Toby: The Secret Mine
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a cura di Valentino Cinefra
Staff Writer
Noi videogiocatori non siamo certo ignari di come un titolo di culto venga clonato nel momento esatto in cui diventa un successo. Pensate ai tanti “Simulator”, ai cloni di League of Legends ed Overwatch. A volte arriva l’ispirazione per proporre qualcosa di parzialmente nuovo, o comunque meritevole di attenzione. In altri casi non c’è neanche la voglia di proporre qualcosa di inedito, e sopraggiunge il senso di deja vu inevitabile.È il caso di Toby: The Secret Mine, puzzle platformer con enigmi trial and error di Lucas Navratil, un titolo che ricorda fortemente Limbo, e fa veramente poco per discostarsi dalla ben più nota produzione di Playdead.
Provaci di nuovoToby: The Secret Mine uscì due anni fa su PC e Xbox One, e oggi viene riproposto su PlayStation 4, la versione che ho testato. Il titolo ci butta subito nei panni di Toby, una creatura monocromatica disegnata in modo praticamente identico al ragazzino di Limbo, con l’aggiunta di un paio di corna. Il nostro protagonista parte subito per un’avventura imposta, per così dire: il suo villaggio viene attaccato e gli abitanti rapiti da una creatura misteriosa.Da qui parte la storia di Toby che si dipana in 21 livelli con enigmi ambientali e zone da superare a forza di tentativi, a volte al buio. Si può saltare, spingere degli elementi dello scenario ed attivare dei meccanismi come leve o misteriosi pulsanti, e poco altro. La differenza fondamentale con gli altri esponenti del suo genere è che, spesso, le soluzioni agli enigmi vanno trovate letteralmente a caso.Un po’ per la cripticità tipica di queste produzioni, un po’ per i puzzle che nascondono spesso gli elementi chiave nelle zone d’ombra, costringendo di fatto ad incapparci quasi per sbaglio alle volte, le soluzioni ludiche proposte dal titolo non brillano esattamente di luce propria.Per la prima parte dell’avventura, circa venti minuti, il gioco non fa nulla per mettere in difficoltà il giocatore. La sfida è molto bassa e, trovando i punti chiave di ogni enigma, i primi puzzle sono molto semplici, complici anche i checkpoint molto generosi. Le cose peggiorano dopo questa prima fase, perché la difficoltà sale vertiginosamente, con momenti anche frustranti per colpa delle classiche soluzioni come la necessità di compiere salti millimetrici, oppure inanellare azioni che comprendono la slogatura delle dita sul pad. Da buon trial and error, ci sono alcuni passaggi dove è impossibile non morire per scoprire (o intuire) la soluzione dell’enigma di quella zona. Ponti che crollano, mostri che appaiono all’improvviso, trappole inizialmente invisibili, e tutto quel corollario di elementi con cui gli appassionati di puzzle platformer hanno tirato giù più volte i vari santi del calendario.
Total blackSe Toby: The Secret Mine fa molto poco per distanziarsi da Limbo in termini di gameplay, un leggero sforzo è stato fatto per l’aspetto estetico della produzione. In questo caso i colori sono presenti, e l’atmosfera generale non è così oscura ed opprimente come per il titolo Playdead. Paradossalmente potrebbe essere questo il problema, perché è impossibile affezionarsi a Toby, così come farsi trascinare da un qualsiasi impianto narrativo, un’emozione suggerita al giocatore, o quant’altro. Anche quando il titolo ci prova, l’immersione viene interrotta da un nemico che lancia una bomba dal nulla, un laser velocissimo, o una delle tante sfide impervie e devastanti comprese nei puzzle.Non è un delitto copiare, se comunque si riesce a tirare fuori qualcosa di particolare ed unico, o qualcosa in generale. Non è che Toby: The Secret Mine non abbia atmosfera, non susciti una minima emozione al giocatore, o comunque intrattenga per la pur esigua durata (circa tre ore), è che semplicemente tutto purtroppo sa di già visto, e neanche poco. Se Limbo fosse uscito la settimana scorsa sarebbe stato tutto un altro paio di maniche, ma in 7 anni di puzzle platformer di questo tipo se ne sono visti fin troppi, e produzioni come Typoman hanno almeno provato a rivoluzionarne alcuni dogmi, possibilità che in questo caso non è stata neanche sfiorata.
– Sfida impegnativa
– Sistema di gioco ormai collaudato
– Stile sempre affascinante, con più colore del solito
– Niente di originale
– Soluzioni poco eleganti per aumentare la longevità
– Il trial and error più esacerbante
6.0
Toby: The Secret Mine non è un brutto gioco, ma non ha niente per cui valga la pena di essere ricordato. Derivativo, frustrante in alcune sezioni, con uno stile e una narrativa che ci provano ad essere diversi, ma senza riuscirci. Tuttavia non è un gioco da cestinare del tutto, ma semplicemente sappiate che non troverete niente di assolutamente nuovo da tutto ciò che è uscito nella produzione di genere del dopo-Limbo dal 2010 ad oggi.