Recensione

Universe at War - Earth Assault

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a cura di ViKtor

“Per migliaia di anni il genere umano ha osservato le stelle con ammirazione e meraviglia. A partire da oggi, preferiremmo essere stati ciechi”.Così ci accoglie Universe at War, la nuova fatica dei Petroglyph, team di sviluppo americano già conosciuto nel mercato degli strategici per aver pubblicato “Star Wars: Empire At War”.Questa volta però le guerre stellari non c’entrano nulla, la battaglia si svolge sulla cara vecchia Terra, e l’invasore sembra inarrestabile…

Nuovi ospiti sul pianetaLa Gerarchia è una razza malvagia, conquistatrice. Il suo obiettivo è visitare ogni pianeta della galassia, saccheggiarlo e succhiarne la linfa vitale da qualsiasi organismo utile. Essendo alieni estremamente sviluppati, la nostra povera Terra non è in grado di gestire una tale emergenza, così quando nel 2012 la visita di piacere ha inizio, sembra l’apocalisse. Come un’inattesa speranza arrivano i miracolosi Novus, droidi tecnologicamente avanzatissimi che hanno un conto in sospeso con la Gerarchia e la seguono per lo spazio profondo nel tentativo di salvare i pianeti presi di mira dai nemici giurati. Tra loro resiste ancora l’ultimo esemplare organico della specie, Mirabel, umanoide dalle sembianze di una bellissima donna: chiaro che sia attirata dagli abitanti terrestri. Dagli oceani, ad un certo punto, spunteranno i Masari, un’antichissima civiltà prossima agli Dei di cui non vi rivelo nulla per non rovinarvi la trama. Questa è la dovuta presentazione delle tre fazioni presenti nel gioco. E gli umani? Beh, li controllerete durante le primissime missioni della campagna per giocatore singolo, ma non sono neanche lontanamente paragonabili agli alieni.Gerarchia, Novus e Masari hanno origini diverse e per questo sono particolarmente caratterizzati, soprattutto in quanto a dimensione e capacità delle unità. In comune hanno le classiche caratteristiche di base degli rts: raccolgono risorse (che sia energia, linfa vitale o risorse materiali), costruiscono edifici e creano mezzi e soldati. Universe at War (UaW da adesso in avanti), infatti, è immediato e se avete già giocato anche solo ad un altro titolo del genere non avrete alcuna difficoltà ad ambientarvi con l’interfaccia.Due aspetti distinguono realmente le fazioni: la tecnologia utilizzata e gli Eroi. La Gerarchia basa la sua pericolosità sulla costruzione di enormi quanto lente e impacciate macchine da guerra, difficilissime però da abbattere. I Novus sono esperti di ponti spazio-temporali e li sfruttano per spostarsi velocemente da una parte all’altra della mappa. I Masari costituiscono invece la tipica razza “equilibrata”, non hanno particolari armi ma sfruttano appieno i poteri della luce (curativi o più semplicemente abilità passive). La scelta dell’esercito da utilizzare, dunque, dipende esclusivamente dai gusti personali. Se vi piace la potenza bruta e ignorante allora sceglierete i Masari, se amate un pizzico di strategia in più vi affiderete ai Novus e ripiegherete sui Masari per una gestione più classica.Avete presente gli eroi di Warcraft III? Bene, qui sono riproposte figure molto simili. Dopo aver sviluppato un determinato numero di tecnologie, tramite i centri di produzione si può dar vita a unità molto potenti e dotate di spell speciali, analogamente a quanto accedeva nel capolavoro Blizzard (con la differenza che qui non si sale di livello). Ogni fazione ha tre eroi diversi, dotati di abilità legate alla propria provenienza. Per i Novus, ad esempio, c’è l’umanoide Mirabel nella sua veloce corazza robotica Viktor, per la Gerarchia l’immortale Orlok e per i Masari la regina Altea. Tutti personaggi, peraltro, che imparerete a conoscere durante la campagna in singolo. Gli eroi sono le unità più importanti dell’intero gioco e la loro presenza fa la differenza tra una vittoria e una sconfitta, quindi è necessario saperli sfruttare a dovere.L’idea più originale introdotta in UaW è sicuramente la possibilità di utilizzare i “flussi” dei Novus: tra le strutture edificabili dalla razza ci sono dei veri e propri ripetitori, che si collegano con dei generatori e creano una sorta di rete informatica che funziona da teletrasporto. Tramite queste “stazioni” le unità possono trasferirsi immediatamente in punti differenti dell’area di gioco, aprendo parecchie strade strategiche nelle battaglie, in particolare nelle schermaglie multiplayer. E’ questo l’unico tentativo di innovazione da parte di un titolo che non vuole inventare nulla, ma cerca di riproporre al meglio ciò che gli appassionati già conoscono. E ci riesce, almeno in parte, visto che in generale sa divertire e, perché no, essere anche abbastanza profondo tatticamente grazie al buon lavoro di bilanciamento fatto dagli sviluppatori.Il sistema di controllo è quanto di più tipico potete aspettarvi. L’interfaccia è palesemente ispirata alla stragrande maggioranza degli altri rts, proponendo con semplicità le azioni richiamabili tramite visibili pulsanti. Tutto si gestisce tramite mouse, con l’apporto delle sempre utili scorciatoie via tastiera. Ma non è tutto perfetto: non di rado si notano problemi nel controllo delle unità, che arrivano addirittura ad ignorare i vostri ordini costringendovi a ripeterli una seconda volta. Anche se raro, è un bug piuttosto frustrante, soprattutto durante un combattimento acceso. Un altro errore di gioventù è la scarsa intelligenza delle truppe nei movimenti: nelle mappe più complesse potrebbero incastrarsi tra i palazzi oppure più semplicemente faticare a trovare il tragitto più breve verso l’obiettivo. La qualità generale del gameplay non ne risente troppo per fortuna, vista la sua natura di immediatezza, ma per i giocatori più esigenti sono difetti che non passeranno inosservati.

