Recensione

URU: Ages Beyond Myst

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a cura di Iori Yagami

Il genere delle avventure grafiche ha avuto negli ultimi anni un consistente calo produttivo, nonostante possa contare su una folta schiera di appassionati. Fortunatamente Cyan Worlds si è messo al lavoro su un nuovo episodio della fortunatissima serie di Myst, il gioco più venduto nella storia PC.Dopo Myst, Riven ed il poco ispirato Exile, irrompe sui nostri monitor URU: Ages Beyond Myst, nuova incarnazione della mitica avventura che più di qualunque altro titolo del genere ha saputo incollare al video milioni di giocatori con le sue particolarissime atmosfere ed i suoi ostici enigmi.Sviluppato da Cyan, i creatori dell’intera saga di Myst (escluso Exile), e distribuito da Ubi Soft, URU ci presenta alcune novità davvero interessanti, come il nuovo aspetto tridimensionale del gioco ed il multipalyer. Ma andiamo con ordine e diamo uno sguardo all’affascinante scenario di URU, che ci trasporterà in un mondo totalmente nuovo alla scoperta di segreti legati ad un’antica civiltà.

Siamo tutti come Indiana Jones?Dopo aver installato il gioco, prima di iniziare la partita, avremo la possibilità di crearci il nostro alter ego virtuale, che ci accompagnerà nel corso dell’intera avventura. Le opzioni per personalizzare il nostro personaggio (scegliendo il sesso, l’età, i vestiti, ecc.) sono di una buona quantità, anche se si potevano inserire molti più particolari. Ma queste sono piccolezze al confronto dello spettacolo e della grandiosità che ci aspetta appena avremo iniziato a giocare!La storia ci vede coinvolti personalmente alla scoperta dei segreti che hanno portato alla distruzione l’antica civiltà di D’ni. Sono molti i misteri che si celano dietro la civiltà sotterranea dei D’ni, popolo sviluppatasi intorno all’arte del Collegamento, un metodo per raggiungere infinite Età utilizzando dei Libri.La sorte dei D’ni è stata segnata, più di 250 anni fa, da una tragica catastrofe che ne decretato la scomparsa cancellandone l’inestimabile cultura. Ora la civiltà dei D’ni è stata riscoperta e sono in molti quelli che si sentono chiamati a farne parte. Tuttavia la ricostruzione non è così semplice come potrebbe sembrare. Il D’ni Restoration Council (DRC) è stato creato con il solo scopo di restaurare il mondo fisico dei D’ni. Il DRC è formato da archeologi, ingegneri e scienziati ed i loro metodi sono eccessivamente meticolosi. Yesha, l’eccentrica figlia di Atrus e Catherine, nacque quasi 200 anni fa ma ha lasciato messaggi registrati riguardanti la restaurazione della civiltà D’ni.Yesha ha lo scopo di guidare tutti coloro che sono interessati alla restaurazione e per assicurarsi che ne siano degni li sottopone ad una serie di prove. Ed è qui che comincia ufficialmente la nostra avventura…All’inizio ci ritroveremo presso un sito archeologico, dove potremo contare solo sull’aiuto di un uomo seduto a leggere un giornale vicino ad una roulotte. Una volta portata a termine la prima missione “preliminare” (comunque abbastanza semplice) finalmente potremo iniziare a fare sul serio. In pratica potremo iniziare ad utilizzare i vari libri che ci collegano ad altri mondi. Ogni punto di “restart” è rappresentato da un antico pezzo di stoffa sul quale è disegnata una mano. Se riusciamo a trovare tutte e cinque le dita che formano la mano potremo ultimare la missione e magari passare ad un nuovo mondo da esplorare.La prima sorpresa che ci coglie appena iniziamo a giocare ad URU è il nuovo mondo totalmente 3D messo a punto da Cyan. Finalmente non ci troveremo mai più al cospetto di immagini statiche che, per quanto affascinanti, risultavano alla lunga piatte e poco incisive. Il motore grafico messo a punto appositamente per URU è semplicemente fantastico e dona una maggiore interazione al gioco.Questo nuovo impianto di gioco possiede l’inedita possibilità di vedere il nostro alter ego virtuale sullo schermo, grazie alla visuale in terza persona implementata in URU. Presente anche la visuale interna, ma quella in terza persona rimane la migliore per gustarsi appieno il vasto ed incantevole mondo di URU.Grazie a questo nuovo sistema di gioco potremo muoverci liberamente all’interno di ogni scenario, esplorando da vicino ogni singola parte degli oggetti presenti nel livello. Tutto questo giova al coinvolgimento totale dell’avventura, tanto da darci l’impressione di essere davvero sul posto!Con il cursore, che muoveremo col mouse, potremo esaminare i vari oggetti, come ad esempio leggere libri, attivare macchine, ecc. Quando il cursore (un piccolo cerchio) diventa completamente bianco significa che possiamo interagire con l’oggetto in questione. Questo aspetto del gameplay ricorda molto da vicino il vecchio RPG “Panzer Dragoon Saga” per Sega Saturn, che aveva un sistema di controllo, durante le fasi esplorative, molto simile a quello di URU.Il sistema di controllo non è difficile e prevede l’uso delle frecce direzionali per muovere il nostro personaggio su schermo. Sarà possibile anche saltare (barra spazio) o correre (si inserisce con shift destro). La corsa continua si inserisce invece con il tasto blocco maiuscole. Naturalmente avremo anche la possibilità di settare i tasti a nostro piacimento.Da notare comunque che, sebbene il sistema di controllo non sia particolarmente difficile, il nostro personaggio non sempre compirà i movimenti che vogliamo. Ad esempio, quando ci troviamo in prossimità delle scale, se vogliamo andare in avanti il personaggio andrà invece verso il basso, costringendoci ad “adeguarci” usando le visuali o puntando il cursore nella direzione desiderata. Questo è l’unico neo in un sistema di controllo altrimenti perfetto. Se Cyan avesse curato maggiormente questo aspetto la sensazione di “libertà”, che si prova giocando ad URU, sarebbe stata di maggiore impatto.

