Tycoon City: New York
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a cura di Raiden
Inutile star qui a riflettere più di tanto su quanto possa essere bella New York City: la Grande Mela, i grattacieli alti fin oltre le nuvole, gli immensi stradoni con un numero indefinito di automobili che li attraversano ogni minuto, i vip, i negozi, le insegne luminose mastodontiche, i viottoli di una metropoli multietnica, milioni di persone che vi abitano e che vi lavorano.
E mi ritrovo imprenditore in quel di NY…Affascinante davvero, e ritengo sia uno dei sogni da realizzare nella vita (almeno secondo il mio parere personale) visitare una così vasta e stupenda città.Beh, è vero, occorrono i soldi per il viaggio e (fattore ancor più gravoso) per la permanenza. Ma proprio mentre sto già contando il denaro da mettere da parte che possa servire a rendere meno irraggiungibile questo desiderio, mi ritrovo imprenditore nella città della Grande Mela. “Come?”, domanderete voi… è presto detto: in maniera virtuale, grazie a Tycoon City: New York.Certo, introdotto così il gioco esce un pò sminuito rispetto al viaggio mentale nel quale stavo cercando di coinvolgervi all’inizio, ma sia chiaro che questo episodio di Tycoon City, per la prima volta dedicato ad una città reale, riesce, se non altro, a catapultare il videogiocatore in un mondo affascinante in cui però non tutto è rose e fiori: in qualità di imprenditori, saremo chiamati spesso a compiere notevoli sforzi economici al fine di costruire nuovi impianti, nuove apparecchiature, nuove strutture e fornire ai nostri beneamati concittadini i giusti servizi che spettano loro.L’ultimo gestionale pubblicato da Atari e sviluppato da Deep Red Games, a prima vista, potrebbe sembrare molto simile alla serie SimCity, o al neonato City Life, altro buon gestionale firmato Monte Cristo, ma si differenzia da questi titoli per un fattore fondamentale: se negli altri gestionali doveva essere compito nostro non solo prenderci cura della città in sè ma anche costruirla dalle fondamenta, TCNY ci risparmia la costruzione di strade, ponti, acquedotti, centrali elettriche e discariche, e ci immette immediatamente nel vivo dell’azione.Scelta controversa quella degli sviluppatori di incentrare il gioco sulla città di New York in tutto e per tutto: se per alcuni giocatori le fasi iniziali della costruzione di una città possono risultare noiose, altri magari preferirebbero “reinventare” una New York a modo loro, partendo dai tubi dell’acquedotto per finire con gli enormi grattacieli.Vero è che tuttavia la formula di gioco adottata dai programmatori, per i più, risulta vivace ed appassionante. Coloro i quali sono da sempre affascinati dalla metropoli statunitense apprezzeranno il gioco incentrato su di essa e poche saranno le modifiche che sarà possibile apportare alla città. Ma soprattutto solo New York , per quanto grande che sia, è la città “utilizzabile” nel gioco. Chi cerca un gestionale in cui sia presente l’interazione tra più città rimarrà fortemente deluso. Un gestionale con dedica, potremmo definirlo, e migliore protagonista della città di New York forse non poteva essere scelto, considerata la vastità della metropoli e i vari quartieri che la caratterizzano.
