Recensione

Ultimate Ghosts'N Goblins

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a cura di Raiden

I videogiocatori di vecchia data avranno sicuramente avuto un sussulto leggendo il titolo del gioco in home page. Magari i più diffidenti potrebbero aver pensato ad un banale revival o ad una recensione di retrogaming. Riesce difficile dimenticare quanto fosse bello Ghosts ‘N Goblins, vecchio divertentissimo gioco arcade per coin-op, per molti causa principale della carenza di monetine nelle tasche dei jeans per diverso tempo. Ghosts ‘N Goblins era uno di quei titoli per sala giochi che riusciva ad incollare il videogiocatore, incallito o occasionale che fosse, per svariate ore dinanzi allo schermo. Uno di quei giochi che sono riusciti a fare la storia del videoludo, facendosi strada a colpi di lancia e spade infuocate, forse il gioco che più è divenuto causa di miopia acuta per molti ragazzini verso la fine degli anni’80/inizio anni ’90 (me compreso).Dopo questo tuffo nostalgico nel passato (ci voleva proprio) torniamo a noi. Il gioco che andremo ad esaminare porta il titolo di Ultimate Ghosts’N Goblins, piuttosto articolato e complesso da pronunciare ma davvero divertente da giocare e rigiocare, in compagnia o da soli. Un titolo praticamente infinito per il quale la Capcom sceglie di ritornare all’impianto a scorrimento orizzontale, aggiungendo però molti elementi nuovi e ricorrendo, non di rado, ad un sempre più sapiente uso del 3D.

Arthur è tornato!A dirla tutta, l’oggetto della recensione, è il seguito ufficiale di Super Ghouls’n’Ghosts, uscito a metà anni ’90 su Super Nintendo, per molto tempo punto di riferimento del genere action/platform su console da casa. Ultimate Ghosts’N Goblins approda con successo sulla console portatile di casa Sony, e potete immaginare quale gioia sia per gli occhi godere di tanti colori e di tanti effetti su uno schermo panoramico come quello della PSP. Il sogno di molti si realizza, poichè il gioco prende vita sulla console portatile più potente in circolazione riuscendo a dare il meglio di sè e offrendo ore di puro divertimento e piacere videoludico ai possessori del gioiellino della casa di Tokyo.La trama è piuttosto semplice e scontata: siamo chiamati a guidare la nostra controparte virtuale Arthur e con esso affrontare orde di zombie e di demoni, al fine di poter liberare la nostra amata principessa catturata dal “re del male”.Arthur possiede un’armatura e delle armi che possono essere potenziate col proseguimento del gioco. Per fare ciò è nostro compito ricorrere ai giusti power-up che devono essere “stanati” negli angoli più reconditi dei vari scenari. Utilizzando i potenziamenti l’armatura risulterà più resistente ai colpi dei nemici, se invece Arthur venisse colpito ripetutamente potrebbe letteralmente rimanere in mutande.Per farci strada tra le orde demoniache avremo a disposizione diverse armi, dalla lancia ai coltelli, dalle asce a potenti e incandescenti sfere di fuoco. Gli attacchi verranno effettuati nelle quattro canoniche direzioni, avanti, indietro in alto e in basso, e in alcune situazioni potremo avvalerci dello scatto, del doppio salto o potremo arrampicarci grazie ad una speciale abilità. Non mancheranno le mosse speciali, devastanti e particolarmente utili per uscire indenni da situazioni piuttosto intricate e pericolose: immense onde energetiche, palle di fuoco enormi, fulmini e sortilegi saranno utilizzabili come armi extra al fine di compiere attacchi potenti e dalle conseguenze distruttive. I nemici sono quelli di sempre, solo più evoluti e con una intelligenza artificiale superiore: i corvi che tenteranno di attaccarci spiccando il volo dagli alberi, i classici zombie che, sbucando dal terreno, cercheranno di ostacolarci nel corso del nostro impervio cammino, i maghi che con i loro sortilegi saranno capaci di tramutarci in esseri mostruosi e in rane , oppure potranno invertire il nostro senso di marcia, e le mani giganti che ci spoglieranno della nostra armatura dopo averci afferrato. Non mancheranno gli ostacoli infidi che incontreremo durante il nostro cammino, fra cui le scodelle piene di liquido verde che ci trasformerà in “mini-Arthur” ovvero ci rimpicciolirà notevolmente rendendoci impossibile provvisoriamente il prosieguo del gioco.

