Recensione

Ty La Tigre della Tasmania

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a cura di Maxnikk

Un posto al sole…Il mondo dei platform 3D è, al giorno d’oggi, quantomeno caratterizzato dalla presenza di alcuni personaggi “ingombranti” come Mario o Sonic che hanno stabilito un determinato standard qualitativo con il quale ogni altra produzione si trova, nel bene e nel male, a fare i conti.Per quanto riguarda la situazione su GameCube solo Rayman è riuscito a ritagliarsi un posto al sole accanto ai mostri sacri di Nintendo e Sega, mentre i pur simpatici Crash Bandicoot e Spyro hanno parzialmente fallito il loro obiettivo.Cerchiamo allora di capire insieme se Ty: La Tigre della Tasmania sia un titolo ricco di qualche interesse per il videogiocatore, oppure rientri in quel mare magnum di prodotti mediocri che poco o nulla hanno da dire.

Ma le tigri della Tasmania non erano estinte?Il protagonista di questo gioco è Ty, una tigre della Tasmania che, allevata da un branco locale, si ricorda solo vagamente della sua famiglia e dei suoi amici e crede di essere l’ultimo esemplare rimasto della sua specie.Dopo aver incontrato un anziano saggio Ty, però, scopre che le altre tigri della Tasmania sono ancora vive, ma intrappolate in una dimensione parallela, il regno di Dreamtime.Il compito del nostro tigrotto sarà quello di scoprire dove si trovano i cinque talismani rubati che apriranno il portale di Dreamtime, situato nel cuore dell’Australia.Per fare questo dovrà attraversare una vasta gamma di location quali foreste pluviali, montagne innevate, deserti e barriere coralline.Lungo la strada Ty incontrerà un gran numero di personaggi, amici o nemici, ispirati ad animali realmente esistenti e originari dall’Australia.Avremo così il cattivo di turno, lo struzzo Boss Cass e la sua accolita di scagnozzi, il simpatico Maurie, il pappagallo che funge da tutor insegnando al giocatore i principali comandi di gioco ed il geniale Julius, una sorta di scienziato pazzoide al quale dovremo consegnare le Uova di Tuono affinché questi possa rimettere in funzion la machina dei talismani.

GameplayL’area di gioco in cui si svolgono le avventure di Ty è suddivisa in macro-aree a loro volta organizzate in un determinato numero di livelli.Oltre ad affrontare i diversi nemici che incontreremo sul nostro cammino ci troveremo a risolvere problemi, affrontare determinate sessioni di gioco che richiederanno particolari abilità (per es. la velocità in corsa) o saremo impegnati in numerosi mini-giochi completando i quali potremo ottenere un Uovo del Tuono (altrimenti ottenibili raccogliendo anche tutti gli oggetti nascosti in ogni singolo livello).La difficoltà media del gioco è molto bassa e raramente il giocatore potrà imbattersi in situazioni senza un’apparente via d’uscita. Certo la varietà è apprezzabile, ma la sensazione generale che ne abbiamo ricavato sa tanto di già visto…Oltre alle abilità proprie come il saper nuotare e combattere a suon di morsi, Ty può fortunatamente contare su quella che è un po’ l’arma simbolo degli aborigeni australiani: il boomerang.Ne esistono di vari tipi e per superare determinati punti del gioco sarà necessario utilizzare il modello giusto (un po’ come avveniva con le diverse tipologie di pugno in Rayman).Detto questo il titolo targato EA non ha molto altro da aggiungere.La semplicità a livello di gameplay si traduce anche in immediatezza a livello dei controlli.Il joypad, infatti, sarà utilizzato normalmente in maniera parziale dal momento che i tasti deputati allo zoom (Z) e alla visuale in prima persona (L) saranno per lo più ignorati.Per il resto il tasto A è deputato al salto, mente il B è dedicato al lancio del boomerang.Molto utile, invece, la croce digitale che dà acceso ad un menu che ci permette di attivare una mappa che indica dove abbiamo già raccolto le Uova del Tuono e le quest già completate.

Grafica Da un punto di vista squisitamente tecnico Ty: La Tigre della Tasmania mostra una situazione mista di luci ed ombre.Le ambientazioni sono ben realizzate e caratterizzate, come pure le diverse situazioni atmosferiche, mentre i modelli poligonali dei personaggi ci sono sembrati quantomeno approssimativi.Le animazioni e le texture non si mostrano certo al livello delle più recenti produzioni per GameCube, come pure i filmati di intermezzo che collegano tra di loro le varie situazioni di gioco.L’aspetto decisamente cartoonoso del tutto non convince pienamente in virtù di una certa povertà di dettaglio e di una qualità generale altalennte, mentre invece abbiamo apprezzato qualche simpatica animazione del protagonista che, in occasione del ritrovamento di un oggetto importante, si esibisce in divertenti pose plastiche.Problemi anche nella gestione della telecamera che in più di una situazione risulta quantomeno approssimativa. Questo non succede tanto nelle ambientazioni più ampie dove comunque svolge più che egregiamente il suo dovere, quanto nelle situazioni più ravvicinate dove non è raro incorrere in problemi di inquadratura che possono inficiare l’azione di gioco.

SonoroMigliore la situazione del comparto sonoro caratterizzato da musiche gradevoli e un po’ retrò dove spicca l’utilizzo di chitarre e percussioni che ben rende la musicalità tipica dell’outback australiano.Il doppiaggio in italiano è più che discreto e gli effetti sonori (lo stormire delle fronte piuttosto che lo scorrere dell’acqua) sono ben realizzati.Ricordiamo, infine, che il gioco supporta il Dolby Sorround.

LongevitàNonostante la presenza di ben 15 livelli il videogiocatore medio non impiegherà molte ore a terminare un gioco che si presenta facile, lineare se non monotono, e senza nessun elemento che lo faccia emergere al di sopra della media.Assente qualsiasi modalità multiplayer.

La simpatia del protagonista

Gameplay immediato e intuitivo

Localizzato in italiano

Nessuna innovazione particolare

A tratti monotono

Assenza di una modalità multiplayer

Longevità e rigiocabilità basse

6.5

Ty: La Tigre della Tasmania è un platform che, a nostro parere, risulta particolarmente indicato solo per i giocatori più giovani che sono alla ricerca di un titolo immediato, caratterizzato da un personaggio ironico e simpatico e da un gameplay semplice e intuitivo.

Chi, invece, da un platform 3D cerca qualcosa di più, sia a livello di realizzazione tecnica che, soprattutto, di longevità e profondità di gioco, farebbe meglio ad indirizzarsi verso Super Mario Sunshine, Sonic Adventure 2 Battle o Rayman 3: Hoodlum Havoc.

Del resto introdurre una nuova mascotte in un ambito già affollato come questo non è cosa facile vista la presenza di diversi “pezzi a novanta” come Mario, Sonic ed altri personaggi che da molti anni ormai hanno catalizzato l’attenzione della comunità videoludica.

Ringraziamo Colin che ha collaborato alla stesura di questo articolo.

Voto Recensione di Ty La Tigre della Tasmania - Recensione


6.5

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