The World Ends With You
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a cura di Krauron
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Square-Enix
- Produttore: Square-Enix
- Distributore: Halifax
- Piattaforme: SWITCH , NDS
- Generi: Gioco di Ruolo
- Data di uscita: 18 aprile 2008 - DS <br> 27 agosto 2012 - iOS <br> 26 giugno 2014 - Android <br> 12 ottobre 2018 - Switch
Nel periodo Romantico, una della maggiori teorie in ambito artistico postulava il famoso “genio” che alloggiava tra gli animi delle persone e le posizionava in un livello superiore, quasi mistico-simbolico.La morale è che la “dote” non poteva essere insegnata, bisognava possederla dalla nascita.Ecco un preambolo storico per introdurre il mito in prims di un team che ha reso fiabesco ed onirica una esperienza videoludica dal nome Kingdom Hearts, che ancora oggi vanta un numero spropositato di fan da tutto il mondo; ma anche merito di un uomo, in arte Tetsuya Nomura, che è la testa portante che concretizzato il tutto.E signori questo team delle meraviglie ci mostra che la classe non è acqua e che, con il loro estro, possono tirare fuori delle perle videoludiche dal sapore di capolavoro. Magari titoli contemporaneamente fuori dagli schemi ma appassionanti altresì per una larga fetta di pubblico. Perché in questo caso, elite e prodotto di massa camminano a braccetto senza ostacolarsi.
Personaggi d’autoreUna lieve introduzione ai fatti e misfatti che innestano il tessuto narrativo: Neku Sakuraba è un adolescente in crisi con sé stesso e con il mondo intero. Si ritroverà suo malgrado in una Shibuya (quartiere giapponese n.d.r) alternativa, quasi fantastica nelle possibilità di interazione, dove il giovane può sentire i pensieri delle persone che lo circondano ma nessuno può vederlo. Nessuno tranne i Reaper, creatori di un subdolo gioco che vede i partecipanti come Neku risolvere ogni giorno dei casi per loro, e gli stessi concorrenti. Le domande sono molteplici: chi sono i Reaper, perché hanno indetto questa competizione e cosa c’è in palio. La trama già decisamente innovativa di per sé, la si può intendere come metafora della vita stessa: una persona può essere inesistente per le altre sconosciute, ogni giorno deve affrontare delle prove e spesso per superarle deve fare affidamento anche ad altri. Questo è il percorso che si spiana davanti al protagonista, un viaggio anche interiore verso una conoscenza più approfondita di sé stesso. Affermo senza remora di smentita che Neku è una via di mezzo tra il Cloud dei tempi d’oro di FFVII e il tipico adolescente semi-depresso che ritiene di poter risolvere tutto da solo e non si smuove nemmeno di fronte a disgrazie altrui. Privo di un qualsivoglia senso di amicizia, gelido come la neve ed insensibile come roccia, manifesta una completa indifferenza per tutto il mondo che gli gira intorno, anzi addirittura si carica di gioia per questa situazione di completa stasi del noto quartiere giapponese, che gli permette di non sorbirsi né responsabilità né tantomeno lamentele altrui. Questa sorta di nichilismo lo porterà a scontrarsi con la sua partner, Shiki, con la quale, per uno strano scherzo del destino, dovrà nolente collaborare per superare ogni ostacolo. La ragazza è di tutt’altra pasta: gentile nei modi, allegra e forse eccessivamente enigmatica per alcuni retroscena della sua vita ma di certo (almeno per alcuni aspetti) la perfetta antitesi di Neku. Non mi prolungo sul loro rapporto e nemmeno su gli altri personaggi; sappiate solamente che ognuno ha carisma da vendere ed un profilo psicologico da Oscar, che sorpassa anche quello di Sora e compagnia. E ho detto tutto.
