Victorious Boxers 2: Fighting Spirit
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a cura di Sage
Che la “traduzione” in videogiochi di alcuni sport risulti talvolta un’impresa molto ardua, è cosa innegabile. E la boxe, sicuramente, rientra proprio in questo caso. Il motivo principale è presto detto: i videogiochi rispondono a delle periferiche di comando (joypad, tastiera e quant’altro) che non sempre sono sufficienti, da sole, a riproporre lo “spirito” di uno sport con pochi pulsanti. Serve qualcosa in più… Servono programmatori particolarmente in gamba.
Il ritorno di IppoIl prequel di Victorious Boxers 2 non era certo un titolo malvagio. In un panorama (allora) non molto ricco di titoli dedicati alla “noble art”, non risultò indigesto un videogioco con una giocabilità ben calibrata e tanti personaggi da sbloccare. Il titolo, però, si portava sulle spalle una pesante eredità (come d’altro canto lo stesso V.B. 2): quella della sua controparte fumettistica. Fu proprio questo, forse, ad indirizzare la grafica verso uno stile facilmente biasimabile. Ma erano anche altri tempi e una grafica decisamente “controcorrente”, per un titolo comunque valido, si poteva anche perdonare. Adesso, però, le cose sono cambiate…La trama che fa da sfondo al titolo è tuttavia un punto a favore. Non è certo mozzafiato come quella di un Resident Evil 4 (ma sarebbe anche fuori luogo, dato il genere) ma saprà interessarvi per il curioso svolgimento che ricorda molto i manga con pugili (o comunque dei “duri”) come protagonisti (chi ha detto Rocky Joe?).L’eroe di turno è ancora una volta Ippo, il sorprendente e dotato pugile del primo capitolo. Questa volta il nostro abile e giovane boxer, sostenuto naturalmente dal suo allenatore e dai suoi simpatici amici, mira ad approdare ai tornei mondiali di boxe. Ce la farà? Con un nome (e una faccia) così?Purtroppo le mancanze iniziano in un certo senso a manifestarsi nella stessa trama. O meglio, nel modo in cui è raccontata: totale assenza di dialoghi, sequenze animate troppo lente e il tutto è condito da una grafica ed in particolare da uno style dei personaggi involontariamente comico. Osservando i personaggi del gioco capirete di cosa sto parlando. Ma come può un titolo chiedere di essere preso seriamente, perlomeno dal punto di vista narrativo, a fronte di giochi come Final Fantasy X (giusto per fare un nome) che, uscito perfino anni addietro, aveva ogni minimo dialogo in lingua parlata?
Knock out per la giocabilitàNon meno pesanti sono i difetti che gravano sulla giocabilità e (soprattutto) sulla longevità.Sul primo aspetto c’è poco da commentare: i controlli sono difficili da padroneggiare e solo inoltrandosi molto in là nel titolo il giocatore comincerà a vedere qualche spiraglio di luce. E, tutto sommato, non sarebbe poi così male in questo modo. Il problema è che spesso si ha l’impressione di non comandare realmente il personaggio e che le mosse a casaccio (ottenute con la pressione continua e frenetica dei tasti del joypad) siano la sola via per mettere al tappeto il nostro avversario. Ed ecco che qui entra in gioco la concorrenza (adesso c’è, a differenza del primo capitolo): Fight Night Round 2, ad esempio, con il suo personalissimo e riuscito sistema di controllo è anni luce avanti rispetto a V.B. 2. D’altro canto chi vuole provare un titolo più arcade e meno impegnato può bussare alla porta di Black & Bruised, titolo discreto ma molto godibile in questo senso. Insomma, ora come ora non esiste soltanto il titolo targato Xplosiv e Ippo deve misurarsi con avversari non indifferenti. Ed è facile che ne esca con le ossa rotte…
Poche modalità e poca tecnicaLa longevità del titolo non è certo aiutata dal ristretto numero di modalità di gioco disponibili: solo tre.La prima è ovviamente lo Story Mode, nel quale, come già preannunciato, Ippo si farà strada fino ai mondiali combattendo diversi pugili mano a mano sempre più forti. E, nel contempo, dipanando (troppo lentamente) la trama.Le altre due modalità sono incentrate sulla sfida in multiplayer: la Player vs. Player permetterà di sfidare un nostro amico con l’ausilio di un secondo joypad, mentre la modalità Torneo, come suggerisce il nome, ci consentirà di organizzare una mega-sfida con diversi provetti boxer.Anche da questo punto di vista, V.B. 2 si trascina lo stesso identico difetto che affliggeva il capitolo precedente: troppe poche opzioni di gioco disponibili. Con la differenza che adesso tale mancanza, vista la concorrenza e la qualità generale del titolo, ha sicuramente una rilevanza molto più marcata.Parlando, infine, dell’aspetto tecnico del titolo non si può non restare immiseriti. Del comparto grafico abbiamo parlato all’inizio della recensione e resta poco da aggiungere. Se non lo sconcerto per una grafica pressoché immutata rispetto alla precedente versione, uscita ben quattro anni fa. Anche il comparto sonoro non esce a testa alta: i dialoghi sono assenti e le musiche, piuttosto poche, risultano spesso ripetitive.
– Prezzo ridotto di 29 €
– I fan del fumetto potrebbero gradire
– Giocabilità migliorabile
– Comparto tecnico carente
– Scarsa longevità
– Concorrenza piuttosto agguerrita
– Trama mal dipanata
5.3
Questa volta Ippo ci ha deluso. Oramai i videogiochi ci hanno insegnato che si può anche soprassedere su un comparto tecnico carente, ma non su aspetti ben più importanti come, ad esempio, il gameplay. E purtroppo abbiamo visto che la giocabilità di V.B. 2 non è certo all’altezza dell’attuale concorrenza. E non aiuta certo il “contorno”: longevità ridotta ai minimi termini e grafica e sonoro che fanno acqua da tutte le parti. C’è un lato positivo: il prezzo ridotto (e onesto) di 29 €. Ma basterà a placare tutti gli appassionati del genere della boxe, nonché gli stessi fan del fumetto a cui il titolo si ispira? E’ un peccato che Victorious Boxers 2 abbia in parte offuscato il buon nome del primo capitolo. Ciò nonostante confidiamo che i programmatori sapranno far tesoro dei propri errori e che prepareranno molto presto il riscatto di Ippo.
Voto Recensione di Victorious Boxers 2: Fighting Spirit - Recensione
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