Un classico “restaurato”Come già accennato UGNG è un action/platform bidimensionale a scorrimento orizzontale con molti elementi 3D quali il personaggio principale, interamente realizzato sfruttando le tre dimensioni, i nemici, anch’essi totalmente in 3D e, aggiungerei, piuttosto ben animati, (specie i boss di fine livello), alcune piattaforme su cui è possibile saltare ed una serie di effetti speciali con cui il titolo Capcom è stato accuratamente “farcito”. Gli sprite dunque sono stati interamente soppiantati dai poligoni. Una scelta che ha, come al solito in queste occasioni, spaccato in due il pubblico: da un lato gli appassionati e puristi di Ghosts’N Goblins vecchio stile si sono trovati a criticare la scelta di Capcom di voler rinnovare la veste grafica, dall’altro, gli amanti dell’innovazione “mini-invasiva” (come in questo caso) ovvero un tipo di innovazione che non stravolga troppo il gioco ma che si limiti ad un certo numero di migliorie senza strafare, sono stati invece concordi nel riservare un plauso all’ottimo lavoro svolto e a conferire ad esso i meriti che gli spettano.Il nuovo titolo di Capcom apporta novità non soltanto alla veste grafica ma anche alla giocabilità e al reparto sonoro. Il nuovo gameplay aiuta il giocatore più di quanto avvenisse nei titoli precedenti, poichè mette a disposizione una serie di “vite” che è possibile perdere prima di morire definitivamente e lasciare spazio alla classica e inesorabile schermata nera di “Game Over”. Un bell’espediente che se da un lato facilita il gioco depauperandolo dunque dell’elevata difficoltà che aveva caratterizzato i predecessori, dall’altro riesce ad arricchirlo di un nuovo elemento: il videogiocatore di turno sarà infatti spronato ad andare alla continua ricerca di pozioni e vite extra contribuendo notevolmente ad avvantaggiare lo stile puramente platform del titolo rispetto al carattere action/arcade tipico dei precedenti episodi. La difficoltà tuttavia rimane il punto di forza del gioco: estrema in alcune situazioni in cui spesso è meglio fare il segno della croce per poter andare avanti sperando nella buona sorte e più blanda in altre, lasciando spazio al giocatore che voglia godersi un ritmo meno serrato, di giocare più in scioltezza. La meccanica è rimasta sostanzialmente invariata ma ci toccherà salutare le care buone vecchie e fidate frecce direzionali in quanto il gioco sfrutta appieno la levetta analogica. Ciò potrà risultare scomodo per alcuni ed estremamente comodo per altri ma dobbiamo ricordare che il vecchio coin-op per sala giochi sfruttava più o meno lo stesso metodo, con la classica levetta del cabinato, dunque anche questo contribuisce appieno a fare un vero e proprio tuffo nel passato.

Buone nuove…La cosa piu interessante tra le novità, è senza dubbio la possibilità di poter scegliere direzioni diverse all’interno dello stesso livello tramite dei bivi sparsi qua e là per i tetri scenari. A seconda delle scelte di percorso che faremo, potremo essere indirizzati verso aree bonus oppure in braccio al nostro nemico, o ancora, potremo avere la possibilità di ritornare in locazioni già esplorate, dove non saranno presenti nemici (già sterminati in precedenza) ma solo tesori e potenziamenti vari. Insomma avremo la possibilità di raccogliere tutto quello che in precedenza non avevamo potuto raccogliere nella più totale serenità. Potremo anche tornare indietro nei livelli ed arrivare in zone in cui non saremmo potuti arrivare prima perchè avremmo avuto bisogno di nuove abilità: una volta acquisite tali abilità (il doppio salto per esempio) si può tornare indietro e scavalcare un muro che prima non avremmo potuto scavalcare, superare una zona particolarmente impervia in cui durante il “primo giro” avremmo perso una quantità notevole di vite e cose di questo genere. Ciò ci permetterà di completare il gioco al 100% e contribuirà ad aumentare la longevità complessiva. In tal maniera il nuovo, macabro episodio di Ghosts’nGoblins gioca la carta della “rigiocabilità”, elemento da non trascurare in sede di valutazione di un platform. Il reparto audio sfrutta la superiorità tecnica della PSP proponendo un’ottima colonna sonora affiancata da ottimi effetti, notevoli suoni di sottofondo e versi dei nemici davvero ben realizzati. Particolarmente incalzanti sono le musiche di sottofondo che ci accompagnano nel corso di tutta la nostra avventura, e i versi dei boss di fine livello, la cui realizzazione risulta essere ben riuscita, pertanto gli amanti degli effetti audio sapranno apprezzarli senza ombra di dubbio.

– Grafica accattivante e scenari coloratissimi

– Un classico che rivive…

– …più fresco che mai!

– I puristi potebbero non apprezzare gli elementi 3D introdotti

– Crea assuefazione

7.6

Ultimate Ghosts’N Goblins è un degno seguito di una saga particolarmente apprezzata e mai dimenticata dagli amanti dei cabinati da bar. Un bel titolo, mai frustrante, arricchito da una grafica che conferisce ancor più valore ad esso e da una giocabilità elevata. Longevità soddisfacente e un reparto audio curato in ogni dettaglio riescono a conferire un aspetto nuovo ad un classico senza tempo.

Le uscite per PSP degne di nota ultimamente non sono poi molte, pertanto non può passare inosservato un classico del passato “tirato a nuovo e lucidato” da non farsi sfuggire per nessuna ragione al mondo. Resterete letteralmente “in mutande” davanti a questo divertentissimo episodio di una delle serie più riuscite made in Capcom.

Voto Recensione di Ultimate Ghosts'N Goblins - Recensione


7.6

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