Tony Hawk's Underground
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a cura di umbojami
Creare un videogame di successo è un’operazione particolarmente complessa perché implica la non facile impresa di convincere pubblico e critica, spesso non in accordo tra loro. Riuscire a ripetersi poi è ancora più difficile perché bisogna tenere alto il livello di creatività senza rinnegare la natura della serie; se a ciò aggiungiamo che il titolo in questione è uno sportivo, allora sono davvero poche le softwarehouse che nel corso degli anni si sono dimostrate all’altezza. Tra queste certamente troviamo Activision e in particolare i ragazzi di Neversoft, che al tempo della Playstation fecero uscire un gioco di skateboard con licenza ufficiale data da Tony Hawk. Fu subito rivoluzione e il gioco avrebbe poi avuto quattro seguiti – oltre a quelli per console portatile – l’ultimo dei quali intitolato, per sfatare una successione numerica eccessiva e seguire la nouvelle vogue, Tony Hawk’s Underground.La prima vera novità che ci aspetta in questa nuova incarnazione è una storia con un certo spessore che fa da filo conduttore all’intero gioco: creato il nostro personaggio, ci troveremo in una cittadina di periferia del New Jersey dove per tutta la vita abbiamo skateato assieme ai nostri amici; all’improvviso però si presenterà la possibilità di poter far vedere al celebre skater Chad Muska (uno dei molti realmente esistenti presenti nel gioco) ciò di cui siamo capaci e poterci così assicurare una possibilità di avere lo sponsor tecnico e affacciarci al circuito professionale. Da questo momento in poi gireremo moltissime località e assieme ad Eric, un amico, cercheremo di farci onore e di raggiungere la vetta; il tutto passando attraverso contest di vario tipo, denunce, feste con conseguente sbornia e fughe da un paese dell’ex Unione Sovietica, oltre alla rivalità con chi ci volterà le spalle…
American way of life La colonna vertebrale del gioco in singolo è lo Story Mode che ci porterà in immense aree di gioco in cui potremo girare liberamente e quando ci sentiremo pronti basterà avvicinarsi a una delle persone contrassegnate da una stella rossa per poter accedere a singoli obbiettivi. Questi sono caratterizzati da una grande varietà che permette di mantenere sempre la sfida avvincente e mai noiosa. La tipologia certamente più presente è quella canonica in cui saremo chiamati a totalizzare un certo punteggio o a compiere delle acrobazie in sequenza, di difficoltà sempre maggiore. Va detto che, nel corso del gioco, a difficoltà Normal, questo tipo di sfide presenta un’impennata negli ultimi stage che rendono il tutto un po’ frustrante, soprattutto per chi non avesse mai giocato alla serie, richiedendo moltissimi tentativi ed applicazione. Spesso però saremo anche chiamati ad altri tipi di impegni, come cercare oggetti o applicare le tecniche dei trick per fini secondari; sono poi anche presenti sezioni di guida dove saremo al volante di mezzi che spaziano dalle macchine alla Fast & Furious alle limousine, fino ai trattori per la raccolta delle foglie: la fisica dei mezzi risulta piuttosto massimale ma, come diversivo, funziona in ottima maniera! L’aspetto però che risulta più gradito coincide poi con la grande novità del gioco, che permette di scendere dalla tavola e camminare liberamente e per un tempo indeterminato. In particolare, questa aggiunta ha creato tutta una vasta gamma di possibilità che sono state sfruttate appieno nello sviluppare i livelli verticalmente e imponendo al giocatore di arrampicarsi sui cornicioni dei palazzi o di avventurarsi su fili della corrente per raggiungere jump e rail altrimenti inaccessibili.Questa sontuosa varietà è poi agevolata dalla struttura dei livelli che rendono il massimo sulla lunga distanza, riservando moltissime sorprese e aree non inizialmente visibili; se dovessi citare qualche esempio, indimenticabile è il salto da un grattacielo nel livello di Haiti, con tanto di sorvolo di un elicottero ed effetto alla Matrix. Le ambientazioni sono una decina e si andranno a sbloccare con il raggiungimento di un certo numero di obbiettivi; da notare come la scelta sia caduta su luoghi realmente esistenti abbandonando la fantasia, che negli episodi precedenti aveva avuto tanto spazio. Si alternano stage con un’impostazione più volta al pipe, ad altri con più grind; inoltre, alcuni sono più esplorativi e altri meno.Il mondo in cui si svolgono le vicende è popolato da moltissimi personaggi e quelli con cui dovremo interagire sono caratterizzati davvero bene, mostrandoci una grande varietà di personalità americane e non, in ognuna delle quali viene risaltato l’aspetto più ridicolo. Ci troveremo così a dover totalizzare un certo punteggio mentre scendiamo da un carro armato per rendere felice una guardia russa stressata dai difficili ritmi della sua vita. Infiniti poi sono i tocchi di classe di tutti i tipi, come la foto di Lenin che fa le corna o la possibilità di infilare la pallina in una porta da hockey e far scattare le sirene nel livello di Vancouver.
