Recensione

True Crime: Streets of LA

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a cura di pWi

True Crime vs Grand Theft Auto Senza dubbio la saga di Rockstar Games, e con questo mi riferisco ovviamente alla saga dei Grand Theft Auto, ha inaugurato una nuova moda, un nuovo modo di intendere i videogiochi. La possibilità di combinare diversi tipi di gameplay e l’originalità del gameplay stesso sono due elementi che hanno facilitato la scalata verso la popolarità in termini e di critica e di pubblico. Certo, i contenuti forti, spesso chiacchieratissimi, hanno aiutato in tutto questo, rendendo la serie Grand Theft Auto una delle più popolari in assoluto. Non pochi hanno tentato di strappare questo primato a Rockstar Games, ma gli unici che sono arrivati ad un passo dal riuscirci sono i ragazzi della Illusions Softworks con il loro Mafia. Gli altri tentativi si sono risolti in un buco nell’acqua, ultimo dei quali quel Driv3r che ha pesantemente deluso. Anche Activision e Luxoflux tentano adesso di ricreare l’atmosfera goliardica e canzonatoria dei Grand Theft Auto, ma soprattutto di realizzare un gioco divertente, vario e frenetico. True Crime: Streets of LA ha fatto già la sua comparsa su tutte le console di ultima generazione e, con qualche mese di ritardo, arriva anche su PC. Bisogna dire che la valutazione di questo gioco è stata abbastanza controversa nelle varie testate internazionali per quello che riguarda le versioni console. Vediamo come si presentano i vari elementi in questa nuova versione PC, considerando però che l’unica vera aggiunta è quella del supporto multiplayer.

Per proteggere e servire Stavolta, il protagonista della vicenda non è un criminale da quattro soldi, ma un brillante elemento della polizia di Los Angeles. Anzi, per la precisione, del Reparto Operazioni Speciali, o Elite Operations Division (EOD) per dirla all’inglese. Si tratta di Nick Kang, recentemente sospeso a tempo indeterminato dal servizio a causa di ripetuti incidenti, dell’eccessiva violenza e delle continue violazioni di proprietà. In realtà proprio questi elementi contraddistingueranno la figura di Kang, il quale pertanto interpreta la classica figura del poliziotto che non ci pensa su due volte nell’usare le maniere forti. Ben presto Kang viene richiamato nell’EOD grazie alle sue abilità e all’elevatissimo numero di arresti che riesce a garantire. Durante lo svolgersi del gioco scopriremo, inoltre, il difficile passato di Nick e soprattutto quanto riguarda il padre, scomparso per motivi sconosciuti ma, in passato, grande poliziotto proprio come il figlio. Tra gli altri personaggi di rilievo troviamo anche Wanda Parks, il “capo” dell’EOD, l’unica che difende ad oltranza le maniere di Kang. Rosie è, invece, la compagna di squadra di Kang: è lei che deve stare attenta agli eccessi del nostro alter ego. Durante il gioco, la trama viene portata avanti grazie a numerosissime scene di intermezzo, anche più di un paio per missione. Queste restano parlate in inglese, ma i sottotitoli nel nostro idioma ci aiutano nella comprensione. In questi frangenti, si assiste ad un ottima recitazione per quanto riguarda il doppiaggio e ad una realizzazione generale, tutto sommato, godibile. Insomma, tali scene non stancano e anzi si lasciano guardare con piacere.

