Recensione

UFC: Throwdown

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a cura di Maxnikk

Storia di uno sport poco conosciutoPer tutti quelli che non lo sapessero (me compreso…) l’UFC è uno sport nato diversi anni fa, precisamente nel 1996, come disciplina in grado di riunire insieme i migliori atleti versati in differenti tipi di arti marziali: karate, jiu-jitsu, boxe, kickboxe, wrestling, sumo e chi più ne ha più ne metta (ne sono presenti una quarantina).All’inizio questo particolare tipo di torneo era stato pensato come spettacolo per una pay-per-view, ma il successo incontrato da questa originale quanto variegata disciplina convinse gli organizzatori a non limitarsi ai due show previsti, ma ad istituire un vero e proprio campionato internazionale.Dalla realtà alla finzione il passo è stato poi breve ed ora eccoci qui a presentarvene la trasposizione videoludica per GameCube.

Real fighters, real fightingNomi come Josh Barnett, Mark “The Hammer” Coleman, Pedro “The Rock” Rizzo, Marco “King of the Streets” Ruas, Dan “The Beast” Severn o Pete “El Duro” Williams sono soltanto alcuni degli oltre 30 atleti, perfette riproduzioni delle loro controparti reali, che potremo controllare.Come detto in precedenza, ciascuno di questi sarà esperto in una particolare disciplina o arte marziale e, di conseguenza, adotterà un stile di combattimento molto particolare. Il kickboxer, ad esempio, prediligerà l’attacco a distanza, sfruttando le sue lunghe leve per sferrare calci micidiali, mentre il boxer preferirà saltellarci continuamente intorno per portare poi micidiali colpi al volto e al corpo.Il fine del gioco è, come potrete facilmente intuire, quello di atterrare l’avversario o costringerlo alla resa (tapout) tramite apposite (e dolorosissime, aggiungerei) prese o chiavi articolari. Non a caso uno dei modi più rapidi per vincere l’incontro è quello di scaraventare a terra il nostro opponente per poi infierire su di lui con una veloce raffica di pugni e quindi finirlo con una bella presa.Il realismo degli incontri, oltre alla buona realizzazione delle varie mosse, è accentuato anche dall’estrema crudezza dei combattimenti.Per questo gli sviluppatori hanno pensato bene di introdurre, nelle opzioni, la possibilità di regolare il livello del sangue per rendere il tutto più o meno cruento a seconda dei gusti…

Creare e far crescere il proprio atletaUFC presenta diverse modalità di gioco. Oltre al consueto Training Mode che ci permette di eseguire tutte le mosse e veder codificato in tempo reale il movimento effettuato con lo stick analogico ed i tasti, troviamo la classica modalità Arcade che ci getta immediatamente nel vivo dell’azione e il Champion Mode nel quale, dopo aver scelto il nostro atleta, dovremo affrontare in sequenza cinque incontri per vincere il titolo.Una volta completata quest’ultima modalità sbloccheremo il Legend Mode: solo i migliori riusciranno a terminarlo perché in questo caso gli incontri da vincere in sequenza saranno ben sette.Il Tournament Mode e l’Exibition Mode sono, invece, espressamente votati al multiplayer. Nel primo caso potremo partecipare ad un torneo in compagnia di ben 7 amici o demandare semplicemente il controllo dei nostri avversari alla Cpu; nel secondo caso potremo combattere in un singolo match contro la Cpu, contro un amico, oppure assistere ad un incontro completo gestito interamente dal processore.Abbiamo volutamente lasciato per ultimo il Career Mode non perché sia meno importante, ma proprio perché è necessario spendere qualche parola in più su questa che è la modalità centrale di tutto il gioco.Qui potremo, infatti, costruire da zero il nostro atleta scegliendo tra tutta una serie di caratteristiche e skills, come se ci trovassimo in un classico gioco di ruolo.Dopo aver dato un nome al nostro alter ego virtuale, potremo determinarne l’età (compresa tra i 18 e i 50 anni), scegliere la sua particolare disciplina, il volto, la corporatura, i pantaloncini, il peso e l’altezza, la voce.Una volta terminata la fase di “costruzione” del nostro personaggio avremo a nostra disposizione una serie di punti che dovremo distribuire tra diverse abilità, facendo molta attenzione a compiere scelte equilibrate.Fatto questo si passerà finalmente all’azione affrontando degli sparring partners via via sempre più difficili da battere. Dopo ogni vittoria otterremo ulteriori punti che andremo a distribuire sempre nelle nostre varie abilità al fine di far crescere di livello il nostro lottatore.

