Dopo quasi sette anni passati a spolpare a più non posso la serie tattico-gestionale di Tropico e a proporre titoli di indubbio spessore strategico (uno su tutti Grand Ages: Rome – Reign of Augustus), il team di Haemimont Games ha pensato bene di cambiare completamente registro con Victor Vran, un action-GdR hack’n’slash in cui scorre forte il sangue di Diablo e di The Incredible Adventures of Van Helsing, e che è approdato su Steam come un fulmine a ciel sereno. Non capita infatti tutti i giorni che l’esordio nel genere di un team da sempre impegnato su tutt’altre sponde conquisti un plauso praticamente unanime della community di Steam, ma in effetti Victor Vran non si limita a riproporre la stessa identica formula di sempre, bensì cerca di offrire ai fan del genere un approccio quanto più originale possibile. Lo abbiamo giocato in lungo e in largo anche in multiplayer e dobbiamo ammettere che tutti quegli elogi sperticati su Steam non erano frutto di un’allucinazione collettiva, bensì la constatazione di un titolo sicuramente non perfetto e con qualche asprezza ancora da smussare ma davvero divertente e pieno di belle idee.
Le carte delle vita e della morte
Victor Vran può sembrare il solito emulo di Diablo con visuale isometrica, masnade di mostri pronte a farci fuori e ambientazioni tra il demoniaco e l’infernale, ma in realtà è qualcosa di un po’ diverso. Tanto per cominciare il nostro Victor, che capita nella città di Zagoravia per cercare un amico disperso da quelle parti, è un personaggio unico. Non esistono classi e se all’inizio si può scegliere il tipo di armatura da fargli indossare che dona certi tipi di bonus, il personaggio rimane bene o male sempre quello, con differenze davvero minime derivanti dall’armatura. Secondo aspetto un po’ fuori dal solito hack’n’slash alla Diablo è l’assenza di caratteristiche da potenziare con il passaggio del livello. Tutto, in Victor Vran, si basa infatti sulle caratteristiche delle armi (fucili, asce, martelli, spade), su combinazioni di carte che donano abilità passive e su alcuni attacchi speciali (e particolarmente devastanti) che si possono attivare quando la barra della rabbia raggiunge il massimo a forza di menar fendenti qua e là. A un certo punto del gioco si guadagna anche la possibilità di unire più oggetti per formarne uno solo più potente e, come altri punti di interesse, vanno segnalati il salto per schivare certi attacchi e raggiungere posizioni rialzate, la scivolata tramite la rotella del mouse (ma potete usare anche un classico pad con altrettanta soddisfazione) e la gestione della visuale a 360 gradi. Quest’ultima è molto importante vista la presenza di scrigni e di altri oggetti importanti in punti della mappa non sempre facili da individuare, anche se non manca la mini-mappa sempre disponibile in-game.
Il loot dei poveri
Nonostante l’assenza del classico albero di skill e di abilità da aumentare, Victor Vran non è affatto un gioco povero di soluzioni. Certo, non avrà la completezza di altri titoli più virati al versante ruolistico del genere, ma tra il passaggio istantaneo da un’arma all’altra (ognuna con due attacchi speciali regolati con un classico cooldown), le combinazioni di carte, la scelta degli attacchi demoniaci da equipaggiare e il buon dinamismo dei combattimenti (salto e capriola diventano determinanti molto presto), le cose di cui tenere conto non sono poche. La stessa longevità non è affatto male, anche perché se si vogliono portare a termine tutti gli obiettivi dati dal gioco (spesso anche a tempo) passerete davvero molte ore in questo mondo dark-fantasy. Oltre alla Campagna c’è poi la co-op online a quattro giocatori che finora, a differenza delle difficoltà incontrate spesso in Van Helsing, non ha dato problemi di stabilità o net-code. Infine, se proprio volete spolpare il gioco ci sono anche delle sfide Elite che si sbloccano una volta terminata la Campagna principale. Victor Vran non è però un gioco perfetto e i difetti, seppur non davvero gravi, non mancano. Il loot dei nemici ad esempio non è granché e lo si capisce soprattutto dopo aver sconfitto i boss o i “semi-boss”, dai quali ci saremmo aspettati ricompense più interessanti e potenti.
L’alternativa che non ti aspetti
Non c’è inoltre molta attenzione ai PNG o alla trama (i dialoghi sono ridotti all’osso) e il bestiario è davvero poco originale, tanto che soprattutto nei primi livelli pare di giocare a un bignami per bambini di creature fantasy tra ragni e scheletri, nemmeno fossimo in un GdR degli anni ’80. Alcuni potrebbero trovare la formula di gioco un po’ripetitiva alla lunga proprio per l’assenza di alcuni elementi ruolistici in grado di dare più spessore al gameplay. Come abbiamo già detto prima si tratta però di una scelta precisa da parte di Haemimont Games, che a nostro parere funziona e rende il gioco un po’ diverso dal solito, anche se molto probabilmente all’origine di tutto c’è una certa limitatezza del budget, ben visibile anche nelle cut-scene non animate e nell’effetto “copia-incolla” di alcuni mostri. Graficamente comunque Victor Vran si difende più che bene e le opzioni da impostare non sono affatto poche tra anti-aliasing, bloom, anisostropico, effetti, luci, vignettatura e altro ancora. Insomma, se avete già spolpato Diablo III, Van Helsing vi ha un po’ stufato, non avete digerito la svolta qualunquista di Sacred 3 e non avete la costanza e il tempo di entrare in quello splendido trip ruolistico di Pillars of Eternity (che comunque rimane completamente un altro gioco), Victor Vran merita una chance e i
19,99 euro richiesti da Steam sono il giusto prezzo per un titolo tanto bello quanto inaspettato.
– Divertente e immediato
– Diversi aspetti originali
– Piacerà ai fan del hack’n’slash
– Co-op online
– Il loot poteva dare più soddisfazioni
– Bestiario fin troppo risaputo e banale
– I duri e puri del genere lo troveranno un po’ limitato
Victor Vran è un hack’n’slash in stile Diablo e Van Helsing che cerca un approccio un po’ originale al genere. La sua impostazione è infatti più limitata ed essenziale rispetto ai campioni del genere, ma il gioco ne risente fino a un certo punto e la gestione delle armi, delle carte e dei poteri demoniaci assicura comunque una profondità discreta. Validi anche i combattimenti (molto dinamici grazie alle mosse evasive) e non manca una classica co-op online ancora un po’ spopolata (diamogli un po’ di tempo) ma stabile e divertente. Qualche asprezza qua e là c’è (il loot avrebbe bisogno di una rinfrescata), ma nel complesso, considerando anche che per Haemimont Games si tratta di un esordio assoluto nel genere, la promozione è ampiamente meritata.