I crimini di Los Angeles True Crime non appartiene ad un genere ben preciso, né lo si può paragonare strettamente con i Grand Theft Auto. Mentre questi ultimi, infatti, privilegiano la guida e le sparatorie, True Crime include nel suo gameplay altri elementi ancora. I ragazzi della Luxoflux hanno cercato di rendere il gioco il più variegato possibile, cercando di evitare quella ripetitività che nella saga Grand Theft Auto inevitabilmente si riscontra dopo qualche ora di gioco. Sostanzialmente, le missioni possono essere di quattro tipi: sparatorie, guida, stealth e dojo. Queste tipologie vengono intervallate con una buona sequenzialità e, quindi, potrà capitare di dover affrontare, ad esempio, un dojo, poi uno stealth, poi una fase di guida e così via. Inoltre, nessuna delle quattro prevale nettamente sulle altre, quindi è impossibile determinare fra queste il genere al quale appartiene il gioco. True Crime non è un picchiaduro, non è uno stealth, non è uno sparatutto e non è un gioco di guida: insomma, si tratta di quella varietà che i programmatori hanno voluto dare e che abbiamo citato poc’anzi. Passiamo velocemente in rassegna queste quattro tipologie di gioco.Le sparatorie avvengono quando scendiamo dalla macchina e ci ritroviamo a piedi. Nick ha a disposizione due rivoltelle, le quali hanno proiettili infiniti. Si tratta delle uniche armi il quale numero di proiettili è inesauribile, tuttavia sono molto lente e hanno una potenza di fuoco scadente. Se considerate il fatto che durante le sparatorie decine e decine di avversari ci attaccheranno pressoché contemporaneamente, vi renderete conto che le due rivoltelle sono insufficienti. Durante tali sparatorie, infatti, una volta ucciso un nemico, questi ci lascerà la sua arma con i proiettili che non ha utilizzato. Premendo l’apposito tasto (sono tutti configurabili tramite i menu del gioco) Nick con un audace colpo di piede raccoglierà, nel bel mezzo della sparatoria, l’arma lasciata incustodita e con una delle due mani la utilizzerà. Il numero di armi presenti in True Crime è veramente molto elevato: si passa da rivoltelle a Kalashnikov, da M4 a fucili a pompa. Nick è in grado di utilizzare due armi contemporaneamente, indipendentemente dal tipo di arma. Così potrà imbracciare anche un Kalashnikov e un fucile a pompa, cosa in realtà impossibile a causa della pesantezza e della scarsa manovrabilità delle armi in questione. Durante le sparatorie sarà inoltre possibile raccogliere gli immancabili kit di pronto soccorso, i quali fanno crescere leggermente l’energia residua. Molto importante è, inoltre, ripararsi. Nelle locazioni nelle quali saremo chiamati a sparare a più non posso, infatti, ci saranno sempre degli oggetti dietro i quali è possibile ripararsi dai colpi nemici. E’ opportuno anche considerare il fatto che in True Crime praticamente tutto si può distruggere. Questo potrebbe rendere, ad esempio, inutile l’oggetto grazie al quale ci stiamo riparando semplicemente perché è già troppo sforacchiato. Il fatto che tutto quello che ci circonda si può distruggere rende veramente molto spettacolare l’intero gioco. Infatti, questo non capita solamente nelle sparatorie, ma anche in tutte le altre tipologie presenti. Insomma, da questo punto di vista i ragazzi di Luxoflux hanno fatto un lavoro eccezionale. Ultimo elemento di nota delle sparatorie è, infine, legato alla possibilità di rallentare il tempo. Che il gioco abbia qualche elemento in comune con Max Payne, d’altronde, ce lo suggerisce la stessa copertina (ma non si poteva pensare qualcosa che anche minimamente non avesse ricondotto a Max Payne?). Mentre siamo impegnati in una sparatoria, magari quando gli avversari sono veramente troppi per le nostre capacità di fuoco, saltando entreremo nel classico bullet time. In questi frangenti, il tempo rallenterà per i nostri avversari ma non per noi; potremo quindi schivare le pallottole nemiche e mirare gli avversari con più calma. Ovviamente, non potremo usufruire del bullet time quando vorremo, ma solo quando l’indicatore ad esso relativo non è completamente vuoto.A differenza di Grand Theft Auto, la componente di guida in True Crime non è centrale. Come abbiamo detto, questo tipo di missioni si sussegue con linearità alle altre e tutto questo non può essere che un bene per il gioco di Luxoflux. Perché? E’ presto detto. La tipologia di guida di True Crime è veramente poco divertente. Questo dipende da diversi fattori. Velocemente possiamo dire che le macchine sono troppo lente, non rispondono con realismo alla strada e ai vari scossoni ai quali inevitabilmente le sottoporremo e in definitiva sono poche. Inoltre, le strade presentano rettilinei praticamente sterminati. Ora, io non so se Los Angeles abbia queste strade lunghissime, quello che so è che questo rende la guida molto monotona in quanto c’è da sterzare solo per evitare le macchine gestite dall’intelligenza artificiale. Abbandonando i lati negativi, diciamo che di missioni alla guida capiteranno allorché dobbiamo raggiungere un determinato luogo entro un certo limite di tempo, quando dobbiamo scappare da qualcuno o inseguire qualcuno, quando dobbiamo accompagnare un determinato personaggio in un certo posto. Inoltre, tra una missione e l’altra potremo prodigarci nella risoluzione di qualche crimine. In pratica, può capitare che sulle strade di Los Angeles si verifichino degli atti di violenza. Noi saremo avvertiti in tempo di questi avvenimenti e potremo porre rimedio. I crimini sono veramente differenti tra loro, anzi si ha la sensazione di vederne sempre di nuovi. Possono capitare inseguimenti clandestini tra macchine, risse, borseggi, rapine, furti su camion, stupri e così via. Risolvendo un crimine accumuleremo dei punti a seconda di come abbiamo gestito la situazione. Raggiunti i cento punti otterremo un distintivo. Questi ultimi servono per accedere a delle particolari strutture, nelle quali potremo migliorare le nostre abilità nella guida, nelle sparatorie, nei combattimenti. Insomma, risolvere i vari crimini è molto importante e non solo per quanto abbiamo detto fin’ora. Infatti, dall’esito delle nostre azioni dipenderà anche l’esito del gioco stesso. True Crime vanta infatti tre finali diversi, ognuno dei quali subentra in base al nostro comportamento. Se vogliamo il finale “buono”, quindi, dobbiamo uccidere poche persone innocenti, risolvere i crimini con delicatezza, portare a compimento le missioni in maniera pulita.Il dojo è il classico picchiaduro. In questa modalità la telecamera si sposta di fianco ai personaggi impegnati nel combattimento, proprio come in un normale picchiaduro. Nick riesce ad eseguire diverse mosse come pugni, calci, prese e può utilizzare oggetti contundenti che trova sul luogo del combattimento. A questo si aggiungono le mosse speciali, le quali si realizzano con una combinazione di tasti. E’ possibile anche stordire l’avversario; in questi frangenti, utilizzando una combo finale, potremo renderlo definitivamente KO, cosa che ci permetterà di concludere il combattimento a nostro favore anzi tempo. Il combattimento corpo a corpo è abbastanza divertente, anche se può diventare frustrante allorquando siamo chiamati a doverlo ripetere diverse volte per poter avere la meglio. True Crime è, infatti, molto facile nelle prime sessioni di gioco, per poi diventare sempre più difficile. Gli ultimi combattimenti corpo a corpo diventano, pertanto, veramente impegnativi. Concludiamo la nostra disamina delle tipologie di gioco con lo stealth. In queste missioni dovremo procedere in maniera accorta, non facendoci vedere dai nemici. Farsi notare da essi significherà il dover ripetere la missione dall’inizio. Quindi, procedere lentamente e colpire con un colpo di karate (Nick è un esperto in arti marziali) il nemico di turno è fondamentale in questa modalità. L’intelligenza artificiale dei nemici, però, non è certamente all’altezza. Ad esempio, non andranno mai verso la fonte di un rumore se all’ertati e praticamente non si allontaneranno mai dal loro waypoint preconfigurato. E’ vero che queste missioni ricorrono qualche volta meno rispetto alle altre, ma rappresentano certamente il tallone d’Achille di True Crime in quanto si rivelano spesso ripetitive e poco divertenti rispetto al resto e frustranti.

