Recensione

Thrillville

Avatar

a cura di Alex90

Sono passati alcuni mesi, da quando ci eravamo dati appuntamento, quel lontano Dicembre 2006, per un primo fuggevole sguardo al lavoro svolto dagli sviluppatori di Frontier Development sul loro nuovo titolo per Ps2, Thrillville. Ora finalmente questo titolo è arrivato sugli scaffali di tutti i negozi d’Italia e potremo verificare se le aspettative create sono state esaudite. Si sa, divenire il gestore di un parco di divertimenti e occupare il tempo trastullandosi con tutti i giochi presenti è sicuramente il sogno di ognuno di noi, e con Thrillville potremo dare libero sfogo a tutte le nostre fantasie in merito. Insomma, cari lettori, Thrillville è un gioco ‘curioso e atipico’, certo con i suoi pro e contro, ma pur sempre tutto da scoprire….è il momento di farlo insieme!

Una simulazione-arcadeCome avrete già avuto modo di intuire, Thrillville è un gioco particolare, che fa del divertimento e dell’immediatezza i suoi punti di forza. Il titolo ha in un certo senso inaugurato un nuovo genere nel mondo dei videogiochi, in cui la simulazione (gestione finanziaria) e l’arcade (minigiochi) sembrano conciliarsi perfettamente con parchi di divertimento mai così scanzonati e semplici da gestire. I panni da manager serio, in giacca e cravatta, indossabili virtualmente in manageriali/gestionali del calibro di ‘RollerCoaster Tycoon’ sembrano essere letteralmente appesi al chiodo, facendo spazio ad un approccio ludico più spontaneo e concreto. E’ proprio questa la prerogativa principale che si sono prefissi i ragazzi di Frontier durante la fase di sviluppo: attirare quante più fasce d’età possibili, anche e soprattutto le minori, e offrire un’esperienza poco impegnativa ma ricca, fugace ma coinvolgente. Il gioco si divide in due modalità principali: la Story Mode, in cui dovremo superare alcuni obiettivi prefissati per sbloccare 5 parchi a tema, e la raccolta di minigames, con la quale potremo divertirci con più di 20 giochi a scelta, senza la preoccupazione di seguire, necessariamente, l’espediente narrativo. Entrambe le modalità, nel complesso, si destreggiano bene, risultando appaganti e divertenti, sebbene a volte si alternano parti ben congeniate e ideate con altre sicuramente meno riuscite. Le due modalità di gioco sono completamente separate tra loro. Per tale ragione, il raggiungimento di alcuni obiettivi nella Story Mode non influenzerà in alcun modo l’altra, dato che tutti i minigames risultano disponibili fin da subito, escludendo a priori la possibilità di sbloccarne altri.

Ti piace il mio lunapark?La Story Mode è la modalità più completa e varia. Ereditando da vostro zio, un’ enorme porzione del suo impero familiare, sarete chiamati ad adempiere un incarico, per certi versi abbastanza duro e delicato, ma al tempo stesso divertente e dilettevole: il manager di un grande parco di divertimenti. Anzi, a dirla tutta, più che uno, ce ne saranno cinque sulle vostre spalle. Si, perché man mano che vi farete le ossa e sarete più preparati e consapevoli del concept ludico, a scopo lucrativo, della struttura, potrete aspirare a far lievitare il numero dei vostri possedimenti di luna-park, fino ad accoglierne, in sequenza, altri quattro a tema. Per arrivare a questa soglia limite di parchi, dovrete faticare e pure parecchio. La regola numero uno per non fallire nella gestione di un lunapark è tenere sempre d’occhio, affinché raggiungano determinati valori, 5 indicatori, riportanti altrettanti ‘fattori di gioco’: l’organizzazione della struttura, il controllo delle finanze, l’interazione con il pubblico, la preparazione del personale e le performance ottenute nei minigiochi da provare. Questi elementi sono le basi dello Story Mode e per tale ragione andremo ad analizzarle nei minimi dettagli.

Organizzazione della struttura: Per guadagnare punti sotto questo profilo, basterà posizionare le varie attrazioni, che man mano acquisterete, in una posizione strategica, ove siano il più visibili e fruibili possibile. Stesso discorso, vale anche per le bancarelle e i fast-food, con le quali cercherete di interpretare ciò che realmente vuole la gente. Una scommessa, dunque, e come qualsiasi scommessa una vincita potrebbe fruttare una bella boccata d’ossigeno, pardon di denaro, per il vostro portafoglio.

Controllo delle finanze: Thrillville si discosta, per molti versi, dai canoni classici di ogni ‘Theme Park Builder’, non badando molto ai particolari in termini di simulazione finanziaria e gestionale. Si è preferito infatti abbandonare gran parte delle statistiche e dei numeri, cui ogni titolo di questo genere sfoggia, preferendo un approccio più semplicistico ed intuitivo verso l’argomento. A conti fatti risulta decisamente azzeccata questa nuova formula adottata dagli sviluppatori di Frontier, visto che essa offre un’esperienza, seppur non proprio profonda, più godibile e calibrata.

