Recensione

Vessel

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a cura di Ctekcop

Il Verdetto di SpazioGames

8

Il mondo dei videogiochi indipendenti è in continuo fermento e Steam ora più che mai sembra veramente fare la parte del leone. In questo contesto assistiamo all’arrivo sul mercato di Vessel, un puzzle-platform side-scrolling sviluppato da Strange Loop Games, ossia una piccola startup indipendente con base a Seattle costituita per lo più da un manipolo di ex-dipendenti EA. Chissà se sono riusciti, dopo circa 3 anni di sviluppo, nel loro intento di proporre un gioco fresco, godibile e al tempo spesso ad un costo contenuto?

Quante invenzioni
L’incipit è piuttosto semplice e basilare. Nei panni di un inventore, un certo Arkwright, bisognerà risolvere i problemi di un mondo dove l’evoluzione e il progresso sono sfociati nel caos. Siamo stati infatti noi a inventare delle macchine liquide viventi dette Fluro. Sono proprio queste meravigliose creazioni che stanno creando tanti problemi e starà ovviamente a noi sistemarli. Di per sé la storia non è un asse portante del gioco, c’è giusto perchè deve esserci un motivo per le azioni che compiamo. Mancano quindi momenti veramente emozionanti e spunti di riflessione. Vessel preferisce puntare coscienziosamente su altro: il gameplay
Liquido, liquido per tutti!
Uno è l’elemento preponderante su cui ruota attorno l’intera esperienza ludica: la simulazione, per altro alquanto verosimile e non campata per aria, dei liquidi. Senza entrare nei dettagli con spiegazioni lunghe e tediose, visto che è molto più semplice provare o vedere con i propri occhi come funzionano certe meccaniche piuttosto che cercare di farle capire, ci basti dire che Vessel è sostanzialmente riuscito.
Tutto è semplice e intuitivo, sia che si decida di controllare via tastiera e mouse, sia con un joypad come quello della 360, qui supportato nativamente. Si viene introdotti alle varie meccaniche, con la comparsa di nuovi gadget e Fluro, in maniera graduale, mediante una progressione dal ritmo sempre piuttosto sostenuto. Gli enigmi da risolvere sono brillanti e si fanno via via sempre più complessi, rimanendo caratterizzati in ogni occasione da una gran dose di classe ed eleganza. Questi consistono per lo più in un intelligente utilizzo dell’acqua, della fisica, della luce o in pulsanti da azionare, miscelando talvolta insieme tutti questi elementi.
A livello di longevità gli sviluppatori avevano promesso dieci ore mentre il gioco risulta decisamente più corto. Il valore indicato è difatti veramente difficile da raggiungere se non ci si ritrova bloccati più e più volte o si perde tempo a saltellare in fontane e pozze d’acqua per ammirarne i fluidi in movimento. Non manca infatti qualche momento di frustrazione ma per fortuna il sistema di autosalvataggio è preciso e puntuale e si può decidere di resettare l’ultimo enigma nel caso ci si trovi in una situazione di stallo. Vessel regala comunque cinque o sei ore di divertimento nelle quali non si avrà mai la sensazione di qualcosa tirato per le lunghe; semmai di qualcosa addirittura che lasciava spazio a un maggior sfruttamento. Segnaliamo inoltre un buon uso degli Achiviements di Steam così da aggiungere qualche ora di gioco per i completisti più accaniti.
2D? 3D? Liquid dimension!
Tecnicamente Vessel fa quello che può, tenendo in considerazione anche la dimensione del progetto.
Inizialmente fatica a lasciare il segno nel cuore dei giocatori, risultando abbastanza povero. Pochi i poligoni a schermo, pochi i dettagli e non sempre convincenti le texture e le animazioni. Dopo questa prima impressione negativa però, a una più attenta analisi, emergono gli aspetti positivi. Il sapiente mix tra le due e le tre dimensioni, la qualità della simulazione dei fludi e della fisica, uno stile estetico che passa attraverso i colori tenui e fondali a dir poco artistici, un intelligente uso della telecamera e i relativi giochi di luci e ombre lo rendono una vera e propria gioia per gli occhi. Peccato che nonostante i relativamente bassi requisiti minimi si vada incontro a qualche incertezza di troppo in certi momenti, in particolare se giocato su un portatile non proprio moderno.
A livello audio la colonna sonora è firmata da Jon Hopkins, un artista sconosciuto ai più ma che a quanto pare ha collaborato con svariati pezzi grossi della musica. Un nome importante però non significa nulla se poi non da un apporto tangibile alla qualità del gioco. Ebbene, seppur abbastanza semplicistica e un poco grezza e minimale nelle sue parti, la colonna sonora risulta essere pienamente convincente: si coniuga molto bene con le meccaniche del puzzle game interagendo dinamicamente variando a seconda del momento. Meno positivo il giudizio sugli effetti audio un po’ troppo ripetitivi tra loro; in particolare i passi del protagonista risultano estremamente fastidiosi alla lunga. Ovviamente viste le dimensioni del progetto possiamo tranquillamente scordarci una qualsiasi forma di doppiaggio e di localizzazione nella nostra lingua.

HARDWARE

SO: Windows 7 / Vista / XPProcessore: Dual Core 2.0GHz o equivalenteMemoria: 2GB di RAMHard Disk: 1.5GB di spazio liberoScheda Video: ATi Radeon HD 2400 o NVIDIA GeForce 7600 o superiore (Supporto agli Shader Model 3.0 richiesto)DirectX®: 9.0c

– Sessioni Puzzle/platform riuscite

– Enigmi intelligenti, vari e di classe

– Affascinante stile personale

– Qualche raro momento di frustrazione

– Tecnicamente talvolta incerto

8.0

Una perla, l’ennesima, da non lasciarsi scappare assolutamente. Vessel è un puzzle game di sostanza che convince con la sua classe inimitabile e quasi impareggiabile sia a livello di gameplay che stilistico. Forse il rapporto tra prezzo e longevità non è alla pari di altri titoli indipendenti ma tutto sommato, alla fine, va bene così.

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