Recensione

The Witcher: Enhanced Edition

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a cura di Star Platinum

Pubblicata per PC circa un anno fa, l’edizione originale di The Witcher fu subito accolta come un prodotto interessante e dotato di tutte quelle caratteristiche che avrebbero potuto conquistare immediatamente i consensi dei gamers. La storia però insegna che alle spalle delle produzioni più importanti non vi sono soltanto imponenti campagne pubblicitarie o “prime impressioni” positive, ma (soprattutto su PC) i conti si fanno sempre a distanza di qualche tempo; fu così che presto emersero tutti i limiti di un prodotto solo in parte riuscito e penalizzato oltremodo da alcuni difetti, prevalentemente di carattere tecnico, che gli impedirono d’imporsi sfruttando tutto il potenziale di cui disponeva. Il progetto era tuttavia troppo importante per essere abbandonato al suo destino, e così lo sviluppatore CDProjekt ha ben pensato di rimettere mano al proprio lavoro, cercando di migliorare e correggere tutti quei difetti che gli utenti avevano apertamente dichiarato di non gradire. Il risultato è stato a lungo atteso, ed ora che finalmente è a disposizione di tutti non vediamo l’ora di scoprire insieme a voi che cosa si cela dietro a questa versione The Witcher: Enhanced Edition.

Un fantasy d’autoreNon tutti i giochi di ruolo nascono con alle spalle una trama profonda ed originale, ma questo non è il caso di The Witcher. Il gioco ha infatti potuto beneficiare di una struttura molto profonda ed interessante, forte del legame con un universo affascinante e complesso come quello scaturito dalla penna di Andrzej Sapkowski, autore contemporaneo di origini polacche. Non scenderemo troppo in dettagli relativamente al primo episodio, di cui trovate già un’approfondita recensione proprio su Spaziogames, tuttavia è bene fornire qualche informazione di base per tutti coloro che non avessero mai avuto modo di provare questo titolo e ne avessero trovato l’imponente confezione Enhanced (ricca di extra, di cui parleremo a breve) sugli scaffali.Il giocatore impersona il carismatico Geralt di Rivia. Non si tratta di un essere umano qualunque, ma di un individuo conosciuto come Il Witcher, ossia una forma di vita mutante sterile, dalle sembianze perfettamente umane, che ha come compito primario l’annientamento di tutte le mostruose e malvage creature che si annidano nel mondo. Un’altra cosa importante da sapere è che egli è un vero esperto di combattimenti all’arma bianca, un maestro spadaccino insomma, che non disdegna però l’uso di arti magiche ed una buona predisposizione per l’alchimia in generale. Questi elementi però non sono che piccole tessere, all’interno di un mosaico che è quasi interamente da ricomporre…

Storia e personaggiNonostante l’enorme potenziale a disposizione, all’inizio dell’avventura non si ha ancora modo di poter impiegare pienamente tutte le abilità di cui Geralt dispone, poiché purtroppo egli pare aver perso completamente la memoria; solo procedendo per piccoli passi sarà possibile recuperare le conoscenze e la vita del vostro caro Witcher, attraverso il lungo e tortuoso cammino che dovrete nel frattempo affrontare per sopravvivere. Così come accadeva per la versione standard, anche in questo caso l’avventura è costituita da una serie di “capitoli” legati a particolari obiettivi da portare a termine, che vanno a formare una struttura portante molto articolata e ricca di sfumature, in cui ogni dialogo, avvenimento e comportamento potrà influire in modo differente sugli avvenimenti che accadranno in futuro. Non vi è modo però di sapere subito se la scelta A si sarebbe rivelata migliore di quella B, e sarà dunque molto importante fare attenzione e lasciarsi guidare dal proprio intuito o, meglio ancora, dalla propria coscienza. In molti casi si tratta infatti di prendere decisioni che possono costare la vita a qualche personaggio importante, che potrebbe comportare la perdita di un potenziale alleato oppure precluderci il completamento del gioco nel migliore dei modi. Per venire incontro a questa esigenza, vi è fortunatamente modo di tornare indietro andando a recuperare un salvataggio precedente e cambiando quindi il futuro, anche solo per cercare di sperimentare eventuali possibilità non prese in considerazione. Ne deriva un coinvolgimento sempre molto elevato grazie alle numerose azioni da compiere, che permettono al gioco di offrire sempre nuovi spunti mai banali o scontati. La stessa parte riservata ai combattimenti, come approfondiremo a breve, non soltanto si basa su un approccio molto articolato ed innovativo, ma si fonde alla perfezione con le decine di quest secondarie che è interessante affrontare, anche solo per il gusto di ottenere un particolare oggetto o abbandonarsi in compiti decisamente meno pericolosi, ma non per questo meno appaganti e divertenti.