URU: credete all’incredibile.L’aspetto più sconvolgente di URU è proprio la realizzazione tecnica. Rispetto agli episodi precedenti URU porta una ventata di aria fresca all’interno del panorama delle avventure “punta e clicca”.Questa volta, infatti, il nuovo Myst si presenta ai nostri occhi con una inedita e sfolgorante grafica 3D. I bellissimi scenari, del tutto statici, dei predecessori sono stati rimpiazzati da stupendi fondali poligonali, caratterizzati da una cura al dettaglio davvero elevatissima.La possibilità di muoverci in terza persona all’interno del vasto mondo di URU rende l’esperienza di gioco finalmente interattiva ed appagante. Il motore 3D è solido e convincente. Le textures sono di ottima qualità, risultando sempre estremamente pulite e brillanti. Gli scenari sono tutti splendidi ed altamente evocativi. Ben distribuiti gli effetti speciali, come ad esempio possiamo citare le bellissime cascate d’acqua o i giochi di luce (davvero stupendi) all’interno degli edifici.Molto buono anche il grado di interattività del gioco, come la possibilità di muovere o spostare gli oggetti con il corpo. Ad esempio, se passeremo vicino a dei rami sarà possibile spostarli, rendendo l’esperienza di gioco abbastanza realistica.Le varie costruzioni ed edifici sono molto curate, così come i vari macchinari. Anche il nostro personaggio si muove realisticamente e le animazioni sono nel complesso ben realizzate.Da menzionare anche l’introduzione del gioco, particolarmente suggestiva e visionaria. Il filmato è piuttosto breve ma di grande effetto e lascia già intravedere le meraviglie grafiche che ci aspettano iniziando a giocare. Il sonoro è altrettanto coinvolgente, grazie ad un commento musicale che si addice perfettamente alle atmosfere oniriche e misteriose del gioco. Anche in questo settore tutto è curato, sia negli FX che nel parlato (in italiano). Da citare la presenza, all’interno del gioco, di un brano di Peter Gabriel, intitolato “Burn you up, burn you down”. Questo brano lo potrete ascoltare all’inizio del gioco (nel pre-stage di URU), quando vi avvicinerete all’uomo (piuttosto corpulento) seduto fuori ad una roulotte.

Le temibili insidie di URU…Come abbiamo avuto modo di vedere URU si presenta come un’avventura moderna, che riesce a coinvolgere totalmente il giocatore. Il fatto di aver abbandonato la classica struttura delle vecchie avventure punta e clicca ha infatti giovato al grado di coinvolgimento del titolo, al punto di risultare molto più accattivante dei predecessori.Sia bene inteso che Myst rappresenta il passato delle avventure su PC mentre URU è la sua naturale evoluzione. Per questo motivo possiamo affermare che la nuova fatica di Cyan conserva e potenzia quanto di buono avevamo visto nei vecchi Myst.Grazie a questo rinnovato look della saga di Myst, URU è decisamente giocabile. Il senso di libertà che si prova esplorando i vasti scenari del gioco è una sensazione troppo bella per esprimerla in poche e semplici parole. Senza dubbio rimane il fascino di giocare ad un nuovo tipo di avventura, un modo inedito e decisamente più immediato che non mancherà di esaltare gli appassionati del genere.Al di là dei cambiamenti relativi al nuovo gameplay ed al fantastico aspetto visivo URU rimane fedele alla tradizionale risoluzione degli enigmi inaugurata da Myst. La difficoltà è infatti abbastanza impegnativa e non sarà affatto semplice riuscire a finire il gioco in tempi brevi. Gli enigmi sono “spaccacervello” al punto giusto e i giocatori più navigati in fatto di avventure troveranno di sicuro pane per i loro denti.Forse per chi si avvicina per la prima volta ad URU senza aver mai provato Myst o Riven potrà trovarlo un po’ troppo difficile, ma questo non costituisce un problema. Basta infatti fare solo un po’ più di pratica e non arrendersi al primo intoppo, poi i risultati arriveranno!La longevità si attesta su livelli discreti (circa 15 ore per arrivare al finale), cosa non da poco per un’avventura. Sebbene non ci siano altre modalità aggiuntive per il single player, lo story mode riesce da solo a tenere incollato al monitor il giocatore. Ci sono infatti tanti mondi da esplorare ed infinite cose da fare, senza dimenticare la buona difficoltà degli enigmi. Forse una volta finito il gioco non ci sono grossi stimoli a ricominciare nuovamente l’avventura, ma URU rimane uno dei migliori esponenti del genere e questo fa sì che ogni buon appassionato non potrà fare a meno di tornare a gustarlo.La presenza del multiplayer, altra novità del gioco (URU Live), dovrebbe comunque assicurare un buon livello di longevità in più alla media dei giochi di questo settore, risultando molto gradita a chi vuole sperimentare nuove avventure inedite.

