Recensione

Van Helsing

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a cura di Fabfab

Dicesi tie-in di quei videogiochi nati per sfruttare una qualche licenza più o meno famosa, si tratti di film, cartoni animati, libri o quant’altro; solitamente questo genere di prodotti si segnala per la scarsa cura con la quale vengono realizzati, visto che tutte le speranze di successo vengono in genere riposte nel titolo che porta. Naturalmente ci sono sempre le eccezioni alla regola ed anzi, recentemente queste paiono essersi fatte più numerose: in quale casistica rientrerà l’ultimo titolo Vivendi?

Il cacciatore di mostriL’immagine classica di Van Helsing è quella di un attempato studioso, consapevole dell’esistenza di creature soprannaturali ed in grado di affrontarle ricorrendo ai classici amenicoli quali paletti di frassino, acqua santa e crocifissi; ma il tempo passa per tutti e per rilanciare il personaggio occorreva procedere ad un preciso e mirato restyling. Visto che l’operazione è stata condotta da quello stesso Stephen Sommers già autore del remake del “La Mummia”, possiamo se non altro, essere certi che la nuova versione dell’arcinemico di Dracula sarà decisamente più votato all’azione.Il nuovo Van Helsing è un uomo senza passato che nell’Europa di fine secolo (intendo il XIX secolo) bracca ed uccide i mostri agli ordini di una misteriosa società segreta con sede in Vaticano: benché benemerita, la sua attività viene tuttavia equivocata dalle autorità e quindi il nostro eroe è al contempo uno degli uomini più ricercati del suo tempo.La sua ultima missione lo porta in Transilvania, sulle tracce del suo passato, inconsapevole che il destino ha in serbo per lui l’incontro con una bellissima principessa zingara e, soprattutto, con buona parte dell’iconografia fantastica associata a quel remoto angolo d’Europa: Dracula e le sue spose, il dottor Frankenstein con tanto di creatura e servitore gobbo (che poi passerà al servizio del vampiro) al seguito, l’uomo lupo e così via.La storia del gioco è allo stesso tempo parallela ed alternativa a quella del film: la trama in generale è la stessa, ma differisce in molti punti (ad esempio è stato eliminato il frate amico del protagonista). Chi abbia già visto la pellicola se non altro apprezzerà il fatto che nel gioco vengono spiegate molte delle faccende lasciate in sospeso nel film.

Van Helsing May CryVisto che nel film, per tutto il tempo, non si assiste altro che a scontri furiosi e spettacolari tra uomini e mostri, i programmatori hanno deciso di sviluppare un titolo basato essenzialmente sull’azione più pura, copiando a man bassa il gameplay del capolavoro Capcom, “Devil May Cry”.Protagonista del gioco è, ovviamente, Van Helsing, un tipaccio inquietante tutto nero-bardato (e con mantellina svolazzante alla Dante) e con un cappellaccio calato sul volto; i comandi base sono semplicissimi, due tasti per gli attacchi in mischia o a distanza (Triangolo e Quadrato), uno per saltare/schivare (X), uno per mirare (R1), tutto qui!Van Helsing dispone di un nutrito arsenale di armi a gittata (pistole, fucili, balestre, mitragliatrici) mentre latitano quelle da corpo a corpo (ci sono i tojo blades visti nel film più una coppia di scimitarre): lo scopo del gioco è sostanzialmente quello di avanzare sbarazzandosi di orde di nemici (alcuni visti nel film, gli altri inventati) fino ad arrivare al boss di fine livello.La trama viene narrata attraverso sequenze non interattive realizzate con la grafica di gioco (niente filmati tratti dalla pellicola, purtroppo) oppure schermate fisse di solo testo: il tutto è stato suddiviso in 13 missioni, a loro volte composte da un certo numero di stages. Il gioco salva automaticamente tra uno stage e l’altro ed il bello è che è possibile muoversi liberamente all’interno degli stessi, magari tornando indietro per sbloccare segreti rimasti celati: purtroppo un fastidioso respawn dei nemici già abbattuti consiglia di ritornare sui propri passi solo se strettamente necessario.I nemici non godono di un’I.A. particolarmente elaborata, ognuno di loro attacca seguendo pochi, semplici pattern di comportamento: la pericolosità è quindi da ricercarsi nel loro numero, visto che tendono ad attaccare a vere e proprie ondate di decine di mostri per volta. D’altronde le possibilità tattiche offerte dal gioco non sono poi molte, gli attacchi si evitano saltando o schivando lateralmente (non è prevista la possibilità di parare) mentre è quasi sempre possibile (e consigliabile) affrontare i nemici a distanza usando le armi a gittata, piuttosto che buttarsi nel corpo a corpo: in effetti la netta superiorità di pistole, fucili e balestre sulle armi da mischia è accentuata dal fatto che le munizioni sono infinite e questo rende piuttosto monotoni i combattimenti che si riducono ad un furioso sparare e schivare, con l’unica accortezza di trovare ed utilizzare l’arma più efficace contro l’avversario che si sta affrontando.A risollevare un minimo la situazione concorre la possibilità di acquistare alcune combo dall’apposito negozio collocato al termine di ogni livello: ogni volta che muoiono, infatti, i mostri rilasciano denaro (e qualche volta item curativi) da spendere per potenziare la barra vitale, quella delle munizioni o per acquistare pozioni o combo.Per quanto riguarda i combattimenti, resta da segnalare la possibilità di utilizzare il Colpo di Grazia, un attacco immediatamente letale, grazie al potere ottenuto dopo aver effettuato un certo numero di uccisioni, e di potenziare temporaneamente le nostre armi per fare maggiori danni (anche in questo caso la barra di queste munizioni alternative si ricarica uccidendo i nemici).Un’ultima annotazione: se viene colpito, Van Helsing perde il suo cappello. Non scordatevi di raccoglierlo ogni volta per ottenere una valutazione più alta alla fine del livello.