The 900 Sicuramente uno dei fattori più importanti in un gioco che tratta uno sport estremo è la quantità e la varietà di evoluzioni che si possono effettuare. Per fortuna THSU è all’altezza dei suoi predecessori, ampliando anzi la gamma di possibilità, soprattutto con molte più special che si renderanno disponibili dopo aver caricato l’apposita barra. Gli skater a nostra disposizione da subito sono diciotto, tutti realmente esistenti, che gli appassionati non faticheranno a riconoscere (presente anche Bam Margera direttamente da Jackass), ciascuno con le proprie abilità divise in dieci parametri.I controlli sono molto ben calibrati e divisi come di consueto: con il pulsante A potremo “ollare” (saltare) mentre attraverso la pressione o la doppia pressione della B o della Y quando siamo in aria effettueremo rispettivamente un grab o un flip, il tutto ovviamente previa l’inclinazione della levetta analogica o digitale per produrre una rotazione. Stesso discorso vale per i grind, con la differenza che questa volta il tasto da premere è la Y. Sempre in aria torneranno utili i grilletti destro e sinistro che velocizzeranno i movimenti. Abbiamo già detto come sia ora concesso scendere dalla tavola per camminare: ciò viene gestito dai tasti nero e bianco. E’ possibile compiere questa operazione anche quando stiamo effettuando delle combo, in questo modo avremo circa cinque secondi per muoverci e trovare altre postazioni dove guadagnare ulteriori punti da moltiplicare a quelli precedentemente acquisiti. Questo solo per citarne qualcuno, perché le possibilità sono davvero tante e ad esempio potremo anche cambiare pipe mentre siamo in aria attraverso la pressione simultanea dei due dorsali o prendere la spinta su un muro tenendo premuto in giù dopo un ollie. L’immediatezza dei controlli non preclude però grande profondità: ad esempio è stata inserita anche in questo episodio la possibilità di girarsi al temine di una rampa, revert, con una delle leve posteriori, per poi proseguire in manual, muovendo velocemente i tasti direzionale in su e giù. Le scelte quindi sono davvero infinite e senza utilizzare alcun trucco sarà possibile totalizzare punteggi a sette cifre dopo un po’ di allenamento; per questo risulterà molto gradita la sezione Free Skate a cui spesso si accede per il solo gusto di migliorarsi. Come di consueto è disponibile anche una modalità multiplayer sia con una console sia creando un server locale via System Link. Le modalità sono diverse e sono divisibili in due gruppi: le prime in cui l’obbiettivo è quello di assicurarsi il maggior punteggio possibile e quelle in cui invece si dovranno conquistare determinati spazi. Innovativi invece sono il Goal Attack, disponibile solo collegando più console, in cui ogni sfidante deve riuscire a portare a termine gli obbiettivi nel minor tempo possibile, e il divertentissimo Firefight in cui potremo sparare delle palle di fuoco, fino a quattro contemporaneamente, da sotto la nostra tavola con il fine di far cadere gli sventurati che si pareranno davanti a noi! Sentita la mancanza del supporto Live che, inutile dirlo, avrebbe permesso sfide a più ampio respiro e un confronto più completo menomando così gli utenti Xbox a favore di quelli PS2.
