Recensione

Twin Peaks 3x15, la recensione

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a cura di Antron93

Meno tre. Il gran finale si avvicina. David Lynch comincia a chiudere alcune storyline e, intanto, porta avanti quelle principali, pronto così a dare una degna conclusione alla serie cominciata ormai venticinque anni fa.

Il ritorno
Venticinque anni. Tanto ci è voluto per arrivare alla conclusione del triangolo tra Nadine, Ed e Norma. Nel frattempo, la signora del Ceppo saluta la ridente cittadina di Washington con l’ultima profezia del suo tronco. Allo stesso tempo, si intrecciano le storie di Cooper/BOB e Richard Horne. Dougie Jones/Cooper, invece, ha il lampo di genio e decide di tentare un gesto estremo pur di recuperare la memoria.
La chiusura del cerchio
Uno dei più grandi rimpianti della serie originale di Twin Peaks è stato quello di non riuscire a chiudere i subplot. Bene o male, in un modo o nell’altro, la storia principale di Cooper era stata chiusa, seppur lasciando l’amaro in bocca alla maggior parte dei fan. Invece le altre storie, quella di Audrey, quella di Nadine, quella di James e così via, erano rimaste in sospeso. In una sorta di limbo. David Lynch voleva dare una chiusura a tutti e in questa quindicesima puntata decide di cominciare da Ed, Nadine e Norma. In questo caso è un lieto fine. Una storia che aveva rappresentato e incarnato pienamente quell’anima da soap opera onnipresente in Twin Peaks.
A tener banco, nemmeno a dirlo, è sempre la doppia storyline di Cooper/BOB e Dougie Jones. Il primo rimane alla ricerca di qualcosa e arriva alla stazione di benzina, luogo più volte visto e citato nel corso della serie e qui, finalmente, incontra Philip Jeffries. La scena tra i due non fa altro che farci ripensare a quanto il ruolo dell’ex agente FBI avrebbe dovuto essere ampio, in realtà. Come detto dallo stessso Lynch, il personaggio, originariamente interpretato da David Bowie, è stato ridimensionato dalla morte del cantante. E così come è successo al Nano, anche Jeffries è stato trasfigurato in un oggetto. Inoltre, all’enorme puzzle Lynchiano va ad aggiungersi una certa Judy, una vecchia conoscenza dello stesso Bob, a quanto pare, e che sicuramente avrà un ruolo fondamentale nelle ultime tre puntate. In più, la partnership con Richard Horne potrebbe riservarci qualche sorpresa. Perchè il Cooper malvagio ha voluto portare con sé il figlio di Audrey?
Infine, sembra che il momento sia arrivato: il risveglio di Dougie/Cooper. Dopo settimane di indizi, di idee e di strani avvenimenti, il fu Dale Cooper sembra aver realizzato che qualcosa non va. Non sono bastate le “cherry pies” e le “damn good cup of coffes”, c’è voluto qualcosa di più, un nome: Gordon Cole. Ora non possiamo fare altro che chiederci: la prossima puntata sarà quella buona? Finalmente rivedremo il Dale Cooper che conoscevamo?

Il possibile ritorno di Cooper

La storyline di BOB

La chiusura dei personaggi di Nadine, Margareth, Ed e Norma

L’assenza di Cole e Albert

La strana gestione della storia di James

8

La quindicesima puntata di Twin Peaks decide di abbandonare temporaneamente le storie dedicate a Diane, Cole e Albert andando a focalizzarsi principalmente sugli altri personaggi. Finalmente arriva la svolta decisiva nella questione Dougie Jones, di cui molti fan si sono lamentati nel corso di queste quattordici puntate, e tutto quanto sembra voler ricondurre i protagonisti là dove tutto è cominciato. Twin Peaks è e rimane il centro della serie e David Lynch sta lentamente ricollegando i pezzi del puzzle, travolgendoci con le sue idee estemporanee e brillanti. Per dare una degna chiusura a tutti quei personaggi, che ormai sono diventati cult, amati dal pubblico ma non necessari alla narrazione, il regista statunitense decide di dedicare loro una parte fondamentale della puntata. Magari non saranno più utili alla narrazione, magari non lo sono mai stati, ma sono entrati nel cuore dei fan e meritavano di avere un finale chiuso e, perchè no, lieto.

Voto Recensione di Twin Peaks 3x15, la recensione - Recensione


8

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