Interazione con il pubblico: Un manager ‘vero’ non si preoccupa soltanto di far quadrare a fine mese i conti, ma cerca anche di aver un rapporto diretto con i fruitori del suo prodotto. Detto, fatto. Thrillville permette anche l’opportunità di colloquiare con i propri clienti, tramite conversazioni, anche lunghe, che riuniscono una vasta gamma d’argomenti, da quelli più disparati a piccole interviste su ciò che pensano del vostro impianto e sui suggerimenti che hanno da dare. A differenza di quanto si possa pensare e da quanto ci era parso di capire quando testammo per la prima volta il gioco ancora in lavorazione, i dialoghi risultano poco dinamici e accattivanti, provocando una lieve sensazione di staticità e rendendo il gameplay, in tali frangenti, stagnante.

Preparazione del personale e Minigames: E’ opportuno relegare le ultime due richieste sullo stesso piano, visto che il compitino da svolgere è pressoché identico: cercare di superare alcuni minigiochi arcade. Per la prima richiesta, però, le cose si complicano leggermente. Difatti attraverso tali giochini sarà possibile istruire il personale tecnico…. ogni categoria degli addetti ai lavori (meccanici,animatori…) sarà accompagnata da una prova, o meglio da un genere ludico particolare (puzzle game, rythm game, ecc.) da affrontare,in relazione alle caratteristiche del loro lavoro.

MinigamesLa seconda modalità disponibile in Thrillville offre una vasta gamma di giochi arcade (più di 20) tra cui scegliere. Come è solito accadere, specialmente quando la raccolta è così abbondante, farete i conti con due livelli di qualità di giochi: a quelli decisamente più convincenti e curati, che cattureranno maggiormente la vostra attenzione, se ne contrapporranno altri sicuramente meno riusciti e divertenti, che di tanto in tanto non mancheranno di strapparvi qualche sbadiglio. Questo è il caso di quei minigiochi che affondano le proprie radici nei concept anni 80’ e che, eccezion fatta per una grafica migliorata rispetto all’originale, cattureranno la vostra attenzione davvero troppo poco. Fortunatamente, potrete rifarvi con corse automobilistiche ben caratterizzate e con sparatutto in prima persona, per i quali l’appellativo minigioco calza decisamente un po’ stretto, vista la vastità delle locazioni e la grande disponibilità di armi. Per quanto riguarda il multiplayer, nei giochi che lo prevedono, potrete essere affiancati da altri tre amici nel superamento di alcuni minigiochi, rendendo l’esperienza, in tali frangenti, più stimolante ed coinvolgente. Inoltre l’editor permette di disegnare da soli alcune attrazioni, in particolar modo le montagne russe e circuiti che potrete poi utilizzare per sfide in multiplayer.In definitiva, il giudizio finale è tutto sommato positivo, sebbene prevalga troppe volte il dubbio che, per alcune parti, si poteva fare decisamente qualcosa in più.

Da un punto di vista grafico, Thrillville si assesta su livelli discreti. Come appena descritto per i minigames, anche qui, si alternano parti ben rifinite e curate ed altre di livello nettamente inferiore. Lo stile cartoon adottato ben si concilia con l’idea di fondo con cui è stato concepito il titolo e trasmette un tocco ancor più ironico e scanzonato. Nulla da eccepire per un frame rate, quasi impeccabile, che permette al titolo di girare come deve anche nelle situazioni più movimentate, e al parco di essere popolato, in ogni momento, da un gran numero di personaggi. Gli sviluppatori di Frontier, dunque, hanno fatto una scelta: rendere il prodotto più esile e leggero possibile anche se ciò potrebbe togliere qualcosa all’impatto visivo. E infatti così è stato. La modellazione dei personaggi che popolano il parco risulta fin troppo semplicistica ed anche l’attenzione profusa per la caratterizzazione degli edifici che costituiscono la struttura non è certamente elevata. Completando il discorso tecnico, il sonoro, colonna ed effetti compresi, è più che gradevole e non cade mai nella monotonia.

– Leggero ed innovativo

– Gamplay ricco ed estremamente accessibile

– Minigiochi

– Da elogiare l’idea di fondo

– Sonoro di qualità

– Grafica antiquata

– Cura dei particolari incostante

– Minigiochi

– Interazione con i clienti che delude le aspettative

6.8

Thrillville è un titolo divertente, appagante e finalmente ‘nuovo’. Tante sono le idee interessanti introdotte in questo atipico ‘Theme Park Builder’, che permettono al titolo di soddisfare appieno le esigenze degli amanti del genere. Il gioco, sin dai primi minuti, si contraddistingue, per la sua semplicità, cosa essenziale per raggiungere anche le fasce d’età più piccole, e quasi mai si perde in numeri e statistiche poco adatti al contesto. A fronte, però, di una solidità e ed originalità delle idee di base e di un susseguirsi di valide innovazioni, è doveroso anche denotare una cura del dettaglio non sempre soddisfacente e una raccolta di minigiochi che gode di alti e bassi. In definitiva Thrillville è un titolo che non smette mai di stupire sia nel bene che nel male e che fa del divertimento e dell’originalità i suoi punti di forza.

Voto Recensione di Thrillville - Recensione


6.8

Leggi altri articoli