Recensione

Trials of the Blood Dragon

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a cura di Filrekt

Il nuovo spin-off del famoso franchise sviluppato da RedLynx potrebbe essere definito come il figlio tra un pilota di motocross e un cyborg arrivato direttamente dagli anni ‘80, dotato di fucile laser a cavallo di un enorme mostro sputa melma. Stiamo parlando di Trials of the Blood Dragon, titolo annunciato e uscito durante la conferenza E3 di Ubisoft di quest’anno. Il gioco è una fusione tra le dinamiche del famoso brand Trials e l’altrettanto famoso DLC stand alone di Far Cry 3, Blood Dragon. Il risultato è un gioco dai tracciati folli, con personaggi che sembrano usciti da un video musicale pop americano degli anni ’80 e nemici che spaziano da vietnamiti ad alieni fino ad arrivare a enormi draghi fluorescenti.
Chi ha detto comunismo?
Rex Colt, tornato a casa dopo anni in missioni, si sposa e dà alla luce a due figli: Roxxane e Slayer; subito dopo sparisce nel nulla, assieme a sua moglie. I figli crescono e seguono le orme del padre, arruolandosi nell’esercito e sottoponendosi a modifiche chirurgiche, facendosi innestare arti e potenziamenti cibernetici. È cosi che inizia la nostra storia in Trials of the Blood Dragon, coinvolti in un nuovo conflitto contro i comunisti nella Quarta Guerra del Vietnam, che ci porterà in posti esotici come Marte e la sua versione dell’inferno, pianeti abitati da insettoidi-vietnamiti da distruggere, templi alla Indiana Jones che custodiscono manufatti preziosi e un Giappone pieno di kawaii-girl, castelli feudali e ninja.
Saremo bombardati continuamente da citazioni di film e videogiochi, programmi e mode degli anni ’80 che aiuteranno a infoltire la folle trama, raccontata da brevi sequenze animate tra un livello e l’altro. La campagna conta poco più di 30 missioni, che potranno essere portate a compimento in 5-6 ore, se non si presta molta attenzione ai risultati a fine gara. Il gioco diventa più difficile e lungo se invece voleste trovare tutte le chiavi per la cassaforte segreta e riempire l’album di figurine, dovendo ottenere un punteggio molto elevato alla fine di ogni tracciato. Si sente la mancanza del multiplayer, sostituito da un sistema di classifiche online, il quale però non è sufficiente a invogliare il giocatore a continuare una volta completato tutto.
Freedom on the way!
La peculiarità di Trials of the Blood Dragon è data dalla fusione di due saghe tanto diverse, che ha permesso agli sviluppatori di potersi sbizzarrire, andando ad aggiungere alcune dinamiche che non sono mai state presenti negli altri titoli Trials. Uno di questi è per l’appunto la presenza di due personaggi principali, con personalità differenti e diversi modi di affrontare le varie missioni: Roxxane è dotata di grande intelligenza, ha un approccio stealth ed è colei che pianifica nel dettaglio tutte le missioni; Slayer, invece è il classico ragazzino avventuroso che si butta nella mischia senza pensarci troppo e preferisce far saltare in aria tutto quello che incontra piuttosto che somigliare alla sorella. 
Durante la nostra lotta per la salvezza della Terra guideremo, oltre alle classiche motociclette e BMX, carrelli da miniera capaci di acrobazie immaginabili e jet pack per combattere l’assenza di gravità durante le nostre imprese nello spazio. Un ulteriore veicolo a nostra disposizione sarà un enorme tank, con il quale sarà impossibile morire (a meno che non cadiate in un bel burrone) e che azzererà la difficoltà. 
La guida dei mezzi rimane fedele alla fisica dei titoli precedenti, dove dovevamo frenare o accelerare nei momenti giusti, il tutto muovendo in avanti o indietro il baricentro del nostro pilota, per poter eseguire frontflip e backflip spettacolari. Nel caso non fossimo precisi durante queste manovre, i nostri poveri eroi finiranno per dare craniate a terra, facendoci ritornare al checkpoint più vicino. Un’altra aggiunta interessante è quella del rampino, che ci dà la possibilità di aggrapparci su appositi appigli e prendere lo slancio per superare precipizi o salire su piattaforme altrimenti irraggiungibili. 
Imagine Dragons
Tutto questo basterebbe per rendere Trials of the Blood Dragon un ottimo prodotto, ma le cose si sono complicate andando ad aggiungere sezioni platform a piedi, che interrompono il ritmo nel suo complesso. A snaturare il tutto si aggiunge anche uno scomodissimo sistema di shooting che si comanda tramite analogico destro, che complica un po’ il gameplay. Non immaginate quanto sia difficile guidare giù da un palazzo che sta esplodendo, eliminando tutti i nemici che ci si parano mentre si fa manovra in aria per non schiantarsi. 
Per quanto riguarda il comparto tecnico, questa esplosione di colori fluorescenti, pixel ed effetti anni ’80 risulta vincente, regalando uno spettacolo continuo per gli occhi. Inoltre, possiamo contare su una colonna sonora composta da musiche elettroniche e pop molto avvincenti, che ci accompagnano nelle missioni risultando sempre appropriate alle situazioni.

– Tracciati folli e molto divertenti

– Comparto tecnico ben riuscito

– Ambientazioni e trama convincenti

– Mancanza di multiplayer e sfide create dalla community

– Sistema di shooting che va a complicare il gameplay

– Momenti platform che nel complesso spezzano il ritmo

6.5

Trials of the Blood Dragon è un gioco che riuscirà a sorprendervi più di una volta. L’originalità dei tracciati e il loro livello di follia vi faranno divertire per 5/6 ore, facendovi guidare mezzi assurdi in situazioni ancora più assurde. La trama riuscirà a coinvolgervi e a spingervi a voler sapere altro, strappandovi qualche risata per le svariate citazioni a film o videogiochi culto degli anni ’80. Se siete fan della saga, questo episodio non può mancare alla vostra collezione. Nel caso foste dei neofiti, considerato il costo di soli 15€, potrebbe essere una buona occasione per scoprire questo brand.

Voto Recensione di Trials of the Blood Dragon - Recensione


6.5

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