Recensione

Thief: Deadly Shadows

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a cura di Fabfab

Esordisce su Xbox la saga di Thief, da sempre apprezzata dai cultori e dai fan che hanno avuto modo di provarla ma, tutto sommato, poco conosciuta dal grande pubblico.Thief: Deadly Shadows ci mette nei panni di Garret, un ladro leggendario che si muove in mondo medieval-fantastico, in un titolo che rappresenta la prima, vera valida alternativa all’osannato “Splinter Cell Pandora Tomorrow”.

L’uomo e l’ombraIl riferimento a Sam Fisher non è campato in aria: come il suo futuristico collega, Garret fa della discrezione la sua ragione di vita. Naturalmente, trattandosi di un ladro, in generale il nostro scopo sarà non tanto quello di salvare ostaggi e riparare torti, quanto piuttosto di sottrarre qualcosa a qualcuno, e praticamente sempre quel “qualcosa” si troverà all’interno di locazioni ben custodite. Ladri provetti quali siamo, dovremo dunque riuscire ad infiltrarci possibilmente aggirando guardie ed ignari servitori, quando possibile: altrimenti ci toccherà toglierle di mezzo in qualche modo. L’importante, come sempre, è non farsi scoprire ed evitare i combattimenti corpo a corpo!Uno stealth assai classico, dunque, ma impreziosito da un’ambientazione tutt’altro che scontata: niente riflettori e sistemi d’allarme, niente raggi laser e visori notturni ma tetri manieri ed oscure segrete, fiocamente illuminati da torce e candele, pattugliate da sferraglianti sentinelle in armatura e da servette intente a ripulire e chiacchierare. Garret agisce sempre e solo di notte, quando i palazzi e le case sono immerse nel silenzio e l’oscurità offre comodi rifugi che la debole luce delle torce non riesce a svelare: un apposito indicatore segnala il nostro grado di copertura e se questa è totale siamo praticamente invisibili agli altri. Attenzione però, una sentinella di pattuglia con in mano una torcia può sempre scorgerci, così come se ci viene a sbattere contro (anche senza torcia, per un caso puramente fortuito) o se siamo noi a tradire la nostra presenza con inopportuni rumori. Bisogna, infatti, fare molta attenzione non solo alla posizione delle guardie, ma anche al pavimento su cui ci si muove: se su di un morbido tappeto potremo anche accennare ad una corsetta senza conseguenze; su una superficie metallica, invece, basterà un passo di troppo per mettere in allerta le sentinelle.Muovendoci di ombra in ombra, dovremo penetrare sempre più in profondità nelle magioni fino a raggiungere il nostro obiettivo che – essendo Garret un ladro – consiste quasi sempre nell’impossessarsi illecitamente di qualcosa. A questo proposito bisogna evidenziare come gli obiettivi di missione non siano esattamente un inno alla varietà: al massimo può capitare che questi varino nel corso dell’azione, ma in genere è la collocazione degli stessi a cambiare, non l’obiettivo in sé. Oltre all’obiettivo principale, inoltre, avremo sempre anche uno scopo secondario da conseguire, quello di raccogliere un certo quantitativo di refurtiva generica, prelevandola direttamente dagli ambienti in cui passeremo (argenteria, candelabri, scrigni, ecc.).

Un ladro dalle mille risorseI comandi sono abbastanza immediati e ci offrono un’ampia gamma di soluzioni differenti.Lo stick analogico sinistro serve, naturalmente, per muoversi; i tasti Bianco e Nero per scorrere le armi e gli oggetti in nostro possesso; i grilletti per usare l’arma o l’oggetto selezionati; A è il tasto azione, X quello per abbassarsi (e muoversi più silenziosamente), B serve per appiattirsi contro i muri mentre la croce direzionale soprintende all’occhio meccanico di Garret, che consente di zoomare verso un punto specifico del luogo in cui ci si trova come se si trattasse di un cannocchiale.Volendo, inoltre, è possibile passare in qualsiasi momento dalla visuale in terza persona a quella in prima, mediante la pressione del tasto Start.Quando le capacità stealth da sole non bastano, potremo fare affidamento su tutta una serie di gadget piuttosto utili come le frecce del caos che, lanciate a debita distanza, attirano con rumori le sentinelle e ci permettono di sgattaiolare alle loro spalle, le frecce d’acqua che spengono torce e candele (ma attenzione a non usarle davanti ad una guardia che si insospettirebbe immediatamente) e le frecce di muschio che ricoprono di materia soffice le superfici più rumorose. A volte, tuttavia, non sarà possibile aggirare le guardie, quindi bisognerà per forza neutralizzarle: il modo più semplice è naturalmente quello di avvicinarsi alle loro spalle e tramortirle col manganello o trafiggerle col pugnale (ma, in quest’ultimo caso, emetteranno un soffocato grido di morte che allerterà eventuali colleghi nelle vicinanze). In alternativa potremo abbatterle con frecce ben mirate o stordirle con dardi di gas o, ancora, piazzare una mina dopo aver studiato attentamente il loro giro di ronda.Una volta eliminati gli ostacoli, è sempre bene non lasciarne i corpi in bella vista: il gioco permette, dunque, di raccoglierli e di nasconderli lontano da occhi indiscreti.Anche una volta scoperti, è altamente sconsigliabile prendere di petto la situazione: la cosa migliore rimane sempre trovare un nascondiglio sicuro per sfuggire alle ricerche finché le acque non si siano calmate, oppure fuggire, magari rallentando gli inseguitori con bombe accecanti o gas venefici. Se proprio fossimo costretti al corpo a corpo, sarà veramente difficile uscirne indenni, anche a causa di controlli che se risultano perfetti per le fasi stealth, si dimostrano decisamente più macchinosi durante gli scontri: fortunatamente potremo sempre contare sulle insostituibili pozioni curative.Naturalmente, in quanto ladri, saremo dotati di tutta una serie di abilità correlate come, ad esempio, scassinare serrature (di porte e scrigni), arrampicarsi ed individuare porte nascoste e passaggi segreti. Mentre non è impegnato in una missione, Garret può girare per la città in cui il gioco è ambientato per riposarsi, rivendere la refurtiva, fare acquisti e, perchè no, alleggerire qualche incauto: la situazione in questo momento è piuttosto tesa e varie fazioni si scontrano tra loro, contendendosi il controllo. Il nostro eroe finirà per trovarsi coinvolto in queste dispute, vista la sua fama, e scegliersi con attenzione alleati e nemici potrebbe rendere determinate missioni più o meno facili.

