Il Verdetto di SpazioGames
Il franchise Tony Hawk è stato uno dei primi a portare a portare skateboard e trick nelle case dei possessori di console. Qualsiasi giocatore che possa definirsi tale, infatti, ha provato almeno una volta nel corso della sua carriera videoludica un capitolo di questo famosissimo brand sviluppato, ai tempi, ancora da Neversoft. Dopo il grandissimo successo ottenuto dalle prime due iterazioni, la cui pubblicazione risale all’incirca a circa dieci anni fa, Robomodo, team di sviluppo di recente formazione, tenta di rispolverare questi grandi successi con Tony Hawk’s: Pro Skater HD, donandogli una rinnovata veste grafica e aggiungendo alcune chicche. Dopo averlo provato a lungo, ecco a voi le nostre impressioni.
La nascita di un mitoTony Hawk’s Pro Skater HD offre una vasta gamma di modalità in singolo e multigiocatore. Nel primo si annovera la classica Carriera, nella quale si dovrà affrontare ogni livello tentando di sbloccare quanti più obiettivi contestuali disponibili (che spaziano dal semplice raggiungimento di un quantitativo di punti alla conquista di oggetti sparsi per tutto lo stage). Una volta conseguito un sufficiente numero di traguardi si potrà accedere ad altri livelli di gioco e, ovviamente, accumulare denaro utile per la modifica del proprio alter ego virtuale. A tal proposito, oltre a poter impersonare pietre miliari del mondo dello skateboarding, sarà presente anche il proprio avatar Xbox Live, con tutti gli accessori aggiuntivi acquistati dal Marketplace, eccezion fatta, per ovvi motivi, per eventuali Warthog radiocomandati o simili. Per gli amanti delle competizioni Arcade figura una modalità Sessione Singola, dove entro due minuti si dovranno accumulare quanti più punti possibili grazie alle combo trick effettuate. Attenzione però: eseguire una stessa mossa più volte di fila non porterà di certo alla vittoria, a causa di un malus monotonia che ne diminuirà il valore già alla seconda ripetizione ravvicinata.Hawkman, invece, richiederà la raccolta di bolle sparse per il livello durante l’esecuzione di alcune mosse specifiche, che vanno dai semplici trick aerei ai più impervi manual e grind sulle ringhiere. L’obiettivo sarà quello di prenderle tutte entro il minor tempo possibile, assicurandosi così un ingente premio in dollari. Rimanendo nelle gare a tempo è da citare anche la modalità Sopravvivenza Big Head. Con il passare dei secondi la testa del nostro skater diverrà sempre più grande, tanto che, raggiunto il limite massimo, esploderà. Per evitare ciò sarà necessario eseguire diverse mosse con successo, ricordandosi tuttavia di concatenarne una quantità moderata in quanto le dimensioni del cranio diminuiranno solamente al momento della convalida della serie. Se dunque non agirete in fretta l’insuccesso sarà assicurato. Discorso diverso va fatto per gli Avatar: ciò che diverrà sempre più grande non sarà la loro testa, bensì un palloncino attaccato con un filo alle loro braccia che si comporterà allo stesso modo. Tale fattore, che a prima vista potrebbe essere un punto di demerito per l’intera produzione, va considerato nella sua complessità di realizzazione: la miriade di headgear disponibili nel marketplace Xbox Live e utilizzabili conseguentemente all’interno del gioco non avrebbero di certo reso il lavoro facile al team di sviluppo.Chi vuole rilassarsi o prendere confidenza con il livello di gioco senza un conto alla rovescia può infine puntare su Skate Libero, in cui si potrà girare liberamente per tutte le location sbloccate in modalità Carriera e sperimentare determinate successioni acrobatiche.
Muri fotoniciComplessivamente l’offerta giocatore singolo, così come quella multiplayer che analizzeremo nel prossimo paragrafo, propone una buona scelta di varianti adatte a tutti, da chi vuole semplicemente giocare senza pensare ai punteggi a chi invece, da buon giocatore hardcore, cerca di raggiungere la perfezione. Per quanto ciò possa rivelarsi un fattore sicuramente positivo, il gameplay non è allo stesso livello. Mentre da una parte troviamo un quantitativo immenso di trick disponibili, dall’altra troviamo lag nella risposta ai comandi e un sistema fisico davvero scadente. Parlando del primo è da citare come più volte, pur premendo correttamente e con rapidità i vari tasti, l’input arrivi in totale ritardo spezzando combo che avrebbero potuto portare alla vittoria.Il sistema fisico non è da meno: le collisioni sono totalmente da rivedere, poiché è capitato sovente che dirigendoci verso una ringhiera da grindare il nostro alter ego sia stato scaraventato in aria senza alcun motivo. Il medesimo discorso si applica anche per gli urti a terra: cadendo anche da un’altezza minima siamo stati più volte rimbalzati ad altezze fuori dal comune, uscendo addirittura dalla mappa e incappando in tutti i peggiori bug esistenti. Questi sono solo alcuni degli episodi verificatisi durante la nostra prova, e possiamo dirvi che se all’inizio possono suscitare un pizzico di ilarità, successivamente vi faranno catalogare come eretici da familiari e vicini di casa per le esclamazioni derivanti dalla frustrazione.Quando le leggi della fisica non vengono completamente stravolte, tuttavia, il titolo riesce davvero a divertire, e concludere una combo complessa in maniera corretta venendo magari anche premiati dal relativo bonus esecuzione perfetta (ovviamente se ne annovera anche uno per le conclusioni imprecise che detrarrà una percentuale del punteggio complessivo) è davvero appagante.Ottenuto un ingente gruzzoletto ci si potrà infine recare nello shop ingame ed acquistare punti abilità atti ad aumentare le statistiche del personaggio, cambiare la tavola semi anonima con una vera e propria tamarrata o, come già detto, acquistare trick normali e speciali scegliendoli tra una lista piuttosto vasta da utilizzare in seguito.
