VIP
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a cura di Fabfab
Un gioco con Pamela Anderson? Ma vieni!
La tramaVIP è un acronimo che sta per Vallery Irons Protection, un’agenzia di body guard specializzata nella protezione di persona famose, Vip appunto. Vallery Irons (Pamela Anderson), tuttavia, non ne è la titolare, come si potrebbe invece pensare, ma la testimonial: diventata famosa per aver fortuitamente salvato la vita ad un Vip, é stata ingaggiata da un’agenzia di sicurezza al solo scopo di utilizzare il suo nome per farsi pubblicità. Vallery ha accettato perché le sono stati promessi soldi facili, una vita agiata e, soprattutto, un posto d’ufficio, lontana dal pericolo e dall’azione, anche se, naturalmente, in un modo o nell’altro finirà per essere comunque coinvolta nelle varie missioni.Per fortuna può contare su colleghi in gamba, guardie del corpo professioniste, come Tasha Dexter, vero e proprio James Bond in gonnella, Quick Williams, ex pugile ed esperto di arti marziali, Nikki Franco, specialista di armi ed esplosivi, Johnny Loh, l’esperto di motori, e Kay Simmons, genio dei computer.
Il giocoIspirato al telefilm e diretto unicamente agli appassionati (e lo devono essere davvero per apprezzare VIP, gioco e telefilm che sia), il titolo Ubisoft propone quello che si può considerare, a tutti gli effetti, un episodio inedito della serie televisiva: tutto ha inizio quando la villa di un chirurgo estetico, il famoso dottor Kindle, viene attaccata da dei terroristi che rapiscono uno dei suoi illustri pazienti. Basta un telefonata e l’agenzia VIP si mette subito all’opera, tallonando da vicino i cattivoni ed aiutando i suoi ricchi e viziati clienti. Nel gioco troveremo la riproduzione digitale di tutti i protagonisti del telefilm, Vallery, Tasha, Johnny Loh, Nikki, Quick e Kay. La trama procede proprio come quella del telefilm, con i vari personaggi che interagiscono tra loro e con l’ambiente circostante senza bisogno dell’intervento del giocatore: questi, infatti, non può fare altro che assistere alle vicende come se si trovasse a guardare il telefilm, e solo in determinati casi viene chiesto il suo apporto. Le limitatissime possibilità di interazione richiedono la pressione dei tasti giusti durante i combattimenti, lo spostamento del mirino sul bersaglio durante le sparatorie e il riempimento di una barra mediante pressione veloce e continua di 2 tasti per le schivate: le uniche alternative sono saltuari ed elementari mini-giochi. Ogni volta che fallirete una di queste prove perderete parte dell’energia vitale, una volta svuotata la barra dovrete ricominciare dall’inizio del livello; periodicamente potremo comunque salvare i nostri progressi. Una volta completato il gioco la prima volta si sbloccheranno alcune modalità speciali come il Mini Trailer Editor, che permette di comporre trailer di VIP utilizzando immagini e musiche originali, la Modalità Hot Shot, per ammirare le versioni digitalizzate dei vari personaggi, e il Guardaroba, che consente di cambiare l’abito dei vari protagonisti durante il gioco.
Pamela in actionDa un gioco in cui c’è assai poco da fare e molto da guardare ci si aspetta che almeno il comparto tecnico sopperisca all’inesistenza del gameplay, invece accade esattamente il contrario e l’impatto visivo é a dir poco ridicolo. I modelli digitali dei protagonisti sembrano la versione caricaturale degli stessi, sono poco curati, poco dettagliati ed estremamente legnosi, quindi ammirare la Pamela digitale non é assolutamente un piacere (il che é un po’ una bestemmia): il fondo, comunque, lo toccano i nemici, tutti uguali (e quando dico uguali intendo identici) tra loro nell’aspetto e nei movimenti, tutti men in black che ricordano non poco l’agente Smith di Matrix e l’unica eccezione é rappresentata dai pochi boss (se così possiamo definirli, visto che non è che negli scontri con loro cambi qualcosa). Per il resto pur non essendoci la minima interazione da parte del giocatore, la realizzazione é a dir poco minimale con ambienti scarni e deserti (non un solo pedone o una macchina in giro), con scalettature e flickering a go go. A questo punto potevano veramente girare una puntata del telefilm e intervallarla con i ridicoli mini-giochi, almeno avremmo avuto il piacere di vedere la Anderson in carne ed ossa (o quasi). Ora come ora l’unica cosa belle del gioco sono le schermate di caricamento con le Pin-up di Pamela…A dir poco sciatto, giusto per concludere in bellezza, il comparto sonoro, in cui l’unica cosa che spicca é il doppiaggio (in inglese, of course) eseguito dagli stessi attori del serial.
– Le immagini di Pamela Anderson
– Tutto il resto
4.0
VIP é la quintessenza dei preconcetti negativi che rivestono il termine tie-in. E’ un titolo ispirato ad un telefilm il cui unico pregio erano le forme della Anderson ed é un gioco in cui, paradossalmente, c’è poco da giocare; tuttavia se pensate di consolarvi con le curve di Pamela, bé, scordatevelo, perché anche il comparto video é davvero squallido. Cosa resta alla fine? Nulla, giusto le Pin-up di Pamela che incorniciano i caricamenti, un po’ poco…
Voto Recensione di VIP - Recensione
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