Recensione

Transformers: La battaglia per Cybertron

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a cura di Zephiro

Dopo due episodi non troppo entusiasmanti, voluti in larga parte per catturare al volo il successo dei rispettivi film al cinema, Activision tenta di dare al celebre marchio Hasbro una nuova veste, più curata ludicamente, più profonda ed in linea con gli standard attuali. Slegatosi dal peso ingombrante delle controparti cinematografiche, il team di sviluppo ha potuto dare un’ impronta più matura alla serie, pescando direttamente dalla serie animata originale integrandola con una formula di gioco collaudata ed avvincente. Il risultato? Scopritelo in queste righe.

La battaglia per CybertronIn un futuro imprecisato il pianeta madre dei Transformers, Cybertron, è ormai dilaniato da una guerra che, paradossalmente, vede nella propria salvezza, la sua distruzione lenta ed inesorabile, da parte delle due storiche fazioni rivali. Da un lato i prepotenti e avidi Decepticon intenti a primeggiare con la forza ed imporsi sulla restante popolazione, dall’altro i coraggiosi Autobot legati indissolubilmente alla pace e alla giustizia ad ogni costo. Lo spunto che fa da filo conduttore per tutta la trama, infatti, è proprio questo dualismo, questa rivalità accesa che potrete assaporare al meglio nelle vesti di entrambi i lati. Al centro di questi scontri ci sarà il ritrovamento da parte di Megatron di un materiale raro e potentissimo, l’Energon Oscuro, che il signor dei Decepticon non esiterà a trasformare in un arma micidiale grazie al quale porre fine al conflitto. Uno dei punti di forza di questo Transformers risulta essere la possibilità di vivere la vicenda da entrambe le parti, ognuna con le proprie convinzioni, le proprie motivazioni e propri metodi. Calarsi nei panni dei Decepticon fa capire il loro punto di vista da “cattivi” intenti solo a porre fine al conflitto. Il destino del pianeta, tuttavia, non è altrettanto chiaro finchè non si arriverà al termine di entrambe le campagne, suddivise ciascuna in cinque capitoli. Sin dall’inizio sarà possibile scegliere con quale fazione iniziare la storia, cambiandola al termine di ogni capitolo, lasciando al giocatore la completa scelta su come proseguire nella narrazione. Tale duplice aspetto creerà emozioni a volte contrastanti, poiché non esisterà mai un distacco completo dalla fazione avversaria, mescolando gli intrecci narrativi in un continuum ben orchestrato seppur non molto originale. Al di là dell’aspetto meramente narrativo, la scelta dei capitoli nasconde in sé un altro elemento importante, ovvero la selezione del personaggio con cui giocare. Sia nei panni degli Autobot che dei Decepticon, sarà infatti possibile scegliere con quale membro del team affrontare gli eventi in corso per garantire al gameplay una flessibilità maggiore poiché ogni scelta comporterà un differente set di abilità specifiche per ciascun personaggio. Nonostante i buoni propositi, purtroppo, tale opzione si rivela ben presto soltanto fine a sè stessa, poichè non esiste nessun valido motivo per preferire un personaggio ad un altro se non la simpatia. Le diverse abilità a disposizione finiscono col passare in secondo piano a fronte di una struttura di gioco non troppo votata a strategia e tatticismi, ovvero quella del classico sparatutto in terza persona senza troppi fronzoli in termini di meccaniche. La scelta di tale schema risulta essere una naturale evoluzione per descrivere al meglio la guerra e gli scontri con cui avrete a che fare che sfoceranno spesso in lotte forsennate e disperate.

