Recensione

Two Worlds

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a cura di Damien

Ai videogiocatori più attenti il nome Reality Pump non suonerà certo nuovo. La software house polacca si era già fatta notare dal pubblico italiano e d’oltreoceano con titoli come Knightshift (Once Upon a Knight nella versione USA), Earth 2140 e rispettivi seguiti. Prendendo in esame soprattutto il recente Earth 2160 e per l’appunto Knightshift si possono notare chiaramente dei tratti in comune: la grafica carina, il sonoro eccellente… e una giocabilità poco rifinita. Bene, secondo voi queste caratteristiche colpiranno anche Two Worlds?

Benvenuti nel piccolo universo di Antaloor!Sembra proprio che gli rpg, cosiddetti “open ended”, debbano per forza rispettare una trama e un universo condito di diversi cliché. In Two Worlds, impersoneremo un eroe (decideremo noi il suo nome) che è alla ricerca della sorella, Kyra rapita da una misteriosa organizzazione. Vi suona nuovo? Bene, e se vi dico che il rapimento ha a che fare con la nostra stirpe che è quella dei ‘prescelti’, e se ci aggiungo che il mondo di Antaloor è stato devastato da orde di orchi famelici al seguito di Aziraal, dio della distruzione? Suona già più familiare, se poi ci aggiungiamo che oltre alla bella sorellina, dovremo salvare capra e cavoli… già, è una storia già sentita numerose volte. E per non farci mancare nulla, l’universo fantasy/mediovale di Two Worlds è esattamente come lo immaginate: piccoli villaggi, grandi foreste, animali selvatici poco ospitali, magie, spade, scudi, nani, orchi e così via. Insomma, non aspettatevi qualcosa di vagamente nuovo e originale, perché altrimenti rimarrete profondamente delusi.

Dadini, carta e penna?Il sistema rpg del titolo Reality Pump pure non presenta grandi differenze dai mostri sacri del genere. Il vostro personaggio, stranamente, è predefinito, nel senso che potremmo sì deciderne sembianze e vestiario, ma la trama rimarrà sempre identica e non ci sarà modo di scegliersi il proprio ‘destino’ come succede di solito nei titoli Bethesda. Oltre alla quest principale, naturalmente ci saranno decine di sottoquest da affrontare: recuperare un oggetto, attivare un portale, salvare un villaggio e così via. Attraverso queste missioni potrete salire di graduatoria in società o nelle varie casate, così da ottenere prezzi migliori, missioni più difficili e così via. Man mano che combatterete accumulerete due tipi di ricompense: punti statistica e punti abilità. I primi possono essere usati per migliorare le caratteristiche principali del vostro personaggio, quali forza, destrezza, vitalità e volontà. Penso sia abbastanza palese a cosa servano le prime tre; la volontà invece rappresenta l’abilità nell’usare le arti magiche, quindi essenzialmente i punti mana che avrete a disposizione. Dopo aver guadagnato un numero sufficienti di punti statistica salirete di livello, guadagnando così diversi punti abilità. Questi potranno essere usati per indirizzare il proprio personaggio nei vari mestieri ‘classici’ (guerriero, mago, arciere e così via); migliorando, appunto, delle abilità generali o speciali, quali per esempio il nuoto, l’equitazione, il danno che provocherete con ogni colpo, la capacità di difendersi con lo scudo e così via. Il sistema magico di Two Worlds presenta una simpatica novità: è costruito su delle carte incantesimo, alcune che rappresentano veri e propri incantesimi, mentre altre sono potenziamenti delle nostre abilità magiche. Le carte ovviamente andranno utilizzate nel solito libro degli incantesimi, a seconda del livello che abbiamo raggiunto e della cerchia magica che rappresentano. Vi sono cinque scuole di magia nel gioco: le consuete Terra, Fuoco, Aria ed Acqua e la Negromanzia. Purtroppo non c’è modo di usarne nessuna all’inizio del gioco, ma dovremmo trovare un addestratore che, dietro compenso, ci renda iniziati della scuola e da lì poi saremo in grado di usare i punti abilità per migliorare le nostre conoscenze.