Edit worldIl giorno in cui vi sentirete più creativi THSU ci verrà incontro proponendo un editor praticamente infinito. La prima cosa che ci verrà chiesta nello Story Mode sarà quella di creare il nostro alter ego: impresa semplice solo sulla carta, perché i parametri a nostra disposizione sono moltissimi, ciascuno con una marea di possibilità. Assolutamente da rilevare come la cosa più divertente sia sbizzarrirsi con look particolari e improbabili, come arti con ossa in vista o le scarpe da clown; potremo anche applicare dei tatuaggi o dotarci di fasce di borchie oltre a modificare le dimensioni corporee… io dopo un’ora di modifiche ho creato la controparte videoludica di Quentin Tarantino in smoking!Come di consueto poi è disponibile fin dall’inizio l’Edit Park che ora però è più ricco: oltre a tutti gli oggetti, piante, ringhiere, pipe, phone box, e tutto quello che già avevamo apprezzato nei precedenti episodi, ne sono stati inseriti molti altri e si è dato molto più spazio a tutte le rampe che generalmente troviamo in uno skate park. Inizialmente non sarà semplicissimo produrre un’opera interessante, per questo consiglio di prendere spunto dalle arene già realizzate dai programmatori per poi modificarle a nostro piacimento. Estremamente interessante è la possibilità di poter inserire nuovi obbiettivi negli stage già preesistenti o in quelli che abbiamo creato: ciò consente a coloro che ormai hanno raggiunto una padronanza notevole di avere sfide sempre nuove e, qualora ci fossero degli amici, di utilizzare le modifiche anche in multiplayer! Ciò che veramente distingue uno skater è la tavola e, nel gioco, se inizialmente potremo solo acquistarne una all’apposito negozio, quando arriveremo al grado di professionisti, dopo aver sconfitto Slamma Jamma, si renderà disponibile la possibilità di crearci il nostro deck; opzione, questa, molto gradita soprattutto per la sua completezza. Potremo infatti modificare il colore di fondo e poi applicarci delle figure e degli stemmi prememorizzati nel DVD del gioco; il massimo però è inserirci la propria iniziale e magari i marchi delle compagnie di abbigliamento realmente esistenti di cui il gioco ha le licenze.La novità tra gli editor che renderà felice ogni appassionato è però la possibilità di creare dei trick personalizzati partendo da zero. Sarà necessario molto tempo perché per avere un effetto devastante in termini di punteggio è necessario armonizzare tutti i movimenti: potremo decidere la posizione dei piedi, se far eseguire in aria un grab o un flip, la durata e la rotazione; quello che ho riscontrato è che viene tenuta molto in considerazione la fantasia e l’innovazione. Anche in questo caso il collegamento via banda larga avrebbe aperto le nostre opere di vario genere a tutti, ad esempio si sarebbero potute creare nuove ambientazioni con missioni originali che avrebbero rappresentato quasi delle vere espansioni.
