Recensione

Time Crisis: Crisis Zone

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a cura di Matty

Fra tutte le opere videoludiche, i titoli che sfruttano le light-gun sono, probabilmente, i meno numerosi. Eppure non sono pochi, al contrario, gli appassionati di questa tipologia di videogioco, disposti anche ad acquistare una periferica apposita (la pistola ottica, appunto) per goderseli appieno e Namco sembra averli nel cuore, poiché sta a tutt’oggi continuando a rinnovare la propria linea di shoot’em to screen: è il turno di Time Crisis: Crisis Zone, spin-off della rinomata saga, il cui progetto era in cantiere da diverso tempo.

TramaL’utente gioca nei panni dell’ufficiale Claude McGarren delle forze speciali antiterrorismo, il quale deve – da solo, in compagnia del suo fido arsenale – sbarazzarsi di un gruppo di terroristi noto come U.R.D.A., responsabile dell’occupazione del complesso civile di Garland Square. Chiaramente, la storia che fa da background al gioco è una mera scusa per introdurre un titolo che propone una meccanica assolutamente non ragionata e basata sulla prontezza di riflessi.

GameplayLa giocabilità di Time Crisis: Crisis Zone è fondamentalmente la stessa che contraddistingue la serie sin dalla prima apparizione su PSOne: se da un lato tale caratteristica renderà felici tutti gli appassionati della saga, è pur vero che qualche (seppur minima) innovazione andrebbe apportata, anche ai sistemi di gioco più collaudati. C’è ben poco da spiegare relativamente alla struttura del titolo Namco: obiettivo del giocatore sarà quello di uccidere entro un certo tempo limite tutti i nemici che gli si pareranno innanzi e le uniche forze su cui potrà contare saranno le “vite” ed i “crediti” oltre, naturalmente, alla fida mitragliatrice a quaranta colpi, che andrà periodicamente ricaricata, tramite il rilascio di un pulsante e l’automatico appostamento in una zona al riparo dai colpi nemici. Sovente sarà davvero incredibile la quantità di antagonisti governati dalla (discreta) Intelligenza Artificiale, tanto che il loro spropositato numero ci metterà in seria difficoltà. Ma sarà proprio questo l’unico tipo di problema cui andremo incontro nel prosieguo del gioco, poiché per il resto il tutto si risolverà in sessioni di intrattenimento volte a distendere i nervi, dando sfogo alla propria rabbia senza pensare a nulla.Un’architettura di gioco, questa, che può essere senza dubbio adatta appunto a chi voglia giocare senza sforzare la materia grigia e abbia il desiderio di affrontare un qualcosa di frenetico ed immediato: chi ricercasse un prodotto dai connotati più impegnativi e con un gameplay più profondo, farebbe invece certamente meglio a tenere d’occhio altri titoli, ma è d’altronde questo un difetto tipico di qualsiasi opera videoludica del genere.

Grafica e audioIl comparto grafico ha subito diversi miglioramenti rispetto a quello visto in Time Crisis 3, a partire dagli ambienti, assolutamente più dettagliati e ricchi di particolari. Buone dal canto loro risultano pure le animazioni dei nemici, nonostante in alcuni frangenti, in seguito ad un colpo messo a segno in determinate parti del corpo, si rilevi qualche movimento artificioso. Nulla di grave comunque, anche perché vanno considerate inoltre l’invidiabile fluidità dell’azione di gioco e la buona risoluzione delle texture. La nitidezza grafica è a sua volta soddisfacente, così come i colori appaiono vivi e sgargianti. Si potrà forse obiettare che la mole di poligoni mossa su schermo non è elevatissima, ma si dimostra ugualmente ampiamente sufficiente. Segnaliamo poi che in questo nuovo capitolo della saga è stata introdotta la possibilità di togliere l’effetto “flash” (una sorta di lampeggiamento dello schermo in concomitanza degli spari), non gradito a tutti per via della sua attitudine a stancare prematuramente gli occhi. Tra l’altro, sono garantite tutte le possibili regolazioni della luminosità e del contrasto, oltre che del gamma; infine, si conferma ottima (nonché di breve durata) la calibrazione della pistola ottica, da attuarsi all’inizio di ogni nuova partita.Quanto all’audio, gli effetti sonori sono discreti, e svolgono il proprio lavoro degnamente, senza infamia né lode, al pari dei brani musicali, che si mantengono in linea con quelli ascoltati nei prequel per ciò che concerne il ritmo ed il genere.

LongevitàLe modalità di gioco presenti sono la Storia, opzione principe del prodotto, e le Missioni Crisis, che ripropongono alcuni scenari di quest’ultima con obiettivi differenti: un diversivo che non basta a combattere la ripetitività. Globalmente le ore necessarie per portare a termine il gioco sono troppo poche, come spesso succede in questo genere di videogame, e clamorosamente manca l’opzione multiplayer. In definitiva, la longevità può essere giudicata come appena sufficiente.

– Diverte quanto i prequel

– Grande frenesia

– Grafica migliorata

– Nulla di nuovo

– A tratti frustrante

– Poco vario

– Scarsa longevità

6.5

Time Crisis: Crisis Zone è un titolo che si porta dietro tutti i pregi, ma altresì ogni difetto, degli shoot’em up to screen: azione pura ed immediatezza, ma anche una meccanica di gioco che inizia a sentire il peso degli anni ed avrebbe bisogno di una ventata d’aria fresca. Tecnicamente il prodotto Namco è buono, ma può considerarsi adatto solo ai veri appassionati del genere, o a chi predilige qualche partita di breve durata, condita però da attimi adrenalinici e frenetici. Per tutti gli altri, invece, il consiglio è di dirigersi altrove.

Voto Recensione di Time Crisis: Crisis Zone - Recensione


6.5

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