Recensione

Unreal Tournament III

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a cura di Garese

Ormai disponibile da un paio di mesi sui PC di tutto il mondo, Unreal Tournament III è stato lanciato lo scorso 10 dicembre anche su PlayStation 3 negli Stati Uniti, dando alla macchina targata Sony l’esclusiva temporale del titolo per quanto riguarda il mondo console, almeno fino all’uscita della versione Xbox 360, al momento ancora da annunciare.

Per chi già non conoscesse i precedenti capitoli della serie, Unreal Tournament è un first-person shooter focalizzato in maniera massiccia sul gioco in multiplayer, caratterizzato da una notevole frenesia dell’azione, e da un arsenale a disposizione del giocatore tanto letale quanto vario ed originale; questo terzo episodio mantiene inalterati i tratti distintivi della serie, introducendo alcune nuove features per quanto riguarda mappe, veicoli ed equipaggiamenti.

Una volta inserito il disco di gioco, potremo iniziare ad impratichirci con suo il frenetico gameplay scegliendo la modalità Campagna o Instant Action. Nella prima seguiremo le vicende di James “Reaper” Hawkins (molto somigliante ad una versione poco più giovane di Marcus Fenix, protagonista di un altro titolo targato Epic, Gears of War) e della sua squadra di mercenari Ronin, intenzionata a cercare vendetta per la distruzione della propria colonia natale. In questa modalità affronteremo in sequenza varie missioni, corrispondenti alle modalità multiplayer che il titolo offre, contro squadre di avversari governate dal computer. Sostanzialmente si tratta di un allenamento offline prima di gettarsi nella mischia su PlayStation Network, ma permette in ogni caso di gustarsi alcune sequenze filmate ben realizzate; inoltre, ai livelli di difficoltà più elevati, l’intelligenza artificiale dei nemici è in grado di metterci davvero alla prova, così come quella dei “bot” alleati non ci farà rimpiangere giocatori in carne ed ossa; ognuno di loro si comporta in maniera pressoché realistica, fornendo copertura al momento giusto, o richiedendo il nostro soccorso in caso di necessità. La modalità Campagna può comunque essere affrontata in compagnia di altri giocatori, online oppure in LAN; purtroppo, al momento è assente il supporto al multiplayer tramite split-screen, ma a detta della stessa Epic tale feature potrebbe essere implementata tramite un aggiornamento futuro. In alternativa alla modalità Campagna, potremo affrontare gli avversari artificiali nella modalità Instant Action, nella quale sceglieremo semplicemente una delle modalità di gioco disponibili, una mappa sulla quale disputare la partita, ed il numero di avversari da fronteggiare.

Born to be…onlineSe in single-player il titolo è quasi unicamente utile per apprendere le basi del gameplay, è nella parte multiplayer che Unreal Tournament III è in grado di esprimere tutto il proprio potenziale. Dopo aver scelto e personalizzato un alter ego virtuale che soddisfi i nostri gusti, fra vari tipi di umani, robot e rettili, potremo gettarci nella mischia virtuale e partecipare a partite contenenti fino a sedici giocatori, filtrando i server disponibili in base alla modalità che preferiamo, o creandone uno per poi attendere l’entrata di amici ed avversari. Le modalità disponibili in questo capitolo vedono le classiche Deathmatch, Team Deathmatch e Capture the Flag, per le quali ogni spiegazione è pressoché superflua, accompagnate da Duel, Vehicle CTF e Warfare. La prima di queste permette di affrontare un duello contro un solo avversario, ed il vincitore dello scontro passerà ad affrontare il prossimo spettatore della partita. Vehicle CTF mantiene le stesse regole del Capture the Flag, ma pone i giocatori in mappe decisamente più grandi del normale, nelle quali sono presenti numerosi veicoli da pilotare per tentare di raggiungere la bandiera avversaria; in questo modo è possibile coprire distanze maggiori in minor tempo, e si ha a disposizione una potenza di fuoco decisamente maggiore da scatenare contro i propri nemici: la combinazione fra i due fattori aggiunge una nuova dimensione al gameplay di questa modalità. Warfare è invece la new entry, e sostituisce la modalità Onslaught del precedente capitolo di Unreal Tournament: in questa modalità, l’obiettivo di ogni squadra sarà distruggere il Reattore presente nella base nemica, ma per renderlo vulnerabile sarà necessario conquistare e collegare fra loro diversi punti strategici posizionati nella mappa, detti Nodi, utilizzando la Link Gun. La conquista di ogni nodo non solo segnerà un passo in più verso il Reattore nemico, ma fornirà anche un nuovo punto di respawn per gli alleati, ed eventualmente veicoli aggiuntivi per la squadra. Warfare rappresenta l’aspetto più “ragionato” del titolo, ed è in grado di regalare numerose ore di divertimento, grazie alla necessità di organizzare la propria squadra, non indispensabile nelle altre modalità, unita comunque alla frenesia dell’azione che contraddistingue il titolo. La vittoria in questa modalità non è mai scontata, e le partite sono mediamente più lunghe di un normale Deathmatch.

Di norma, le partite multiplayer si svolgono in assenza di “lag” anche contro i giocatori d’oltreoceano, a patto di scegliere i server caratterizzati da un ping basso (informazione visibile a fianco di ogni server nella schermata di selezione.)