Mondo comuneLa meccanica di base di questo a tutti gli effetti Action/RPG ha una infinità di sfaccettature che lo rendono di una profondità immane. Di base non si fa molto altro che attraversare quartieri urbani per leggere nella mente delle persone, al fine di risolvere enigmi che, nella fase complessa, spingono anche il giocatore a formare collage tra idee di svariate persone pur di raggiungere lo scopo. Queste fasi sono caratterizzate da lunghissimi dialoghi e intervallati da combattimenti con i Noise, la materializzazione dei pensieri negativi. Ed è proprio l’aspetto pugnace a meritare uno scroscio di applausi per il mix di intelligenza,sagacia e semplicità. Partito lo scontro, lo schermo superiore ospiterà il nostro partner, praticamente immobile nella sua posizione che attaccherà con combo di svariata natura. Possiamo decidere di comandarlo noi stessi mediante la croce direzionale o lasciar la briga all’intelligenza artificiale che purtroppo con nemici abbastanza ostici non sempre si dimostra all’altezza del compito.Invece nella parte “sensibile” del DS, controlleremo Neku (lui movibile invece) pennino alla mano. I suoi attacchi (puramente psichici) saranno caratterizzati dall’uso delle spille, ognuna con una propria peculiarità: alcune scatenano scie di fiamme, altre sfere di energia, altre ancora fendenti dalla corta distanza. Il bello è che ognuno di questi attacchi è collegato ad un particolare movimento da effettuare con il pennino. Il procedimento risulta divertente ed appagante anche se nella frenesia degli scontri spesso accade involontariamente un minestrone di movimenti manuali inconsulti che scatenano risultati diversi dalle nostre aspettative. Ogni spilla (almeno quelle puramente di attacco) poi ha un tempo di ricarica ed una barra di potenziamento tramite l’uso (un po’ come accade con le armi dei vari Ratchet & Clank) e ne possiamo portare addosso inizialmente solo tre per poi arrivare ad un massimo di sei. Alcune pecche purtroppo compaiono anche qui: iniziamo con l’asserire che la barra della vita è in comune con il partner, quindi il game over si ha anche se solo uno dei due passa a miglior vita. Ciò comporta a dover sempre osservare ambo gli schermi per intervenire ora da una parte ora dall’altra, cosa non proprio rilassante. In secondo luogo poiché il movimento e il combattimento sono affidati entrambi al touch screen, le due cose non possono essere svolte simultaneamente, così che tattiche difensive vanno a farsi benedire. Questo ovviamente non inficia troppo il tasso qualitativo delle guerriglie, nonostante tutto ben fatte, adrenaliniche ed almeno originali.
Mondo alternativoMa le sorprese non si esauriscono certo qui: strizzando l’occhio alla moda, è necessario per ottenere maggiori bonus spendere fior di Yen negli appositi negozi di abbigliamento. Il mero acquisto di un capo non è stato ideato con la classica mentalità del potenziamento di alcune statistiche. Almeno non solo. Infatti comprando sempre agli stessi negozi, si creerà un certo feeling con il commesso che saprà debitamente ricompensarvi della fiducia dimostrata. Però è altrettanto rilevante seguire la tendenza delle varie zone dove si svolge l’avventura e sapersi vestire di conseguenza sempre per ottenere svariati vantaggi.Il sistema di avanzamento di gioco non deve spaventare considerato tutto questo ben di Dio: da una certa missione in poi, è addirittura possibile modificare la difficoltà di gioco prima di ogni battaglia e diminuire il nostro livello casomai volessimo cercare la sfida impossibile per ottenere premi più ambiziosi.Quindi un sistema che calza a pennello secondo le esigenze e le abilità di tutti; cosa buona e giusta considerato il valore di questo titolo.Qualità che emergono anche dal punto di vista tecnico. Graficamente siamo su ottimi livelli: è stata scelta una ambientazione urbana, metropolitana tipica delle grandi capitali rappresentata in maniera minuziosa pixel dopo pixel. Così come le mosse offensive, vero tripudio di colori ed effetti speciali. Le musiche poi non sono banali motivetti da circostanza, ma vere e proprie canzoni intonate che immergono ancora di più nel gioco. Quando si dice la classe non è acqua…
– Immersivo come pochi altri
– Gameplay semplicemente stellare
– Fa riflettere
– Tecnicamente sublime
– Ogni personaggio è carico di carisma
– Ha charme da vendere
– Uno dei migliori giochi mai apparsi su Ds (e non solo)
– Longevità non proprio brillante
– Combattimenti talvolta da giramento di testa
– Lineare
– Mancata localizzazione in italiano
8.5
The World ends with you è pura espressione dandy del genere di appartenenza, discostandosene nei tratti più comuni per trovare il giusto mezzo tra piacere dei pochi e dei tanti. Con un gameplay stracolmo di sfumature e di personalizzazione, uno stile impeccabile ed una ineccepibile profondità, il titolo sa soprattutto far riflettere su noi stessi, su ciò che ci circonda e sulle scelte difficili che la vita ci mette davanti. E’ un ottimo spaccato di vita moderna, dove anche i classici stereotipi vengono metaforizzati e resi di pubblico interesse: in fondo le battaglie condotte usando la psiche contro i “cattivi” di turno, cioè i pensieri negativi, non sono quelle che noi esseri umani affrontiamo tutti i giorni? Meditate gente, possibilmente in inglese perché il gioco non supporta la lingua nostrana. Una vera secchiata di vernice sopra questa opera d’arte.