Sparare, sparare e ancora sparareCome detto in precedenza, Transformers : La battaglia per Cybertron si presenta nella forma ludica di un tipico sparatutto in terza persona, frenetico, avvincente e con un ottimo sistema di controllo. Sparare, schivare e saltare con i bestioni mutanti si rivelerà estremamente semplice ed avvincente, permettendo di avere il controllo totale del nostro avatar. Una volta scelto il personaggio da guidare, la restante parte del team sarà affidato ad una IA attenta e ben ideata che non farà mai lamentare l’assenza di un vero giocatore a gestirla. Ottimo dunque il feeling con i comandi di gioco, ottima anche la parte relegata alla cpu ed ottimo anche il bilanciamento degli scontri, mai troppo semplici e neppure troppo banali. Nel complesso questa incarnazione funziona a dovere regalando un ritmo frenetico ma sostanzialmente invariato, che rappresenta una delle poche debolezze del prodotto Activision.Come nella più classica tradizione degli sparatutto (in terza persone e non) per la maggior parte del tempo il vostro obiettivo sarà quello di distruggere semplicemente tutto quello che avrete dinnanzi e ostacolerà il vostro cammino. In un ottica puramente bellica, questa struttura rigida ha anche un suo senso logico, tuttavia l’azione a schermo da avvincente ed epica, al lungo andare potrebbe risultare fin troppo limitata. Nonostante sia possibile cambiare armi e scegliere un personaggio diverso fra tre all’inizio di ogni capitolo, il succo del gameplay resterà immutato, andando a cozzare inevitabilmente con le possibilità offerte in termini di abilità che risulteranno pressocchè inutili. Avere un colpo da mischia dirompente o un turbo sempre attivo per schivare garantirebbero sulla carta un buon potenziale per diversificare il gameplay, tuttavia non esiste una struttura di gioco sufficientemente articolata da giustificare nessuna scelta a favore di altre. Peccato perchè con un po’ di attenzione in più il titolo sarebbe risultato ancora più godibile di quanto lo è già. Altro feature posta in secondo piano rispetto al potenziale che avrebbe rappresentato, è proprio la caratteristica maggiore dei Transformers, ovvero la possibilità di trasformarsi in tempo reale in un veicolo che sia esso macchina, tir, carro o jet. Anche in questo caso, l’opzione risente della struttura troppo statica degli scontri finendo col perdere una componente che, se meglio sfruttata, sarebbe stata sicuramente un asso nella manica. Trasformarsi servirà soltanto per raggiungere la meta prefissata in una minore quantità di tempo, senza trovare una vera ragione d’esistere nell’economia del gemaplay. Saranno questi due aspetti i punti sui quali si dovranno concentrare maggiormente gli sviluppatori per non sprecare quanto di buono hanno saputo dimostrare ad oggi.

Comparto TecnicoRiuscire a trasporre il senso di decadenza e pericolo imminente distaccandosi al contempo dal suole Terrestre dei giochi precedenti non era un’ impresa facile, tuttavia il lavoro svolto dagli artisti e designer di High Moon Studios risulta essere molto convincente e contribuisce ad accrescere l’immedesimazione del giocatore nelle vicende narrate. l’impatto grafico generale è buono, riproducendo uno stralcio di Cybertron davvero affascinante e ben caratterizzato nelle sue strutture metalliche aliene e le sue architetture futuristiche. Buoni nel complesso anche i modelli poligonali che pur senza far gridare al miracolo per dettagli e qualità, riescono a non risultare mai statici o obsoleti. Dove il titolo perde un po’ di colpi è nel livello di dettaglio generale, in alcuni casi davvero povero, e nel comparto texture che non brillano per intensità e definizione. La scelta di avere una palette dai toni grigi e cupi è data dal ricreare visivamente il senso di angoscia e desolazione che permea tutta l’atmosfera del gioco, tuttavia una maggiore varietà di ambientazioni avrebbe sicuramente giovato per non scadere in un deja-vu videoludico pericoloso. Ottime le animazioni che restituiscono al giocatore la sensazione realistica di manovrare uno dei colossi Hasbro senza mai sacrificare la giocabilità. Ciò che non permette al titolo Activision di decollare è un livello di definizione non altissimo che potrebbero far storcere il naso ai giocatori più esigenti da questo punto di vista; c’è da dire però che data l’azione frenetica in cui vi troverete a destreggiarvi, sarà anche difficile notare certe lacune se non ci si sofferma appositamente. Il lavoro svolto dal celeberrimo Unreal Engine è di ordinaria amministrazione, regalando alti e bassi senza però mai scadere in incertezze anche nelle situazioni più affollate. Nonostante qualche piccolo neo tecnico, in particolare un fastidioso seppur impercettibile tearing ed un caricamento texture a volte incerto, Transformers: la Battaglia per Cybertron riesce nel difficile intento di dare un’anima agli eroi Hasbro ben più viva rispetto a quanto visto in precedenza. Buono il comparto sonoro con un impianto effettistico adeguato, solo accennate le musiche che non sottolineano a dovere l’epicità dei conflitti, ottimo il doppiaggio italiano. Senza pur eccellere in nessun comparto, il lavoro svolto da grafici e programmatori si fa apprezzare soprattutto per il feeling col mondo Hasbro che è stato ricreato in maniera perfetta tralasciando una spettacolarità visiva raggiunta solo in parte che lascia ben sperare per il futuro.

