Recensione

Tokobot

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a cura di Redazione SpazioGames

Come ben sanno gli appassionati, l’inventiva nipponica conosce ben pochi rivali nel campo dell’intrattenimento videoludico. La capacità e l’audacia di proporre idee tanto geniali quanto folli è seconda soltanto all’efficacia con cui gli amici della terra del Sol Levante riescono a miscelare generi diversi e gameplay già sfruttati per creare qualcosa di unico. Il nuovo titolo presentato da Tecmo per PSP sembra essere la summa di tutte queste caratteristiche: geniale, folle, ispirato a grandi classici dei videogiochi e dal look irresistibilmente nipponico. Come spesso accade, l’idea alla base del gioco è retaggio dalla tradizione popolare. Il titolo originale, Karakuri, rimanda alla produzione artigianale di bambole, pupazzi e marionette, particolarmente fiorente in Giappone. E proprio un particolare tipo di marionetta sarà il protagonista indiscusso del gioco Tecmo.

Bolt e i suoi aiutantiLa storia ha inizio migliaia di anni fa, nella terra di Moritari, dove una razza preistorica creò una tecnologia straordinaria che rivoluzionò il modo di vivere. Oggi, questa tecnologia perduta è stata ritrovata durante degli scavi archeologici effettuati da un laboratorio di ricerca privato, più esattamente da Bolt (il protagonista), un giovane aspirante archeologo che, nel corso di uno scavo, si imbatte in uno strano artefatto: “I Tokobot”, minirobot che sono in grado di fare l’impensabile!! Ma la scoperta di questi favolosi strumenti tecnologici tuttofare ha attirato l’interesse di numerosi “cacciatori” di tesori decisi ad utilizzare i poteri dei robot per conquistare il mondo. E tocca al nostro eroe Bolt sventare i loro piani malvagi.

GameplayI giocatori inizieranno l’avventura accompagnati da sei Tokobot ma, con il procedere della storia, dovranno cercare altri robot per affrontare problemi sempre più complessi. I Tokobot sono in grado di eseguire azioni di gruppo, unendosi fra loro e con Bolt per creare scale, ponti o per attaccare i nemici, e possono anche combinarsi nelle “Karakiri Combinations”. Utilizzando queste configurazioni i Tokobot si fondono per creare robot più grandi, potenti e utili, come ad esempio il samurai armato di spada o la gru. Questi straordinari esseri meccanici rispondo alla perfezione ai comandi del protagonista, trasformandolo da indifeso ragazzino in un avventuriero capace di imprese al limite del possibile. L’aiuto dei piccoli robot sarà indispensabile, dal momento che, di lì a poco, il ragazzo verrà coinvolto in una non meglio precisata macchinazione che mette a rischio l’esistenza stessa del pianeta. Il peculiare gameplay proposto da Kisuke Kikuchi (già responsabile della serie di Fatal Frame) costringe il giocatore ad un uso intensivo delle abilità dei piccoli Tokobot. E non potrebbe essere altrimenti, dato che Bolt non sarebbe assolutamente in grado di sopravvivere senza l’aiuto dei suoi otto piccoli amici. I Tokobot possono essere disposti a piacimento secondo tre formazioni base, da evidenziare con la pressione del tasto triangolo e confermare tramite il tasto “R”. Se disposti in fila indiana, i piccoli robot possono essere utilizzati come una frusta, per attaccare nemici e raggiungere aree inaccessibili: l’ultimo robot della fila si aggrappa a sezioni particolari dell’ambiente consentendo a Bolt di esibirsi in evoluzioni che farebbero l’invidia di Tarzan. La seconda formazione vede i Tokobot disposti in una fila orizzontale, ai due fianchi del protagonista; in questo modo la piccola squadra può roteare tenendosi per mano, così da travolgere ostacoli e avversari e permettendo di planare dalle altezze più pericolose. Infine, la formazione a cerchio assicura la massima protezione a Bolt, e consente di sfruttare il peso di tutti gli otto robot, in seguito ad un salto, per premere pulsanti posti sul terreno. Naturalmente il titolo fa ampio uso di queste meccaniche, costringendo il giocatore ad usare il cervello per trovare il giusto modo di superare i trabocchetti che incontrerà nel corso del gioco. Passaggi impervi e pieni di trappole possono essere attraversati solo disponendo la squadra in una particolare formazione, mentre la forza dei piccoli robot tornerà comoda per spostare blocchi e risolvere piccoli puzzle ambientali. Come se non bastasse, in particolari momenti del gioco, le otto piccole marionette possono combinarsi per formare un robot gigante con cui affrontare i boss di fine livello e risolvere i puzzle più complicati grazie alla sua configurabilità.Oltre alla modalità storia, non molto lunga a dire la verità, il gioco offre anche una modalità Time Attack e numerosi minigame molto divertenti.

Tecnicamente parlandoDal punto di vista tecnico, il titolo sembra sfruttare a dovere le potenzialità tridimensionali di PSP, generando ambienti colorati e adatti all’atmosfera scanzonata del gioco. Il look ricorda molto da vicino quanto visto su Playstation con la serie di Ape Escape, e non solo dal punto di vista grafico, ma anche per quel che riguarda il gameplay, caratterizzato da una stramba inventiva.Il gioco a volte risulta veramente lento e i comandi non sempre sembrano rispondere prontamente.Il sonoro sembra fatto apposta per questo tipo di gioco, niente di spettacolare, ma i suoi effetti sono adatti alla levità intrinseca che permea il titolo.Il motore, abbastanza fluido, a volte “balbetta” in quanto capita che la grafica perda un po’ di risoluzione, ma soltanto nelle scene di intermezzo.Il gioco si dimostra agli occhi dei giocatori più smaliziati veramente appassionante, e a quelli dei giocatori occasionali molto intuitivo, e, se non fosse per la lingua inglese, sarebbe davvero semplice da capire.Per potere giocare al meglio, inoltre, non occorre un’eccessiva pratica: tutti possono risultare “bravi” con questo gioco.

– Buona l’idea

– Divertente per un pò

– Buona tecnica

– Fin troppo breve

– A volte poco giocabile

7.0

Il gioco risulta particolare a prima vista soprattutto per il suo concept, non eccessivamente sfruttato dal mercato videoludico. Lo accosterei, per la sua sana “follia”, a uno dei classici giochi nipponici in stile Katamari Damacy; in ogni caso, per gli amanti del genere potrebbe essere considerato un gran bel gioco, per il resto dei videogiocatori nient’altro che un passatempo.

Tra i difetti, i controlli macchinosi e poco reattivi, e una longevità non elevatissima.

Recensione a cura di ‘DaniSpa’

Voto Recensione di Tokobot - Recensione


7

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