Skaters, Skaters Everywhere!Oltre alle varianti offerte in singolo, in Tony Hawk’s Pro Skater HD è presente una più che discreta componente multigiocatore. Va subito sottolineato, però, che è assolutamente impossibile giocare in due sulla medesima console data la totale assenza dello split screen, elemento che nei precedenti capitoli di Tony Hawk garantiva una longevità pressoché infinita che si traduceva in spettacolari tornei tra amici. Per tentare di aumentare in egual modo la rigiocabilità e per mantenere incollati i giocatori allo schermo, Robomodo ha implementato una variante denominata Graffiti, in cui bisognerà conquistare rampe, rail e superfici di qualsiasi tipo eseguendovi sopra un trick. Una volta conclusa la mossa, questi elementi diverranno di un colore omogeneo tipico di ogni giocatore e, allo scadere del tempo, chi avrà conquistato più terreno avrà vinto. Non manca ovviamente Attacco al Trick, dove bisognerà accumulare più punti in assoluto entro il tempo limite, Skate Libero ed Eliminatore Big Head, le cui meccaniche sono le medesime già viste in single player.Complessivamente l’esperienza di gioco online si è rivelata più che positiva, con un netcode pulito ed un sistema di matchmaking ben realizzato. La cosa più divertente, però, e dobbiamo confessarlo, è stata la possibilità di scontrarsi e di buttare a terra gli altri giocatori mentre erano intenti a realizzare combo da duecentomila punti e più. Una mossa probabilmente poco corretta e condannabile, ma che sicuramente chiunque proverà il titolo farà almeno una volta.Segnaliamo in ultima istanza la possibilità di condividere sulla propria bacheca Facebook i risultati migliori totalizzati nei vari stage.
HD, sì, ma a quali compromessi?Focalizzandoci maggiormente sulla realizzazione tecnica, oltre ai già citati problemi di input lag e fisica, volgiamo lo sguardo al comparto grafico. Il motore di gioco, il quale altro non è che il celebre Unreal Engine, riesce a mantenere un frame rate stabile anche nelle fasi più movimentate, scongiurando di conseguenza fastidiosi episodi di tearing. La modellazione poligonale è di buona fattura, così come la maggior parte delle texture presenti che ringiovaniscono i livelli presi dai primi due capitoli su PSX. Discorso diverso va fatto per le compenetrazioni poligonali: se da un lato possiamo ammettere alcune imperfezioni durante l’utilizzo dell’Avatar come alter ego, la cui implementazione sicuramente ha richiesto una mole di lavoro notevole da parte degli sviluppatori, dall’altro non possiamo tollerare parti del corpo o addirittura interi arti dei personaggi reali che entrano nei muri e nel terreno. L’episodio più eclatante si è verificato nel Centro Commerciale, dove tra due half pipe era presente un ascensore in movimento. Mentre tentavamo di saltarlo, questo si è alzato all’improvviso e noi ci siamo ritrovati misteriosamente al suo interno, al buio e impossibilitati a fare qualsiasi cosa. Nulla di rilevante sulla soundtrack, forse troppo ripetitiva data la scarsità delle tracce presenti che si ripeteranno più e più volte, che farà magari optare per l’utilizzo del riproduttore musicale integrato nella dashboard così da ascoltare le proprie canzoni preferite.
– Adatto per gli amanti dei primi due capitoli
– Implementazione dell’Avatar Xbox Live
– Modalità multigiocatore online
– Svariate modalità
– Comparto tecnico talvolta terrificante
– Niente split-screen
– Spesso frustrante
6.5
Il remake realizzato da Robomodo non riesce a convincerci del tutto. Se da un lato l’operazione nostalgia è riuscita, dall’altro la realizzazione tecnica blanda provocherà non pochi ragequit dalla sessione in corso, e farà imbestialire numerosi fan. Quello che si spera è che il team di sviluppo sia già al lavoro per porre rimedio alle problematiche emerse, così da poter rendere il prodotto degno del nome che porta.