Unica aggiunta: il multiplayer L’unica vera aggiunta della versione PC di True Crime rispetto alle versioni console è il supporto multiplayer. Ci sono ben cinque modalità di gioco differenti in multiplayer: protezione, inseguimento, dojo, maestro di tiro, gara su strada. Ognuna di esse si può affrontare da soli o in squadra per un massimo di quattro giocatori a partita. La modalità protezione ci vede impegnati nello sventare i crimini che si stanno svolgendo sulle strade. Chi arriva per primo e risolve il crimine nel migliore dei modi ottiene più punti e più possibilità di conseguire la vittoria finale. Nella modalità inseguimento uno dei giocatori viene scelto casualmente dalla CPU come sospetto, gli altri devono inseguirlo. Gli inseguitori devono arrestare o uccidere il sospetto entro un certo limite di tempo, il sospetto ovviamente non deve farsi catturare. Nella modalità dojo non ci sono molte differenze rispetto all’analoga modalità single player. Insomma, bisogna picchiarsi a più non posso cercando di utilizzare il più massicciamente possibile le combo. In maestro di tiro il gioco si trasforma praticamente in un deathmatch, di quelli che vediamo abitualmente negli shooter 3D. Ci ritroveremo sulla strada e dovremo cercare di far fuori gli avversari senza farci uccidere. Tutte le caratteristiche delle sparatorie single player sono presenti anche qui, bullet time compreso. Per quanto riguarda le gare su strada si tratta di vere e proprie corse competitive: chi arriva per primo vince. L’host può configurare la partita come meglio crede: può scegliere un circuito già preconfigurato o stabilirlo da sé utilizzando le strade di Los Angeles presenti nel gioco. Di queste modalità quella che ci ha convinto di più è protezione. Si tratta dell’unica modalità veramente originale e, per lunghi tratti, divertente. Ma il problema più grosso non è quello legato alla poca originalità delle altre modalità multiplayer, ma quello relativo ad alcuni problemi tecnici. Per prima cosa i server multiplayer di True Crime non sono moltissimi, abbiamo infatti trovato pochi giocatori disponibili per una partita online. Inoltre, il problema più grosso è legato all’elevatissimo lag. Disponiamo di una connessione ADSL che non ha problemi vistosissimi con gli altri giochi online, in True Crime invece abbiamo riscontrato un lag ben superiore alla media. Inoltre, il gioco in questi frangenti va in slow motion: insomma, comincia a scattare pesantemente rendendo l’esperienza di gioco praticamente insostenibile. Da questo punto di vista, solo una patch ufficiale potrebbe risolvere la cosa.

