Recensione

Ultra Street Fighter II: The Final Challengers

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

Il 1991 fu decisamente importante per il mondo dei picchiaduro. In quell’anno, infatti, video la luce la prima versione di Street Fighter II (su scheda arcade CPS1): si trattava del seguito ufficiale del gioco apparso nel 1987, il primo vero picchiaduro a incontri prodotto e sviluppato da Capcom, il quale stavolta consentiva al giocatore di scegliere tra ben otto personaggi con stili di lotta differenti, stage a tema e persino dei boss finali (ben quattro) non utilizzabili nell’edizione originale. Il successo fu così travolgente e inaspettato che la compagnia nipponica decise di li a poco di fare uscire varie versioni aggiornate dello stesso titolo, da Street Fighter II: Champion Edition (che consentiva tra le varie cose di utilizzare anche i boss esclusi dalla versione originale), a Street Fighter II: Hyper Fighting, Super Street Fighter II – The New Challengers e Super Street Fighter II Turbo. Ai tempi, quindi, ogni home computer e console dell’epoca aveva la propria edizione – più o meno valida – di Street Fighter II, sebbene la più fedele in assoluto a memoria di giocatore rimane quella apparsa su Super Famicom, il nostro Super Nintendo, letteralmente consumata dalle continue sfide a due giocatori. Ora, gli anni sono trascorsi e dopo ben cinque capitoli ufficiali, altrettanti spin-off e conversioni di ogni genere, la saga di Street Fighter si appresta a spegnere le sue prime 30 candeline. Per farlo, Capcom ha deciso di “festeggiare” a modo suo offrendo ai possessori di Nintendo Switch quella che possiamo definire, senza troppi giri di parole, la versione più ricca e completa mai vista del leggendario Street Fighter II.

La leggenda continuaUltra Street Fighter II: The Final Challengers prende le basi del capitolo originale, più in particolare della versione in HD uscita nel 2008 su Xbox LIVE e PSN, chiamata Super Street Fighter II Turbo HD Remix. Questa aveva dalla sua un comparto tecnico completamente rivisto e ridisegnato, con sprite molto più grandi ad opera della UDON Entertainment, casa giapponese produttrice di fumetti molto nota in patria. Anche la colonna sonora, contraddistinta dalle storiche tracce che abbiamo imparato ad amare nel corso degli anni, era stata remixata a dovere. Insomma, un prodotto “vecchio” completamente rivisto nello splendore dell’alta definizione. La versione Switch altri non è che un ulteriore passo in avanti in quella direzione, piuttosto che un semplice e svogliato porting di un titolo apparso ormai ben 9 anni fa. Questo lo si nota sin dall’inizio: si parte infatti dalla classica modalità Arcade, la quale ci metterà in procinto di affrontare la ben nota schiera di lottatori sino all’inevitabile scontro finale con M. Bison, dittatore di Shadaloo. Attraverso questa modalità potremo prendere confidenza con i controlli classici della serie e il feeling tipico da sala giochi, scegliendo tra una rosa di 19 lottatori, ovvero ben due in più rispetto al tradizionale roster. Questo perché Capcom ha deciso di aggiungere un paio di personaggi “inediti”, che altro non sono che due varianti di una coppia di guerrieri ben nota ai più. Sto parlando di Evil Ryu e Violent Ken, versioni “rivedute e corrette” dei due lottatori addestrati dal maestro Gouken. Se il primo è già apparso in altrettanti episodi della serie, il Violent Ken di Ultra Street Fighter II: The Final Challengers è una new entry a tutti gli effetti, ed è molto più facile e veloce da utilizzare rispetto alla versione base del personaggio (complice anche la possibilità di attraversare l’avversario con l’abilità presa in prestito da Akuma). 
Nella modalità Arcade spicca la possibilità di essere interrotti in un qualsiasi momento dall’ingresso in campo di un avversario online, il quale potrà unirsi al combattimento tramite la funzione “richieste di combattimento”. Questo, specie nel caso fossimo connessi alla rete, restituirà quella tipica sensazione di “intrusione” che si provava in sala giochi quando un giocatore decideva di entrare nel nostro match inserendo la tradizionale monetina nel cabinato. A seguire, troviamo la modalità cooperativa, la quale ci mette dinanzi a un vero e proprio “due contro uno”, in questo caso controllato dalla CPU. Ognuno dei giocatori impugnerà un controller della console e insieme saranno chiamati ad affrontare un singolo avversario per scontri co-op. Nel caso fossimo sprovvisti di partner, il nostro alleato sarà comunque controllato dall’intelligenza artificiale. Nella modalità Versus, invece, potremo scegliere un personaggio, selezionando un’arena, e combattendo contro un giocatore (anche in match locali utilizzando la propria console) o contro la CPU