HARDWARE

Requisiti di sistema: Windows XP/ME/2000/98SE, 800 MHz Pentium III o AMD Athlon, 256 MB di RAM, lettore CD ROM 4x, scheda video 32 MB Nvidia GeForce o ATI Radeon 7000 o superiori, scheda audio compatibile DirectX 8.1, 2 GB di spazio libero si hard disk, risoluzione video di 800×600 a 16 bit, mouse e tastiera.

Requisiti consigliati: Windows XP/ME/2000/98SE, 1,4 Ghz Pentium IV o AMD Athlon, 512 MB di RAM, scheda video Nvidia GeForce 3 o superiore, scheda audio Sound Blaster Audigy 2 EAX Advanced HD, 2 GB di spazio libero su hard disk, risoluzione video di 1024×768 a 32 bit, DirectX 8.1 fornito con il gioco.

MULTIPLAYER

URU Live è la modalità per il gioco on-line di URU: Ages Beyond Myst. Una volta entrati nella comunità si avranno a disposizione diverse opzioni aggiuntive, come ad esempio la possibilità di esplorare nuove Età (non presenti nel single player off-line) inclusa la vasta città di D’ni, nuovi enigmi da risolvere e nuove opzioni avanzate per personalizzare l’avatar.

Ottima realizzazione tecnica.

Davvero splendidi i vari scenari del gioco.

Dinamico e funzionale in nuovo sistema di controllo.

Atmosfera e mistero alle stelle!

Alcuni enigmi sono abbastanza tediosi.

8

Molti appassionati lo aspettavano con ansia e finalmente URU è giunto tra noi. La sorpresa più piacevole è stata quella di vedere alcuni grossi cambiamenti sia a livello visivo che strutturale. Il nuovo lavoro di Cyan si discosta nettamente dai predecessori e propone finalmente un gameplay dinamico, che rompe totalmente gli schemi classici delle vecchie avventure punta e clicca.

URU conserva le stesse atmosfere che tanto avevano affascinato gli appassionati della saga ma al tempo stesso si propone con un nuovo look, che potenzia e migliora quanto di buono aveva offerto Myst all’epoca. Il nuovo sistema di controllo risulta molto più coinvolgente e “libero”. Questa è una qualità che rende il titolo di Cyan molto più accattivante ed originale. Di sicuro siamo al cospetto di un nuovo modo di realizzare avventure. Speriamo che altre software house prendano atto di questo cambiamento e producano altri titoli secondo questo nuovo standard, evitando di fossilizzarsi inutilmente su un genere ormai sterile come quello delle avventure punta e clicca vecchia maniera.

Tornando alle qualità di URU non si può non citare la bellezza del nuovo motore 3D del gioco. Gli scenari sono stupendi e tutti altamente evocativi. E la cosa più bella di URU è che potremo muoverci liberamente all’interno di questi vasti mondi, risolvendo nel contempo anche i classici enigmi in puro “Myst style”.

Insomma URU: Ages Beyond Myst rappresenta la rinascita di un genere ormai quasi sul viale del tramonto, che grazie agli sforzi di Cyan si arricchisce di nuovi spunti e lo pone ai vertici delle avventure. Se avete amato alla follia Myst e Riven non potrete non provare anche URU, che ne conserva inalterato il fascino.

URU: Ages Beyond Myst è consigliato non solo agli appassionati del genere ma anche a chi ha voglia di cimentarsi con un titolo qualitativo ed intrigante. Di sicuro rimane la migliore avventura uscita negli ultimi tempi su PC.

Voto Recensione di URU: Ages Beyond Myst - Recensione


8

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