Recensione

Tomb Raider: The Prophecy

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a cura di Ryuken

Poteva una delle icone più popolari del mondo videoludico mancare l’appuntamento con la seconda console più venduta al mondo? Direi proprio di no! Dopo le innumerevoli scorribande di Lara su PSX, Saturn, PC, GBC, ed in attesa delle versioni a 128 Bit, è giunta fra noi una release tutta dedicata al GBA.

Che ci attende stavolta?L’archeologia più che una scienza sembra uno sport estremo, questa la definizione giusta visti gli insegnamenti del buon vecchio Indy prima, e della formosa Signorina Croft poi, ed anche stavolta non si scappa, niente aule universitarie, nessun Master, niente lezioni, niente di niente, solo pericolo, mostri, sparatorie e profezie da smentire o far girare a proprio favore: in sostanza l’archeologia nel mondo dei videogiochi.La vicenda ruota attorno al Tomo Di Ezechiele, un libro di profezie in cui si fa chiaro riferimento alla fine del mondo, evento che potrebbe essere sventato solo trovando degli antichi amuleti detti Pietre Nere. Ha così inizio l’ennesima avventura dell’archeologa più formosa al mondo. La prima tappa ha come scenario le fredde montagne della Svezia dove, secondo le leggende, un picco conosciuto ai più come Zanna di Lupo dovrebbe celare la tomba di un antico re possessore di una delle pietre.Lo svolgimento del gioco è perciò piuttosto classico: sarete impegnati in una serie di livelli, ognuno dei quali ha come scopo ultimo il ritrovamento di uno degli antichi artefatti che, una volta riuniti, porteranno alla salvezza del nostro bel pianeta.La novità assoluta, per ciò che concerne i portatili, è la struttura di gioco: Lara Croft Tomb Raider: The Prophecy è in tutto e per tutto un adveture in terza persona e non ha nulla a che spartire con i vecchi capitoli per GBC realizzati come dei semplici platform game. Ovviamente il cambiamento è dovuto alle capacità hardware del piccolo 32 bit, capacità di cui il vecchio 8 bit portatile non poteva godere. In tal modo è stato possibile realizzare delle locazioni ampie, concatenate fra loro da più sottolivelli che appaiono, di volta in volta, preceduti da zoomate che ci mostrano la nuova zona da esplorare. Di grafica 3D nemmeno l’ombra, l’unica cosa di tridimensionale che offre il prodotto è la prospettiva d’esplorazione che, ad ogni modo, basta per rendere il nuovo episodio di Lara appetibile.

Giu..giu..giu…giura che non è silicone…Scommetto un’uscita a cena con la mia ragazza che nessuno sa a quale canzone si riferisce il titolo d’introduzione al paragrafo, nel caso ci sia qualche dinosauro che se lo ricorda voglio fargli sapere che non è detto che la mia ragazza sia poi così bella e disposta ad uscire con lui (mi sa che non sarà nemmeno più disposta ad uscire con me dopo aver letto queste righe!!). Ok, basta, passiamo al sodo. Allora, diciamo subito che il sistema di controllo è spiccicato a quello implementato nel primo Tomb Rider per PSX e Saturn: premendo A si fa saltare Lara, avvicinandola ad un ripiano si fa aggrappare al bordo dello stesso. Il pulsante B è adibito a molteplici compiti: raccogliere oggetti che andranno a finire nell’inventario, interagire con pulsanti e leve posti negli stage e, se l’eroina si trova sul ciglio di una piattaforma, basta premere lo stesso per vederla scendere aggrappandosi al bordo. Quando Lara è appesa al bordo di un ripiano può muoversi lateralmente ed eventualmente tirarsi su o lasciarsi cadere. L serve invece a far correre lo sprite principale che grazie al miglior slancio sarà in grado di spiccare salti più alti e raggiunge locazioni altrimenti precluse. Questo tipo di gesto richiede che la barra di energia, posta in alto sullo schermo, sia al massimo. Se così non fosse dovrete attendere che questa torni a livelli tali da permettere a Lara di tornare a correre. Infine il pulsante R diventa di fondamentale importanza al momento di combattere, infatti, serve ad estrarre le fide pistole dotate, come da tradizione, di munizioni infinite. In sostanza alla presenta di un nemico, una volta estratte le pistole, questo viene preso di mira in maniera automatica di modo che possiate girargli attorno, evitare i suoi colpi e sparagli addosso. La cosa risulta piuttosto semplice, al fronte di un’IA sempliciotta, quando si deve affrontare un singolo nemico, ma si complica notevolmente di fronte a più cattivacci, in tali casi il sistema di “agganciamento” automatico fa un po’ cilecca nel senso che si sposta freneticamente da uno sprite all’altro rendendo il nostro compito più arduo. Le pistole non sono comunque le uniche armi presenti nel gioco (Lara avrà a disposizione un altro paio di aggeggini) ma saranno le uniche a fornire munizioni infinite. Sparsi per i livelli non mancheranno poi i classicissimi kit medici disponibili in due dimensioni: piccola e grande.

Tecnicamente parlandoDal punto di vista audio-visivo il giochillo non si presenta niente male, con una definizione di tutto rispetto ed una fluidità sorprendente. Il tratto grafico è sempre piacevole in ogni livello e non scade mai, gli stage sono originali e ben congeniati e si differenziano per molti aspetti l’uno dall’altro. Altro punto forte sono le animazioni della protagonista, dotata di un numero di frame davvero elevato che le permettono movenze che si erano viste solamente sui sistemi più potenti. La varietà di nemici non è certo elevatissima, ad ogni modo, lupi, mostriciattoli vari, maghi e spiritelli sono realizzati bene e dotati anch’essi di buone animazioni. I colori sono ok e si adattano per benino agli ambienti (molto bella la realizzazione della neve). Una delle pecche grafiche che va ad inficiare un tantino sulla giocabilità deriva principalmente dalla prospettiva frontale implementata che, in alcuni casi, non permette di valutare attentamente la conformazione dei livelli e spesso bisogna procedere a tentoni, cercando di capire se il ripiano che sembra essere di fronte a Lara non sia invece più distante. La pecca più irritante è rappresentata dall’ambiguo sistema di salvataggio presente: assuefatti dalla classica batteria tampone inserita in ogni cartuccia GBA, ci eravamo ormai lasciati alle spalle le vecchie password, purtroppo il team di sviluppo ha optato per queste ultime le quali hanno evidenti deficienze rispetto al sistema di salvataggio tradizionale. Innanzi tutto dovrete ricordarvi, di volta in volta, ogni password (preparate carta e penna), ma anche annotandosele il loro utilizzo ha una pecca incredibile rappresentata dalla perdita di tutti gli oggetti accumulati fino a quel momento, avete capito bene! Che senso ha riprendere un livello avanzato senza tutti i kit medicali, le armi e quant’altro accumulato faticosamente? Bah.Chiudiamo l’analisi con il sonoro, sicuramente sopra la media soprattutto per gli effetti.

Fluidità.

Animazioni molto curate.

Buon livello di sfida.

Sistema di salvataggio tradizionale assente.

Qualche nemico in più non avrebbe guastato.

Le password potevano essere evitate.

8

L’esordio di Lara su GBA è promosso a pieni voti. Lara Croft Tomb Raider: The Prophecy è un titolo divertente, non esente da pecche, ma che si fa giocare senza problemi e che assicura un livello di sfida davvero buono. Sul portatile di Nintendo è il migliore nel suo genere.

Voto Recensione di Tomb Raider: The Prophecy - Recensione


8

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