GiocabilitàGiocare a UFC Throwdown non è particolarmente difficile e la realizzazione delle mosse (anche le più complesse) tramite il joypad è oltremodo intuitiva.I tasti A e B servono per sferrare pugni, mentre X ed Y per tirare calci. Come in ogni Picchiaduro l’utilizzo combinato degli stessi ci consentirà di effettuare delle “combo” che dipenderanno sia dallo stile di lotta da noi adottato che dal livello raggiunto dal nostro atleta.I grilletti dorsali, invece, possono essere utilizzati per bloccare le mosse dell’avversario e passare al contrattacco, mentre il tasto Z è utilissimo per scaraventarlo a terra.

GraficaPer quanto riguarda la realizzazione grafica il gioco si comporta discretamente e i modelli degli atleti appaiono ben realizzati.Lo sviluppatore Genki ha utilizzato per la resa di ciascun combattente ben 7.000 poligoni rivistiti da textures che riproducono in modo realistico la muscolatura, con effetti di luce ed ombre quantomeno discreti.Resta comunque la sensazione che si sarebbe potuto andare decisamente oltre.Il GameCube, come abbiamo avuto modo di vedere recentemente per altri giochi, è capace di fare ben altro e l’aspetto generale del titolo, nonostante siano passati diversi anni, non evidenzia grandi passi in avanti rispetto alla versione per Dreamcast, macchina dotata di un hardware decisamente meno performante.La fluidità generale del gioco rimane comunque apprezzabile, mentre gli effetti grafici che meglio dovrebbero rendere l’asprezza e la durezza dei combattimenti (sangue, ecchimosi, ferite, ecc.) non convincono.La presenza di qualche sporadico episodio di bad clipping e di un fastidioso “effetto saponetta” che interessa i piedi dei combattenti sul ring non fa che confermare questa impressione generale di mediocrità.Da apprezzare, invece, i filmati in full motion misti alla grafica in tempo reale utilizzati per l’ingresso degli atleti nell’arena di gioco, con inquadrature ravvicinate, effetti pirotecnici e una folla in visibilio per i propri lottatori preferiti. Tutto in perfetto “American style”.

SonoroIl comparto audio è indubbiamente uno dei punti più deboli del titolo.Le musica che fa da contorno agli eventi, pur apprezzabile con il suo mix tipicamente hard rock di chitarre elettriche e batteria, resta soltanto la rumorosa cornice di combattimenti che, al contrario, appaiono fin troppo silenziosi ed intervallati soltanto da qualche esclamazione di dolore degli atleti.Inoltre il commento degli speakers Bruce Buffer e Mario Yamasaki, che introducono gli incontri in cartello, non sarebbe neppure male se potesse contare su una maggiore sincronia tra labiale e parlato; problema questo che non riscontriamo negli arbitri che danno inizio ai combattimenti perché questi ultimi mancano addirittura di labiale e paiono quasi dei ventriloqui…

LongevitàNonostante la presenza di una modalità carriera che ci permette di creare il nostro lottatore e farlo crescere in perfetto stile Rpg e la possibilità di sbloccare nuovi personaggi, UFC Throwdown manca di appeal e non riesce ad avvincere e ad appassionare il giocatore. Fortunatamente la presenza di diverse modalità multiplayer per divertenti sfide con amici contribuisce ad innalzare la longevità generale del gioco.

Realismo estremo, al limite della crudezza

Una vasta scelta tra molteplici atleti e stili di combattimento

Realizzazione tecnica non all’altezza del GameCube

Sonoro decisamente migliorabile

7

UFC Throwdown, come chiarisce in maniera sintetica la pagella che vi abbiamo riportato sotto, è un gioco discreto, senza infamia e senza lode, che non presenta vette di particolare eccellenza in nessun campo e si riscatta in maniera più sensibile solo nella modalità multiplayer.

Potrebbe piacere a chi nei picchiaduro ricerca l’estremo realismo di personaggi e situazioni, mentre gli altri farebbero meglio a provarlo per capire se è davvero il gioco che fa per loro. D’altronde la scelta, al momento, non è proprio vasta poiché la line up del GameCube presenta solo altri due beat’em up e pure molto diversi per struttura e realizzazione tecnica: Bloody Roar: Prima Fury e Capcom Vs SNK 2 EO.

Voto Recensione di UFC: Throwdown - Recensione


7

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