L’inevitabile gavetta…Dopo un tutorial ben realizzato (ha lo scopo di introdurci alle meccaniche del gioco e di offrirci qualche consiglio) verremo catapultati nella città più famosa del mondo con l’obiettivo di diventare degli imprenditori straordinari.Inizialmente vestiremo i panni di uno dei tanti imprenditori all’ultimo posto della graduatoria, e da qui cominceremo la nostra carriera, anche se in principio non potremo apportare grandi modifiche all’interno della città e alcune zone ci verranno precluse poichè sbloccabili solo dopo aver acquisito una certa esperienza nel nostro settore. Le nostre avventure iniziano nel Greenwich Village, con la consistente somma di cinquecentomila dollari che potremo utilizzare come meglio crediamo nella realizzazione delle attività che più ci aggradano.Sarà nostro dovere occuparci delle opere all’interno dei confini della metropoli (solo Manhattan con i suoi dodici distretti sarà utilizzabile in verità) e realizzare il tutto cercando di venire incontro alle esigenze dei cittadini, i quali avanzeranno continuamente nuove richieste. Nel nostro interesse sarà soddisfarle, poichè le opere architettoniche e urbane non avranno la corretta evoluzione e soprattutto non ci permetteranno di occupare i gradini più alti della graduatoria generale se arriveranno a scontrarsi con il malcontento della popolazione.Interessante è il fatto di poter compiere delle “missioni secondarie” come la costruzione di case e luoghi di studio per gli studenti, negozi alla moda, ristoranti, pub e locali dedicati allo svago e all’intrattenimento.
Impeccabili imprenditori pronti a far festa!E’ molto importante prendersi cura di tutto insomma, essere degli imprenditori a tutto tondo: da un lato sempre pronti a realizzare grandi opere per abbellire e rendere più funzionale la città; dall’altro dediti ai cittadini, al fine di farli svagare e di rendere la loro vita nella grande metropoli sempre più piacevole e intensa.Nostra mansione sarà anche quella di dare vita a delle vere e proprie parate a tema, a seconda dell’occasione, che coinvolgano migliaia di persone. Si inizia con la parata per la festa di Halloween (tanto cara agli statunitensi), a cui sarà possibile partecipare sin dalle prime fasi di gioco, nel quartiere di Greenwich Village. Tali feste si muoveranno per tutta la città, insinuandosi tra le viuzze e gli isolati, quasi fossero dei “serpenti” in senso figurato, rendendo partecipe una moltitudine cittadini.Singolare emozione scaturirà da una bella festa e tutt’altro che esiguo sarà l’entusiasmo nel momento in cui sentiremo i nostri concittadini intonare a squarciagola l’inno nazionale (e altri motivetti, a seconda della festa) e li osserveremo mentre marciano tutti uniti seguendo la banda musicale tenendo in mano dei palloncini colorati. Davvero un gran bel colpo d’occhio e maggiore sarà il nostro impegno migliore sarà il risultato. Le altre parate a cui potremo dar vita saranno quella per il Giorno del Ringraziamento, la festa dedicata al Natale, al 4Luglio (ovvero il giorno dell’indipendenza americana) ed altre ancora.Ovviamente non sarà solo una retribuzione in termini di soddisfazione personale a spingerci a realizzare belle feste e a costruire gli svaghi per i cittadini: maggiore sarà la nostra popolarità, maggiore sarà la nostra possibilità di costruire opere e palazzi sempre più imponenti ed importanti. Passeremo infatti dalla costruzione di semplici case accorpate o villette familiari, alla creazione di veri e propri grattacieli, che influiranno sicuramente in maggior misura sul piano regolatore della città. Avremo dunque la possilità di diventare dei grandi imprenditori e di scalare la tanto fatidica graduatoria. Tutti gli edifici, inoltre, avranno la possibilità di essere sottoposti a molte modifiche, come l’inserimento di insegne pubblicitarie sul tetto, l’aggiunta di spazi verdi tra una costruzione e l’altra, la gestione di sedie e tavoli, la personalizzazione delle vetrine dei negozi, e potremo persino assumere o licenziare il personale ed entrare in alcuni edifici (non sarà possibile entrare in tutti gli edifici ma solo pochi) con lo scopo di modificarne determinati aspetti. E’ ovvio che non saremo i soli a voler guadagnare i primi posti della classifica degli imprenditori, poichè ci saranno diversi “colleghi” o, meglio, rivali, a voler competere con noi nel tentativo di accaparrare più punti possibili. Tuttavia i nostri “nemici” non saranno talmente agguerriti da metterci seriamente in difficoltà e ciò scaturisce in una sorta di palliativo, una “falsa lotta per il podio” poichè gli altri imprenditori spesso non entreranno realmente nel vivo della competizione rimanendone tagliati fuori e lasciando il passo a noi e alle nostre costruzioni.Alla lunga questo aspetto può divenire noioso poichè abbassa di molto il livello generale di difficoltà, non settabile tra l’altro, e non rende l’idea della vera competizione tra imprenditori all’interno della stessa città, generando un’indesiderata ripetitività.Spesso anche nel piccolo quartiere di partenza risulterà piuttosto facile primeggiare nonostante la presenza di diversi antagonisti, dato che l’IA degli avversari non brilla in particolar maniera.