Modalità di giocoSe il single player lamenta una varietà tecnica e strutturale non elevata, il multiplayer invece risulta essere coinvolgente e sufficientemente profondo grazie a diverse modalità. Accedendo alla componente cooperativa online, il titolo acquista immediato spessore potendo vivere l’intera campagna in compagnia di altri due amici pronti ad aiutarvi in tutte le occasioni. Sorvolando sulla campagna, il gioco mette a disposizione altre meccaniche classiche per aumentare il divertimento offerto nel lungo periodo, ovvero una modalità Escalation e diverse opzioni competitive. La prima ripropone in salsa Transfomers il tipico schema “team vs nemici sempre più numerosi e agguerriti”, dando in alcuni casi la sensazione di trovarsi dinnanzi ad un survival piuttosto che ad uno shooter classico. Per respingere le ondate di nemici sarà necessario distribuire equamente le risorse a disposizione in termini di proiettili, armi ed energia, sarà possibile comprare equipaggiamenti di soccorso raccogliendo l’energon rilasciato dai nemici caduti. Seppur non brilli certo per originalità, tale modalità crea un piacevole diversivo soprattutto giocata in cooperativa fin a quattro giocatori. Il comparto competitivo nel complesso non offre nulla che non si sia già visto in produzione analoghe, con Deathmatch, Catch the Flag e varianti sparse. Buona la possibilità di guadagnare livelli e personalizzare il proprio stile di combattimento grazie a perks sbloccabili con l’esperienza, tuttavia anche in questo caso si sarebbe preferita una maggiore varietà di situazioni ed uno studio più attento delle meccaniche. Grazie all’introduzione del multiplayer Transformers : La battaglia per Cybertron riesce a convincere e farsi giocare ancora di più sia dai fan che dai neofiti, regalando intense ore online.

– Campagna interessante

– Multiplayer profondo e divertente

– Atmosfera interessante

– Gameplay a tratti ripetitivo

– Graficamente solo discreto

8.2

Transformers: La battaglia per Cybertron rappresenta senza dubbio un ottimo primo episodio di un nuovo ipotetico ciclo. Visto in quest’ottica il prodotto lascia ben sperare per il futuro lasciandosi giocare piacevolmente senza brillare troppo. Sganciandosi dalla stretta pericolosa dei Tie-in, High Moon Studios ha potuto dare una svolta al gameplay pur peccando di banalità in alcune scelte. Nonostante i difetti citati, dovuti soprattutto ad una formula non propriamente varia, il titolo targato Activision, riesce a divertire per la maggior parte delle ore di gioco, gettando così solide basi sul futuro. Il nostro augurio dunque, è quello di dare il benvenuto ad una nuova serie che dovrà migliorarsi in futuro per garantire, ai fan e non, un prodotto all’altezza della fama del marchio.

Voto Recensione di Transformers: La battaglia per Cybertron - Recensione


8.2

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