I poteri latentiCome descritto in precedenza, uno degli aspetti che rendono spettacolare e coinvolgente questo gioco di ruolo è costituito proprio dalle splendide sessioni durante le quali dovrete combattere. Vi basti sapere che tra tecniche di lotta standard, abilità magiche, pozioni e rituali di protezione, potrete contare su oltre duecentocinquanta differenti abilità in grado di rendere il vostro stile sempre più completo e micidiale. La possibilità di far seguire agli attacchi normali delle vere e proprie sequenze di colpi (in perfetto stile action game) molto numerose e spettacolari conferisce al gioco un elevato divertimento, supportato da un sistema di controllo a portata di mouse ed in grado di scatenare un vero e proprio inferno di colpi, che si potranno concludere con una cruenta mossa finale che eliminerà il malcapitato di turno. Il fatto che Geralt sia un abile spadaccino non è inoltre una scelta di contorno, in quanto in base al tipo di arma utilizzata (argento o ferro) potrete ottenere differenti risultati contro i mostri che vi attaccheranno. A tutto ciò si aggiungono inoltre tre stili di lotta (forte, rapido e di gruppo), che come suggeriscono i nomi permettono di effettuare diverse combinazioni in base alla situazione da affrontare.Tenendo bene a mente che le possibilità a vostra disposizione saranno iniziamente limitate dalla mancanza di memoria, progredendo nel gioco potrete acquisisre nuovamente i “talenti” smarriti, recuperando progressivamente tutti i poteri di cui disponete, quali ad esempio le importantissime arti magiche, anch’esse suscettibili a potenziamenti e ad un’acquisizione non immediata. All’interno del mondo in cui vi muoverete, ogni azione ha origine partendo da vari segni magici i cui nomi corrispondono a Aard, Quen, Yrden, Igni e Axii. Ognuno di essi, in misura differente, costituisce un elemento indispensabile da acquisire per avere ragione delle creature più forti, in quanto permette di poter lanciare incantesimi che sprigioneranno campi di forza, fuoco, lame di energia, poteri mentali e molto altro ancora.Lo stesso personaggio principale, messo in condizione di utiizzare poteri sempre più potenti, può essere migliorato incrementandone alcune caratteristiche nonché il livello d’esperienza, in perfetto stile gdr.Ultima, ma non certo per importanza, segnaliamo l’arte dell’alchimia, che attraverso combinazioni imparate o “sperimentate” è in grado di portare alla creazione di tutta una serie di pozioni ed intrugli assortiti, utili per numerosi scopi.