Tecnicamente parlando…Graficamente UaW sa regalarci discrete soddisfazioni, ma con qualche caduta di stile. Innanzitutto supporta pienamente le DirectX 10 ed i relativi effetti (non propriamente usuale in un rts), a patto di avere una scheda video sufficientemente potente. Altrimenti, se non si dispone di Vista o non si possiede una gpu all’ultimo grido, si può tranquillamente ripiegare sulle DirectX 9, che risulta in ogni caso l’opzione vincente visto il crollo prestazionale a cui andreste incontro utilizzando le ultime librerie Microsoft. Viene da chiedersi il perché i Petroglyph abbiano voluto a tutti i costi inserire questa scelta, considerando anche che qualitativamente le differenze tra le due versioni sono ridicole.Ho utilizzato due sistemi differenti per testare il gioco e purtroppo devo confermare che ci sono problemi di ottimizzazione. Su un notebook con un dual core da 2.1 Ghz, 3 GB di RAM e una Nvidia 8400M GT non c’è stato verso di renderlo fluido, neanche abbassando notevolmente il livello di dettaglio, a tal punto che risultava ingiocabile. Non trattandosi esattamente di un pc di vecchia generazione, la cosa è inaccettabile. Anche perché su una configurazione nettamente inferiore e senza dual core tutto girava perfettamente ad alte risoluzioni e dettagli medi. Inconcepibile.Queste macchie sono un vero peccato, perché il motore c’è, è scalabile (se funziona a dovere) ed ha spunti interessanti. La caratterizzazione delle razze è resa molto bene e brillano soprattutto le unità dei Novus, sia per design che per colori. Gli scenari offrono texture ben definite e parecchia cura per i dettagli, riscontrabile ad esempio guardando le foglie degli alberi che si muovono al vento. Tra laser, razzi e frequentissime esplosioni le battaglie sono un misto di spettacolarità ed effetti particellari, anche se questa peculiarità potrebbe risultare un difetto quando ci troviamo a controllare un alto numero di unità rischiando di perdere di vista obiettivi importanti.Per fortuna l’impatto visivo è abbastanza buono da far passare in secondo piano le carenze di alcune animazioni: mentre gli eroi si muovono sempre con credibilità e fluidità, c’è l’impressione generale che le altre unità avrebbero meritato qualche frame in più. Nulla di grave, nell’esaltazione del combattimento non ve ne accorgerete neanche, ma nei momenti di gestione delle truppe si.Menzione d’onore, infine, per gli ottimi filmati (girati con lo stesso motore del gioco) che ci accompagnano tra una missione e l’altra e per gli avvolgenti effetti sonori. Manca il doppiaggio delle voci in italiano, ma non è un male perché la recitazione in inglese è azzeccata e ci sono i sottotitoli a salvare i meno anglofoni.

Prossimo obiettivo, signore? Il multiplayer! Ma…UaW si fregia della dicitura “Games for Windows”, con ciò che ne comporta, cioè il supporto per Windows LIVE. Una volta creato l’account, se già non l’avete, si sbloccano obiettivi stile Xbox360 e ci si unisce alla comunità online. Sembrerebbe tutto molto bello, ma una delle prerogative del LIVE è che il gioco in multiplayer può essere esclusiva solo degli abbonati Gold, ovvero quegli utenti che pagano il servizio. Alla Petroglyph hanno deciso di non essere da meno e hanno precluso agli utenti Silver (iscrizione gratuita) sia la possibilità di partecipare alla modalità “Conquista il Mondo”, ovvero il fulcro e l’anima dell’intera proposta online (una sorta di risiko molto interessante), sia di giocare per la ladder.E’ una decisione opinabile e che ovviamente scontenterà più di un giocatore. Certo gli utenti Xbox360 obietteranno che il LIVE per loro è prerogativa ormai da anni, ma l’impressione è che il mercato del pc non sia ancora preparato a digerire limitazioni del genere. Anche perché, per adesso, la comunità non è così popolata e non si capisce come le cose possano migliorare nei prossimi mesi.

HARDWARE

REQUISITI DI SISTEMA MINIMIProcessore: Pentium 4 2,8 GhzRam: 1 GB RamScheda video: compatibile DirectX9 (AtiX800, Nvidia 7600)OS: Windows XP, Windows Vista per la modalità DirectX10

REQUISITI CONSIGLIATIProcessore: Dual Core Ram: 2 GB RamScheda video: 256 Mb Ram (AtiX1900, Nvidia8500)

MULTIPLAYER

Windows LIVE. Alcune modalità solo per account Gold.

– Alcuni buoni spunti strategici

– Tecnicamente non male…

– …ma con qualche difetto di troppo

– Non innova nulla

– Multiplayer a pagamento

7.7

Universe at War merita una possibilità perchè, grazie alla buona profondità tattica e alla discreta varietà di gioco garantita dalla diversità delle tre razze selezionabili, saprà tenervi impegnati per parecchio tempo.

Certo la presunzione di alcune scelte progettuali, multiplayer a pagamento su tutte, impone di ritoccare verso il basso il suo voto finale, ma rimane comunque consigliato per gli appassionati di RTS. Tanto più se siete possessori di un account LIVE Gold, perchè in quel caso le modalità online aumentano a dismisura la sua longevità.

Voto Recensione di Universe at War - Earth Assault - Recensione


7.7

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