Recensione

Tropico 4

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a cura di Sidmarko

È sufficiente sintonizzarsi su un qualsiasi canale d’informazione giornalistica per rendersi conto che è tempo di grandi cambiamenti globali. La recessione esiste, ed è una triste verità. In questi mesi Statisti e ministri di Stati Uniti ed Europa sono indaffarati ad emanare manovre finanziare per ripianare i debiti e  rimettere le proprie nazioni in sella al cavallo della crescita economica, ormai in semi-stasi da diversi anni a favore degli stati emergenti come Cina ed India. E se, almeno per gioco, foste voi a prendere le redini di uno stato e decretarne le sorti economico-sociali? Il cardine ludico attorno al quale ruotano i city builder manageriali come Tropico, infatti, è proprio questo. Dopo un buon terzo capitolo uscito nel 2009, che aveva l’aria d’essere un remake del primo, storico Tropico, Kalypso Media ha rilasciato un quarto capitolo che non ha intenzione di stravolgere la formula classica.

Il Presidente della Repubblica della BananeCome da copione, nei panni del Presidente di una sperduta e idilliaca isola tropicale, ci si dovrà giostrare fra i numerosi impegni nella gestione amministrativa e nella costruzione, casupola dopo casupola, della neonata nazione di Tropico. Il compito del Presidente sarà dunque quello di configurare la geometria urbanistica del territorio e decidere in che modo sfruttare le risorse della sua nazione per fornire ricchezza e benessere ai suoi concittadini. Le strade da seguire possono essere molteplici: si potrà puntare sul turismo, ad esempio incrementando le vie di raggiungimento dell’isola tramite la costruzione di aeroporti o moli turistici e, ovviamente, rendendo stuzzicante la meta con attrazioni, hotel lussuosi e prezzi concorrenziali. Sarà possibile ottenere guadagni anche dalle risorse primarie, disseminando l’isolotto di fattorie – in base alle risorse che offre la terra e la sua morfologia – e industrie, ricavando introiti dalle esportazioni con i mercati stranieri. L’ago della bilancia lo farà pendere sempre lo stato di benessere dei tropicani che, se assecondati nelle loro richieste e resi felici, confermeranno il Presidente come loro leader. Da buon city-builder, Tropico 4 si divide essenzialmente fra la costruzione delle strutture e l’organizzazione amministrativa delle stesse, oltre alla gestione socio-politica del paese. Il tutto ruota attorno agli elementi portanti su cui dovrebbe reggersi una nazione democratica, felice e in stato di benessere: il lavoro, le buone abitazioni, la salute, la sicurezza, l’istruzione e un perfetto equilibrio fra natura e mattone. All’interno della rete sociale tropicana, come in ogni società moderna, sono presenti vari substrati che rappresentano fazioni e lobby di vario genere e appartenenza politica come comunisti, capitalisti, nazionalisti o naturalisti. Una delle principali novità di Tropico 4 è proprio rappresentata da alcune piccole richieste – sotto forma di missione – che vengono effettuate proprio da questi gruppi di abitanti, che chiederanno, ad esempio, la costruzione di una chiesa, oppure l’incremento del rispetto alla natura o, ancora, maggiore possibilità di lavoro. Uno stratagemma per entrare nelle grazie di una fazione è l’utilizzo degli editti, che però difficilmente faranno contenti tutti i gruppi sociali. Ad esempio, rendendo gratuite le abitazioni accontenterà i comunisti, ma manderà su tutte le furie i capitalisti. A voi la scelta su chi avere dalla vostra parte, anche in relazione alle future elezioni!
Tropico 3.5?Tra le novità di maggiore rilievo, spicca senza ombra di dubbio la maggior attenzione che gli sviluppatori hanno voluto concedere all’aspetto politico e alle relazioni internazionali. A testimonianza di quest’aspetto, vi è la presenza del palazzo dei ministri che, una volta completato, darà la possibilità di scegliere un abitante di Tropico ed eleggerlo come Ministro di uno dei cinque organi principali: interni, educazione, difesa, affari esteri ed economia. La loro presenza fornirà utili consigli per la promulgazione di editti, interessanti risvolti sulle varie fazioni e anche sui rapporti con i paesi stranieri. Oltre a Stati Uniti e Russia, saranno presenti pure Cina, Europa e Medio Oriente, fornendo dunque un contesto a più ampio respiro delle influenze esterne. A ciò si aggiunge un sistema di interazione con questi ultimi più approfondito (lo stesso “a missioni” appena descritto delle fazioni), che prevede scelte politiche come sostenere o meno un paese straniero rispetto ad un altro di fronte ad attacchi mediatici o militari, oppure fornire supporto economico su richiesta, con conseguenti effetti sui rapporti e, di riflesso, sulla’ economia isolana. Tra le altre minori aggiunte, sono state inserite nuove costruzioni, come il centro commerciale, l’acqua park, nuove strutture per l’intrattenimento e inedite catastrofi naturali con l’interessante possibilità di reagire all’evento catastrofico per cercare di circoscrivere i danni a discapito del portafoglio, oppure lasciare che il disastro colpisca senza nessun tipo di intervento riparatore.
L’alba su TropicoIl comparto tecnico è forse uno degli aspetti più eclatanti della mancata evoluzione di Tropico 4. Il motore grafico è infatti lo stesso del terzo capitolo e anche il colpo d’occhio generale restituisce le medesime impressioni visive. Tuttavia, merita un plauso l’ottimo lavoro di ottimizzazione che ha reso questo capitolo molto più gestibile e stabile, a parità di hardware. Inoltre, è presente qualche piccola chicca grafica in più, come una superiore pulizia generale e l’ombra creata dalle nuvole sovrastanti l’isola. Un buon lavoro di restyling è stato fatto anche per quanto riguarda l’interfaccia di gioco, che si presenta molto più snella e navigabile. Ottime come sempre le musiche a tema caraibico, anche se leggermente meno ispirate rispetto alle tracce ascoltate nel precedente capitolo. Purtroppo, ad ora, è del tutto assente una localizzazione in lingua italiana, sia scritta che orale, nonostante l’ottimo lavoro svolto nella conversione di due anni fa. Un vero peccato, anche perché in questo modo solo chi conosce abbastanza bene l’idioma inglese può apprezzare la dilagante ironia del gioco e dell’immancabile speaker radiofonico. Le modalità di gioco presenti non si discostano dal predecessore e si annoverano la classica campagna singola composta da 20 missioni, le mappe extra strutturate come un’esperienza di gioco libera e la modalità challenge in cui è possibile creare e condividere delle piccole missioni online ora grazie ad un map editor piùcompleto.