Il re dei ladriUna delle cose che possono fare davvero la differenza in questo genere di prodotti è l’Intelligenza Artificiale: guardie e sentinelle reattive e imprevedibili elevano il grado di sfida rendendo il tutto decisamente più realistico ed appassionante. Purtroppo i sorveglianti delle magioni di Thief soffrono di preoccupanti alti e bassi e se, da un lato, si allertano al minimo rumore sospetto di preoccupanti alti e bassi e se, da un lato, si allertano al minimo rumore, dall’altro si piantano spesso e volentieri contro i muri, senza contare che per sfuggire loro basta accucciarsi nell’ombra ed attendere che l’allarme cessi (dopodichè si rimetteranno tranquillamente a fare la guardia anche se ai loro piedi ci fossero decine di cadaveri): si tratta, d’altronde, di problemi comuni a tutti i giochi di questo genere, quindi, nonostante il rammarico derivato dal continuo riscontro delle stesse limitazioni, il problema non pesa più di tanto.Il comparto grafico risulta di sicuro impatto e l’atmosfera medievaleggiante è resa in maniera eccellente, ma anche in questo caso si registrano incomprensibili alti e bassi: la figura di Garret è ricreata in maniera perfetta, sia nelle movenze sia per l’eccellente livello di dettaglio con cui è realizzata, ma proprio per questo stonano ancora di più le mediocri realizzazioni di guardie e popolani, assolutamente anonimi e spesso poco credibili (vedere, ad esempio, l’assurda postura da manichino che assumono i corpi delle persone stordite).Gli ambienti da esplorare sono molto vasti e caratterizzati da tinte scure, ombre e la fioca illuminazione in tempo reale di torce, candele e caminetti: fortunatamente la loro struttura non è lineare, quindi al giocatore viene concesso di concentrarsi solo sull’obiettivo oppure di perdere tempo nell’esplorazione del resto della magione per raccogliere più refurtiva possibile.Tanta magnificenza si paga con occasionali cali di frame rate che comunque non disturbano mai l’azione di gioco. Niente da segnalare, invece, sotto l’aspetto sonoro: doppiaggio e colonna sonora fanno il loro dovere senza però distinguersi particolarmente, mentre i suoni d’ambiente riproducono con efficacia quanto ci aspetteremmo di ascoltare in un oscuro palazzo medievale.La longevità è più che buona, grazie anche alla presenza di più livelli di difficoltà tra cui scegliere quello maggiormente adatto alle proprie capacità: a tal proposito riporto l’esistenza di un bug (che personalmente, però, non ho riscontrato) che potrebbe cambiare il livello di difficoltà scelto, quindi fate attenzione!

– Prevalenza della componente stealth

– Atmosfera medievaleggiante davvero evocativa

– Graficamente molto valido

– Poca azione

– Qualche bug nell’IA delle guardie

– Alla lunga non molto vario

8.0

Una vera sorpresa questo Thief: Deadly Shadows, uscito quasi in sordina eppure in grado di elevarsi sopra tutta la concorrenza: l’ambientazione medievale è azzeccatissima e molto particolare e lo rende, al contempo, un’alternativa a Splinter Cell ma anche qualcosa di molto diverso.

Il titolo non è purtroppo esente da difetti, ma nel complesso offre un’esperienza di gioco impegnativa, appagante e, sotto molti aspetti, originale. Consigliatissimo agli amanti dello stealth, meno a quelli dell’azione…

Voto Recensione di Thief: Deadly Shadows - Recensione


8

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