Recensione

Urban Champion

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a cura di Mauro.Cat

La Virtual Console ripropone una grande quantità di titoli del passato senza porsi delle domande sulla loro qualità effettiva. Alcuni prodotti rivisti oggi però, non sono certamente dei classici da ricordare, ed anche ai tempi dell’uscita spesso erano giochi di altalenante qualità.In alcuni casi ci si trova però a riscoprire titoli anche inferiori alla media che per importanza storica o per caso sono rimasti nel cuore di qualche appassionato. Molti di questi, giunti ad esempio su NES nel primo anno di pubblicazione dell’anziana console a 8-bit, sono rimasti ancorati ad un modo di fare videogiochi che non ci appartiene quasi più. Il 1984 era ancora un anno di grandissima sperimentazione, ed in molti casi crisi, dell’industria videoludica. Solo poco tempo dopo con la pubblicazione di alcuni mostri sacri (come Super Mario Bros ad esempio) il nostro passatempo subiva un radicale cambiamento nello stile. Il videogioco cessava di essere quella sorta di prova di abilità tipica dei Game & Watch e diventava un’avventura da vivere (vedi The Legend of Zelda).La primissima generazione di titoli Nes ospitò tra gli altri il primordiale picchiaduro Urban Champion, disponibile su Virtual Console a 500 Wii Points.

Ti aspetto fuori…Urban Champion non è mai stato un capolavoro e sfigura di fronte ai titoli per NES di quegli anni. La meccanica di gioco è semplice ed essenziale, basata solamente sul superamento dei record precedenti.Il giocatore impersona un losco e violento figuro vestito con dei colori improbabili. Il bullo dell’epoca, soprattutto negli Stati Uniti, che era solitamente raffigurato con una maglietta a maniche lunghe indossata sotto ad una maglietta a maniche corte. L’ambientazione del titolo è decisamente metropolitana con un fondale di gioco che richiama alla mente la città di New York.Tutta la struttura è un mix tra un picchiaduro a scorrimento ed uno a incontri in due dimensioni. Il nostro campione combatte contro un suo rivale pressoché identico nell’aspetto, a parte una diversa ma altrettanto improbabile colorazione degli abiti, nelle strade cittadine.Facendosi strada a pugni dovrete spingere l’avversario nello schermo successivo e, dopo tre schermate, farlo cadere in un tombino. La meccanica di gioco si ripete all’infinito e l’unico scopo sarà raggiungere il livello più alto rispetto alla partita precedente.

Nintendo Difference?Nintendo tentò però di rendere Urban Champion un po’ più vario. Il personaggio può colpire sia con colpi al viso sia con colpi allo stomaco. A volte la soluzione migliore consiste nell’alternare i due attacchi disponibili. Esiste inoltre una sorta di primordiale barra di energia indicata qui dal valore numerico della “stamina” che decresce se non colpite il vostro avversario. Il combattente non si deve affaticare o questo indicatore scenderà fino ad arrivare a morte certa.A questo si aggiungono alcuni sprite che creano fastidio gettando oggetti dalla finestra o la polizia. Le risse nelle strade non sono legali e l’arrivo delle sirene fa interrompere la tensione mandando i due combattenti a bordo schermo (ed in un certo senso facendo ricominciare l’incontro da capo). Lo sfondo del combattimento non è sempre lo stesso, ma dopo poco si ripete in maniera invadente.Una volta gettato l’avversario nel tombino, si affaccia dalla finestra una fanciulla civettuola che ci manda baci affettuosi.Per quanto riguarda la realizzazione tecnica, gli sprite dei personaggi sono di buone dimensioni ma molto pixellosi e soprattutto assai anonimi. Le animazioni sono abbastanza buone, per un prodotto di quegli anni, ma le scelte cromatiche dei personaggi lasciano alquanto a desiderare. I fondali cittadini, per quanto sempre uguali, garantiscono una buona sensazione di profondità.La giocabilità risente di una struttura limitata e priva di spunti. Il titolo, che in alcune meccaniche di gioco ci ha ricordato il “mostruoso” Rampage, rischia di venire a noia dopo pochi minuti.Lo scontro con un amico potrebbe risollevare in parte il divertimento, ma tutto ricade presto in una monotonia senza fine.

– Sembra l’antenato di Street Fighter

– Non era un capolavoro neanche ai tempi dell’uscita

– Ripetitivo

4.0

Urban Champion è talmente vecchio da risultare troppo fuori dai tempi. La meccanica di gioco è ripetitiva, ma non fa scattare quel desiderio di stabilire record su record tipico dei prodotti migliori. Il giocatore, già intorno al nono livello, sentirà il desiderio di spegnere la console o di dedicarsi a picchiaduro moderni.

In definitiva questo titolo potrebbe interessare solo a chi ha lo aveva amato alla follia o a chi volesse ricostruire la storia dei videogiochi. Urban Champion ha infatti valore storico essendo uno dei rari titoli violenti sviluppati dalla casa di Kyoto ed anche un antenato del mitico Street Fighter di Capcom. Tutti gli altri farebbero meglio a investire cinque euro su classici di ben altra levatura. Siete avvertiti.

Voto Recensione di Urban Champion - Recensione


4

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