Passato e presente a confrontoSe da un punto di vista puramente strutturale non vi è alcuna differenza tra la versione standard e questa Enhanced Edition, bisogna precisare che nel corso della prima pubblicazione non tutto era andato bene dal punto di vista tecnico. A livello di sistema di controllo e telecamera virtuale il gioco risultava infatti non preciso e poco reattivo nella risposta ai comandi impartiti. In aggiunta a ciò, ad eccezione del personaggio principale tutti gli altri risultavano molto sottotono, troppo simili gli uni agli altri e caratterizzati da un livello di dettaglio davvero scarso, se paragonato con il resto. Anche l’engine poligonale, che comunque era strettamente legato a quello adottato per il pregevole Neverwinter Nights, non era esente da difettti, ma anzi proponeva caricamenti estenuanti e frequenti, ben oltre il normale livello di sopportazione. Senza dimenticare una localizzazione non certo indimenticabile ed occasionali crash in diversi momenti importanti del gioco.Questa volta, almeno in larga parte, tutto sembra aver preso una piega decisamente più positiva. A livello grafico, sia per quanto riguarda i personaggi non giocanti che gli elementi poligonali in generale, c’è stato un livellamento qualitativo verso l’alto che pur non raggiungendo la perfezione risulta almeno pregevole anche se, considerata la lunga attesa, ci saremmo aspettati dei perfezionamenti ulteriori. Le numerose sequenze cinematiche e in game garantiscono al gioco molta spettacolarità ed anche sul versante caricamenti i tempi si sono ridotti di parecchio, pur continuando a persistere alcuni casi oltre la media.Il comparto sonoro non propone ancora un doppiaggio di alto livello, anche per via di una localizzazione che stenta a farsi apprezzare pienamente nonostante il notevole lavoro d’ampliamento da parte degli svilupparori.La presenza di un gameplay convincente, supportato da una solida trama e da una longevità davvero esemplare (impiegherete non meno di quaranta ore per completare la quest principale e quasi il doppio per approfondire ogni vicenda) permettono questa volta a The Witcher di ottenere un giudizio migliore rispetto al passato. Per tutti coloro che già possediono la versione standard, va precisato che è possibile scaricare una recente patch di ben 909 MB, che porta ai medesimi effetti di questa versione; se invece non disponete ancora del gioco potrebbe interessarvi sapere che nel bundle sono stati inseriti numerosi contenuti esclusivi molto interessanti. La confezione contiene infatti un dvd bonuscon Djinii Adventure Editor, due avventure aggiuntive (The Price of Neutrality e Side effects), il Making of rimasterizzato della durata di centottanta minuti, la Soundtrack del gioco (ventinove brani della durata di settantacinque minuti), un altro LP di musica ispirata a The Witcher, che include quindici arrangiamenti che vanno dal genere orchestrale all’hard rock al reggae, la guida ufficiale, il manuale, il libro “The Witcher, The Story” e la mappa di gioco in formato A3. In definitiva, di motivi per prendere in considerazione questo gioco ve ne sono, fate dunque le vostre considerazioni e preparatevi a partire per l’avventura.

HARDWARE

Requisiti minimi richiestiSistema Operativo:
Windows XP SP2 / Windows Vista Processore: Intel Pentium 4 2.4 GHz o superiore / AMD Athlon 64 +2800 Memoria RAM: 1GB per (XP) / 1.5GB (Vista) Scheda grafica: NVIDIA GeForce 6600 / ATI Radeon 9800 Spazio richiesto su Hard Disk: 8.5 GB

MULTIPLAYER

Nessuna modalità multiplayer.

– Spettacolare ed avvincente…

– Trama estesa ed interessante

– Ottima longevità

– Numerosi bonus presenti nel bundle

– …ma ancora non perfetto

– Occasionali bug grafici

– Caricamenti migliorabili

8.6

The Witcher: Enhanced Edition ci ha convinto nonostante i miglioramenti presenti non siano tali da risolvere pienamente i difetti della precedente versione. Nel complesso, però, i pregi superano di gran lunga i difetti e, a conti fatti, non si può che restare piacevolmente colpiti da uno dei migliori giochi di ruolo degli ultimi tempi. Piccoli difetti a parte, tecnicamente è necessario un PC in grado di supportare ottime prestazioni per poter sfruttare al meglio il gioco, ma se disponete di tale possibilità potreste rimanere impressionati dal coinvolgimento che la storia riesce a trasmettere, proponendo un’esperienza intensa, ricca di cose da fare, con un gameplay vario e una trama lineare ma solo in apparenza, grazie alle molteplici possibilità di poter cambiare il corso degli eventi.

Se il primo The Witcher vi era piaciuto non vediamo motivi per sconsigliarvi questa versione, se invece ancora non lo conoscete potrebbe essere la volta buona per scoprire uno dei mondi fantasy meglio riprodotti degli ultimi anni.

Voto Recensione di The Witcher: Enhanced Edition - Recensione


8.6

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