Total Overdose
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a cura di Stefy
Uno sguardo distratto a Total Overdose ci porta a pensare come il team Deadline Games si sia ispirato ed abbia voluto emulare il colosso firmato Rockstar, ma un’occhiata più attenta ci mostra caratteristiche, anche se non originali, che in ogni modo lo differenziano dai tanti titoli ispirati a GTA, rendendolo unico nel suo genere.
C’era una volta in Messico…
Tommy Cruz, agente della DEA, è ferito in una missione sottocopertura in Messico, il suo obiettivo è quello di scoprire cosa è successo veramente al padre, anche lui agente morto durante un incarico proprio nel caliente territorio messicano. Fatto sta che Tommy ora non può più portare a termine il suo compito, e, essendo ad un passo dalla verità, coinvolge suo fratello gemello, Ramiro, la classica pecora nera della famiglia, per continuare le indagini ed infiltrarsi tra la malavita locale. Per l’occasione Ramiro viene fatto uscire dalla prigione per poi partire per il Messico sotto copertura. Tale condizione sembra non pesargli troppo, infatti, nonostante lavori per la legge, egli affronterà le diverse missioni alla sua maniera.
Inseguimenti e sparatorie tra le sabbie messicane…
Giunti in Messico ci troveremo liberi di scorazzare nei quartieri della provincia messicana, colpisce quindi subito un’impostazione alla GTA, ma qui non avremo tutta la libertà del titolo Rockstar. La città è Los Toros, molto più piccola di quelle di GTA, suddivisa in quartieri purtroppo separati tra loro da caricamenti abbastanza invadenti. Le strade brulicano di passanti tutti clonati e con un’intelligenza molto al di sotto della media. I veicoli sono tanti e tutti da trafugare o estorcere ai poveri messicani.Nella città troveremo rampe per spiccare salti e guadagnare soldi, oppure potrete recarvi alle postazioni per le missioni extra tutte segnalate sul radar con una stellina.Tali sub-quest non hanno nulla a che fare con la trama principale. In queste sfide ci sarà chiesto di portare a termine compiti diversi: uccidere un tot di nemici, recuperare oggetti o corse attraverso checkpoint prima che finisca il tempo. La ricompensa varia secondo la difficoltà ma potrete trovare in ogni caso molti bonus per aumentare la resistenza, la vita, oppure sbloccare le “mosse loco”. Tali azioni sono attivabili tramite icone e ognuna di esse è utile per uscire da una situazione di pericolo: ad esempio abbiamo la “pistola d’oro” che uccide all’istante una persona anche a lunga distanza, oppure c’è “El Mariachi”, una pratica custodia per chitarre che all’occorrenza ci sarà utile per sforacchiare nemici. Per ottenere facilmente tali mosse basta eseguire delle combo di uccisioni entro un determinato tempo e soprattutto rendere la sparatoria il più spettacolare, letale e cattiva che mai, più si è rapidi, e più la combo è lunga, maggiore sarà il risultato finale. Parlando di sparatorie queste ci riportano alla mente Max Payne, di cui sono riproposte anche le acrobazie e il bullet time.Il sistema di controllo è quello del classico sparatutto in terza persona con un sistema di mira ben realizzato e, anche se la puntamento è automatico, è possibile mirare anche manualmente, ad esempio nel caso di un tuffo in slow-motion si può roteare la mira a piacimento e colpire più nemici alla volta.Altra idea presa in prestito è la possibilità di “riavvolgere il tempo”, da usare quando le cose si mettono male, quando si vuole ritornare in vita o se si vuole effettuare una combo perfetta. Non dimenticatevi di usare anche i muri per effettuare acrobazie sempre in stile Prince of Persia.Come già accennato avremo a disposizione diversi tipi di veicoli, dalle macchine ai trattori, dalle jeep ai carretti di taco’s, ma la loro guida è penalizzata da un controllo troppo semplicistico, incapace di darci soddisfazioni ma solo frustrazione… per fortuna di sezioni a loro dedicate ne sono poche. Inoltre, come già accennato, l’I.A. delle persone è sotto la norma: assisterete spesso ad individui che si lanciano sotto le ruote delle auto in corsa o contro i muri senza alcuna ragione, potrete pestarli e derubarli senza che ci sia un benché minimo accenno da parte loro. Oltre a questo sono stati riscontrati diversi bug, quali persone che per camminare usano la lievitazione, oggetti galleggianti nell’aria, i soliti arti che si bloccano nei muri, e poi, come GTA insegna, il cambiamento atmosferico qui non esiste: è sempre giorno.In sostanza Total Overdose si lascia giocare, grazie alla buona gestione delle sparatorie e all’amalgama dei generi ben fatta. A questo aggiungiamo l’umorismo, anche se a volte tirato all’estremo, ed il gioco è fatto.
Guarda e ascolta, chico!
Dal punto di vista grafico gli sviluppatori non si sono impegnati tanto: modelli poligonali schematici e texture mediocri faranno capolino sullo schermo, regalando una visione non molto gradevole all’utente. Mentre buoni restano il dinamismo, il design dei personaggi e gli effetti speciali. I fondali risultano abbastanza poveri di dettagli, ma sorprendono nella varietà: passremo infatti dalla giungla Inca alla zona industriale, al porto, rendendo l’esperienza mai uguale a stessa. Il comparto audio si rivela ottimo sotto ogni punto di vista, e anche il doppiaggio, anche se con qualche sbavatura, resta buono. Le colonne sonore contribuiscono a creare un’atmosfera più comica alle gesta di Ramiro: una compilation di brani hip hop in lingua madre, unite alla cultura musicale messicana, regalano vivacità e grinta a chi sta giocando.
– Ottimo sonoro
– Divertente
– Sparatorie spettacolari
– Umorismo messicano
– Grafica mediocre
– Modello di guida insoddisfacente
– Intelligenza artificiale sotto la media
6.5
Concludendo Total Overdose è spassoso ed immediato, una combinazione d’idee esplosive che lo differenzia un po’ dai tanti titoli ispirati a GTA. Un gioco che premia la sparatoria più teatrale e devastante in modo ironico, incita alla strage con combo e munizioni in quantità industriali. Definirlo un capolavoro è impossibile: tecnicamente fatto male ma da premiare per l’azione ad alto grado d’adrenalina. Consigliato a chi è in cerca di azione senza troppi fronzoli.
Voto Recensione di Total Overdose - Recensione
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