Elmo, armatura, spada, scudo imbracciato anche di giorno e prudenza, sempre!Veniamo ora alle mani… come avrete immaginato, così come Gothic e Oblivion anche Two Worlds presenta un combattimento stile “hack’n’slash”, cioè si tratta di attaccare a destra e a manca con il tasto sinistro del mouse, tentando di difendersi (col destro) quando sarà necessario oppure mantenendo le distanze se usiamo archi o magie. Non è possibile combattere in prima persona, anche se usiamo quel tipo di visuale, il titolo automaticamente ci rimanderà in terza. Il sistema di combattimento funziona egregiamente, peccato che il tutto sia reso un po’ futile dal fatto che a differenza di tutti gli altri rpg, non è possibile morire. E’ certamente possibile finire i punti salute e passare a miglior vita, ma l’unica cosa che succederà è di essere spediti al punto respawn più vicino per ricominciare, senza alcun tipo di penalità. Tra l’altro mi è anche successo di trovare un branco di lupi famelici vicino al punto dove resuscitavo, di modo che questi continuavano ad ammazzarmi e io continuavo a risorgere, per una buona decina di volte fin quando loro non sono morti! Capirete quindi che usare pozioni o fuggire dai combattimenti non è che sia proprio essenziale, visto che l’unica penalità è la perdita di un po’ di tempo o al limite di strada. Mi sembra una scelta alquanto strana per un gioco del genere, l’unica giustificazione che riesco a trovare è quella di tentare di favorire chi non ha mai visto un rpg in vita sua, e che quindi risparmierà un po’ di arrabbiature, evitando di caricare il gioco ogni cinque secondi ma semplicemente ricominciando. Prima parlavo dell’equitazione, quindi avrete capito che è possibile cavalcare vari tipi di destrieri per rendere gli spostamenti più veloci. Solo che c’è un problema, aggravato da chi è abituato a fare il cavallerizzo in Oblivion: in Two Worlds l’equitazione è presa molto sul serio! Il cavallo quindi si sposta in maniera piuttosto realistica, rendendo i primi viaggi di una difficoltà disarmante: ci vuole un tratto di strada lunga per andare al trotto, tanto spazio per farlo girare di 180 gradi e quintali di pazienza nel combattimento. Nonostante l’euforia iniziale che potrebbe prendervi nel trovare un cavallo abbandonato, inizialmente è preferibile viaggiare a piedi. In molti giochi di ruolo, il problema pecuniario è spesso aggravante e insopportabile; non così in Two Worlds, visto che nel giro di dieci minuti se avete la buona abitudine di raccogliere e rivendere tutto, avrete già raggranellato un buon 1000 pezzi d’oro, che pochi non sono. Il che è rassicurante, certo, ma di sicuro rende il classico ‘scavenging’ dei vari oggetti inutile fin troppo in fretta. Anche perché non potrete raccogliere tutto ciò che vedete, quindi sarete limitati a perquisire i cadaveri o ad aprire forzieri. I dialoghi con gli altri personaggi sono sottolineati da una serie di animazioni forzose e, chiaramente, da una certa tendenza a ripetersi con tutti quegli NPC che non hanno importanza nella trama o che non hanno missioni di sorta da darci.