La via del guerriero
Tra la rosa di opzioni presenti in Ultra Street Fighter II: The Final Challengers non poteva mancare ovviamente anche una modalità online contro altri giocatori con tanto di classifiche consultabili. Purtroppo, però, al momento in cui scriviamo l’opzione non è ancora stata resa disponibile e si dovrà quindi aspettare il lancio del titolo nei negozi per poter vedere cosa Capcom ha in serbo per noi relativamente al gioco in rete (e parleremo quindi successivamente, non appena potremo metterci sopra le mani). La modalità Allenamento serve per darci modo di affinare le nostre abilità di lotta contro il consueto personaggio-manichino, sebbene il nostro consiglio sia quello di prendere confidenza coi comandi all’interno dell’opzione Arcade, in modo da provare sul campo le nostre capacità. La Via dell’Hado è invece una novità del tutto inedita per la serie, sicuramente interessante ma la cui presenza all’interno del pacchetto ci risulta piuttosto fine a se stessa: si tratta, in poche parole, si tratta di una vera e propria modalità in soggettiva, in cui grazie all’utilizzo dei Joy-Con potremo controllare Ryu con comandi di movimento, eseguendo degli Hadoken, Shoryuken e Tatsumaki Senpukyaku ai danni dei vari sgherri di M. Bison che ci si pareranno davanti, a ondate regolari. Questa modalità, sicuramente affascinante sulla carta (chi di noi dopotutto non ha mai sognato di poter lanciare una sfera luminosa dalle mani), ci è parsa purtroppo un’opzione di poco conto e anche piuttosto noiosa, che abbandonerete di lì a poco, preferendo le modalità di gioco classiche. Avremo senza dubbio gradito maggiormente la presenza di qualcosa realizzato sulla falsariga della modalità Tekken Force della saga Bandai Namco, piuttosto che un minigame fondato solo ed esclusivamente sul sistema di movimento.Ad appagare occhi e orecchie interviene invece l’enorme Gallery presente in Ultra Street Fighter II: The Final Challengers: parliamo di una mole realmente sorprendente di illustrazioni ufficiali e bozzetti di ogni genere, i quali toccano ogni capitolo della serie e praticamente ogni personaggio apparso nella saga sin dagli albori, inclusa la possibilità di ascoltare la leggendaria colonna sonora, sia nelle tracce classiche che quelle realizzate in chiave remix. Non si tratta di un trofeo o una ricompensa: troverete tutto li sin dal primo istante, pronto per essere ammirato quando e dove vorremo. Così come a porte aperte è l’Editor Colori, grazie al quale potremo sbizzarrire la nostra fantasia personalizzando le tonalità dei costumi dei vari lottatori, usandoli nella modalità Arcade, Versus e Online.
Back for more, Sagat?
A livello di gioco in senso stretto, tutto è invece proprio come lo ricordavamo: Ryu, Ken, Blanka, Chun-Li, Balrog, Vega e gli altri protagonisti di Street Fighter II si lasciano giocare proprio come un tempo e il feeling che restituirà questa versione Switch è esattamente lo stesso delle passate edizioni.  Il sistema di controllo via Joy-Con è buono ma non è certamente il massimo, tanto che preferirete presto la croce direzionale nel caso giochiate in modalità portatile, piuttosto che la classica levetta analogica. Con l’utilizzo di un Pro Controller la situazione cambia in positivo, essendo il joypad targato Nintendo dotato di un’ergonomia molto migliore e quindi in grado di farci effettuare le mezze lune con maggior fluidità. Nota: per venire incontro all’utenza più giovane e inesperta nel campo dei picchiaduro, Capcom ha incluso la possibilità di selezionale un sistema di controllo semplificato, tanto nell’esecuzione delle mosse speciali che delle Ultra (le quali saranno eseguibili toccando una semplice icona a schermo). Ciò eviterà ai nuovi arrivati di spellarsi le dita cercando di eseguire Hadoken e Shoryuken a raffica (sebbene il nostro consiglio sia quello di disattivare tale opzione non appena si sarà presa la giusta confidenza coi comandi di gioco).
Ultra Street Fighter II The Final Challengers per Nintendo Switch permetterà di giocare sia sulla TV di casa che nella consueta impostazione mobile e in modalità da tavolo. Non vi è alcuna reale differenza tecnica tra le varie soluzioni di gioco, se non quella – decisa da Capcom stessa – di passare dagli sprite della versione originale a 16-bit con grafica in 4:3, ai ben più performanti 16:9 della versione remaster e coi lottatori interamente ridisegnati dalla UDON. L’opzione è selezionabile prima di lanciarci nelle varie sfide e non sarà quindi possibile cambiare look una volta che ci saremo lanciati nell’arena di combattimento.

– È pur sempre Street Fighter II

– Possibilità di passare tra la versione classica a quella in HD

– Sistema di gioco inossidabile

– La modalità in soggettiva è davvero poco interessante

– Nessuna reale novità

8.0

Ultra Street Fighter II: The Final Challengers è un omaggio a un gioco straordinario, forse uno dei pilastri assoluti del genere di appartenenza. Un picchiaduro 2D pressoché perfetto, bilanciato alla perfezione e con un roster di personaggi ormai entrato nel mito. L’edizione per Nintendo Switch offre inoltre tutta una serie di chicche da non trascurare, come la possibilità di scegliere tra l’edizione originale e la veste grafica in HD, oltre a varie opzioni di gioco inedite (inclusa la particolare ma trascurabile modalità in soggettiva). Se amate la serie sin dagli albori, vi sentirete a casa non appena fatto partire il gioco. Se invece non vi siete mai avvicinati a Street Fighter II prima d’ora, poiché magari troppo giovani per ricordare l’annata 1991, preparatevi a mettere le mani su di un tassello fondamentale del genere dei beat ’em up. Forse il più importante di sempre.

Voto Recensione di Ultra Street Fighter II: The Final Challengers - Recensione


8

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