma custodendole fino ad oggi e mostrando che a delle buone idee fortunatamente a volte può corrispondere anche una pregevole realizzazione tecnica, per la gioia di noi appassionati di videogames.

Voto Recensione di Virtua Fighter 5 - Recensione


9

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