HARDWARE

Requisiti Minimi:
Sistema operativo: Windows XP SP3 (32-bit), Vista / 7 (32 or 64-bit)Processore: 2 GHz Dual Core CPUMemoria: 1 GB RAMHDD: 5 GB di spazio libero su HDScheda video: Shader Model 3.0 (Geforce 6600 o superiore, Radeon X1600-Series), 256 MB, DirectX 9.0c

Requisiti Raccomandati:Operating System: Windows Vista / 7 (32 or 64-bit)Processore: 2 GHz Quad Core CPUMemoria: 2 GB RAMHDD: 5 di spazio libero su HDScheda video: Shader Model 3.0 (Geforce 8800 o superiore, Radeon HD4000-Series o superiore), 512 MB, DirectX 9.0c

– Meccaniche di gioco sempre immediate e divertenti

– Buona ottimizzazione del motore grafico

– Sistema politico e rapporti internazionali migliorati

– Mancano delle novità di rilievo

– Localizzazione in italiano assente

– Un sequel che ha l’aria d’essere una grossa espansione

6.5

La struttura portante di Tropico 4, così come la precedente iterazione, ricalca pedissequamente il dictat del primo capitolo, evitando di immettere novità troppo forti e che avrebbero potuto snaturarne la serie. La filosofia adottata è comprensibile, ma impedisce un inverdimento del gameplay che, seppur solido, divertente e collaudato, inizia a sentire il peso degli anni. Allo stesso modo, le novità, seppur di flebile incidenza sull’esperienza globale, ci sono, ma a lungo andare il loro peso si fa sentire sempre meno. In definitiva, la differenza di gioco rispetto a ciò che abbiamo provato due anni fa è veramente troppo poca per un sequel che si rispetti. Rimane un buon acquisto per i fan dei city builder, di cui rimante comunque uno dei migliori esemplari (e anche uno dei pochi), ma i videogiocatori che hanno già a casa una copia di Tropico 3 farebbero bene a pensarci due volte prima di passare all’acquisto.

Voto Recensione di Tropico 4 - Recensione


6.5

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