Armati fino ai dentiFra le novità introdotte da questo terzo capitolo spicca l’Hoverboard, una sorta di skateboard futuristico di cui ogni combattente è dotato nelle modalità Vehicle CTF e Warfare; sfrecciando a bordo di questo dispositivo, richiamabile tramite la pressione del tasto Quadrato, potremo inoltre agganciarci ad un veicolo alleato per venirne trainat. In questi frangenti dovremo però fare molto attenzione ai colpi nemici: accusando un colpo, infatti, cadremo al suolo perdendo tempo prezioso, e ci esporremo ulteriormente agli attacchi. Fanno inoltre la loro prima apparizione alcuni nuovi veicoli, come i temibili e tentacolari veicoli Necris, ed alcuni nuovi ed utili equipaggiamenti; fra questi, è degno di menzione il Campo di Stasi, che crea una specie di cubo all’interno del quale il tempo è rallentato: un utile dispositivo da posizionare all’entrata di un Nodo o per coprire la propria fuga con la bandiera nemica.

Per quanto riguarda i comandi di gioco, il gameplay appare semplice e sostanzialmente intuitivo, anche grazie ad una disposizione ottimale sul SixAXis: prendere la mira con gli stick analogici non è mai frustrante, il fuoco primario ed alternativo sono affidati rispettivamente ai tasti R1 ed L1, e tenendo premuto il tasto R2 è possibile richiamare un menu di scelta rapida delle armi. È inoltre possibile sfruttare i sensori di movimento del controller per pilotare l’Hoverboard o guidare la traiettoria del devastante Redeemer, ma dopo qualche tentativo torneremo all’impostazione classica, disattivando tale feature; in un titolo così frenetico, infatti, non vale la pena concentrarsi sul movimento anziché sull’azione della battaglia. Per gli “allergici” agli sparatutto con il pad, Epic ha inserito nel titolo il supporto alla combinazione tastiera/mouse USB in-game, mentre per navigare fra i menu sarà comunque necessario utilizzare il controller. Questo permette a tutti di poter giocare alla versione del titolo per console, ma utilizzando tastiera e mouse la differenza con la versione PC si nota, essendo presente un minimo ritardo nei movimenti. In ogni caso, date le numerose opzioni per personalizzare la sensibilità degli stick analogici o del mouse, e la velocità dei movimenti, chiunque sarà in grado di trovare l’impostazione adatta alle proprie preferenze. Inoltre, nel menu di ricerca delle partite online è possibile scegliere se cercare i server dedicati ad una delle due opzioni, oppure cercare partite senza tale restrizione, nelle quali saranno presenti giocatori che utilizzano indiscriminatamente controller o mouse e tastiera.

Per la gioia dei modderUn’altra feature che avvicina questa versione PlayStation 3 alla controparte per PC è il supporto alle cosiddette “mod” , contenuti amatoriali che è possibile creare con l’editor per PC e successivamente importare nel gioco. Siano essi nuove mappe, o i cosiddetti “mutators” (che apportano al titolo modifiche di qualsiasi tipo, sia visuale che per quanto riguarda il gameplay vero e proprio), sarà sufficiente scaricarli su un supporto di memoria e seguire la procedura guidata per l’importazione, per poterli quindi attivare nei server che creeremo. Data la grande attività della community dei “modder” di tutto il mondo, non tarderanno sicuramente ad arrivare alcuni contenuti d’indubbia qualità (in questo momento è già disponibile una mod che rende il gioco in terza persona, ad esempio), e questo rappresenta in qualche modo una svolta per il mondo console, tipicamente meno libero ed aperto di quello PC.

Comparto TecnicoTecnicamente, Unreal Tournament III mostra senza timori gli sforzi fatti da Epic per adattare al meglio l’Unreal Engine 3 alla console di Sony, e seppur inferiore al risultato ottenibile su di un PC high-end, conferma la spettacolarità grafica mostrata da Gears of War al suo arrivo su console, con gli ovvi miglioramenti apportati dal tempo aggiuntivo di lavorazione. I personaggi sono dettagliati e particolareggiati fino all’ultimo pixel, le mappe variano dallo spazioso al vastissimo, con strutture, parti in movimento e paesaggi fantascientifici. Gli effetti visivi causati dalle armi e dalle esplosioni sono inoltre inconfondibili fra loro. Nelle situazioni di maggior “affollamento”, potrebbe presentarsi qualche leggero calo del frame-rate, ma nulla che penalizzi la valutazione dell’aspetto visivo complessivo del titolo. Nonostante la velocità di gioco sia stata diminuita rispetto alla versione PC, per adattarla meglio ai controlli tramite pad, il titolo resta in ogni caso uno dei più frenetici in circolazione.Come per la maggior parte dei titoli realizzati con l’ultima versione dell’engine di Epic, le texture vengono caricate con qualche secondo di ritardo rispetto al resto, ma grazie alla possibilità di installare il gioco, copiando circa 3,5GB di dati sull’hard disk della propria console, il fenomeno diminuisce visibilmente, accorciando al contempo i tempi di caricamento.

– Gameplay frenetico e divertente

– Supporto ai contenuti amatoriali

– Supporto opzionale a mouse e tastiera

– Campagna in singolo poco approfondita

– Occasionali cali di frame-rate

9.0

In definitiva, anche in questa versione per console, Unreal Tournament III, sembra avere tutte le carte in regola per essere definito uno dei migliori FPS in circolazione. Alcuni potrebbero rimpiangere la mancanza di una Campagna degna di tale nome, ma questo non sarebbe in linea con la vera natura del titolo, focalizzata sul gioco online. La grafica di altissimo livello, le numerose opzioni di personalizzazione, la possibilità di controlli alternativi e il supporto ai contenuti amatoriali sono caratteristiche di indubbio valore, che unite alla giocabilità frenetica tipica della serie, lo rendono un “must” assoluto per tutti gli utenti PlayStation 3.

Voto Recensione di Unreal Tournament III - Recensione


9

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