Mettiamoci una pezza a colori!E veniamo a un lato ancora più dolente del titolo Reality Pump. Navigando su vari forum, ho notato che il gioco tende a comportarsi in maniera piuttosto lunatica: c’è chi dice che non ha avuto alcun problema tecnico, c’è chi dice che scatta come un dannato. Una cosa è certa: se installate il gioco senza alcun tipo di patch, ci sono buone probabilità che incontrerete ben più di un problema. Innanzitutto i filmati; probabilmente non ci sarà modo di visualizzarli, il codec contenuto nel dvd del gioco è sbagliato. Quindi il metodo più veloce di risolvere il problema, è di aprire una delle sequenze video con Windows Media Player e lasciare che sia quest’ultimo a risolvere il problema. Veramente uno scivolone imperdonabile, soprattutto per un gioco del genere. Inoltre se siete possessori di una qualsiasi scheda della famiglia Ati Radeon, senza patch NON ci sarà modo di giocare, inizierete e subito verrete spediti al desktop. D’accordo, fortunatamente il problema è stato risolto in breve tempo, ma davvero nel 2007 non è possibile permettersi queste leggerezze, soprattutto nei confronti di schede video così diffuse! Nel momento in cui scrivo sono già uscite due patch e il titolo è sugli scaffali da neanche una settimana… non certo un gran biglietto da visita, tecnicamente. Se riuscite a superare tutto questo, scoprirete che Two Worlds graficamente non è affatto male, soprattutto per quanto riguarda gli ambienti che, con un uso spropositato di HDR e Bloom effect, si presentano benissimo. Fronde che si muovono al vento, un cielo ben dettagliato, costruzioni in distanza che fanno venire voglia di fermarsi e ammirare il panorama… insomma, gustoso assai. Peccato non si possa dire lo stesso dei modelli dei personaggi, a parte una certa tendenza ad assomigliarsi, non hanno grandi espressioni facciali e sono composti da un numero di poligoni piuttosto basso e cosa ancor più grave soffrono di animazioni piuttosto “legnose”.Discorso completamente diverso per la colonna sonora: un misto di musica epica, anche cantata, che fa davvero una gran figura, riesce quasi a superare i temi epici di Jeremy Soule. Se poi combinate la musica con i bellissimi paesaggi, c’è da sognare ad occhi aperti. Purtroppo per il doppiaggio il discorso è alquanto più deprimente: la qualità è piuttosto altalenante, c’è un certo ripetersi di doppiatori e una svogliatezza generale.

Quale dei due mondi scegliere?Two Worlds è piuttosto difficile da giudicare, è il classico titolo che richiede tempo e pazienza; una combinazione letale per il ‘grande pubblico’. Dopo due patch è ancora tecnicamente instabile, e presenta diversi bugs e leggerezze (tipo il cavallo che si ferma in pendenza e s’inclina come se fosse una tavola da surf) che vorremmo non vedere mai. Però è anche percorso da una vena vitale da non sottovalutare, che v’invita a non andare via, a rimanere per fare un’altra missione, per scoprire un po’ di mondo che ancora non avete visto. Chiaramente è un gioco che posso consigliare tranquillamente solo agli appassionati del genere, vi troveranno pane per i loro denti con un po’ di pazienza e di attenzione.

HARDWARE

Requisiti minimi di sistema:Processore a 2GHz512MB RAMWindows Vista / XPScheda grafica capace di visualizzare shader 2.0Scheda audio compatibile con DirectXLettore DVD-ROM

MULTIPLAYER

Possibilità di gioco in co-op.

– Tante missioni e libertà d’azione

– Grafica piuttosto bella da vedere

– Strepitosa colonna sonora

– Le missioni sono piuttosto banali

– Gravi problemi tecnici

– Scelte di design discutibili

7.0

Two Worlds è un gioco di ruolo che non può competere con i grandi titoli del genere. Oblivion resta indubbiamente su un altro livello e il lavoro di Reality Pump potrà essere apprezzato solamente da chi sarà in grado di sopportare i difetti tecnici e i problemi strutturali descritti durante la recensione. Confidando in future patch per la risoluzione dei bugs più evidenti non ci resta che concludere sottolineando l’elevata qualità dell’ottima colonna sonora, veramente ispirata e che rappresenta sicuramente l’aspetto meglio riuscito del gioco.

Voto Recensione di Two Worlds - Recensione


7

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