Ed eccoci alla realizzazione tecnica… Da True Crime non possiamo certamente aspettarci miracoli dal punto di vista tecnico. Si tratta di una conversione dalle versioni console, le quali devono girare su configurazioni hardware ovviamente più deboli di quelle degli attuali PC. La grafica quindi risulta abbastanza datata. Pochi poligoni, texture piccolissime, effetti grafici centellinati o assenti purtroppo sono caratteristiche costanti del motore grafico di True Crime. D’altra parte, abbiamo notato animazioni ben realizzate e modelli poligonali d’impatto. E’ vero che questi ultimi sono molto simili tra loro (sulle strade capita di vedere decine di persone identiche), ma il loro livello di dettaglio è veramente elevato. Tutto questo, inoltre, va molto fluido in termini di frate rate sulla maggior parte dei PC. Pensate che sulla nostra macchina (potete leggere la configurazione in basso) il gioco ha mantenuto una fluidità più che accettabile anche con antialias 4X e filtro anisotropico 8X. Venendo ai lati veramente negativi, dobbiamo addentrarci nel discorso relativo al comparto audio. Ora, se da una parte le musiche di sottofondo sono spesso godibili e le voci dei vari personaggi ben realizzate, gli effetti sono praticamente raccapriccianti. Innanzitutto, le macchine non producono alcun rumore dal motore o dalle sgommate. Questo avrebbe certamente migliorato il feeling nelle sezioni di guida con la nostra vettura, cosa che come abbiamo detto non succede. Inoltre, le voci di gemiti o di soddisfazione dei vari personaggi sono sempre le stesse e male campionate. Dopo un po’ danno veramente molto fastidio e si arriva quasi a preferire di giocare senza audio. Anche nelle sparatorie non si notano evidenti differenze tra il suono prodotto da un’arma piuttosto che da un’altra e, inoltre, il rumore degli spari è troppo basso rispetto a quello delle voci o degli oggetti che si rompono intorno a noi. Ripetiamo, le musiche e il parlato si salvano da questa catastrofe e per questo ci siamo limitati ad un 5 al voto relativo al sonoro, ma il resto rispetto alle ultime produzioni non può che risultare assolutamente insufficiente.

HARDWARE

Requisiti minimi: Pentium III 800 Mhz o equivalente, 128 MB RAM, scheda video con almeno 32 MB di RAM con pieno supporto Transform & Litghting, scheda audio compatibile DirectX 9.0b, 3,1 GB di spazio libero su hard disk.

Sistema di prova: Pentium 4 2,8 Ghz, 1 GB di RAM, GeForce 4 Ti 4200, scheda audio Hercules Game Theater XP.

MULTIPLAYER

True Crime è giocabile in multiplayer tramite LAN o tramite Internet, grazie al servizio GameSpy Arcade. Sono presenti cinque modalità di gioco differenti: protezione, inseguimento, dojo, maestro di tiro, gara su strada.

– Sparatorie molto divertenti

– Ben variegato

– Ripetitivo in alcune circostanze

– Giocabilità da rivedere

– Comparto audio ai minimi storici

– Modalità multiplayer non esaltanti

7.0

True Crime si lascia tranquillamente giocare grazie alle scene di intermezzo che rendono la trama godibile e ad un grado di divertimento che si attesta senza problemi al di sopra della media. Tuttavia, diversi difetti ci hanno costretto a ponderare con attenzione il voto finale. Come abbiamo detto nel corso della recensione, True Crime si presenta abbastanza ripetitivo allorquando si è costretti a ripetere più volte una missione e, in alcune circostanze, anche ingiocabile per un sistema di controllo non eccezionale. In tutte e quattro le modalità, infatti, qualche difetto dal punto di vista della giocabilità affiora sempre e l’aggiunta del supporto al mouse non riesce a migliorare di molto le cose. A questo dobbiamo aggiungere un comparto audio abbondantemente insufficiente soprattutto per quello che riguarda gli effetti sonori. Le modalità multiplayer donano un elemento in più alla produzione, ma alcuni problemi tecnici le rendono, in alcuni frangenti, ingiocabili. In definitiva, True Crime può essere un buon acquisto per chi non ha mai giocato la versione console e per chi ha giocato alla nausea i due giochi della serie Grand Theft Auto. Per gli altri, ci sentiamo di consigliare di aspettare momenti migliori.

Voto Recensione di True Crime: Streets of LA - Recensione


7

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