Caratteristiche tecnicheTecnicamente Tycoon City: New York è ben realizzato, potendo contare su un’ottima grafica, sicuramente sopra la media rispetto agli altri gestionali (è molto simile a quella di City Life). La visuale isometrica, davvero ottima, e le telecamere classiche, su cui non si può trovare nulla da ridire, lasciano spesso spazio a visuali 3D che hanno lo scopo di esplorare da vicino la città e seguire con occhio vigile le azioni dei cittadini. Questi ultimi non sono realizzati perfettamente ma neanche alla bell’e meglio. Si tratta di figure poligonali piuttosto squadrate che si ripetono spesso ma non si è visto (e soprattutto non si può pretendere, almeno per il momento) di meglio, tornando a ripetere che stiamo comunque esaminando un gestionale. Eccellente la realizzazione degli edifici e degli elementi secondari quali cartelloni pubblicitari, insegne luminose, riflessi sull’acqua e sul suolo, le strade, i pali della luce, i semafori e chi più ne ha più ne metta. Se lo scopo dei programmatori voleva essere quello di riuscire ad immergere all’interno della città di New York il videogiocatore, è possibile affermare con certezza che è stato pienamente raggiunto. E il comparto audio ha aiutato non poco nella realizzazione di tale obiettivo; il parlato dei cittadini si limita solo a qualche frase, è vero, ma tali frasi sono pronunciate da attori americani, pertanto è possibile comprendere la differenza dei vari accenti a seconda della zona in cui ci troviamo all’interno della città: in prossimità dei grandi grattacieli sentiremo parlare gente altolocata o uomini d’affari; nei quartieri piccoli, invece, avrà piede libero un accento più rozzo e popolare. I suoni dei vari ambienti sono ricreati alla perfezione e spesso risulta difficile scollarsi dallo schermo anche solo perchè incantati dai vari rumori che riempiono la città. Una menzione particolare meritano le musiche che compongono la colonna sonora: la versione strumentale di “New York, New York” di F.Sinatra apre le danze e le altre musiche, anch’esse tutte strumentali, che fanno da contorno al titolo Atari sono piacevoli da ascoltare e molto d’atmosfera.Mouse e tastiera ci accompagneranno durante la nostra escalation per il primo posto in classifica e risulta spesso semplicissimo utilizzarli al fine di creare edifici o dare vita alle stupende feste. Unica pecca, come già detto, potrebbe essere costituita dalla poca difficoltà, dovuta alla bassa intelligenza artificiale dei nostri rivali e ciò va a minare la longevità di questo buon titolo.
HARDWARE
Requisiti minimi: sistema operativo Windows 2000/XP, processore a 1.8 GHz, 512 MB di RAM, scheda video 3D con 64 MB di Ram compatibile T&L, scheda audio compatibile DirectX, 1.5 GB di spazio su HD.MULTIPLAYER
– Grafica coloratissima e sopra la media per il genere
– Sonoro eccellente, dai rumori alla colonna sonora
– Originale e innovativo
– Alla lunga potrebbe annoiare
– Livello di difficoltà basso
7.0
Poco impegnativo dunque, ma comunque un gestionale innovativo, differente dagli altri, in cui il videogiocatore non è più chiamato a rivestire il ruolo del sindaco della città di turno e ad impegnarsi a rimpinguare l’erario del comune, ma stavolta diviene imprenditore, con l’obiettivo di arrivare ad essere considerato il migliore nel suo campo in tutta la Grande Mela.
Voto Recensione di Tycoon City: New York - Recensione
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