Bonus & Extra Per chi scrive siamo di fronte a un gioiello di rigiocabilità ed esplorazione, non solo per le molte modalità e il grado di divertimento costante, dato che nel gioco sono disponibili una serie di aggiunte davvero interessanti. Innanzitutto, come buon uso della serie, si sbloccheranno dei filmati riguardanti la maggior parte degli skater nelle loro evoluzioni più celebri; ci sono però anche contributi dai marchi sponsor ed è sempre disponibile la bellissima presentazione che mischia le immagini ai graffiti. La qualità di tutto ciò è davvero altissima, tanto che potrebbe tranquillamente essere venduto separatamente un DVD dedicato.Altra consuetudine è l’introduzione di alcuni personaggi segreti che ci si può aggiudicare terminando il gioco alle diverse difficoltà e trovando tutti i gap; da me molto gradita è la presenza di Iron Man con tanto di licenza ufficiale Marvel e tavola annessa senza ruote che fluttua nell’aria. Ogni character segreto presenta delle mosse speciali uniche che, se non sono il massimo in termini di punteggio, sono talmente ridicole da strapparvi più di un sorriso.Se poi gli otto stage dello Story Mode e la possibilità di crearne di nuovi non ci bastassero ce ne sono altri quattro segreti: il primo, che si sbloccherà terminando il gioco a qualsiasi difficoltà, è dedicato al gruppo dei Kiss e ci porta nei pressi di un loro concerto; qui, oltre ai soliti elementi che riempiono l’area di gioco, sarà possibile guidare una macchina da deserto nell’apposita pista e quando colpiremo per due volte le lettere che compongono il nome del celebre gruppo rock avremo più di una sorpresa. Gli altri tre invece sono ripresi da THPS2 (Hangar, School 2 e Venice) e hanno subito un restyling pesante per adeguarle alla console su cui girano; a dire la verità il loro raggiungimento è davvero difficoltoso perché si trovano sotto forma di icone nascoste in luoghi impensabili. Il mio consiglio è di cercare su internet – ciò che ho fatto io – perché nulla indica la loro locazione!Last but not the least, terminando con successo tutti i centoventinove goal dello Story Mode avremo accesso a una serie di cheat che modificheranno la fisica o ad esempio, permetteranno di giocare con le versioni infanti dei personaggi o in modalità Rollerskates. In alternativa queste aggiunte possono essere acquisite digitando dei codici, nell’apposita sezione delle opzioni raggiungibile dal menu principale.
Grafica Siamo quindi giunti al più grande neo del gioco che consiste nell’estetica. I poligoni che compongono gli atleti non sono pochi ma nemmeno molti e la loro qualità a livello di texture è piuttosto altalenante; decisamente meglio, abbastanza inspiegabilmente, i personaggi segreti e gli effetti speciali che li accompagnano che, in particolare, in quanto a dettagli sono meglio modellati, mentre brutti sono i veicoli che andremo a guidare perché scarni e poco definiti. Le espressioni dei volti sono buone, anche se poco varie, mentre le animazioni si attestano su ottimi livelli e rendono bene l’idea delle follie che si vanno compiendo.Discorso simile vale per gli stage che, nella loro imponente grandezza, non sono adornati come dovrebbero: mancano in buona parte sulle vetrate i riflessi e anche l’effetto bagnato non è il massimo; una buona notizia per i possessori della console Microsoft è che i colori sono più brillanti rispetto alla versione PS2 e soprattutto le diverse condizioni climatiche ed il passaggio giorno/notte sono più realistici. L’azione nel suo complesso si svolge senza alcun rallentamento anche se in splitscreen.Ottime le interfacce dei menu che propongono diversi temi, da selezionare nelle opzioni, davvero “stilose”, che spaziano dall’Underground fino alle più spudorate dedicate agli sponsor del gioco, passando per quelle di ispirazione fumettistica o musicale. Per quanto concerne i filmati, come già detto, la definizione è stratosferica.