Un elefante in una cristalleriaIl livelli di gioco sono assolutamente lineari – non capiterà mai di non sapere dove andare o di trovarsi indecisi davanti ad un bivio – e decisamente poco interattivi: ci sono casse (o statue o quant’altro) da rompere, punti di aggancio per il nostro rampino (opportunamente segnalati da una vistosa icona rossa) col quale raggiungere posti altrimenti inaccessibili e nient’altro.I pochi, risibili enigmi si limitano in genere a porte bloccate da aprire colpendole con l’arma opportuna; dietro alcune di esse sono poi nascosti dei veri e propri cheats “ufficiali” che è possibile attivare durante il gioco: che ne dite di giocare con un Van Helsing spettrale, oppure di provare il brivido di aggirarvi per ambienti senza textures? Si tratta di un’idea senz’altro carina, ma senza reali ripercussioni in termini di gioco (il Van Helsing etereo, ad esempio, non passa comunque attraverso porte o cancelli).Pur trattandosi di un gioco interamente in 3D, la telecamera di gioco propone inquadrature fisse, non controllabili dall’utente, con la logica conseguenza che spesso ci si trova a dover agire in prospettive sì spettacolari, ma poco pratiche, con gli avversari che rimangono fuori visuale: niente comunque di particolarmente dannoso o che un giocatore di DMC non possa affrontare.Tecnicamente si può parlare di una grafica assolutamente funzionale: Van Helsing è modellato sulle fattezze dell’Hugh Jackman visto nel film ed effettivamente gli somiglia. Lo stesso, purtroppo, non può dirsi della stupenda (al cinema) Kate Beckinsale, mentre i vari boss sono discreti ma nulla più (il gobbo, a dire il vero, non ha nulla a che vedere con quello visto della pellicola); da segnalare la totale assenza di sangue o smembramenti vari che invece parrebbero la logica conseguenza dei nostri scontri cruenti. Gli ambienti sono abbastanza ispirati e talvolta spettacolari (come l’interno di Notre Dame, all’inizio) e rendono appieno l’atmosfera cupa della Transilvania, ma anche in questo caso le vette dell’eccellenza sono assai lontane.Per quanto riguarda l’audio, in originale il doppiaggio è stato fatto dagli stessi interpreti del film, ma per l’edizione italiana dovrete accontentarvi di un Van Helsing con la voce di…Max Payne! Belle le musiche, le poche volte che si sentono, visto che per lo più sono sovrastate dal rumore degli scontri.Bassa la longevità che non supera la decina di ore, anche se una volta portato a termine il gioco potrete affrontarlo nuovamente ad un inedito livello hard, mantenendo tutti gli item sbloccati in precedenza.

– Completa la trama del film

– Azione allo stato puro

– E’ un clone di DMC

– Tecnicamente altalenante

6.7

Un titolo discreto e nulla più questo Van Helsing: gli amanti dei giochi tutta azione alla Devil May Cry lo apprezzeranno, specie avendo preventivamente visionato il film, di cui rappresenta una sorta di completamento, pur presentando vicende in parte differenti. Per il resto non c’è molto altro da dire: il titolo non innova nulla e di certo non resterà nella storia, ma potrebbe rappresentare un piacevole diversivo in attesa di Onimusha 3 e DMC3…

Voto Recensione di Van Helsing - Recensione


6.7

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