THSU soundtrack Dopo aver descritto la componente meno esaltante dell’opera arriviamo alla vera perla, a quella che credo essere una tra le migliori colonne sonore non originali mai confezionata in un videogame: sono disponibili quasi ottanta canzoni divise tra punk, hip hop e rock. In qualsiasi momento potremo selezionare anche un solo genere e all’interno di questo alcune musiche rispetto ad altre, metterle in ordine fisso o casuale. Per quanto riguarda il punk, la scelta è ricaduta su gruppi non eccessivamente commerciali ma celebri un po’ in tutto il mondo, con alcune delle loro canzoni non più famose in assoluto ma maggiormente significative nel modo dello skate; tra tutti spiccano i NOFX con “Separation of Church and skate” e The Clash con “White Riot”.Quanto all’hip hop, non penso che molti ascolteranno i gruppi che vengono presentati, ma mi aspetto di essere smentito, perché scelti tra quelli che fanno tendenza oltreoceano; ciò non vuole assolutamente dire che i brani siano brutti, anzi la miglior canzone in assoluto del titolo per me è “ Immaginary Places” dei Busdriver.Con il rock, l’omaggio ai Kiss è più che evidente, ci sono infatti ben tre pezzi del loro repertorio: “God of Thunder” (con video), “Lick it Up” e “Rock-N-roll All Night”, che, pur non essendo delle novità, risultano sempre piacevoli e rappresentano un tributo alla celebre band. Per il resto vale il discorso dell’hip hop, per cui sono stati privilegiati prodotti di nicchia.Se poi, per un motivo non comprensibile al genere umano, si decidesse di giocare un titolo simile con una colonna sonora pop alla Britney Spears, si potrà fare anche questo inserendo le tracce sull’hard disk e caricandole. Il tutto con il supporto del Dolby Digital 5.1 davvero ben curato e di grande impatto.Anche gli effetti sono veramente belli e soprattutto divertenti oltre che vari: ogni superficie grindata provoca un diverso rumore e pure gli oggetti più piccoli, come le bottiglie, hanno un’accuratezza notevole. Le voci sono in inglese, purtroppo non sottotitolate, e pronunciate in americano abbastanza stretto; per questo potrebbero provocare dei problemi ai meno smaliziati nell’uso della lingua.
Tony hawk on – line Se siete dei possessori della PS2 avrete la fortuna di poter utilizzare il gioco anche via internet. Le modalità disponibili sono quelle normali del multiplayer e anche il Goals attack e Capture the flag, su X-box disponibili solo via System link, saranno godibili a pieno. Inutile dire che il divertimento cresce a dismisura e con esso la longevità. Il nome e la stima che la serie si è guadagnata nel tempo garantisce un gran numero di utenti in rete e poter sfidare persone da tutto il mondo da una grande soddisfazione anche se parecchi giocatori d’oltre oceano rappresenteranno per molti un ostacolo davvero insormontabile!
– Giocabilità ottima
– A tratti molto innovativo
– Colonna sonora da leggenda
– Extra eccellenti
– Grafica un po’ scialba
– Manca il supporto Xbox Live
– Prima o poi finisce…
8.5
Come avrete intuito, il mio giudizio finale per Tony Hawk’s Underground non può che essere molto positivo: la giocabilità, elemento portante in un gioco di questo genere, è come al solito ai massimi livelli, con dei controlli perfetti ed una curva di apprendimento impegnativa ma graduale. Anche le novità introdotte non sono dei semplici abbozzi, ma presentano una profondità che lascia davvero ben sperare anche per futuri e probabili episodi, su tutti la possibilità di camminare senza tavola e l’on-line game per i possessori PS2.
La longevità è garantita da una rigiocabilità alta grazie ai ghiottissimi bonus ed extra che vanno ad aggiungersi all’infinito Free Skate, che permette di girare a tempo illimitato nei maestosi ambienti di gioco. Più pesante la mancanza della modalità multiplayer online per gli utenti Microsoft, che spiace, data l’alta qualità del servizio Xbox Live.
L’aspetto prettamente tecnico è diviso tra una grafica pulita e fluida, ma senza assoli – pur rimanendo questa la versione meglio equipaggiata da tale punto di vista. Il sonoro, invece, stupisce sempre di più e, per quantità e varietà, meriterebbe di essere ascoltato non solo a console accesa.
In conclusione, l’acquisto è obbligatorio per gli appassionati del genere – per i quali il titolo diventa una killer application – e caldamente consigliato a tutti gli altri che certamente ne rimarrebbero molto soddisfatti
Voto Recensione di Tony Hawk's Underground - Recensione
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